DHT ridotto stimola la crescita dei capelli

Uno studio condotto da ricercatori cinesi ha analizzato con test su capelli umani coltivati in vitro e sui topi da laboratorio l'effetto di vari dosaggi di diidrotestosterone (DHT), l'ormone che sta alla base della calvizie comune ottenendo qualche risultato inaspettato relativamente alla crescita dei capelli. Approfondiamo la questione.

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ricrescita capelli

Il solito percorso

Il studio pubblicato ha confermato che il DHT regola la crescita dei capelli attraverso il percorso WNT/beta-catenina e che usando due sostanze, una che inibisce questo percorso e una che lo potenzia si ottiene appunto la riduzione della crescita o il suo aumento.

Sui capelli umani

Sui capelli umani coltivati in vitro e provenienti da trapianto sono state testate concentrazioni di DHT differenti tra ognuna di loro di una potenza di 10, vale a dire che tra due successive concentrazioni vi è una differenza di dieci volte tanto, come dire passare da 10 a 100 a 1000 e così via. Le due dosi più elevate (10-5 e 10-6 mol/L,  moli per litro) hanno inibito la crescita dei capelli, ridotto le dimensioni della matrice del capello, modificato la forma della papilla dermica,  diminuito la produzione di melanina (il pigmento che colora i capelli) nonché i marcatori della proliferazione dei cheratinociti.

DHT anticalvizie se ridotto del 90% ?

Va detto che la concentrazione del DHT a 10-6 mol/L è quella che troviamo nel plasma umano e quindi non è sorprendente il risultato ottenuto dai ricercatori sui capelli umani in vitro. La sorpresa è stata invece quella della concentrazione inferiore successiva di 10-7 mol/L che ha fatto invece crescere di dimensioni la papilla dermica, aumentare la produzione di melanina e gli indicatori della proliferazione dei cheratinociti.

Effetto dutasteride

La differenza tra queste due concentrazioni “centrali” (i ricercatori hanno usato oltre a 10-5, più alta, anche 10-8 e 10-9 mol/L, più basse, che non si sono distinte dal solo veicolo) è pari a quella che c’è tra 100 e 10 e una riduzione del DHT plasmatico di questa entità è analoga a quanto si ottiene in media col farmaco anti-DHT  dutasteride (un analogo, ma più potente della finasteride, commercializzato dal 2002, ma non ancora approvato per la calvizie) che riduce il DHT circolante del 90%.

dht
Col DHT a 10-7 mol/L si sono ottenuti in 10 gg capelli umani in vitro più spessi e lunghi del normale grazie a una maggiore proliferazione dei cheratinociti.

Concentrazione attiva

La concentrazione di DHT ridotta del 90%, ossia scalando di una potenza di 10, non produce un effetto favorevole alla crescita del capello di tipo passivo, ossia dovuto alla riduzione stessa, ma sortisce questo effetto in modo attivo con una crescita superiore a quella ottenuta dalle due concentrazioni  inferiori  e dal solo veicolo, ossia senza DHT.

Questa attività sui follicoli piliferi del DHT a bassa concentrazione non è stata solo riscontrata in vitro sui capelli umani coltivati, ma anche sul pelo dei topi da laboratorio, che è cresciuto prima e meglio con questa concentrazione corrispondente al 10% della media del DHT circolante nel sangue umano.

Il ruolo del GSK3-beta

In molti studi recenti è riemerso il ruolo della proteina GSK3-beta (glicogeno sintasi chinasi 3 beta) che inibisce il percorso WNT/beta-catenina che è essenziale per la rigenerazione dei follicoli di peli e capelli. In questo studio si è voluto appunto osservare che il DHT fa in modo che questa chinasi non venga disattivata e quindi resti attiva inibendo il percorso WNT-beta-catenina.

Due sostanze opposte

Per verificare questa azione del GSK3-beta sui follicoli i ricercatori hanno utilizzato due sostanze che agiscono in senso opposto, una che inibisce la beta-catenina (denominata 21H7), l’altra che l’attiva, ovvero che blocca il GSK3-beta e che si chiama sinteticamente IM12. Con la prima sostanza si blocca la crescita del capello in vitro, mentre con la l’IM12 si incentiva la crescita del capello in vitro.

IM12
Il composto IM12 anche in presenza di DHT fa crescere i capelli coltivati più del normale.

Il composto IM12

La cosa interessante dell’IM12 è che con questa sostanza il capello cresce normalmente anche in presenza di alte dosi di DHT. Si direbbe il farmaco ideale per la calvizie, ma lo studio non si occupa di questo composto, limitandosi a voler individuare il meccanismo di regolazione della crescita del capello legato al DHT.

Il nome per esteso di tale composto è  3-(4-Fluorophenylethylamino)-1-methyl-4-(2-methyl-1H-indol-3-yl)-1H-pyrrole-2,5-dione, è commercializzato come prodotto da laboratorio da alcuni produttori e costa sui 20 euro al milligrammo. Se non viene proposto come cura contro la calvizie può essere che presenti problemi oltre ad essere, almeno al momento, troppo costoso per essere utilizzato in dosi adeguate.

 

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5 COMMENTS

  1. [QUOTE=”kibith3, post: 1390607, member: 646069″]
    Fa piacere che le sostanze promettenti (IM12) non vengano prese in considerazione…
    [/QUOTE]
    Se no come continuano a spacciare sta cagata di dutasteride che alcuni studi mostrano essere tossica

  2. Veramente lo studio è serio proprio perché non prende in considerazione e come cura un prodotto di laboratorio usato solo per ottenere l’inibizione del GSk3-beta.
    Quanto alla dutasteride ce l’ho messa io nell’articolo, i ricercatori hanno solo detto che a certe concentrazioni il DHT ha un effetto di promozione della crescita dei capelli umani e pure dei peli dei topi da laboratorio e per me due indizi fanno una prova, visto che duta è notoriamente superiore a fina (si vedano gli studi sui gemelli omozigoti).

    Ciao

    MA – r l i n

  3. Grazie Marlin, qualche altra potenziale molecola (magari naturale) che possa avere effetti sulla Gsk-3 beta ne esistono?

  4. Sì ne esistono, alcune sono state utilizzate, una in particolare, il litio (sale sodico) che ho usato pure io, parlo del 2007, e non hanno fatto il miracolo. Sono diverse sostanze che danno ufficialmente “caduta dei capelli” anche se qui va capito se non è il tipo di avvertimento che ha anche il minox per la caduta indotta a cui segue però una ricrescita maggiore. Io il litio lo lasciai stare perché qualcuno mi fece notare un diradamento maggiore sul frontale ero, se ricordo bene, al terzo mese. Ha il problema di entrare in competizione con lo iodio (quindi ormoni tiroidei), ma questo dovrebbe essere con l’uso sistemico. Comunque c’è chi l’ha usato in maniera pesante (con dermaroller) e qualche capello gli era spuntato (penso a uno sperimentatore calvo dei forum USA). C’era anche un utente qui che aveva iniziato a usarlo si chiamava Rolf, ma non so per lui come sia andata a finire, non l’ho più sentito (magari ora ha un altro nick, nel caso ci faccia un cenno).

    Poi ci sarebbe il naprossene, pure questo usato da me, ma devo dire per poco, non lo usavo per questa inibizione, ma quando si provavano i vari antinfiammatori come il Voltaren, c’era la preoccupazione di avere conseguenze cardiache con l’uso a lungo termine e quindi non ho proseguito, anche se l’uso era topico.

    Di naturale ci sarebbe poi la curcumina, ma questa devo dire che la prendo con costanza sistemicamente con l’Anti-Age.

    Ciao

    MA – r l i n

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