Curare la calvizie: 22 percorsi per combatterla

Un prodotto di sole sostanze naturali punta ad attivare 21 percorsi biochimici che fanno crescere i capelli e contrastano la calvizie. Per accogliere al meglio il 2022, noi ne abbiamo aggiunto un ventiduesimo. Vediamo quali sono.

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tutti i diritti riservati riproduzione consentita purchè sia citata la fonte "www.calvizie.net"

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Biotech canadese

Novità nel curare la calvizie? L’azienda biotech canadese Arbor Life Labs ha brevettato una tecnologia per l’attivazione delle cellule staminali attraverso il percorso WNT/beta-catenina e una piattaforma di medicina rigenerativa basata su attivi naturali. Il preparato brevettato e mirato alla ricrescita dei capelli affetti da calvizie comune o da telogen effluvium si chiama ALRV5XR, ma viene commercializzato come Replenology®.

Un set di prodotti

Replenology® si presenta come un set di prodotti contro la perdita dei capelli comprendente siero topico, shampoo, balsamo condizionatore e integratore alimentare. Le formulazioni dei quattro preparati hanno solo alcune sostanze naturali in comune. In particolare, si distinguono per contenere un numero molto elevato di componenti naturali che dovrebbero puntare su più di venti fattori che sono coinvolti nella perdita dei capelli.

La brochure

Sul sito è disponibile una consistente brochure dove vengono debitamente illustrati questi fattori coinvolti nella calvizie comune (alopecia androgenetica) e nell’effluvio in telogen. Indipendentemente dall’efficacia di questi prodotti, questo elenco di percorsi biochimici a cui mirano questi prodotti rappresenta uno dei più completi riepiloghi dei fattori che incidono sulla calvizie e, per questo motivo, li esamineremo qui brevemente.

Fig.1: L’Ajuga reptans riduce il DHT agendo su NADPH. 

Al primo posto per curare la calvizie

In cima alla lista di questi fattori coinvolti nella calvizie, troviamo ovviamente il DHT e la 5 alfa reduttasi, l’enzima che converte il testosterone in DHT (diidrotestosterone). Nella pagina dedicata a questi fattori si accenna anche a NADPH, il cofattore che serve all’enzima 5 alfa reduttasi per questa trasformazione. Una sostanza naturale che agisce su questo cofattore è presente per esempio nell’estratto di Ajuga reptans che però non è presente in questi prodotti. Nella brochure si parla comunque dei fattori coinvolti nella calvizie senza far cenno alle sostanze attive presenti nei prodotti che li regolano.

Il sistema immunitario

Al secondo posto, viene il sistema immunitario. Si fa correttamente riferimento al mantenimento e al ripristino del “privilegio immunitario”. Questo privilegio riguarda  organi ma anche i follicoli che sono dei mini-organi, e impedisce che vengano scambiati per corpi estranei e attaccati dal sistema immunitario generando infiammazione. Per questo motivo, nel curare la calvizie si usano spesso antinfiammatori e, in particolare, i cortisonici.

Prostaglandine

Il ruolo della PGD2 (prostaglandina D2) nella calvizie è stato scoperto di recente. Si tratta di prostaglandine che sono particolarmente elevate nella papilla dermica dei follicoli affetti dalla calvizie. Tuttavia, vi sono prostaglandine come le PGE1 e PGE2 che stimolerebbero la crescita dei capelli e che sono ridotte in presenza di calvizie.

Cicloossigenasi

Gli enzimi della cicloossigenasi (COX1 e COX2) sono i coinvolti nei processi infiammatori e nella produzione delle prostaglandine. Peraltro, i livelli della COX si elevano quando il follicolo entra nella fase catagen, quella in cui il capello smette di crescere prima di cadere.

Fig.2: Tre stadi della fase catagen che dura circa tre mesi (dal sito della Sitri).

Interferoni e interleuchine

Al quinto e al sesto posto, troviamo le citochine come gli interferoni e le interleuchine. Queste proteine sono utilizzate dal sistema immunitario per agire contro le aggressioni esterne. Degli studi hanno dimostrato che proprio la segnalazione androgena che coinvolge la calvizie finisce per portare alla sintesi di IL-6 nei follicoli soggetti a calvizie.

TNF-α e TGF-β

Al settimo e ottavo posto, troviamo altre due importanti citochine: il TNF-α e i TGF-β. Il primo ha un ruolo fondamentale nel portare alla morte cellulare (apoptosi). Il TGF-β2 da tempo è stato individuato come un fattore chiave nello sviluppo della calvizie. Anche questo è però collegato con la segnalazione degli ormoni androgeni che è massimizzata dal DHT.

WNT e Shh

Solo al nono posto troviamo quello che è dichiarato come il principale obiettivo delle tecnologie di Arbor Life Labs e, quindi, di questi prodotti per i capelli. Stiamo parlano del percorso WNT/beta-catenina che è quello che porta alla riattivazione delle staminali anche dei capelli e, di conseguenza, alla proliferazione cellulare che è necessaria per la ricrescita dei capelli. Simile è l’azione di Shh che troviamo al decimo posto e che agisce in particolare sulla papilla dermica, la “centralina” del follicolo dei capelli, inducendo l’anagen, ossia la fase di crescita.

BMP e Noggin e altri

All’undicesimo e dodicesimo posto, troviamo due proteine collegate, la BMP (proteina morfogenetica delle ossa) e Noggin. La prima, e in particolare BMP-4, va contrastata per favorire la crescita dei  capelli perché mette in quiescenza le cellule staminali dei capelli. Invece, Noggin inibisce BMP-4  e, quindi, va incentivata.

Proseguendo, troviamo il PPAR-γ. È detto un regolatore dell’infiammazione, ma che alcuni studi avevano messo in relazione con il grasso sottocutaneo che è essenziale per uno scalpo trofico capace di sviluppare capelli terminali. Quindi troviamo mTORC1 che controbilancia BMP attivando le cellule staminali dei follicoli. Viene, poi, illustrata la TERT, l’enzima che riporta a lunghezza adeguata i telomeri.

Curare la calvizie con i fattori di crescita

Nell’elenco si aggiungono i vari fattori di crescita a cominciare dagli FGF: i fattori di crescita dei fibroblasti di questo tipo sono le cellule della papilla dermica. HGF, benché sia il “fattore di crescita degli epatociti (cellule del fegato)”, ha un ruolo proprio nella crescita dei capelli. Lo stesso si può dire per IGF-1 il fattore di crescita simile all’insulina che da tempo è conosciuto come promotore della proliferazione delle cellule dei follicoli piliferi. Infine, vi è VEGF, il fattore di crescita vascolare endoteliale che è legato alla creazione di nuovi vasi sanguigni e, quindi, alla migliore irrorazione e ossigenazione dell’apparato pilo-sebaceo.

calvizieFig.3: Potenza dei fattori di crescita quando non sono ostacolati: le donne del popolo Red Yao che vivono nel villaggio Longji Yao di Guilin, in Cina, hanno i capelli più lunghi del mondo.

Apoptosi e antiossidanti

A chiudere l’elenco in ventesima e ventunesima posizione la brochure elenca l’apoptosi e gli antiossidanti.

L’apoptosi è la morte cellulare e i segnali che portano a questo processo si intensificano quanto più ci si avvicina alla fase catagen di involuzione del follicolo pilifero, quindi contrastarli allunga la fase anagen, ossia di crescita del capello. Anche gli antiossidanti impendendo i danni alle cellule ne prolungano la vita contrastando l’apoptosi.

Il  22° percorso per curare la calvizie

Ai 21 percorsi elencati pensiamo debba essere aggiunto un 22° percorso, quello dell’aromatasi. Questo è l’enzima che trasforma l’ormone androgeno testosterone in estradiolo. L’aromatasi sottrae la “materia prima” alle 5 alfa reduttasi che trasformano il testosterone in DHT. L’estradiolo è un estrogeno ormone femminile che è presente anche nei maschi, così come gli androgeni sono sintetizzati anche nel corpo femminile. L’estradiolo prodotto localmente nei soli follicoli dei capelli non porta a femminilizzazione del corpo, ma favorisce la crescita dei capelli. Un attivo naturale che aumenta l’espressione dell’aromatasi usato topicamente è la peoniflorina della peonia.

Gli attivi topici

I prodotti Replenology® contengono tutti assieme quasi 200 ingredienti, ma gli attivi veri e propri sono meno. Nel siero a uso topico così come nello shampoo e nel condizionatore troviamo al primo posto la caffeina. Questa sostanza è conosciuta da tempo ed è presente in diversi prodotti anticaduta da alcuni anni. Ha funzione più che altro antiandrogena. A questa, si aggiungono l’Eclipta prostrata, il lupino, la Momordica charantia, la Moringa oleifera, il basilico, il pisello, il pero, il rosmarino, la vite, la Scutellaria baicalensis e la biotina.

La ricerca scientifica

Anche se la traduzione nel nome volgare di queste piante può far pensare a qualcosa più di ortofrutticolo che di scientifico, si tratta di estratti di piante che hanno alle spalle degli studi specifici sulla loro azione nel curare la calvizie. Alcuni di questi estratti sono a loro volta diventati dei preparati brevettati e testati per la loro azione di ricrescita dei capelli. È il caso per esempio del Pisum sativum, ossia del pisello, il cui estratto dei germogli è un attivo che è entrato di recente in molti preparati contro la perdita dei capelli.

Vitamine e minerali

L’integratore attualmente disponibile è un tipo di multivitaminico. Contiene infatti vitamina A, D e diverse vitamine del gruppo B, tra cui la biotina che è presente anche nei prodotti a uso topico. Contiene poi oligoelementi come lo zinco, il rame, il selenio, il silicio, lo iodio. Le sostanze che eccedono la dose giornaliera consigliata (negli USA) sono la vitamina D con 500 UI anziché 400 e la vitamina B12, o cobalamina, che con 10 mcg supera del 67% la dose consigliata.

Integratore del brevetto

Nel brevetto l’integratore prevedeva anche l’inserimento di estratti di sostanze naturali come l’angelica, l’astragalo, il Poligonum multiflorum, la mela, la melagrana, la Sophora flavescens, oltre a molti degli estratti presenti nei topici come la moringa, il rosmarino, la scutellaria e la vite. È possibile che si sia usciti con una versione ridotta in attesa di approvazione per le specie vegetali esotiche da parte della FDA.

Fig.4: Fototricoscopia ed elaborazione elettronica per la conta di capelli terminali e vellus (<40 micron) dell’area obiettivo di un volontario del test clinico (dalla pubblicazione sotto citata). 

I testi clinici per curare la calvizie

I test clinici ufficiali per la sicurezza e l’efficacia di questi trattamenti per la calvizie maschile e per la calvizie femminile e l’effluvio si sono conclusi nel 2020. I risultati di questi test sono stati pubblicati di recente sia per l’alopecia androgenetica maschile che per quella femminile. In 6 mesi di trattamento con tutti e quattro i prodotti, la densità misurata in capelli terminali/cm2 è cresciuta in media del +16,4% nel test clinico sui maschi. Invece, si è avuta una crescita della densità +19,7% nell’identico test clinico sulle donne con calvizie o telogen effluvio. In due terzi delle donne che hanno applicato i trattamenti, la crescita in densità è stata quasi del +27%.

Le sostanze naturali

Molti sono scettici sull’efficacia delle sostanze naturali, ma di fatto più della metà della farmacopea occidentale è costituita da principi naturali o da loro derivati. Anche questi test clinici confermano che gli attivi naturali danno risultati superiori al placebo in modo significativo. Tenendo conto che la calvizie è spesso in progressione nel tempo in modo più o meno rapido, l’inversione di tendenza ottenuta con gli attivi naturali ne certifica l’efficacia, al di là di ogni ragionevole dubbio o perplessità.

 

APPROFONDIMENTI 

Caffeina come Minox 5% ?

Eclipta: la pianta dalle capacità anti-calvizie e contro i capelli grigi

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9 COMMENTS

  1. Puntano molto sulla caffeina che dovrebbe ridurre il T, per il DHT penso a Scutellaria, poi Zinco e B6 nell’integratore.

    Ciao

    MA – r l I n

  2. Non è uno studio indipendente, ma non troverai mai studi di questo tipo su un insieme di attivi, meno che mai su tutti questi attivi presenti in 4 prodotti.

    Non stiamo infatti parlando di test su una sostanza sola che possono essere anche indipendenti. Inoltre sono gli studi utilizzati per l’approvazione ufficiale, quindi non potevano essere indipendenti, dovevano però essere validi a questo fine

    Ciao

    MA – r l I n

  3. Come dicevo sopra, sono i test per la sicurezza nell’assunzione di questi attivi, non sono dosaggi ormonali, che non riguardano la sicurezza, quindi niente Dht, ma nemmeno tutti gli altri ormoni, che non sono collegati con la sicurezza d’utilizzo.

    Ciao

    MA – r l I.n

  4. Sono i casi di farmacovigilanza, come vedi è un caso che è giusto segnalare, ma non è la regola se pensi che questa pianta è utilizzata da milioni di orientali e parecchi occidentali. Per quanto riguarda l’integratore per capelli non è molto diverso da quelli che comunque contengono isoflavoni in dosi magari anche più alte e che non sembrano dare problemi.

    MA – r l i n
    [QUOTE=”luca123, post: 1466816, member: 29644″]
    Non hanno pubblicato nessun prima/dopo?
    [/QUOTE]

    Mi pare che sul loro sito ce ne siano anche troppi e di troppo belli…

    [URL unfurl=”true”]https://www.replenology.com/[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

  5. Parlavo della soia con gli isoflavoni, che peraltro l’Angelica non ha. E’ usata per la sindrome pre-mestruale come l’agnocasto che abbiamo visto aumentare la libido, infatti è considerata pianta afrodisiaca.

    Ciao

    MA – r l i n

  6. Beh ci sono integratori e lozioni multi-sostanza con gli stessi fini, ovviamente qualcosa di identico non ci potrà essere anche perché hanno brevettato la formula. Bisognerebbe anche capire cosa funziona, sinché al primo posto c’è la caffeina di prodotti analoghi ne trovi diverse.

    Ciao

    MA – r l i n

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