Alternative a Minoxidil: esistono sostanze analoghe?
Vediamo quali possono essere e come usarle.
Effetto collaterale
Minoxidil, il farmaco a uso topico più utilizzato contro la calvizie, è nato come farmaco per trattare l’ipertensione resistente ad altri farmaci. Tra gli effetti collaterali annoverava l’ipertricosi, ossia l’eccessiva crescita in lunghezza, spessore e pigmentazione dei diversi peli del corpo, capelli compresi. Quindi, è stato provato topicamente per far crescere i capelli e ha dato risultati: da qui l’utilizzo quasi obbligato per la cura della calvizie comune maschile e femminile, e anche di altre patologie.
Ipertricosi e irsutismo
L’irsutismo, a differenza dell’ipertricosi, è la crescita sul corpo femminile di peli visibili in zone in cui la peluria evidente è una prerogativa maschile, come sul mento, sopra il labbro superiore, i baffi, sul torace, sulla schiena, sui glutei, sulle braccia e/o sui gomiti. L’irsutismo è dovuto nel 70-80% dei casi agli ormoni androgeni e, in particolare, al DHT (l’ormone che ha un ruolo centrale nella calvizie). Quando, esso è molto accentuato da avvicinare la pelosità a quella maschile viene definito virilismo pilifero.
Fig.1: Calvizie maschile trattata con minoxidil 5% e finasteride topica 0,25%, risultati a 6 mesi. (Fonte: da questa pubblicazione)
I due tipi di trattamenti
In pratica, possiamo dividere i trattamenti contro la calvizie tra quelli che contrastano gli androgeni e il DHT (quindi anche l’irsutismo), e quelli che incentivano la crescita dei capelli (favorendo l’ipertricosi). Ovviamente l’ipertricosi che si persegue è quella localizzata al solo cuoio capelluto. Tuttavia, sappiamo che uno degli effetti collaterali del minoxidil orale e anche topico può essere la crescita di peli corporei come quelli della schiena, delle spalle dell’addome che non sono graditi anche dai maschi.
Anche per questo potrebbe essere utile ed importante individuare alternative a Minoxidil che possano non avere questi effetti collaterali.
Antiandrogeni e loro alternative
Gli attivi farmacologici che possono essere utili per contrastare l’irsutismo e che vengono usati contro la calvizie sono principalmente gli antiandrogeni mirati al DHT, detti anche anti-DHT, o quelli che agiscono sul recettore degli androgeni. Tipicamente gli anti-DHT orali sono finasteride e, utilizzata “off label” per la calvizie, dutasteride. Tra gli antiandrogeni recettoriali troviamo sostanze come lo spironolattone, il ciproterone acetato, il canreonato di potassio, il progesterone e altre ancora.
Le alternative ai farmaci anti-DHT abbondano, ma in particolare si usa l’estratto di Serenoa repens oppure gli estratti di Ajuga, Pygeum, epilobio, radice di ortica, betasitosterlo e altri ancora. Mentre, come antiandrogeni recettoriali si può annoverare lo stesso pygeum e il muschio quercino che contengono acido atrarico.
Alternative a Minoxidil pari a zero?
Più problematico è trovare alternative a minoxidil, anche se una serie di sostanze anche naturali hanno un’azione che favorisce la crescita dei capelli senza agire sul lato ormonale. Si pensi alle procianidine come la B2 della mela Annurca, ai principi analoghi come le OPC (proantocianidine oligomere) o a vari antiossidanti come NAC (N-acetilcisteina), SOD (superossidodismutasi) e Glutatione.
Tuttavia, nessuna di queste sostanze ha finora dimostrato di poter risultare efficace come minoxdil.
Altre sostanze ipertricotiche
Viene, quindi, spontaneo domandarsi quali altre sostanze siano causa di questo effetto collaterale indesiderato, tranne che sui capelli, che è l’ipertricosi. Ci sono, infatti, almeno una dozzina di sostanze che condividono con il minoxidil questo effetto collaterale e che potrebbero essere prese in considerazione anche per trattare le alopecie di vario tipo a cominciare da quella androgenetica che è poi la calvizie comune.
Fig.2: Calvizie femminile trattata prima a) con minoxdil 5% a giorni alterni, quindi b) con minoxidil solfato 10%, risultati a 6 mesi. (Fonte: da questa pubblicazione)
Alternative a Minoxidil: la streptomicina
Questo antibiotico ad ampio spettro è stato il primo ad essere scoperto della famiglia degli amminoglicosidi. A questi appartiene anche la neomicina che è l’attivo delle più comuni formulazioni con vendita da banco, come lo Streptosil. Una pubblicazione di molti anni fa ha evidenziato dei casi di ipertricosi in bambini di entrambi i sessi che avevano fatto uso di streptomicina, allora appena introdotta sul mercato.
Questo tipo di antibiotici non sono comunque consigliabili in generale per gli effetti collaterali e, in particolare, per la calvizie perché antagonizzano il GABA (acido gamma-amminobutirrico) che secondo recenti studi potrebbe servire per contrastare la fibrosi perifollicolare.
La fenitoina
La fenitoina (difenilidantoina o, più semplicemente, dantoina) è un farmaco antiepilettico che viene usato per trattare le aritmie cardiache. Agisce sui canali degli ioni sodio, così come il minoxidil agisce su quelli del potassio, con un meccanismo simile a quello di un altro farmaco, la lidocaina. Quest’ultima peraltro non può essere somministrata oralmente. La fenitoina pare possa provocare ipertricosi nella donna anche se in alcuni testi si parla di irsutismo. Si manifesta su arti, viso e tronco dopo 2-3 mesi di assunzione e regredisce dopo un anno dalla sospensione. In questo assomiglia parecchio al minoxidil, i cui effetti con la sospensione però potrebbero cessare prima.
È utilizzata per la crescita dei capelli e anche per la guarigione delle ferite ed è una componente del celebre preparato Proxiphen del dr. Proctor.
Corticosteroidi
Sono attivi molto conosciuti per trattare la calvizie comune e anche l’alopecia areata. Si sconsiglia però l’uso dei potenti alogenati perché può portare ad assottigliamento cutaneo a lungo andare. Sempre con l’utilizzo prolungato gli attivi più potenti pare possano esaurire le cellule staminali che rigenerano i follicoli. Sicuro e proficuo è, invece, l’utilizzo dei corticosteroidi meno potenti come l’idrocortisone butirrato o acetato (il primo è un po’ più potente). Pare che l’ipertricosi sviluppata con i cortisonici riguardi in particolar modo la faccia.
Fig.3: Calvizie femminile trattata con minoxidil orale a 1,25 mg al giorno, risultati dopo 6 mesi. (Fonte: da questa pubblicazione)
Penicillamina
È un antibiotico derivato dalla penicillina. Non ha azione antibatterica, ma è un chelante che agisce come antinfiammatorio e viene usato in alcune forme di artrite, tra cui quella reumatoide che ha dei collegamenti con alcuni tipi di alopecia e forse anche con la calvizie comune. La sua assunzione porta a ipertricosi sul tronco, su braccia e gambe. Potrebbe portare alla crescita dei capelli per la sua azione sulle metalloproteasi e l’elastasi e per l’inibizione della sintesi di calcineurina, chelando il rame degli enzimi delle cellule immunitarie coinvolti in questa reazione.
Psoraleni
Sono derivati naturali della cumarina che vengono utilizzati nella terapia PUVA contro diverse malattie delle cute tra cui spiccano le forme gravi di psoriasi, ma anche per l’alopecia areata. La loro somministrazione prevede l’esposizione ai raggi ultravioletti (UVA) per l’attivazione. Sotto l’azione della luce gli psoraleni portano a ipertricosi che scompare dopo aver terminato la terapia e per questo viene anche definita temporanea, ma dovrebbe essere analoga a quanto avviene con la sospensione del minoxidil.
Fig.4: Terapia PUVA con bagni di 8-methoxypsoralen per l’alopecia areata (Fonte: da questa pubblicazione).
I peli corporei che crescono con gli psoraleni sono fini e non superano i 3 cm in lunghezza. Gli psoraleni con la terapia PUVA inibiscono la sintesi del DNA, attraverso il blocco del fattore NF-kβ, impedendone il legame col DNA e la risposta infiammatoria. In pratica, l’azione che favorisce la crescita dei peli sarebbe di tipo antinfiammatorio e immunosoppressivo.
Diazossido
Il diazossido è un farmaco con azione simile al minoxidil, ossia di contrasto all’ipertensione. Viene utilizzato anche in caso di ipoglicemia e sostanzialmente causa vasodilatazione aprendo i canali del potassio. Nei bambini porta a ipertricosi nel 50-100% dei casi, mentre negli adulti solo nell’1%. Il diazossido in uno studio del 2005 ha comunque dimostrato di esser meno attivo del minoxidil nell’indurre la crescita del capelli. Probabilmente anche per questo motivo non è stato proposto tra le alternative a Minoxidil.
Alternative a Minoxidil: la ciclosporina A
È un attivo di origine naturale ad azione immunosoppressiva e viene, infatti, utilizzato per evitare il rigetto nei trapianti di organi. La sua azione sulla crescita dei capelli anche di persone calve è attribuita all’inibizione della sopracitata calcineurina e del fattore NfatC1 che mette in quiescenza le cellule staminali dei follicoli piliferi. L’ipertricosi con la ciclosporina A si verifica nel 44% dei pazienti trattati e anche in questo caso è reversibile con l’interruzione del trattamento.
Interferone alfa
L’interferone alfa viene utilizzato per la cura di tumori di vario tipo. È una citochina del sistema immunitario prodotta dal corpo come risposta a vari stimoli e viene sintetizzata per l’utilizzo come farmaco.
Sono stati riportati casi di ipertricosi delle ciglia e diffusa sul corpo con il suo utilizzo come cura contro l’epatite C. Tuttavia, questa sostanza ha anche come effetto collaterale l’effluvio in telogen e l’incanutimento nel 18% dei pazienti trattati.
Alternative a Minoxidil: le prostaglandine
Tra le sostanze che possono dare ipertricosi ci sono le prostaglandine (PG), in particolare PGE1 che è antinfiammatoria e PGE2 che è invece infiammatoria. Quindi la PGF2α, i cui analoghi, i cosiddetti prostanoidi, sono utilizzati come colliri contro il glaucoma. Proprio con l’applicazione oftalmica si è notato un effetto di crescita delle sopracciglia. Si è, quindi, sperimentato l’utilizzo contro la calvizie dei farmaci Latanoprost, Bimatoprost e Travoprost. Questi attivi risultano efficaci nel far crescere anche i capelli, ma essendo molto costosi non si prestano ad essere applicati su grandi superfici cutanee come quelle coinvolte nella calvizie.
Farmaci contro la psoriasi
Alcuni farmaci di ultima generazione usati per trattare la psoriasi hanno portato a crescita di peli e capelli in alcuni casi. Il caso più clamoroso è stato quello di un ultrasessantenne trattato con secukinumab che ha visto ricolorarsi di scuro i capelli bianchi e l’infoltimento della capigliatura affetta da calvizie comune. Il farmaco in questione agisce conto IL-17 un interleuchina infiammatoria che è coinvolta nella psoriasi e nell’alopecia areata. Si propone quindi tra le alternative a Minoxidil.
Fig.5: Il caso di ripigmentazione e infoltimento con il farmaco anti-psoriasi secukinumab. (Fonte: da questa pubblicazione)
Acetazolamide
L’acetazolamide è un diuretico utilizzato per trattare gli edemi dovuti all’insufficienza cardiaca. Viene anche utilizzato contro il glaucoma per ridurre la pressione intraoculare. La sua azione è quella di inibire l’enzima anidrasi carbonica favorendo l’escrezione con le urine di bicarbonato e di sodio. La sua azione ipertricotica nei pazienti trattati cronicamente si evidenzia sul dorso e sulle gambe, ma è reversibile con la sospensione.
Cause meccaniche
L’ipertricosi può anche avere luogo in seguito a cause meccaniche come sfregamenti, traumi o infiammazioni. Tipica è quella che si riscontra dopo la rimozione del gesso di contenzione di un arto. I meccanismi in azione in questi casi possono appunto essere le citochine infiammatorie. Ricordiamo ad esempio che PGE2 è e PGF2α sono entrambe citochine infiammatorie attive nella crescita di peli e capelli che si propongono come alternative a Minoxidil.
Come funziona minoxidil?
La base molecolare dell’azione di minoxidil è stata individuata una decina di anni fa, ossia quando venne scoperta la mutazione alla base dell’osteocondrodisplasia ipertricotica o sindrome di Cantù.
Fig.6: Sindrome di Cantù ed ipertricosi. Gli individui 8a e 8b sono padre di 39 anni e figlio di 4 mesi con la stessa sindrome. Forse una conferma che il contrasto alla calvizie nel lungo periodo necessita dell’intervento anche a livello ormonale/androgenico. (Fonte: da questa pubblicazione)
Nella sindrome di Cantù, l’ipertricosi porta a una folta capigliatura del cuoio capelluto che si estende sulla fronte e a un aumento generale dei peli del corpo. È causata da una mutazione nel gene ABCC9 che codifica per il recettore 2 della sulfonilurea, che è coinvolto nei canali del potassio sensibili all’ATP (adenosina trifosfato).
Si è, quindi, scoperto che minoxidil apre i canali del potassio e che questo effetto è mediato proprio dal recettore della sulfonilurea 2B (SUR2B).
Triplice azione
Il minoxidil resta comunque il farmaco preferibile per incentivare la crescita dei capelli. Questo perché l’apertura dei canali del potassio porta all’allungamento della fase anagen (di crescita) dei follicoli piliferi con almeno tre azioni principali. La prima è la promozione di fattori di crescita come VEGF, HGF e IGF-1. In particolare, il minoxidil potenzia l’azione di HGF e IGF-1 con l’attivazione del SUR2B della membrana plasmatica delle cellule della papilla dermica. La seconda azione è l’inibizione del morte (apoptosi) delle cellule della matrice del follicolo ad opera del TGF-β agendo sempre su canali del potassio e sul SUR2B della membrana interna dei mitocondri. La terza azione è la dilatazione delle piccole arterie dei follicoli con l’aumento dell’afflusso di sangue alla papilla dermica agendo sui canali del potassio e sul SUR2B della membrana plasmatica delle cellule della muscolatura liscia.
La terza azione è quella vasodilatatoria che molti considerano quella principale, ma si è constatato da tempo che solo pochi vasodilatatori come appunto il minoxidil e il diazossido portano alla crescita di peli e capelli.
Potenziare l’azione del minoxidil
È possibile potenziare l’azione del minoxidil? Questa è un’operazione che si fa già utilizzando minoxidil insieme per esempio a degli antinfiammatori, come l’idrocortisone, che pure hanno azione sulla crescita di peli e capelli. Una sostanza antinfiammatoria che agisce contro IL-17 è la vitamina D3. Uno studio recente ha mostrato per la calvizie femminile che l’utilizzo di minoxidil e di vitamina D3 orale porta più risultati dell’utilizzo del solo minoxidil. Invece la sola integrazione di vitamina D3 non porta a risultati.
Ci sono, quindi, sostanze che diventano attive sulla crescita dei capelli solo in abbinamento con altre sostanze attive.
Alternative a Minoxidil utilizzabili?
Il partenolide è un attivo naturale antinfiammatorio tratto dal Tenacetum partenhium una pianta della famiglia delle asteraceae. Questa sostanza che inibisce NF-Kβ come gli psoraleni, ma senza bisogno dell’attivazione dei raggi UVA. L’estratto di tenaceto è disponibile e usato da tempo come antinfiammatorio orale. Non è stato però sperimentato debitamente come topico e con titolazione in partenolide.
Pertanto, il minoxidil resta il topico di elezione per la crescita dei capelli in contrasto alla calvizie, ma la sua azione potrebbe essere migliorata anche con l’affiancamento di sostanze che agiscono nello stesso modo, oltre che con la solfatazione che ne rende attiva la molecola.
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