Dato il grande interesse da parte della nostra community in merito a questo tema, oggi parleremo insieme al dott. Gigli, uno dei medici tricologi più attivi, dell’effluvio stagionale, meglio noto come caduta dei capelli stagionale. Vediamo insieme le cause che si celano dietro a questo fenomeno e quali sono i migliori rimedi per contrastarlo.
1. Effluvio stagionale: cause e durata
Redazione: Iniziamo subito con la prima domanda. In questo periodo, la maggior parte di noi accusa una perdita di capelli più abbondante del solito. A cosa è dovuta questa caduta? È allarmante?
Dott. Gigli: Le cadute stagionali mediamente sono due: in primavera e in autunno. Quest’ultima è sistematica, inevitabile e, in genere, molto evidente.
L’elemento che scatena questa problematica il cambio di temperatura. In particolare, il caldo tende ad accelerare la ricrescita dei capelli e, di conseguenza, anche il loro ricambio. L’effluvio è un momento in cui i capelli in fase telogen cadono in maniera sincrona, ovvero tutti contemporaneamente.
Fig.1: Le varie fasi del ciclo di vita del capello.
Tuttavia, non è niente di allarmante perché si tratta di capelli che cadono ma che ricrescono: quando un capello in telogen cade, uno nuovo sta già per ricrescere. Ciò che scatena preoccupazione nei pazienti è il fatto che si ritrovano ciocche di capelli in mano, sulla spazzola o sul cuscino. Si tratta però di un fenomeno fisiologico e difficilmente evitabile che dura in media due mesi al termine dei quali la caduta si esaurisce.
Covid e caduta capelli
L’aver contratto il covid può comportare il manifestarsi di un effluvio dopo due mesi dalla guarigione. Si tratta del cosiddetto “effluvio post-infettivo” e per coloro i quali hanno affrontato il coronavirus tra aprile e maggio potrebbe sovrapporsi all’effluvio stagionale, comportando così un ulteriore incremento di caduta capelli.
2. Effluvio stagionale VS Effluvio acuto e cronico
Redazione: Come si differenzia, invece, l’effluvio stagionale dall’effluvio acuto e dall’effluvio cronico?
Dott. Gigli: L’effluvio stagionale è un fenomeno fisiologico: avviene, quindi, in tutte le persone in maniera indistinta, anche se ci sono persone che lo avvertono di più e persone che lo avvertono di meno.
Invece, l’effluvio acuto e l’effluvio cronico sono due patologie. Il primo è quello che compare, ad esempio, dopo il covid. È un processo che si sviluppa con una caduta dei capelli copiosa due mesi dopo dal momento in cui qualche agente causale ha agito: un’infezione, un intervento chirurgico, un periodo stressante, il termine di una gravidanza, il cambiamento delle proprie abitudini. La caduta può arrivare fino a 500 capelli caduti ad ogni lavaggio, il paziente si dirada e avverte una sensazione di dolore/bruciore del cuoio capelluto, chiamata tricodinia.
Fig. 2: Le malattie infettive come il Coronavirus possono causare un effluvio acuto dopo due mesi dalla guarigione.
Diversamente, l’effluvio cronico è una caduta morbida ma continua che può durare fino a due anni. In genere, sono pazienti di sesso femminile che accusano una perdita di 100/200 capelli a lavaggio continua. Si riducono la massa e il volume dei capelli, oltre che provocare un arretramento delle stempiature. Le cause che si possono celare dietro a questo disturbo sono solitamente due: le carenze alimentari (come ferritina, vitamina D, acido folico e vitamina B12) e le cause psico-emotive.
3. Il rapporto con la calvizie androgenetica
Redazione: Chi soffre di calvizie androgenetica rischia di peggiorare la propria situazione durante il cambio di stagione? Come si deve comportare?
Dott. Gigli: L’effluvio può diradare ulteriormente le zone affette da calvizie e incide sull’aspetto della capigliatura, seppur in maniera temporanea. Tuttavia, la calvizie è un processo totalmente differente: i capelli si assottigliano e progressivamente si miniaturizzano. La perdita copiosa dei capelli, infatti, non è un sintomo della calvizie androgenetica. Chi soffre di questa patologia manifesta un diradamento progressivo senza caduta evidente e obiettivabile come quella di un effluvio.
4. Caduta dei capelli stagionale: i migliori rimedi
Redazione: Parliamo di rimedi. Quali sono le soluzioni più efficaci da adottare in questi casi? Ci sono degli accorgimenti che sarebbe utile prendere? Dei prodotti specifici da utilizzare?
Dott. Gigli: Essendo un fenomeno fisiologico, l’effluvio stagionale non si può evitare. È possibile però lenirlo e far sì che sia meno impattante sulla capigliatura della persona sia mediante trattamenti farmacologici che non.
Fig. 3: I rimedi più efficaci per ridurre gli effetti dell’effluvio stagionale.
Come trattamento farmacologico, si può optare per la lozione Idrocortisone Butirrato 0,03% – 0,04% (2 o 3 volte a settimana) per nutrire il follicolo e stimolare il ciclo di ricrescita follicolare. Si possono poi utilizzare integratori per un’azione cheratoregolatrice, come Cisteina, Metionina e MSM, per velocizzare la ricrescita dei capelli caduti. Infine, esistono in commercio svariati dermocosmetici che permettono, seppur modicamente, di allungare la fase anagen del capello, come shampoo anti-caduta e lozioni spray stimolanti.
5. Alimentazione per capelli sani anche in autunno
Redazione: A livello di alimentazione, ci sono dei cibi che è preferibile consumare per contrastare l’effluvio stagionale?
Dott. Gigli: Ci sono dei cibi che possono essere utili in linea generale per la salute dei capelli. Nello specifico, la carne rossa è ricca di emolisina, un amminoacido indispensabile per l’assorbimento del ferro, il quale a sua volta è importante per il benessere del capello. Anche il pesce, essendo ricco di acidi grassi Omega 3, 6 e 9, risulta particolarmente rilevante nella cheratoregolarizzazione.
Fig. 4: L’integrazione di acidi grassi omega 3 favorisce il processo di cheratinizzazione del capello, oltre che migliorare la salute del cuore e del sistema nervoso.
Vi è poi la vitamina C, la quale facilita l’assorbimento del ferro e che è contenuta, ad esempio, nelle arance, nei kiwi, nei pomodori e nel prezzemolo.
6. Effluvio stagionale: i preziosi consigli del dermatologo
Redazione: Per finire, c’è qualche prezioso consiglio che vuole dare ai membri della nostra community Calvizie.net?
Dott. Gigli: Il mio consiglio è quello di non focalizzare troppo l’attenzione sui capelli, evitando di amplificare inutilmente il problema. Spesso, infatti, capita ai dermatologi di vedere casi di dismorfofobia dove i pazienti aggravano i loro disturbi in maniera completamente non obbiettiva.
Un’altra cosa è mangiare correttamente, non esagerare con l’esposizione solare, evitare l’eccessivo contatto con il cloro (che può danneggiare le lunghezze dei capelli) e usare d’estate delle protezioni solari per i capelli. Questi sono tutti consigli che possono contribuire a ridurre la gravità dell’effluvio stagionale.
Anche l’ansia e l’emotività giocano un ruolo importante nella perdita dei capelli. Al di là delle sedute terapeutiche, è possibile controllare questi stati psicogeni anche con lo yoga e la meditazione.
APPROFONDIMENTI
Effluvio capelli significato, cause e rimedi – Indice di categoria
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