giovedì, Ottobre 10, 2024
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Prolattina: le ultime rivelazioni nella lotta contro la calvizie

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Cos’è la prolattina?

La prolattina è l’ormone ipofisario che stimola la produzione di latte nelle donne che hanno partorito, ma viene sintetizzata di continuo sia nelle donne che negli uomini. Un eccesso di prolattina nell’uomo abbassa la libido e comporta problemi erettivi, inoltre può dare ginecomastia. La prolattina pare avere un ruolo anche nell’ingrandimento della prostata, ossia nell’ipertrofia prostatica benigna. Questa patologia è notoriamente contrastata con sostanze che si sono rivelate utili anche per trattare la calvizie comune.

Prolattina e androgeni

La prolattina pare avere uno stretto collegamento con l’azione degli androgeni. Questi ormoni sono alla base della calvizie comune che è appunto detta androgenetica perché richiede un predisposizione genetica aggiunta all’azione di questi ormoni. L’eccesso di prolattina porta al effluvio in telogen, probabilmente per l’attivazione da parte di questo ormone della 5 alfa reduttasi. Inoltre la prolattina stimola la produzione degli androgeni delle ghiandole adrenali.

Prolattina e stress

La prolattina viene influenzata da ogni tipo di stress organico ed emotivo. Nelle analisi per rilevare i livelli di prolattina nel sangue, si eseguono spesso due prelievi effettuati in condizioni di riposo, da sdraiati e nella maggiore tranquillità possibile, incannulando la vena mezz’ora prima del prelievo. Peraltro, sono noti gli effetti dello stress sulla salute dei capelli per questo la prolattina si pensa giochi un ruolo negativo nell’alopecia psicogena. Ma, in generale, lo stress ha azione negativa su tutte le forme di alopecia.

Il recettore della prolattina

Secondo alcuni studi, i recettori della prolattina rispondono agli incrementi dei livelli ormonali inibendo l’allungamento del fusto del capello e inducendo la fase di involuzione (catagen) del ciclo del capello.

prolattina_scimmia

Fig.1: I macachi e altre specie di primati possono soffrire di una forma di alopecia simile alla calvizie comune umana.

Gli anticorpi della Bayer

La farmaceutica tedesca Bayer ha brevettato degli anticorpi monoclonali del recettore della prolattina per la calvizie maschile e femminile. Nel 2019, la Hope Medicine, una società biotecnologica cinese, ha firmato un accordo di licenza esclusiva a livello mondiale per lo sviluppo e la commercializzazione degli anticorpi monoclonali brevettati dalla Bayer e sta portando avanti la sperimentazione non solo sulla calvizie, ma anche su altre patologie come l’endometriosi.

I soliti macachi

La Bayer ha sperimentato questi anticorpi sul modello animale più vicino all’uomo per quanto riguarda la calvizie. Si tratta dei macachi dalla coda mozza che sviluppano una perdita dei peli anche sulla testa che appare del tutto simile alla calvizie comune umana. Su questi macachi sono stati provati con esito positivo tutti i farmaci contro la calvizie rivelatisi più efficaci come minoxidil, finasteride e anche latanoprost.

Risultati notevoli…

I risultati ottenuti sui macachi in sei mesi di trattamento con gli anticorpi del recettore della prolattina sono stati molto significativi per 9 esemplari su un totale di 11 (4 femmine e 7 maschi). Si è avuta una ricrescita che va dai 50 ai 220 peli terminali per cm2, rinfoltendo sia le aree calve che quelle di transizione verso la calvizie. Questa ricrescita si è avuta anche su esemplari di più di 25 anni (corrispondenti a circa 66 anni nell’uomo) e calvi da molti anni. Sugli esemplari più giovani la ricrescita è stata comunque maggiore e nelle femmine non è stata maggiore che nei maschi.

…e non finali

La cura è stata somministrata con iniezioni sottocutanee eseguite due volte al mese. I risultati ottenuti sino all’interruzione della cura al sesto mese non avevano raggiunto un limite, ma erano ancora in aumento. Questo fa presupporre che se la terapia contro la calvizie fosse stata prolungata avrebbero potuto essere superiori. I risultati a 6 mesi si sono mostrati superiori a quelli ottenuti in studi analoghi su questi macachi con minoxidil e finasteride.

Il controllo della prolattina

La secrezione di prolattina dall’ipofisi viene inibita nei casi di iperprolattinemia da agonisti del recettore 2 della dopamina. Infatti, la dopamina è l’ormone antagonista della prolattina. Tuttavia, nel brevetto Bayer si fa notare che la prolattina è sintetizzata anche al di fuori dall’ipofisi. Spesso, inibendo la sintesi ipofisaria della prolattina, si ottiene un aumento della sintesi di questo ormone da parte di altri tessuti. In particolare, la prolattina può essere sintetizzata dai linfociti, dalle cellule epiteliali della mammella, dal tessuto muscolare dell’utero e dalla prostata.

prolattina_odori_suoni

Fig. 2: La luce, il suono e gli odori sono stimoli esterni che abbassano i livelli di prolattina.

Il recettore e gli anticorpi

Inibendo il recettore della prolattina con gli anticorpi si blocca ovunque l’azione di questo ormone. Secondo i ricercatori della Bayer, le sostanze antagoniste del recettore della prolattina non sono efficaci a inibirla a livello locale perché hanno una emivita breve. Un altro motivo è che, nelle situazioni in cui c’è un eccesso di prolattina, quest’ultima prevale per la maggiore affinità di legame con il proprio recettore.

Invece, con gli anticorpi per il recettore della prolattina non ci sarebbero problemi perché bloccano la segnalazione del recettore e, quindi, annullano l’effetto della prolattina.

Prolattina e TRH

La secrezione di prolattina viene alimentata anche dal TRH, l’ormone di rilascio della tireotropina (TSH) che è a sua volta l’ormone che stimola la secrezione degli ormoni tiroidei (T4 ossia tiroxina e T3 o triiodotironina). Nell’ipotiroidismo, patologia che spesso sta alla base di problemi di capelli e calvizie, si ha un eccesso di questo ormone e quindi di solito anche alti livelli di prolattina.

Prolattina, GH e JAK inibitori

I recettori della prolattina sono analoghi a quelli dell’ormone della crescita (GH). Gli anticorpi della Bayer agirebbero però solo sui recettori della prolattina. È interessante sapere che questi recettori per la trasduzione del segnale attivano il percorso JAK/STAT. Questo è il percorso che viene inibito dai farmaci che hanno portato a ricrescita nei casi di alopecia areata. Questi farmaci potrebbero agire anche contro l’alopecia androgenetica, ossia la calvizie comune.

alopecia areata

Fig.3: Gli inibitori della JAK3 hanno ripristinato i capelli persi con l’areata, ma non quelli persi con la calvizie comune. Tuttavia, pare che sia la JAK2 la chinasi collegata al recettore della prolattina.

Il rimedio naturale

Molte sostanze naturali sono galattogoghe (o galattogene), ossia stimolano la produzione di latte e, quindi, l’incremento di prolattina. Tra queste si annoverano la galega, il fieno greco, i semi di finocchio, il cumino, l’anice, l’avena e l’agnocasto. L’agnocasto presenta però azioni opposte: a basse dosi ha l’effetto di indurre la produzione di prolattina, mentre a dosi maggiori la inibisce. Infatti, viene utilizzato a dosaggi superiori o uguali a 400 mg di estratto titolato in vitexina proprio per ridurre la sintesi di prolattina nell’ipofisi.

Agnocasto topico?

Non ci sono molte sostanze o farmaci che inibiscono la prolattina. La dopamina, utilizzabile come L-dopa, contrasta la prolattina, ma a sua volta non risulta essere un toccasana per i capelli e, quindi, anche contro la calvizie. Si sa poi che i recettori della prolattina si riducono nelle ghiandole mammarie quando si hanno elevati livelli di progesterone come in gravidanza. L’agnocasto, che ha attività progestinica, potrebbe svolgere un ruolo positivo e limitato ai tessuti interessati se usato topicamente. Proprio di recente sono stati commercializzati due preparati a uso topico contro la calvizie maschile e femminile che contengono tra gli attivi anche un estratto di agnocasto.

Inibizione topica

Gli anticorpi brevettati da Bayer non si prestano ad essere utilizzati in soluzioni per uso topico contro la calvizie. Infatti, devono essere somministrati con delle iniezioni bisettimanali. Servirebbe quindi capire se ci possono essere soluzioni con attivi che possono bloccare la prolattina prodotta localmente. L’agnocasto e il suo attivo principale, la vitexina, potrebbero rivelarsi una buona soluzione.

vitexina

Fig. 4: La crescita di capello umano a cui è stata somministrata vitexina purificata.

Effetti opposti dose-dipendenti

Gli effetti opposti sulla sintesi di prolattina con dosaggi bassi e alti di agnocasto titolato in vitexina possono forse alimentare il meccanismo di retroazione (feedback) della stessa prolattina. A livello di sintesi locale, si ipotizza che alte dosi di prolattina possano attivare il recettore dell’ormone della crescita anziché quello delle prolattina e lo stesso potrebbe avvenire con l’uso topico dell’agnocasto.

Prolattina e calvizie comune

Delle recenti ricerche hanno mostrato differenze nel percorso di segnalazione delle prolattina che possono spiegare la diversa sensibilità alla calvizie delle zone dello scalpo maschile. La prolattina ha poi un ruolo nell’ipertrofia prostatica benigna che condivide la patogenesi e le terapie antiandrogene con la calvizie comune. La prolattina interagisce con diversi altri tipi di ormoni e per quanto riguarda la calvizie e la segnalazione del recettore potrebbe rappresentare il fattore che rende determinati follicoli dei capelli sensibili all’azione degli androgeni.

La speranza è che intervenendo sulla sensibilità all’azione degli androgeni, possibilmente a livello locale, si possa evitare di intervenire sugli androgeni a livello sistemico per curare la calvizie.

Gli effetti indesiderati

Il contrasto della prolattina a livello sistemico si attua principalmente con farmaci che agiscono come agonisti del recettore della dopamina, l’ormone antagonista della prolattina. Questi farmaci danno effetti indesiderati come nausea, vomito, diarrea, costipazione, crampi addominali, bruciori di stomaco, perdita dell’appetito, mal di testa, capogiri, disturbi del sonno e altri ancora. Gli anticorpi agendo sul recettore potrebbero dare almeno una parte di questi effetti indesiderati.

Un effetto desiderato

La prolattina è l’ormone che modera la sessualità. Alti livelli di prolattina possono dare infertilità, calo del desiderio e disfunzione erettile. Invece, le terapie che contrastano la prolattina danno il via libera alla dopamina che esalta le funzioni sessuali.

La prolattina viene emessa dopo l’orgasmo e l’eiaculazione e causa nei maschi il cosiddetto “periodo refrattario” di latenza dell’erezione dopo l’eiaculazione. Un farmaco che curi la calvizie riducendo l’azione della prolattina e stimolando la sessualità rappresenterebbe un progresso importante. Infatti, molti temono possibili effetti negativi sulla sessualità dai farmaci antiandrogeni utilizzati per contrastare la calvizie comune maschile. Avere un farmaco che non interagisca con gli androgeni e che funzioni contro l’alopecia androgenetica sarebbe il desiderio di tutti gli uomini che hanno a che fare con questo problema di capelli.

C’è un però

Tuttavia, la prolattina nei maschi non è un ormone inutile o addirittura dannoso per la sessualità. È infatti l’ormone che permette di prolungare i rapporti sessuali e di renderli più soddisfacenti. Per ottenere questo risultato la prolattina deve essere in equilibrio con l’ormone che la contrasta, ossia con la dopamina. Lasciando via libera alla sola dopamina si rischia l’eiaculazione precoce che si può considerare come l’altro lato della medaglia dei problemi erettili causati dalla prolattina in eccesso.

In conclusione

Anche per questi motivi la ricerca dovrebbe approfondire ulteriormente il ruolo della prolattina nella calvizie comune maschile e femminile. Tuttavia, si dovrebbe puntare su terapie non sistemiche, ma topiche che agiscono quindi a livello locale. Il pericolo è infatti quello di trovare cure anche efficaci, ma che comportano effetti collaterali anche più sgraditi di quelli dei farmaci attualmente utilizzati contro la calvizie.

 

APPROFONDIMENTI 

Dosaggio degli ormoni nel plasma

Fallimento dell’intervento di autotrapianto di capelli dovuto alla prolattina.

La vitexina dell’Agnocasto attiva la crescita dei capelli

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Redazione Calvizie.net
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La redazione di Calvizie.net è formata da medici, specialisti e appassionati al tema della tricologia. Dal 1999, ci dedichiamo a diffondere informazioni sempre aggiornate sulla cultura della salute dei capelli.
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72 COMMENTS

  1. Il Restax appena uscito in versione lozione uomo e lozione donna è molto “collegato” alla Sitri e contiene appunto agnocasto.

    Ciao

    MA – r l i n

  2. Sì possibile, io ho insistito un po’ sulla vitexina perché avevo scritto l’altro articolo tempo fa sulla vitexina purificata che fa crescere i capelli e il ragionamento tornava. La vitexina abbonda anche nel biancospino che di fatto è usato come cardiotonico e non come antiprolattinico.

    Ciao

    MA – r l i n

  3. Non credo che qualcosa di simile bolla in pentola, ci sono degli integratori in arrivo, ma non dovrebbero essere di questo tipo.

    Gli integratori di Agnocasto ci sono comunque sempre stati e sono stati anche abbastanza utilizzati, sopratutto da nostre utenti donne.

    Ciao

    MA – r l i n

  4. Sì, io insistevo più sui topici e quindi sulla nuova lozione Restax…

    Tuttavia potrebbe essere che il topico non abbia gli stressi effetti del sistemico che probabilmente agisce sull’ipofisi e non sul recettore.

    Ciao

    MA – r l i n

  5. Così dicono nel brevetto Bayer che però deve argomentare l’utilità degli anticorpi monoclonali del brevetto stesso. L’agnocasto dovrebbe lavorare a livello di ipofisi altrimenti ci sono i farmaci come la cabergolina e la bromocriptina che sono più potenti, ma agiscono appunto a livello di ipofisi. Qui occorrerebbe agire localmente per non avere sides e per andare solo sul recettore della prolattina locale.

    Ciao

    MA – r l i n

  6. Dovrebbero essere anticorpi IgG2:

    “Anti-PRLR antibodies presented herein can be IgG2 antibodies and include anti-PRLR IgG2 monoclonal antibodies, such as chimeric, humanized, and fully-human anti-PRLR IgG2 monoclonal antibodies.”

    Per le produzione locale di prolattina il brevetto insiste sui linfociti che sintetizzano peraltro immunoglobuline (Ig) G2 (nell’aga ci sarebbe peraltro infiltrazione linfocitaria).

    La segnalazione Jak/Stat dovrebbe venire dopo, anche se è vero che inibendo questa si bloccherebbe l’attività del recettore, ma allora non si spiega perché sull’aga gli inibitori specifici non abbiano dato risultati. Forse dimentichiamo che gli androgeni “devono” c’entrare con l’aga e serve un’azione congiunta come fina con minox.

    Comunque se ci accontentiamo di agire su JAK2 delle soluzioni naturali e disponibili ci sarebbero, si veda qui:

    [URL unfurl=”true”]https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33647348/[/URL]

    Sono entrambe contenute nella damiana, pianta afrodisiaca (dopaminergica?) ossia la Turnera diffusa, però uno studio precedente ne evidenzia anche l’attività antiaromatasi.

    Ciao

    MA – r l i n

  7. Beh, la Damiana è una pianta che come tutte le specie vegetali contiene molti attivi che possono essere estratti e isolati. Il sintetico esiste quando produrlo costa meno dell’estrazione. Comunque di acacetina esistono degli integratori.

    [URL unfurl=”true”]https://totalnutritionatlanta.com/product/acacetin/[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

  8. Ma l’agnocasto è antiafrodisiaco a basse dosi, a 400 mg di estratto al giorno è praticamente afrodisiaco perché prevale l’effetto dopaminergico.

    Ciao

    MA – r l i n

  9. E’ stata data a una azienda cinese…ma vuol dire che uscirà molto presto allora?

    Sempre se i cinesi saltano tutte le fasi previste della sperimentazione umana, come prevedibile.

  10. Il tipo di applicazione, iniezioni sottocutanee (non sullo scalpo) non mi pare quello che possa far bruciare le tappe dell’approvazione. La vedo molto lunga, il fatto che lo sviluppo sia a cura di un’azienda cinese non cambia molto le tempistiche per averlo in commercio in occidente, ma anche in Cina non sarà una cosa tanto breve. Si tenga conto poi che richiede due applicazioni al mese, quindi estrema dipendenza dagli studi medici. Per questo sarà meglio trovare soluzioni alternative e disponibili.

    Ciao

    MA – r l i n

  11. Il brevetto Bayer non è quello di un topico che agisce localmente, ma di anticorpi monoclonali da iniettare sotto cute ogni 15 gg. In questo modo si agirebbe [I]anche [/I]a livello locale, ma ovviamente su tutto il corpo quindi sistemicamente, in pratica non si ridurrebbe la sintesi di prolattina, ma la sua azione evitando che si leghi ai recettori.

    La produzione di prolattina che ci interessa dovrebbe essere quella locale dei linfociti il cui infiltrato circonda i capelli con aga. Bisognerebbe capire se il meccanismo di sintesi locale è lo stesso di quello centrale nell’ipofisi. In quel caso le sostanze che riducono la prolattina a livello centrale/sistemico potrebbero essere usate anche topicamente, a partire appunto dagli estratti di agnocasto (in poche parole piacerebbe sapere se Restax lozione funziona :)).

    Ciao

    MA – r l i n

  12. Sì immaginavo che tu padroneggiasi bene l’argomento visto che è da circa due anni che si parla di questo brevetto su HLT. Se la cabergolina e simili non hanno funzionato sistemicamente può essere per lo stesso motivo per cui non funziona la dopamina, questo ormone infatti non fa distinzione tra GH e prolattina. Gli anticorpi Bayer invece distinguerebbero tra i due recettori che sono molto simili.

    [URL unfurl=”true”]https://www.nature.com/articles/pr1993851.pdf?origin=ppub[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

  13. No, intende che dell’estratto di agnocasto e di luppolo l’agnocasto è 2/3 e il luppolo 1/3, mentre nella formulazione per la donna le parti si invertono. L’aromatasi dovrebbe essere il luppolo ad aumentarla, ma con la prolattina non c’entra.

    Ciao

    MA – r l i n

  14. No, sono invertite nelle due formulazioni:

    [I]Restax Lozione Uomo (100ml bottiglietta in PVC con lungo beccuccio spray): Dimethyl Sulfone, Sfinganina, [B]Agnocasto 66%, Luppolo 33%[/B], Serenoa Repens, Ribes Nigrum.

    Restax Lozione Donna (100ml bottiglietta in PVC con lungo beccuccio spray): Dimethyl Sulfone, Sfinganina, [B]Agnocasto 33%, Luppolo 66%,[/B] Ribes Nigrum.[/I]

    Ciao

    MA – r l i n

  15. Dovrebbe diminuire la prolattina a favore della dopamina. Il progesterone orale può dare diversi sides a cominciare dalla ginecomastia, tuttavia può anche avere effetto androgenico i motivi illustrati in questo articolo

    [URL unfurl=”true”]https://calvizie.net/progesterone-nella-terapia-della-calvizie/[/URL]

    …e anche perché può alimentare attraverso vari passaggi le porte secondarie alla sintesi del DHT.

    Ciao

    MA – r l i n

  16. Come detto sopra in quell’estratto ci sono 2/3 di Agnocasto e 1/3 di Luppolo per gli uomini e il contrario per le donne.

    Agnocasto sistemico per i capelli ricordo che è stato utile per qualche utente donna con problemi di ciclo che ha dato qualche risultato anche ai capelli, dei maschi non ricordo chi lo ha assunto, molti hanno paura dei sides ossia che favorisca la prolattina, questo avviene con basso dosaggio, ma non so quanti integratori ad alto dosaggio siano disponibili qui da noi. Col topico si va più sul sicuro.

    Ciao

    MA – r l i n

  17. Questo articolo mi ricorda un intervento di un utente, il quale riportava che il suo barbiere ha notato su un suo cliente una “anomala” ricrescita di capelli (di norma sappiamo che non succede…), si è poi scoperto che aveva un tumore al cervello, forse all’ipofisi o vicino all’ipofisi, mi ricordo male?

    Un nesso ci deve pur essere.

  18. Con gli olii essenziali non va superato il 3% in idroalcolica. Comunque in quell’articolo non si sfiorano nemmeno i temi che potrebbero interessarci.

    Ciao

    MA – r l i n

  19. Il sistemico è meglio usarlo se si ha iperprolattinemia o comunque i sintomi della stessa.

    Per l’applicazione topica non sappiamo che meccanismo di azione ci sia. Il progesterone fa cessare la produzione di prolattina nei tessuti mammari, la scommessa è che succeda la stessa cosa nello scalpo con l’agnocasto.

    Ciao

    MA – r l i n

  20. Credo che comunque non sia chiaro perchè questi anticorpi funzionino così bene.

    In tanti articoli, in cui si parlava anche di prolattina, non credo di aver mai letto di possibiltà di recupero pressoche totale con la sua “mancanza”.

    Magari mi sono perso io qualcosa per strada eh.

  21. Ma non è così facile fare fuori la prolattina, pensa che per fare l’esame della prolattina a riposo devi far passare mezz’ora con la siringa innestata perché il dolore della siringa te la aumenta. Ogni minimo stess fisico e organico da un aumento della prolattina. Gli anticorpi funzionano perché vanno sul recettore in modo molto efficace.

    Ciao

    MA – r l i n

  22. Di solito lo si prende (le donne sopratutto) per la mastodinia ossia il dolore (tensione) al seno che è causato dalla prolattina, la ginecomastia è dovuta piuttosto agli estrogeni.

    Ciao

    MA – r l i n

  23. Le erezioni mattutine sono una scocciatura ? e comunque bisogna prepararsi per quando saranno più rare avanti con gli anni?

    Ciao

    MA – r l i n

  24. Ma non è detto che spariscano con la fina dipende da tante cose se si sviluppano sides o meno. La ginecomastia, gli accumuli adiposi, la ritenzione idrica sono i veri principali sides degli anti-dht farmacologici.

    La ginecomastia se è accumulo di grasso è pseudoginecomastia, è vera ginecomastia se aumenta il tessuto mammario e non solo il grasso.

    [URL unfurl=”true”]https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-genitourinari/endocrinologia-della-riproduzione-maschile-e-disturbi-associati/ginecomastia#:~:text=La%20ginecomastia%20%C3%A8%20l’ipertrofia,ingrandimento%20del%20tessuto%20ghiandolare%20mammario[/URL].

    A seconda del tipo ci sono rimedi diversi, ma quando è vera ginecomastia di solito c’è solo l’operazione per metterla a posto.

    Ciao

    MA – r l i n

  25. Possibile che il meccanismo sia questo o anche che sia diverso tra agnocasto e progesterone. Comunque nel Restax non si poteva mettere il progesterone, quindi hanno messo l’agnocasto insieme agli altri naturali.

    Chi usa il progesterone potrebbe comunque provare l’agnocasto per vedere se ottiene altri risultati lavorando su un possibile meccanismo differente.

    Ciao

    MA – r l i n

  26. Nella lozione Tricovel Giuliani che potrebbe avere un simile erogatore 15 spruzzi sono circa 3 ml (o meglio loro scrivono che 3 ml sono circa 15 spruzzi):

    [URL unfurl=”true”]https://www.leaderfarma.it/Giuliani-Tricovel-Lozione-Spray-125-ml-z-1245[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

  27. Non so, io è da tempo che mi chiedo se le tempistiche di utilizzo giornaliere siano o meno le migliori e nell’ultimo anno sono usciti due prodotti con tempistiche di utilizzo non giornaliere (questo e quello della Giuliani). Anche quelli del GOL per le loro lozioni propongono da sempre applicazioni alternate, anche se alla fine con i loro suggerimenti si userebbe comunque una delle loro lozioni ogni giorno.

    C’è dietro qualche scoperta o pratica clinica che noi non abbiamo considerato? Piacerebbe saperlo, anche se io stesso col microneedling applico varie cose, ma in una sola settimana al mese perché così parlò Cotsarelis… 🙂 (ma qui il microneedling dovrebbe fare la differenza con i percorsi che attiva).

    Ciao

    MA – r l i n

  28. Il link dello studio in cui si elencano i recettori con cui lavora questo coattivatore è inserito nell’articolo. Hic5/Ara55 sono due nomi per la stessa cosa che ha anche altre sigle. Inibendo una qualsiasi di queste sigle si inibisce la stessa cosa.

    Vedi qua tutte le denominazioni:

    [URL unfurl=”true”]https://en.wikipedia.org/wiki/TGFB1I1[/URL]

    [URL=’https://www.genenames.org/data/gene-symbol-report/#!/hgnc_id/11767′]TGFB1I1[/URL], ARA55, HIC-5, HIC5, TSC-5, transforming growth factor beta 1 induced transcript 1

    Ciao

    MA – r l i n

  29. Quel riferimento a Hic-5 era nell’articolo successivo:

    [URL unfurl=”true”]https://calvizie.net/inibizione-della-prolattina-approfondimenti-sull-azione-anti-calvizie/[/URL]

    Clicchi sullo studio sull’endometriosi, arrivi allo studio che è scaricabile in pdf, qui trovi scritto nella prima pagina:

    [I]Hic-5, also known as androgen receptor-associated protein of 55 kDa and TGF1-induced transcript 1, is a cytoskeletal protein localized to focal adhesions that is involved in cellular senescence (10). Hic-5 is also localized within the nucleus, and its overexpression in transiently transfected mammalian cells potentiates transactivation activity of the glucocorticoid receptor, androgen receptor, mineralocorticoid receptor, and PR but not the estrogen receptor (11).

    11. Yang L, Guerrero J, Hong H, DeFranco DB, Stallcup MR 2000 Interaction of the 2 transcriptional activation domain of glucocorticoid receptor with a novel steroid receptor coactivator, Hic-5, which localizes to both focal adhesions and the nuclear matrix. Mol Biol Cell 11:2007–2018 12. Yuminamochi T, Yatomi Y, Osada M, Ohmori T, Ishii Y[/I]

    Ciao

    MA – r l i n

  30. Hai ragione flux, ho preso “PR” per “Prolactin Receptor” quando era “Progesterone Receptor”. Poi farò correggere l’articolo in modo adeguato.

    Penso che per noi sia meglio così, la parte finale dell’articolo infatti si poneva la questione dell’azione degli anticorpi Bayer anche sul recettore degli androgeni senza che i macachi si lamentassero dei sides 🙂 Questa rimane sempre possibile, ma cade questo forte indizio, quindi resta la speranza che si possa agire sulla calvizie lavorando su altri percorsi.

    Grazie per questa utile correzione che poteva venire solo da uno attento e interessato alla materia come te.

    Ciao

    MA – r l i n

  31. Per me sì, perché il progesterone abbiamo visto che può non essere un toccasana e paragonare agnocasto e progesterone non sono così simili, inoltre il Restax ha l’anti-dht (ma anche antiprolattina) serenoa.

    Ciao

    MA – r l i n

  32. Su serenoa anti-prolattina per via sistemica c’è almeno un vecchio studio, per via topica si può pensare che agisca nello stesso modo.

    Il progesterone può alimentare delle vie alternative alla produzione di Dht, ma questo rischio si dovrebbe ridurre usando inibitori della 5 Ar tipo I come duta o appunto serenoa. Poi pare tenda ad accumularsi nel sistema linfatico e se da sides questi smettono solo dopo mesi dalla sospensione. Questo con l’Agnocasto non avviene ?

    Ad ogni modo tornando a Hic5 sapere che è in ballo per una moltitudine di recettori ormonali dovrebbe fare ripensare alcuni approcci terapeutici. Per dire il primo se si agisse su questo coattivatore sarebbe inutile usare anche il.progestrtone, lo stesso coi cortisonici. Mentre potrebbe essere rivalutato lo spironolattone perché Hic5 è coattivatore anche dell’aldosterone.

    Ciao

    MA – r l i n

  33. Non ho forse capito bene gli ultimi sviluppi, ma vuol dire che questi anticorpi monoclonali per la prolattina, non agiscono sul recettore della prolattina?
    Sembra uno scherzo… ma probabilmente ho capito male io…

  34. Sì, agiscono sul recettore della prolattina, nell’articolo si ipotizzava tra le altre cose che potessero agire anche su altri recettori o magari su un coattivatore comune. Pura ipotesi per far quadrare il discorso, ma di fatto non è così. L’articolo è stato corretto.

    Ciao

    MA – r l i n

  35. [QUOTE=”marlin, post: 1445802, member: 4277″]
    Sì, agiscono sul recettore della prolattina, nell’articolo si ipotizzava tra le altre cose che potessero agire anche su altri recettori o magari su un coattivatore comune. Pura ipotesi per far quadrare il discorso, ma di fatto non è così. L’articolo è stato corretto.

    Ciao

    MA – r l i n
    [/QUOTE]
    Ok, allora la cosa è diversa, ho capito male io.
    In pratica questi anticorpi non si legano al famoso Hic-5 come poteva invece sembrare all’inizio.

  36. Come poteva sembrare alla fine…ho tirato fuori sta cosa alla fine dell’articolo…

    Più che non legarsi diciamo che Hic5 non dovrebbe essere il bersaglio degli anticorpi, poi magari viene fuori che il bersaglio sono anche altri recettori.

    Ciao

    MA – r l i n

  37. Interessante che i risultati rimangono almeno per 4 anni dopo la sopensione, ma come si può spiegare una cosa del genere?
    Soprattutto se alla sospensione il dht ricomincia a fare danni.

  38. No, beh qui il DHT non dovrebbe c’entrare direttamente, io appunto cercando una possibile spiegazione che potesse coinvolgere il percorso degli androgeni ho preso il recettore del progesterone per quello della prolattina, allo sbaglio ha contribuito anche il fatto che lo studio in questione era sull’endometriosi che è appunto la problematica principale per cui sono stati creati questi anticorpi. Penso che i risultati durevoli possano essere dovuti proprio agli anticorpi, ossia è come una vaccinazione contro quel recettore e i vaccini possono avere effetto anche per molti anni.

    Ciao

    MA – r l i n

  39. Fantastico sarebbe!

    Senti come suona bene: “Trovato vaccino contro la calvizie!”…

    Peccato che non sarebbe particolarmente remunerativo per le case farmaceutiche, trovare una cura da fare una sola volta nella vita, piuttosto che farmaci da prendere a vita… anche solo a livello economico per le case farmaceutiche la vedo difficile che esca… però non si sa mai.

    Comunque almeno si è aperta un’altra interessante strada di ricerca, anzi forse un’autostrada speriamo.

  40. Ebbasta con il “complotto continuo” ! Gli attori sono tanti, vedi questi anticorpi Bayer che vengono sviluppati da una società cinese su concessione, secondo te i cinesi sono tipi da rinunciare a vendere il “prodotto del secolo” ?, Per quanto le farmaceutiche grandi siano potenti questi ultimi decenni hanno mostrato invece che sono del tutto impotenti davanti all’industria chimica dei paesi emergenti che gli hanno clonato tutti i brevetti possibili e immaginabili.

    Gli attori sono tanti ed è impossibile riuscire a impedire a qualcuno di portare avanti un prodotto vincente, l’avidità di denaro funziona per fortuna anche nell’altro senso, anzi sopratutto nell’altro senso, ossia imprese più piccole che vogliono diventare grandi alla faccia di quelle già grandi che vorrebbero restare dominanti a tempo indefinito, ma che di solito non ci riescono. Tutto il contrario del complotto!.

    Ciao

    MA – r l i n

  41. Beh anche se costasse come un trapianto o di più, sarebbe comunque preferibile alle terapie attuali o a vita.

  42. Tuttavia in attesa del vaccino anti-calvizie e ancor più della disponibilità dello stesso a prezzi abbordabili da tutti, dando per scontato che possa funzionare anche sull’uomo senza effetti collaterali non accettabili, bisognerebbe capire il perché funziona e quindi anche se non ci possono essere trattamenti che fanno la stessa cosa anche se magari meno bene degli anticorpi monoclonali.

    Si tenga sempre presente che su 11 esemplari su cui è stato sperimentato in 2 non ha portato a nessuna ricrescita, quindi anche in questo caso dovremmo sentire chi si lamenterà perché il “vaccino non funziona”. Lo tengano a mente tutti quelli che si lamentano delle cure attualmente disponibili per il fatto che su una parte di chi le usa non sono efficaci e che pensano che possano esistere cure efficaci su tutti al 100%. Certo, sarebbe da vedere se quelli su cui non funzionano certe cure sono poi anche quelli su cui non funzionano le altre, ma un numero di insoddisfatti potrebbe esserci sempre.

    Ciao

    MA – r l i n

  43. Certamente, questo purtroppo è cosi per moltissime sostanze e non ci si potrà fare nulla.

    Ma fammi capire, la Bayer quindi non stava facendo studi sull’AGA, ma solo sull’endometriosi?
    E’ stato diciamo un caso che abbiano scoperto le proprietà sui capelli?

    Perchè se fosse stato così mi sarei aspettato test su femmine (scimmie), non su scimmie maschio (pelate), se stavano studiando l’endometriosi.

  44. Non è stato un caso è che prima vengono le patologie di tipo non estetico il test di cui parliamo inveve è stato fatto apposta per l’alopecia.

    Ciao

    MA – r l i n

  45. Esiste l’olio essenziale di Enotera? Non è che ti confondi con l’olio di Enotera? Gli olii essenziali sono delle essenze volatili, non dei grassi, il nome olii è tradizionale, ma fuorviante. Sono un po’ come la benzina o la trielina se ne usi troppo la tua pelle si irrita.

    Ciao

    MA – r l i n

  46. Vorrei anche io essere più ottimista, ma tra agnocasto etc.. se avessero avuto anche lontanamente una efficacia come questi anticorpi, ce ne saremmo già accorti.

    L’idea che ne scaturisce è che quindi non bastino i segnali generati dal dht nelle cellule predisposte, serve almeno un altro elemento per portare i capelli alla calvizie, magari ne serve anche un terzo o quarto che prima o poi scopriremo. Sperando sempre che basti bloccarne uno dei tanti.

    Se non ho capito male poi la prolattina è solo un mediatore di un segnale, quando si attacca ai recettori delle cellule attiva ulteriori molecole e percorsi all’interno delle cellule, magari capire cosa succede a valle della prolattina forse sarebbe utile in qualche modo.

  47. Ma l’agnocasto topico non è che sia stato molto utilizzato, che io sappia c’è solo da poco nel Restax lozione. Non sarà l’anticorpo, ma magari qualcosa fa. Così come lo spiro non sarà la RU, ma non è che non faccia nulla.

    Inoltre se la prolattina ha un ruolo nella calvizie un collegamento con gli androgeni ci deve essere, visto che c’è lo stesso problema nell’ipertrofia prostatica.

    Ciao

    MA – r l i n

  48. La RU della prolattina sarebbero questi anticorpi, potremmo trovare il ciproterone della prolattina ?

    Ciao

    MA – r l i n

  49. DI questi attivi ne abbiamo parlato negli articoli sulla prolattina.

    [B][I]Prolattina: gli antagonist[/I][/B][I]i Cercando tra i brevetti e studi recenti sono spuntate due sostanze (SMI-1 e SMI-6) che agiscono come antagonisti del recettore della prolattina. Queste sostanze potrebbero essere più facilmente disponibili in tempi brevi. Tuttavia, gli antagonisti non agiscono come gli anticorpi monoclonali. Questi ultimi creano una specie di immunità verso il recettore della prolattina, che potrebbe spiegare la durata negli anni della terapia. Invece, gli antagonisti entrano in competizione con l’ormone stesso che di solito ha un’affinità di legame maggiore con il recettore e possono, quindi, ridurre l’azione ormonale in maggiore o minore misura.[/I]

    Io spero sempre di trovare qualcosa di più “smart” (furbo).

    Sempre seguendo HLT le ultime battute puntano su PAX1 e RUNX che sono colleganti con gli androgeni.

    [URL unfurl=”true”]https://www.hairlosstalk.com/interact/threads/bayer-prolactin-receptor-antibody-for-male-and-female-pattern-hair-loss.127790/page-18[/URL]

    [I]Pax1 and RUNX2 are possible downstream targets of prolactin. Antagonizing the PRLR downregulates Pax1 and upregulates RUNX2. There should be a good synergistic effect with Wnt agonists like KY19382 or VPA.

    Pax1 and other Pax genes are strongly [URL=’https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2746216/’]upregulated by prolactin[/URL]. Pax1 is the gene with the greatest association with Androgenetic Alopecia after the androgen receptor. [/I]

    Ciao

    MA – r l i n

  50. Sì, sono quei collegamenti che si cercavano, ma quando esce lo stat3 si resta un po’ perplessi, perché le cure per la areata con gli inibitori di questo percorso hanno curato solo l’areata e non l’aga sottostante.

    Ciao

    MA – r l i n

  51. Sì interessante, nel mio piccolo mi piacerebbe che funzionasse la Damiana con l’acacetina.:)

    [URL unfurl=”true”]https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0278691521001241[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

  52. Pensa che neanche a farlo apposta mi ha appena scritto un utente perché ha risultati sul frontale e non sul vertex…una tegola per chi vorrebbe generalizzare una situazione complicata come l’aga 🙂

    Ma in effetti ci sono personaggi famosi (tipicamente si ricorda Liguori) che hanno frontale perfetto e tutto il resto, ma vertex colpito da aga.

    Ciao

    MA – r l i n

  53. Aldo Baglio? Non mi pare abbia il frontale intatto.

    E’ un pattern minoritario, ma qui c’è chi vorrebbe che l’aga fosse uguale per tutti, invece non lo è dipendendo da una genetica multifattoriale, per molti una cura non è tale se non cura il 100% dei pazienti, peccato che cure così non esistano nemmeno per le altre patologie.

    Ciao

    MA – r l i n

  54. [QUOTE=”andrea23_97, post: 1446529, member: 647987″]
    Se per questo anche la vitamina b6, meglio la P5P, ad alte dosi è riconosciuta per diminuire la prolattina nel corpo così come fa L’ agnocasto. Si potrebbe provare a metterla in lozione, visto che alcuni negli anni a scorsi riportavano dei risultati con lo zix. Qualcuno sa dove si compra la P5p e come la so può solubilizzare in lozione ? Tra L’ altro le vitamine b sono sempre utili per i capelli e non solo
    [/QUOTE]
    benexol

  55. Ah sì, ricordo le discussioni di vent’anni fa quando si dibatteva sulla forma della vit.B6 più idonea a contrastare la calvizie. Però penso che sia stata dovutamente utilizzata, in quegli anni andava parecchio, io stesso ho usato lo zix con la b6 P5P.

    Ciao

    MA – r l i n

  56. “Hope Medicine” il nome è già un programma!

    [B]Previously, HopeMed has signed a world-wide exclusive license agreement with Bayer AG on the development and commercialization of a human antibody (HMI-115) targeting the prolactin (PRL) receptor for the treatment of male and female pattern hair loss, endometriosis and other chronic diseases with dysregulated PRL signaling. Under the terms of the license agreement, Hope Medicine will develop and globally commercialize the novel PRL receptor antibody based on intellectual property from Bayer. At present,[U] HMI-115 has completed phase I clinical trials in the European Union, with positive safety results. The global multi-center phase II clinical trials for androgenic alopecia and endometriosis will soon be launched[/U].

    BENE!![/B]

  57. Recente approfondimento su prolattina e ormoni e tumori, magari c’e’ qualche collegamento o spunto per l’AGA.

    [URL unfurl=”true”]https://www.medicomunicare.it/2021/05/04/il-ruolo-biologico-della-prolattina-nel-tumore-al-seno/[/URL]

    Quando parla di estrogeni e STAT-5, mi sembra di averne già sentito parlare qui nel forum, magari mi sbaglio (con tutti sti codici e sigle :)).

  58. Forse hai sentito parlare di Jak/Stat e in particolare si Stat3, sono le chinasi inibite dai Jak inibitori, che hanno portato successi nell’areata.

    Ciao

    MA – r l i n

  59. Anzitutto mi chiedo se le donne in postmenopausa a cui sono stati somministrati avessero, almeno alcune, i tipici problemi di capelli di questa età, quindi se le capigliature con diradamenti abbiano avuto dei miglioramenti.

    Il sistema immunitario dovrebbe essere quello che alla fine smaltisce i follicoli inattivi con l’età, rendendo sempre più difficoltoso il recupero della densità estetica che fa la differenza.

    Non so se questo anticorpi possano rimediare anche a questi danni, in questo caso bisogna sperare che Follica con la neogenesi follicolare ci abbia preso.

    Ciao

    MA – r l i n

  60. Sono dei farmaci presi in modo illegale da laboratori off shore probabilmente asiatici. Da quanto ho capito li assumono in vari modi, sperimentano a loro rischio e pericolo, non li seguirei in questo momento, anche perché questi sperimentano ogni anno cose assurde che poi lasciano dopo pochi mesi. Pare anche che a capelli non siano messi male, quindi non è che quando dicono di aver recuperato la cosa sia molto significativa per chi soffre di calvizie.

    Ciao

    MA – r l i n

  61. Il minox non può entrare nei prodotti non farmacologici.

    È sempre meglio non mischiare preparati diversi.

    Ciao

    MA – r l i n

  62. [QUOTE=”romapris, post: 1458970, member: 648191″]
    nessuno ha usato restax lozione?
    [/QUOTE]
    Io ho preso la tintura madre di agnocasto. La inizio da domani tutte le sere e vi darò feedback mensili

  63. [QUOTE=”vivanco, post: 1458981, member: 30077″]
    Questa lozione a cosa servirebbe?
    [/QUOTE]
    La mia idea sarebbe abbassare la prolattina topica

  64. Si credo sia una scoperta recente, ma legata a degli anticorpi inibitori del recettore della prolattina, vuol dire che bloccano completamente il recettore con dei risultati (pare almeno sui macachi) incredibili sui capelli.
    Mentre esistono già dei farmaci che abbassano la prolattina (usati per altri scopi), ma sembra che nessuno finora abbia riscontrato come effetto collaterale ricrescita di capelli. O nessuno si è mai accorto, o una eventuale ricrescita (piccola?) è passata sotto traccia oppure il solo abbassare la prolattina non è sufficiente, occorre bloccarla del tutto (o lei o i recettori).
    Penso che abbassare la prolattina non faccia comunque male ai capelli, al massimo potenzia le cure che già si usano.

  65. [QUOTE=”research, post: 1469212, member: 29641″]
    Indicativamente si sa quanto l’agnocasto possa abbassare la prolattina in percentuale?
    [/QUOTE]
    Non ne ho idea, ma qui si dice che funziona parecchio:
    [URL unfurl=”true”]https://www.my-personaltrainer.it/fitoterapia/agnocasto.html[/URL]

  66. [USER=30309]@elduderino[/USER]
    Ciao, tu ti eri inscritto per caso al GB di Pegasus per l’inibitore del Twist1?

  67. Era questo, postato da Luigi29 in “Classifica cure”:
    [URL unfurl=”true”]https://www.hairlosstalk.com/interact/threads/the-group-buy-to-end-all-group-buys-twist1-inhibitor.137608/[/URL]

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