Lo studio italiano
Nello studio cinese viene citato il test clinico italiano di tre anni fa a cura del prof. Rossi e del dott. Campo, in cui venivano evidenziati dei risultati sull’alopecia androgenetica ottenuti con cetirizina a uso topico all’1%.
Il nuovo studio
Il nuovo studio è stato effettuato in vitro su cellule umane di papilla dermica del follicolo pilifero. Si sono potute testare diverse concentrazioni di levocitirizina dicloridrato da 1 ng/mL a 10mila ng/mL. Rispetto alle cellule trattate col solo veicolo, la proliferazione è stata massima usando la concentrazione di 100 ng/mL.
La dose più efficace
Questo studio, arrivando qualche anno dopo il test clinico italiano effettuato su soggetti con calvizie, potrebbe sembrare inutile. Invece, è importante perché mostra che dosi sia troppo basse che troppo elevate di cetirizina portano a risultati non significativi.
Lo studio italiano ha riguardato 85 pazienti sia maschi che femmine tra i 20 e i 65 anni con differenti stadi di alopecia androgenetica. A 67 pazienti è stata applicata (1ml al giorno, per 6 mesi) cetirizina topica 1% (16% ciclo-silicone pentamero, 87% alcol etilico), mentre 18 pazienti hanno ricevuto il placebo (stesso preparato senza cetirizina).
Sentenza da riconsiderare
Proprio lo studio italiano in questi anni aveva portato molti a sperimentare la cetirizina in lozione, in percentuali dello 0,5% o dell’1%. Infatti, molti pazienti che hanno provato la cetirizina in lozione hanno detto di non aver visto miglioramenti con questa sostanza. Tuttavia, alla luce di questo nuovo studio, ci sarebbe da verificare se il dosaggio utilizzato fosse quello più efficace.
Cetirizina e calvizie: sostanza da non scartare
Pertanto, il rischio corso è stato quello di scartare una sostanza utile contro la calvizie, perché in pochi mesi di utilizzo non si sono avute ricrescite miracolose. Proprio di recente, abbiamo fatto il punto sulle cure farmacologiche ufficiali per la calvizie e abbiamo avuto modo di verificare come finasteride sia la cura di base contro la calvizie androgenetica senza mostrare normalmente risultati eclatanti di ricrescita se usata da sola. Lo stesso potrebbe valere per la cetirizina.
La scoperta di questo decennio
La cetirizina è stata presa in considerazione come farmaco anticalvizie quando, all’inizio di quest’ultimo decennio, è stato evidenziato da Garza e Cotsarelis il ruolo della prostaglandina PGD2 nella calvizie comune. Da allora, gli esperti hanno sperimentato farmaci che inibiscono la produzione di questa prostaglandina: la cetirizina è uno questi.
Oltre gli androgeni
La scoperta è importante perché può consentire di non agire sugli ormoni sessuali, gli androgeni, evitando quindi le eventuali problematiche che può dare la loro inibizione. Questo perché le prostaglandine sarebbero collegate con il meccanismo genetico che vede coinvolti gli steroidi sessuali nella calvizie. Nel 2018, i ricercatori hanno evidenziato che la PGD2 attiva il recettore degli androgeni nelle cellule della papilla dermica dei follicoli.
Proliferazione cellule di papilla dermica: A) Solo veicolo; B) Cetirizina 100 ng/mL; C) Cetirizina 10.000 ng/mL
Come agisce la cetirizina?
Nel test in vitro, la cetirizina ha diminuito l’espressione dell’enzima che porta alla produzione della PGD2, la stessa PGD2 e il suo recettore (DP2), portando all’attivazione di percorsi biochimici che portano alla moltiplicazione delle cellule di papilla dermica. Pertanto, nel dosaggio efficace, la cetirizina agirebbe nel senso auspicato da alcuni specialisti che, per combattere la calvizie, puntano sullo sviluppo della papilla dermica. Quest’ultima, infatti, comporta un susseguente recupero in dimensioni di tutto il follicolo pilifero.
Aumenta la produzione di PGF2α
La cetirizina nel nuovo studio non ha mostrato di poter incrementare la produzione di PGE2, una prostaglandina che, al contrario della PGD2, favorisce la ricrescita dei capelli. Tuttavia, ha mostrato di incrementare la PGF2α, che è un’altra prostaglandina attiva nella crescita di peli, ciglia, sopracciglia e capelli, tanto che i suoi analoghi sono usati anche contro la calvizie. Infatti, uno di essi, Latanoprost, è stato approvato nel 2009 dalla FDA statunitense per l’infoltimento di ciglia e sopracciglia.
Da tenere in considerazione
La cetirizina è un farmaco ampiamente utilizzato come antistaminico e risulta facilmente reperibile ed economico. Per cui, se verranno identificati i dosaggi più efficaci ad uso topico, potrebbe risultare una soluzione interessante e poco problematica per contrastare la calvizie comune correndo minori rischi di effetti collaterali.
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Difficile dire quanta cetirizina possa servire per massimizzare l’effetto, se la papilla dermica fosse per assurdo in superficie allora 100 ng/ml sarebbe la dose da usare, ma in realtà proprio nascosta sotto al follicolo e quindi per avere lo stesso effetto dal vivo ci vorrebbero dosi maggiori, ma quanto maggiori. Forse può servire l’indicazione della Sitri che afferma che il minox che arriva all’obiettivo è un bassa percentuale, non ricordo se superiore di poco o addirittura inferiore all1% del minox usato (che non vuol dire che è l’1% in lozione, ma che fatto 100 il minox in lozione del 5% ne arriva un centesimo o meno al follicolo, ma perché arrivi quella quantità serve partire da 100-5%).
Diciamo che era meglio se l’efficacia della cetirizina fosse dose-dipendente e non con questa curva che si alza per poi discendere. 100 ng/ml, se la papilla fosse esposta all’esterno sarebbero solo 10 micro-grammi (milionesimi di grammo) in una soluzione da 100 ml. In una lozione analoga all’1% ne troviamo un grammo (mezzo g allo 0,5%). Forse con dosi minori si può ottenere di più di quanto si è ottenuto sinora.
Ciao
MA – r l i n
Anche in questo caso quindi il sistemico si rivela meno problematico del topico per una somministrazione corretta e continua dell’attivo. La butto là, dopo avere visto i grafici dell’ultimo studio e aver ipotizzato che l’1% di Campo avesse gli effetti di ricrescita visibile, ma non eccezionale che potrebbero essere quelli di 500 e 1000 ng/mL e proverei con uno 0,1% (dieci volte meno) che significa mettere in un preparato da 100 ml, 100 mg di attivo.
Ciao
MA – r l i n
Comunque la cetirizina che dici tu ha questi eccipienti:
Glicerolo 85%
Glicole propilenico
Saccarina sodica
Metile paraidrossibenzoato (E 218)
Propile paraidrossibenzoato (E 216)
Sodio acetato
Acido acetico glaciale
Acqua depurata
Quindi potrebbe costituire la parte del veicolante avendo glicerina all’85% e glicole, il resto alcool da aggiungere.
Ah, tieni conto che io ho ipotizzato che l’1% di Campo fosse troppo alto per ottimizzare i risultati, ma la stessa cosa vale per i dosaggi più bassi (in potenza di 10) di 100 ng/ml. Quindi teoricamente c’è anche la possibilità che i dosaggi siano invece da aumentare, tuttavia per precauzione bisognerebbe partire con dosaggi inferiori, sapendo peraltro che i dosaggi minori di 100 ng/mL danno comunque incrementi di proliferazione delle DPC, mentre i dosaggi molto più elevati danno invece un decremento rispetto al solo veicolo, quindi abbassando non si rischia di far danni, mentre aumentando li si potrebbero fare.
Ciao
MA – r l i n
data l’emivita e la difficoltà di penetrazione, che inconvenienti ci vedi in un uso bi giornaliero? (sempre 1ml, sempre soluzione 87% alcol del test)
ho come "l’impressione" che i capelli se ne giovino, ma sia troppo "debole" nel complesso
(uso anche minixodil)
Quanto all’emivita è simile a quella di fina (8 ore) anzi un po’ più alta, quindi non farei differenze con la fina topica che si usa anche e sopratutto una volta al giorno. Se la usi due volte però non credo ci possano essere problemi. Ad ogni modo anche per la cetirizina non si attendono miracoli nel breve periodo, ma qualche effetto tangibile nel lungo.
Ciao
MA – r l i n
Grazie!
La domenica passo sul forum tardi…
Io la uso nella lozione Mazzarella con fina, non uso minox (ho pressione bassa di mio con tachicardia da tenere sotto controllo).
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
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MA – r l i n
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MA – r l i n
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MA – r l i n