Cura della calvizie: è ora di dare GAS?

L'ultima scoperta di una proteina che potrebbe far ricrescere i capelli, chiamata GAS6, ci offre l'occasione per parlare delle molte scoperte del genere susseguitesi negli anni. Queste vengono annunciate ogni volta dai mezzi di comunicazione non specializzati come cure definitive contro la calvizie. Creando continue illusioni nel pubblico meno informato. Impariamo come non cadere in questo e in altri tranelli simili.

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tutti i diritti riservati riproduzione consentita purchè sia citata la fonte "www.calvizie.net"

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cura della calvizie

Cura della calvizie: non è facile stabilire con che frequenza venga annunciata dai media non specializzati la scoperta di una cura contro la calvizie.

Cura della calvizie: molti annunci, poche cure

Certamente annunci di questo tipo accadono almeno una volta l’anno, ma ci sono stati anni in cui sono stati ben più frequenti e capita pure che queste notizie si susseguano nel giro di un mese o due. Ben poche volte poi questi annunci si traducono in terapie disponibili in tempi brevi per contrastare la calvizie comune o alopecia androgenetica.

Cura della calvizie: la sai l’ultima?

L’ultima di queste notizie è apparsa di recente e riguarda uno studio della celebre università americana di Harvard. In particolare, i ricercatori hanno constatato che sui topi in cui eventi stressanti hanno elevato i livelli di corticosterone, vengono messe in quiescenza le cellule staminali dei follicoli piliferi prolungandone la fase di riposo. Questo arresto del ciclo dei follicoli piliferi avviene sopprimendo l’espressione della proteina GAS6 nella papilla dermica. Ripristinando l’espressione di questa proteina il ciclo pilifero riprende e con esso la crescita dei peli.

Ahi lo stress!

Lo studio in questione è andato a consolidare l’opinione che la calvizie comune sia dovuta allo stress. Tuttavia, chi soffre di calvizie non risulta essere sottoposto a uno stress maggiore di chi non ne soffre. Così come non è vero che, essendo la calvizie dipendente dagli androgeni, chi ne soffre abbondi di questi ormoni sessuali più di chi non ne soffre. Gli ormoni e pure lo stress possono, invece, essere alla base della calvizie se c’è predisposizione genetica. In pratica, ci si dimentica della parte “genetica” di quella che è appunto chiamata alopecia andro-genetica.

cura della calvizie
Fig.1: Lo stress può contribuire alla perdita di capelli, ma non può essere considerato l’unico indiziato in caso di alopecia androgenetica.

Sbatti il mostro in prima pagina

Lo stress è poi personificato in qualcosa di concreto come i corticosteroidi. Nei topi in questione prevale il corticosterone, negli uomini il cortisolo. Questo viene denominato anche da alcuni come il dannoso “ormone dello stress” da ridurre a tutti i costi. Peccato che il cortisolo venga prodotto dal corpo proprio per far fronte alle situazioni di stress, dove per stress si intende sia quello fisico che quello emotivo. Infatti, le infiammazioni provocate dai vari agenti stressanti vengono tenute a bada dai corticosteroidi.

Cattivo se endogeno, buono se esogeno?

Il cortisolo è noto anche come idrocortisone, ossia quel rimedio che viene usato a livello topico per combattere gli effluvi di capelli. Mentre, altri cortisonici vengono anche iniettati per endovena per bloccare gli effluvi acuti. Il paradosso può essere spiegato anche rileggendo lo studio dei ricercatori di Harvard. Infatti, il corticosterone blocca il ciclo dei follicoli. In pratica, li mantiene più a lungo nella rispettiva fase del ciclo, in particolare in quella di arresto che è la fase telogen. Dopo il telogen ci sarebbe la cosiddetta fase exogen, ossia la caduta dello stelo del capello (o del pelo se si parla di topi).

cure calvizie ciclo ricrescita
Fig. 2: Le fasi che contraddistinguono il ciclo di vita del capello.

Cura calvizie: bisogna dare GAS?

Rispetto alla cura della calvizie, alla luce di tutte queste considerazioni, una dichiarazione di una ricercatrice dello studio in questione suona in questo modo“La vita moderna per gli esseri umani è inevitabilmente stressante. Ma forse, un giorno, sarà possibile combattere l’impatto negativo dello stress cronico sui nostri capelli, almeno aggiungendo un po’ di GAS6.”

alopecia psicogena
Fig. 3: Si parla di alopecia psicogena per indicare una particolare forma di alopecia che si caratterizza per un diradamento diffuso e un’accezione più marcata nella regione centrale.

Probabile che un approccio del genere possa essere utile nei soli casi accertati di alopecia psicogena. Invece, il rischio nella calvizie comune è quello di accelerare il ciclo del capello che proprio nei capelli miniaturizzati, o in via di miniaturizzazione, è ridotto.

Cosa ci ricorda?

Questo studio e il modo in cui se ne è parlato su alcuni media ricorda vari altri studi di questo genere, ma in particolare ne ricorda uno di qualche anno fa. Si tratta dello studio che è alla base del lancio dell’Astressina B. Anche quello studio aveva utilizzato topi da laboratorio e mostrava come lo stress fosse dannoso per la ricrescita dei loro peli. La soluzione era stata individuata nell’Astressina B attivo. Quest’ultimo che è entrato di lì a poco in un prodotto di marca, la lozione Spectral F7.

spectral f7
Fig. 4: Spectral F7 è una lozione topica progettata da DS Laboratories a base di Astressin-B, la prima in assoluto ad utilizzare questo peptide innovativo.

Questo prodotto può essere utile per chi soffre di alopecia psicogena. Tuttavia, l’Astressina B non si è rivelato la “cura della calvizie” di cui parlavano allora alcuni media.

K, la vitamina trascurata

Lo studio recente sugli effetti negativi dello stress sui follicoli piliferi può comunque risultare utile. Questo perché GAS6, la proteina che mantiene attive e proliferative le cellule staminali dei follicoli, per funzionare necessita della vitamina K. Questa vitamina è a sua volta collegata strettamente con l’azione della vitamina D. Alla vitamina K è stato dato minor risalto che alla vitamina D. Tuttavia, nel corso degli anni sono arrivate diverse segnalazioni da parte degli utenti dei forum specializzati in capelli sui miglioramenti della loro calvizie integrando vitamina K, oltre alla classica vitamina D.

Fig.5: Spinaci, cavoli e cime di rapa sono tra gli alimenti più ricchi di vitamina K (naftochinone).

Cura calvizie e titoli fuorvianti

I titoli che ha guadagnato questo studio sullo stress e il pelo dei topi sono di questo genere: “La cura per la calvizie potrebbe essere in vista con un nuovo studio dell’Università di Harvard che identifica un possibile rimedio“.

Oppure La cura per la calvizie potrebbe essere in arrivo dopo la scoperta di una proteina che alimenta la crescita dei capelli“. Si direbbe una “notizia bomba“, perché lo studio è stato pubblicato alla fine di marzo di quest’anno e gli articoli che portano questi titoli sono di poco giorni dopo.

Notizia a scoppio ritardato

Tuttavia, cercando questo studio in rete si vede anche che è stato presentato quasi un anno prima ad un congresso specialistico. In pratica, la notizia di questa scoperta è vecchia di quasi un anno. Non è la prima volta che questo avviene. Molte redazioni quando devono riempire un vuoto di notizie spesso tirano fuori l’ultimo studio pubblicato sulla calvizie e sparano il titolo che parla della scoperta della sempre attesissima “cura della calvizie”.

Correttezza della comunicazione

Va detto che i titoli degli articoli utilizzati dai vari mezzi di comunicazione servono ad attirare l’attenzione di più lettori possibili e la cura della calvizie attira sempre l’attenzione delle molte persone che soffrono di questa diffusissima patologia. Noi stessi dobbiamo far riferimento nei nostri titoli a questo tipo di cura in modo che l’argomento che trattiamo sia reperito più facilmente con le ricerche in rete. L’importante è che poi nell’articolo si dicano le cose come stanno. Vale a dire che si dica esattamente di cosa tratta lo studio e i suoi possibili sviluppi futuri.

La “cura” della calvizie? Non esiste ancora

Benché comunemente si parli di “cura” della calvizie, sono disponibili in realtà solo dei “trattamenti” per questa patologia. Curare, infatti, significa eliminare una patologia. Una patologia curata può anche avere una recidiva che può essere di nuovo eliminata o meno. Invece, per la calvizie sono disponibili solo dei trattamenti che possono risultare più o meno efficaci, ma che vanno applicati di continuo per contrastare il processo dell’alopecia. Interrompendo i trattamenti della calvizie il processo riprende incontrastato.

E in futuro?

Di solito non sono considerate  “cure”  gli interventi di tipo chirurgico come i trapianti di capelli. Questi restano comunque delle soluzioni contro la calvizie. Al momento le caratteristiche di una cura vera e propria non appartengono a nessuna delle terapie sotto sperimentazione. Se si eccettuano forse le tecniche di “hair multiplication, ossia la produzione per clonazione di numerosi follicoli di capelli. Questi però sarebbero sempre da trapiantare nelle aree affette da calvizie. Quindi, anche in questo caso non si può parlare di “cura”, ma di un grande avanzamento nella tecnica dei trapianti di capelli.

Le caratteristiche di una vera cura contro la calvizie la potrebbero avere gli anticorpi monoclonali antiprolattina di cui abbiamo parlato di recente. Questo perché gli effetti anticalvizie stanno durando da più di quattro anni dalla fine della sperimentazione di sei mesi sui macachi a cui sono stati iniettati gli anticorpi.

Attenti al lupo!

Se i mezzi di comunicazione possono essere giustificati nell’utilizzo di titoli roboanti per attirare l’attenzione dei lettori, la stessa giustificazione non vale per chi illude il pubblico vendendo “cure” della calvizie, magari spacciandole anche per definitive. Anche per difendersi da queste iniziative è nata quasi vent’anni  fa la “Community anticalvizie” del forum Ieson.com.

Gli shop online

Dal forum della “Community anticalvizie” sono nati gli shop online Hairshopeurope, Vitaminity e Kmax. Il primo è specializzato in prodotti per la salute e la cura dei capelli preoccupandosi di offrire i migliori prodotti dei migliori brand presenti sul mercato. Invece, Vitaminity propone una vasta gamma di integratori alimentari di alta qualità pensati per esigenze differenti. Con l’obiettivo di favorire una maggiore consapevolezza in termini di nutrizione e nutraceutica, spiccano sia integratori per capelli sia integratori volti a porre rimedio a patologie come, ad esempio, le carenze vitaminiche e il colesterolo.

shop online
Fig. 6: Hairshopeurope, Vitaminity e Kmax sono tre grandi shop online specializzati nella cura e nel benessere dei capelli.

Infine, vi è Kmax, il marchio nato per offrire le prime fibre per capelli completamente naturali, prive di conservanti e coloranti artificiali. Nel corso degli anni, dai prodotti di hair make-up il marchio Kmax si è esteso con altre linee di prodotti volti a stimolare la crescita dei capelli e contrastare la caduta.

Inoltre, molti dei prodotti di questi marchi privati sono nati proprio seguendo richieste ed esigenze degli utenti del forum. L’esigenza più sentita è sempre stata quella di poter disporre di prodotti innovativi a prezzi accessibili e con quantità significative di attivi di elevata qualità.

Cura della calvizie: un approccio etico

Queste iniziative sono sempre state caratterizzate da un approccio etico di massima correttezza, trasparenza e chiarezza. I prodotti Kmax e Vitaminity non sono mai stati proposti come miracolosi, ma come contenenti degli attivi possibilmente utili alla luce di studi scientifici, pareri specialistici ed esperienze concrete raccolte da molti utilizzatori di tutto il mondo. Chi ha seguito il forum negli anni o anche solo per un certo tempo ha imparato a diffidare dalle molte proposte e promesse mirabolanti che si trovano sui vari mezzi di comunicazione e, in particolare, in rete.

La consapevolezza degli utilizzatori dei trattamenti contro la calvizie era e resta tuttora uno dei primi obiettivi che persegue la Community anticalvizie di Ieson.com e di cui siamo più orgogliosi.

 

APPROFONDIMENTI 

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2 COMMENTS

  1. Il GAS6 dipende dalla vitamina K, ma non è specificato da quale tipo, diciamo che se si va sulla più biodisponibile non sì sbaglia di certo

    Ciao

    MA – r l i n

  2. Sì nello studio e nll’aarticolo si parla di stress e di corticosteroidi che mettono a riposo le staminali del follicolo (a quanto pare quelle della papilla dermica, ossia il “secondary germ”. GAS6 le farebbe proliferare con i cortisonici si blocca. In condizioni normali GAS6 funziona solo con la vitamina K. Qui ci sono stati alcuni thread che hanno trattato questa vitamina e sono stati segnalati dei miglioramenti con la sua assunzione insieme alla vit.D3.

    [URL unfurl=”true”]https://calvizie.net/forum/threads/vit-k2.71854/[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

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