All’inizio fu minoxidil
Prima di parlare di novità calvizie, bisogna prima fare un passo indietro e analizzare ciò che è già disponibile. Partendo dal principio, il primo storico farmaco di contrasto alla calvizie comune (alopecia androgenetica) è stato minoxidil, di cui abbiamo raccontato la storia in queste pagine.
Da “off label” topico a “off label” orale
Minoxidil nasce come farmaco orale contro l’ipertensione, ma venne usato inizialmente come topico “off label” in funzione anti-calvizie. In seguito, fu approvato l’uso topico di minoxidil contro la calvizie che è rimasto l’uso comune. Tuttavia, di recente alcuni specialisti hanno iniziato a prescriverlo “off label“(orale a basso dosaggio) contro la calvizie sia maschile che femminile.
Fig. 1: ricrescita con l’utilizzo di minoxidil solfato topico.
Calvizie news: alla ricerca di più efficacia
L’utilizzo topico di minoxidil come unica terapia non soddisfa la maggioranza di chi lo utilizza contro la calvizie. Questo perché, in molti casi, non porta alla ricrescita capelli terminali, ma solo di peluria più o meno pigmentata. Peraltro, su moltissimi soggetti non si ottiene alcuna ricrescita.
Infatti, si è scoperto che non tutti hanno in quantità sufficiente l’enzima SULTA1, il quale trasforma minoxidil nella sua forma attiva (solfato di minoxidil). Quest’ultimo, se usato topicamente, presenta problemi di stabilità e si degrada facilmente. Peraltro, può dare risultati a percentuali più elevate di minoxidil base. Con l’assunzione orale, minoxidil arriverebbe ai follicoli piliferi in forma di solfato, ossia nella forma più efficace. Si cercano comunque sostanze che possano portare alla solfatazione con l’uso topico. Fra queste, una potrebbe essere la tretinoina, un’altra vecchia conoscenza delle cure contro la calvizie.
Poi venne finasteride
Finasteride è l’altro farmaco approvato contro la calvizie e il suo uso è orale a 1 mg al giorno. Anche finasteride da sola, nella maggior parte dei casi, non ripristina tutta la capigliatura perduta. Tuttavia, nel classico abbinamento con minoxidil, può moltiplicare i risultati di entrambi i farmaci usati da soli.
Novità calvizie: l’abbinamento poco usato
Benché questo abbinamento dei farmaci sia la cura più comune contro la calvizie da più di vent’anni, molti preferiscono puntare su uno o sull’altro farmaco. Chi teme gli effetti collaterali o la scomodità di uno dei due farmaci di solito ne utilizza uno solo, anche se spesso finisce per considerare insoddisfacenti entrambi.
Alopecia androgenetica cura: il gap da colmare
In un recente lavoro dello specialista Van Neste, si è evidenziato come anche l’abbinata di minoxidil con finasteride incontri dei limiti a raggiungere la produzione di cheratina dei capelli non affetti da calvizie. Fatto 100 quest’ultimo dato con l’utilizzo dei due farmaci si arriva a una media di 70 nel giro di tre mesi. Non si sa se con l’uso prolungato si possa colmare questo divario, ma l’evidenza indica che difficilmente questo avviene.
Ultime novità calvizie: ketoconazolo da rivalutare
Alla coppia finasteride e minoxidil, molti specialisti hanno sempre consigliato di aggiungere uno shampoo al ketoconazolo, un principio attivo antiforfora e antidermatite. Questa triade di attivi ha dato maggiori risultati in alcuni soggetti rispetto all’utilizzo di una o due sole di queste terapie. In effetti, il ketoconazolo, prima di affermarsi come principio antifungino e antiforfora, è stato un farmaco utilizzato per contrastare gli sviluppi del cancro alla prostata bloccando percorsi di formazione del DHT diversi da quello principale inibito da finasteride, da dutasteride o da attivi naturali come serenoa.
Enzimi in cerca di inibitori
Nell’individuazione dei percorsi alternativi alla formazione di DHT risultano utili gli studi sulle patologie della prostata. Tuttavia, lo studio sulla genetica dei soggetti che non rispondono a dutasteride usata contro la calvizie mette in evidenza il ruolo di un gruppo di enzimi di cui mancano gli inibitori. Secondo alcuni ricercatori, questi futuri inibitori in abbinamento proprio con i farmaci anti-dht, potrebbero essere la soluzione più efficace contro il cancro alla prostata resistente alla deprivazione degli androgeni. Di conseguenza, usati topicamente potrebbero essere una soluzione per chi non risponde alle cure contro la calvizie con gli anti-dht.
Fig. 2: crescita di capelli terminali con l’uso di una crema con diclofenac al 3% contro la cheratosi attinica. A) prima dell’uso; B) e C) a sei mesi; D) controllo dopo 4 anni (da uno studio su tre casi simili).
Inibizione “a monte”
In mancanza di questi inibitori specifici (delle 3 alfa ossidoreduttasi), si possono appunto bloccare i percorsi più “a monte” con il ketoconazolo (inibisce CYP17A1) e con altri attivi che vantano testimonianze di successi contro la calvizie. Si tratta dell’indometacina e di altri antinfiammatori non steroidei simili come il naprossene, ma anche il diclofenac (Voltaren) che inibiscono i percorsi mediati dall’enzima AKR1C3. Infine, in un recente studio, è stata riportata l’attenzione sulla vitamina D per l’inibizione dei percorsi metabolici degli androgeni che portano al DHT.
Rimedi alopecia: gap colmato?
Arrivati a questo punto, viene spontaneo porsi una domanda: l’ulteriore riduzione del DHT e di altri androgeni potrebbe bastare per far raggiungere il 100% a minoxidil e finasteride nella produzione di cheratina dei capelli non affetti da calvizie comune?
L’idea è che ci si possa avvicinare usando minoxidil e finasteride con altri attivi già conosciuti e utilizzati contro la calvizie. Questi attivi sono stati probabilmente accantonati dopo essere stati usati separatamente o con abbinamenti meno efficaci, sovente per periodi limitati di tempo.
Prostata e follicoli dei capelli
Questa rivalutazione delle cure già disponibili contro la calvizie si basa in parte sull’ipotesi che il metabolismo degli androgeni che avviene nella prostata sia identico a quello che ha luogo nei follicoli dei capelli.
La produzione di androgeni a livello locale e periferico è valutata complessivamente tra il 40% e il 50%, ma per il DHT (diidrotestosterone) si ipotizzano percentuali superiori. La prostata ha concentrazioni di DHT superiori di dieci e più volte a quelle del DHT nel siero sanguigno. Inoltre, molti ricercatori ritengono che il DHT serico non influenzi le concentrazioni di quello prostatico.
Per i follicoli dei capelli le cose potrebbero essere diverse. Infatti, i follicoli dei capelli hanno concentrazioni di DHT inferiori a quelle prostatiche. Si pensi solo ai dosaggi dei farmaci anti-DHT che per agire sulla prostata prevedono quantità molto maggiori del principio attivo.
DHT, forse meglio non bloccarlo proprio tutto
Il DHT endocrino (rilasciato nel flusso sanguigno) entrando nelle cellule dei follicoli dei capelli aggirerebbe il blocco degli inibitori della 5 alfa reduttasi. Questi sono chiamati sbrigativamente “anti-dht”, ma fanno solo in modo che il testosterone non si trasformi in DHT. Pertanto, sul DHT già formato non potrebbero agire. Se questo apporto esterno fosse comunque contenuto e il DHT intracrino (prodotto all’interno della cellule) fosse bloccato del tutto, ci potrebbe essere un effetto positivo sui capelli. Questo in base a uno studio recente che ha evidenziato che una riduzione del DHT non totale (ma del 90%) potrebbe portare a ricrescita dei capelli.
Rivalutata anche la cetirizina
Anche la cetirizina topica, considerata poco efficace contro la calvizie, è stata rivalutata di recente. Questo grazie a uno studio che ha mostrato come, sia a concentrazioni troppo basse che a concentrazioni troppo alte, questo farmaco antistaminico può funzionare poco. Invece, usandolo alle giuste concentrazioni potrebbe risultare efficace.
Novità calvizie: ottimizzare le terapie disponibili
Da parte di molti, c’è insoddisfazione per le cure attualmente disponibili contro la calvizie. Molti degli insoddisfatti però non hanno utilizzato i calvizie rimedi in modo sinergico e razionale, provandole spesso singolarmente o in accoppiate insufficienti e inefficienti.
Le conoscenze sulle calvizie comune e sulle sue terapie sono andate accumulandosi negli ultimi anni e permettono ora di rivalutare cure bollate forse troppo frettolosamente come poco o per nulla efficaci. L’utilizzo delle terapie già disponibili alla luce delle ultime conoscenze potrebbe, invece, essere la soluzione più originale e innovativa al problema della calvizie.
APPROFONDIMENTI
PRODOTTI CORRELATI
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Molto molto interessante, é la summa dei due precedenti articoli.
Al riguardo sto già usando il Nizoral, inoltre cercando l’indometacina ho trovato un gel, ma sembra che non lo facciano più. Rimangono delle fiale x endovena, che potrebbero essere messe in una lozione, giusto x provare…(ci sono anche delle pastiglie ma le escluderei.)
Io ho puntato sul naprossene, in casa avevo un gel scaduto e non l’ho buttato, l’ho liquefatto (si mette del sale da cucina) e messo in idroalcoolica. Lo uso solo su frontale e tempio. Però ho pure ricomprato il gel con scadenza nei prossimi anni. Per la cetirizina, considerando lo studio di cui abbiamo parlato e che la si è utilizzata all’1% e allo 0,5%, io la sto provando più bassa, ossia allo 0,1%.
Nell’articolo ho ritirato fuori il Voltaren diclofenac perché in uno studio sugli inibitori dell’AKR1C3 risultava poco meno potente di indometacina e naprossene.
Le foto e lo studio con gli anziani che si curavano la cheratosi attinica e che hanno visto ricrescere capelli terminali non le avevo mai viste prima e per me sono significative, perché questi hanno una certa età e non si stavano curando la calvizie quindi hanno usato solo il diclofenac (Voltaren).
E’ importante vedere che con gli antinfiammatori non steroidei ci siano effetti positivi sui capelli perché questi sono annoverati tra le sostanze che prese sistemicamente possono dare caduta dei capelli (sono in buona compagnia perché ci sono altri farmaci topici che sono anticalvizie, tipo il cloruro di litio e l’acido valproico). Per questo mi sono fidato a riprovare il naprossene topico.
Mi piacerebbe poi sapere quanti prendendo fina integrano anche con vitamina D, perché potrebbero ottenere risultati superiori.
Ciao
MA – r l i n
In farmacia come il Voltaren
Ciao
MA – r l i n
C’è anche una quantità di vitamina D consigliata, oppure basta quella che normalmente prescrive il medico? Inoltre a me ha dato una grande quantità da prendere 1 volta al mese, ad altri poca ma tutti i giorni…non ci vedo una logica in questo
Credo che si debba stare o rientrare nei livelli normali e ognuno ha quindi la sua dose per fare questo. Diciamo che con 2000-2500 UI al giorno si dovrebbero mantenere i livelli normali.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”enjoy, post: 1409919, member: 14674″]
Io dai primi di gennaio sto integrando vitamia D tutti i giorni, oltre ad aver iniziato con duta una volta alla settimana (tutti gli altri giorni dht blocker+fillanto) e applico topicamente una lozione al minoxidil 4% + fina 0.08% + ac. retinoico 0.01% (a giorni passerò a minox 5% + fina 0.1% + ac. retinoico 0.01%), da una settimana ho inserito il keto prima della lozione. Devo dire che da un paio di settimane sto iniziando a vedere qualcosa, stanno rispuntando capelli neri nel frontale e dietro la nuca, tutto questo dopo 2 anni di inesorabile peggioramento che mi ha portato da un nw 2-3 all’attuale 4-5 tant’è che nell’ultimo anno mi sono rasato perchè non potevo neanche mascherare più con le microfibre…
[/QUOTE]
Il keto come shampoo o crema?
[QUOTE=”N’Agato, post: 1409920, member: 646722″]
Li proverei pure naprossene e indometacina, ma ciò che mi frena è che presi sistemicamente fan perdere i capelli e ho un po’ paura di peggiorare la situazione. ?
Naprossene topico a che concentrazione?
Si può abbinare naprossene e indometacina?
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Io anche per questo motivo sto provando il napro solo sul frontale, insistendo sulla parte bassa che è proprio la fronte (alta) dove non ho molto da perdere, anche se mi spingo “dietro le linee”. Sto usando il gel Naprosyn che è al 10%:
[URL]https://www.amicafarmacia.com/naprosyn-10-gel-50-g.html[/URL]
Qui è stato usato a lungo il diclofenac/Voltaren e l’indometacina che hanno pure questo problema, ma non mi sembra che qualcuno abbia avuto caduta.
Anche su altri forum hanno provato sostanze di questo genere, magari non hanno avuto risultati, ma non ho mai sentito lamentarsi per aver provocato la caduta.
Per me abbinare naprossene è indometacina non ha alcun senso perché fanno la stessa cosa. Sceglierei la formulazione che mi va meglio, tipo il gel o se c’è qualche cosa ancora più pratica con indometacina.
Ciao
MA – r l i n
La butto lì, naprossene e indometacina usati sistemicamente magari formano dei metaboliti che possono peggiorare i capelli, topicamente forse no o se ne formano molto meno.
[I]”Dieci grammi di gel all’1% (contenenti 100 mg di [URL=’https://www.torrinomedica.it/farmaci/principi-attivi/Indometacina/’]indometacina[/URL]) quando applicato topicamente in volontari hanno prodotto livelli plasmatici pari a 1/50 di quelli di solito osservati in seguito a somministrazione orale di una singola capsula da 25 mg di [URL=’https://www.torrinomedica.it/farmaci/principi-attivi/Indometacina/’]indometacina[/URL].
In studi multidose livelli plasmatici costanti sono stati raggiunti in tre-quattro giorni e nessun accumulo di indometacina si è verificato entro 13 giorni.
Il metabolismo e l’escrezione sono simili a quelli successivi alla somministrazione orale.”[/I]
[QUOTE=”enjoy, post: 1409923, member: 14674″]
[USER=4277]@marlin[/USER] ketoconazolo crema 2% per ora non ho pensato di usare anche lo shampoo o dici di abbinare anche quello?
[/QUOTE]
Lo shampoo l’ho preso perché sto finendo lo Stimulating dello shop e lo vorrei alternare in modo che non finisca subito. La crema, ora che ho visto che non sporca la metto in piccole dosi e la distribuisco bene sulle zone diradate. Bisogna vedere come ti trovi con lo shampoo al limite puoi usare il Triatop che ha una formulazione migliore anche se il keto è solo all’1%.
[QUOTE=”kibith3, post: 1409928, member: 646069″]
La butto lì, naprossene e indometacina usati sistemicamente magari formano dei metaboliti che possono peggiorare i capelli, topicamente forse no o se ne formano molto meno.
[I]”Dieci grammi di gel all’1% (contenenti 100 mg di [URL=’https://www.torrinomedica.it/farmaci/principi-attivi/Indometacina/’]indometacina[/URL]) quando applicato topicamente in volontari hanno prodotto livelli plasmatici pari a 1/50 di quelli di solito osservati in seguito a somministrazione orale di una singola capsula da 25 mg di [URL=’https://www.torrinomedica.it/farmaci/principi-attivi/Indometacina/’]indometacina[/URL].
In studi multidose livelli plasmatici costanti sono stati raggiunti in tre-quattro giorni e nessun accumulo di indometacina si è verificato entro 13 giorni.
Il metabolismo e l’escrezione sono simili a quelli successivi alla somministrazione orale.”[/I]
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Gli antinfiammatori non steroidei fanno parte di una lunga lista di farmaci che possono dare caduta. Non penso proprio che diano caduta a tutti gli utilizzatori che sono moltissimi e che se così fosse li eviterebbero.
Ciao
MA – r l i n
Gli specialisti hanno sempre personalizzato le cure, dietro queste letture c’è appunto la personalizzazione delle cure, infatti siamo partiti da uno studio che ha messo in evidenza le variazioni genetiche di chi non risponde a duta. Può essere un utile indizio per venire incontro a chi non risponde a finasteride.
Negli articoli precedenti ho citato tutti gli antiandrogeni topici, ma li abbiamo un attimo messi da parte in questo articolo perché c’era poco da aggiungere rispetto a quanto detto in precedenza. Gli antiandrogeni topici sono utili, ma tra gli anti-dht e il contrasto sul recettore può mancare un pezzo importante del contrasto al DHT che è quello che vede coinvolti gli inibitori degli altri enzimi, abbiamo quindi puntato l’attenzione su questo pezzo mancante.
Io stesso ho provato in passato gli antiandrogeni topici senza vedere granché, in questi articoli spero si siano evidenziate quindi le sinergie tra le terapie disponibili che sono un po’ il contrario del puntare sempre sul nuovo rimedio che fa tutto da solo e che così facendo di solito delude tutte le aspettative.
Ciao
MA – r l i n
Io comunque ho ripreso a usare quello che rimaneva nella boccetta che avevo preso anni fa dell’olio essenziale di muschio di quercia, ossia l’unico antiandrogeno recettoriale che conosca (l’acido atrarico), proprio per avere una copertura completa.
L’ho inserito nella Mazzarella (che ora ha anche la cetirizina) e poi ho riempito la boccetta di idroalcolica perché è un essenza molto persistente nonché un po’ appiccicosa che rimane attaccata ovunque, ma in alcool entra in soluzione molto bene e non appiccica più. Quando la metto sul frontale pizzica un po’ e per un po’. Questo non avveniva e non avviene quando è diluito nella lozione meno concentrata con gli altri attivi. Comunque potrei fare di più in questo senso perché il principio attivo isolato è in vendita, però credo di più negli altri rimedi con prodotti da banco.
Ciao
MA – r l i n
Bella domanda, io me lo becco al 10% nel gel, ma probabilmente in lozione si deve stare più bassi perché penetra di più.
Ciao
MA – r l i n
Una farmacia qualunque può darmi un paio di grammi di naprossene (polvere) o di indometacina (polvere), da sciogliere nelle lozioni che ho già?
Non serve una ricetta?
Non penso proprio che possa farlo, forse neppure con ricetta, ossia se hai ricetta per un galenico ti fanno il galenico.
Ciao
MA – r l i n
Manco chiedessi del C4….
Comunque se queste sono le regole.
[QUOTE=”marlin, post: 1409833, member: 4277″]
Io ho puntato sul naprossene, in casa avevo un gel scaduto e non l’ho buttato, l’ho liquefatto (si mette del sale da cucina) e messo in idroalcoolica. Lo uso solo su frontale e tempio. Però ho pure ricomprato il gel con scadenza nei prossimi anni. Per la cetirizina, considerando lo studio di cui abbiamo parlato e che la si è utilizzata all’1% e allo 0,5%, io la sto provando più bassa, ossia allo 0,1%.
Nell’articolo ho ritirato fuori il Voltaren diclofenac perché in uno studio sugli inibitori dell’AKR1C3 risultava poco meno potente di indometacina e naprossene.
Le foto e lo studio con gli anziani che si curavano la cheratosi attinica e che hanno visto ricrescere capelli terminali non le avevo mai viste prima e per me sono significative, perché questi hanno una certa età e non si stavano curando la calvizie quindi hanno usato solo il diclofenac (Voltaren).
E’ importante vedere che con gli antinfiammatori non steroidei ci siano effetti positivi sui capelli perché questi sono annoverati tra le sostanze che prese sistemicamente possono dare caduta dei capelli (sono in buona compagnia perché ci sono altri farmaci topici che sono anticalvizie, tipo il cloruro di litio e l’acido valproico). Per questo mi sono fidato a riprovare il naprossene topico.
Mi piacerebbe poi sapere quanti prendendo fina integrano anche con vitamina D, perché potrebbero ottenere risultati superiori.
Ciao
MA – r l i n
[/QUOTE]
Buonasera Marlin,
premesso che uso cetirizina (1%) di giorno e minoxidil (5%) la sera, dove collocheresti e in che dosaggi naprossene topico?
grazie mille
chiedo scusa ho appena letto che “N’Agato” aveva già chiesto
Usi cetirizina? Hai risultati? Ho scritto un articolo sul fatto che forse occorrono dosi inferiori per avere risultati:
[URL]https://calvizie.net/cetirizina-per-la-calvizie-un-nuovo-studio/[/URL]
Ho visto che Campo l’ha di recente prescritta allo 0,4%, ma io la uso allo 0,1% seguendo letteralmente questo studio.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”marlin, post: 1411315, member: 4277″]
Usi cetirizina? Hai risultati? Ho scritto un articolo sul fatto che forse occorrono dosi inferiori per avere risultati:
[URL]https://calvizie.net/cetirizina-per-la-calvizie-un-nuovo-studio/[/URL]
Ho visto che Campo l’ha di recente prescritta allo 0,4%, ma io la uso allo 0,1% seguendo letteralmente questo studio.
Ciao
MA – r l i n
[/QUOTE]
La uso dall’inizio autunno ma avevo sospeso per pigrizia
Da due mesi forse tre ho ripreso con costanza all’1% per 1ML
Sto seguendo le prove che stai facendo sui dosaggi, vorrei capire il prima possibile se ne metto troppa o troppo poca…
Aneddoticamente i capelli stanno veramente bene subito dopo applicazione e per qualche ora
Io avevo dedotto che all’1% fosse troppa perché molti dicevano che non faceva granché ed era sempre usata a questa percentuale o, dicono, allo 0,5%.
Io la sto usando da due mesi e non posso dire di aver visto chissà cosa, però è un periodo abbastanza buono per la mia capigliatura.
Ciao
MA – r l i n
uso cetirizina da inizio primavera e devo dire che ultimamente va meglio (aspetto ancora qualche mese per confrontare le foto).
sarei curioso di sapere se a dosaggi diversi da 1% si sta usando nel forum e con quale costanza/risultati
Io tutti i giorni allo 0,1% da 3 mesi e qualcosa. Risultati difficili da isolare perché in questi tre mesi ci ho dato dentro con altre varie cose come il keto, il naprossene, e più di recente con Erba Santa, EGCG, muschio quercino. Comunque vedo miglioramenti, ma sempre legati ai capelli già esistenti che si rafforzano crescono di più e più spessi.
Ciao
MA – r l i n
Abbiamo visto che ha più funzioni antiandrogene mentre sinora si pensava fosse giusto un anti-dht che inibisce peraltro la 5 AR tipo I quella del sebo e non la tipo II quella dei capelli.
[URL unfurl=”true”]https://calvizie.net/antiandrogeni-naturali-quali-sono-e-il-ruolo-nella-calvizie/[/URL]
Ciao
MA – r l i n
Se fossi un dottore tricologo lo prescriverei con molta precauzione e comincerei dalla dose minima di 1 mg al giorno.
Ciao
MA – r l i n
No, no, torna tutto, è anche scritto sul bugiardino del minoxidil e di molti altri farmaci, solo alcuni sono davvero problematici per i capelli, molti danno solo caduta indotta con ripresa. Nel caso del diclofenac credo sia una cosa rarissima. Ricorda comunque che un capello quando riparte espelle il fusto ormai in fase telogen per sostituirlo con un altro in fase anagen, quindi tu vedi la caduta, ma è iniziata la ricrescita.
Ciao
MA – r l i n
Qui lo usavano topico, tuttavia penso che anche col sistemico non ci possano essere sorprese negative, ma solo eventuali vantaggi anche se 20 gg non servono a molto (ma una cura a lungo termine sistemica può avere conseguenze a livello cardiocircolatorio).
Ciao
MA – r l i n