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Baricitinib: il nuovo farmaco per alopecia

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L’approvazione del farmaco Baricitinib per la cura dell’alopecia areata è stata una notizia molto dibattuta in questi giorni. Tuttavia, non sempre è stata riportata nel modo corretto. Vediamo di fare chiarezza in questo articolo. 

I Jak inibitori

Otto anni fa su queste pagine abbiamo pubblicato un articolo in cui si dava la notizia che un farmaco contro l’artrite reumatoide aveva portato a ricrescita dei capelli in un paziente sofferente anche di alopecia universale, che è una forma di alopecia areata. Il farmaco era il tofacitinib, un inibitore delle Janus chinasi (JAK). Quest’ultime sono proteine cruciali nella trasduzione del segnale avviato da un’ampia gamma di recettori di membrana.

Poco dopo un altro farmaco simile, il Ruxolitinib, aveva mostrato proprietà analoghe in sperimentazioni su soggetti sofferenti di alopecia areata.

La ricerca

La ricerca su questo tipo di farmaci in funzione anti-alopecia è andata avanti in questi anni. Si tratta di farmaci che hanno il vantaggio di essere già stati approvati ufficialmente non solo per l’artrite reumatoide, ma anche per la psoriasi e per alcuni tipi di tumori. Sono, quindi, già testati e approvati riguardo alla sicurezza di assunzione.  Agiscono sulla famiglia delle JAK, ma mentre il primo, il Tofacitinib, agisce in prevalenza sulla JAK3, Ruxolitinib e Baricitinb, quello appena approvato per l’areata, agiscono sulle JAK1 e 2. Queste azioni leggermente diverse possono fare la differenza nella terapia mirata al ripristino dei capelli.

Fig.1: Un caso tipico di singola chiazza da alopecia areata con ofiasi.

Baricitinib

Il farmaco approvato di recente per l’areata, il Baricitinib, è prodotto dalla farmaceutica Lilly con il marchio Olumiant. Era stato approvato nel 2017 per curare l’artrite reumatoide moderata o severa da solo o in abbinamento con il metotrexato. L’anno successivo è stato approvato sempre per l’artrite reumatoide nei soggetti che non rispondono agli antagonisti del TNF (Tumor Necrosis Factor).

Baricitinib per covid

Nell’aprile 2020, Baricitinb viene sperimentato dalla Lilly come farmaco contro il Covid-19. Successivamente, nel luglio 2021, la FDA rilascia l’autorizzazione di emergenza per l’uso in pazienti Covid-19 ospedalizzati con ventilazione assistita, invasiva e non, o circolazione extracorporea in associazione col remdesevir. Nel maggio 2022, viene approvato per lo stesso scopo, ma senza remdesevir che non viene ritenuto più necessario.

Il nuovo farmaco per l’alopecia areata

In questo giugno 2022, la FDA ha autorizzato il Baricitinib di Eli Lilly/ Incyte per il trattamento delle forme gravi di alopecia areata. La sua sicurezza ed efficacia è stata verificata mediante due sperimentazioni in fase III (Trial AA-1 and Trial AA-2) nei quali i partecipanti da minimo 6 mesi mostravano una riduzione di almeno il 50% della copertura, misurata con apposita strumentazione, rispetto al gruppo di controllo con placebo.

Altri farmaci simili

Questa approvazione ufficiale del Baricitinib contro l’areata potrebbe essere seguita dall’approvazione a breve di altri farmaci simili. Sono in sperimentazione, sempre contro l’alopecia areata, il Ritlecitinib della Pfizer e il sopracitato Ruxolitinib della Concert Pharmaceuticals. Il primo è un inibitore della JAK3, mentre il secondo agisce sulle JAK1/2 come il Baricitinib.

Fig.2: Il farmaco Olumiant (Baricitinib) nella versione da 2 e 4 mg entrambe testate per l’alopecia arata (Credit: Lily and Incyte).

Baricitinib farmaco: la notizia sui media

I media hanno fornito la notizia dell’approvazione del Baricitinib contro l’areata in modo tutto sommato corretto. Tuttavia, molti lettori hanno pensato che fosse stata trovata una cura anche per la calvizie comune, ossia per l’alopecia androgenetica. Inoltre, molti hanno pensato che questo farmaco possa essere simile ai farmaci approvati per la calvizie comune, ossia il topico minoxidil e la finasteride orale. In realtà, si tratta di un farmaco di ultima generazione che va preso oralmente su prescrizione e sotto stretto controllo medico. Il prezzo della terapia è stato calcolato in 2500 dollari al mese e negli USA si considera fondamentale l’approvazione FDA per l’alopecia areata perché in questo modo è possibile usufruire del rimborso assicurativo. Al momento, non è ancora stato approvato per l’alopecia areata in Europa e in Italia.

Non si tratta, quindi, di un farmaco che si può acquistare passando in farmacia e tantomeno con vendita al banco. Questo piccolo particolare non è risultato chiaro nelle notizie fornite dalla maggior parte dei media che ne hanno parlato.

36 settimane

Spesso nei sottotitoli utilizzati dai vari media, la notizia è stata introdotta con una frase del tipo “il farmaco che fa ricrescere i capelli in 36 settimane”. Una frase che probabilmente ha fatto pensare a molti alla scoperta di un rimedio efficace per tutti i tipi di calvizie. In realtà, l’FDA ha comunicato che dopo 36 settimane il 35% dei pazienti ha ottenuto una copertura dell’80% e oltre dei capelli e di altri peli (l’areata può colpire entrambi) assumendo la dose maggiore di 4 mg al giorno. Lo stesso è accaduto al 22% di chi ha assunto la dose inferiore di 2 mg al giorno e perfino al 4% del gruppo che ha preso il solo placebo. Circa il 45% delle persone nel gruppo a dose più alta ha notato anche una significativa ricrescita di sopracciglia e ciglia.

Fig.3: Alcuni dei migliori risultati ottenuti con la sperimentazione del Baricitinb (Olumiant) della Eli Lilly (dal sito whatsgoodtoday.net).

Effetti collaterali

Questo tipo di farmaci sono degli immunosoppressori, riducono quindi le reazioni del sistema immunitario che stanno alla base dell’alopecia areata. Nel test ufficiale, il 2,2% dei pazienti ha abbandonato la terapia per aver sviluppato effetti collaterali avversi. Anche se questi sono risultati di gravità tenue o moderata.
Le reazioni avverse più comunemente riportate (≥1%) sono state le infezioni del tratto respiratorio superiore, cefalea, acne, livelli elevati di colesterolo, aumenti dei marcatori ematici correlati ai muscoli, infezioni del tratto urinario, livelli elevati di enzimi epatici, infiammazione dei follicoli piliferi, affaticamento, infezioni del tratto respiratorio inferiore, nausea, infezione genitale da lievito (candida), bassa conta dei globuli rossi, bassa conta dei globuli bianchi, dolore addominale, herpes zoster e aumento di peso.

Il foglietto illustrativo del farmaco Olumiant, approvato in precedenza, include comunque avvertimenti anche per il rischio di infezioni gravi, mortalità, malignità, eventi cardiovascolari avversi maggiori e trombosi.

Areata e androgenetica

L’alopecia areata è riconosciuta come una malattia autoimmune che colpisce specificamente i follicoli piliferi. I cortisonici sono stati fin qui i trattamenti più efficaci per contrastarla. Si distingue dall’alopecia androgenetica o calvizie comune perché di solito non porta a diradamenti localizzati nella sola parte superiore dello scalpo, ma a chiazze definite sino ad aree estese di annullamento dei peli e dei capelli. Può essere “totale” quando colpisce tutta la testa, quindi oltre ai capelli, la barba e i baffi negli uomini e le sopracciglia e le ciglia sia negli uomini che nelle donne. Invece, la forma “universale” colpisce tutti i peli del corpo, oltre a quelli della testa colpiti dalla “totale”.

Solo la rara forma detta “alopecia areata incognita” può essere scambiata per calvizie comune dando luogo a un diradamento diffuso e localizzato sulla sommità del capo come nella calvizie comune maschile e femminile.

Reversibilità

L’alopecia areata è potenzialmente del tutto reversibile, ossia i peli e i capelli quando vengono ripristinati sono identici a quelli che si avevano prima dell’insorgere della malattia. La calvizie comune è invece considerata solo parzialmente reversibile e i capelli miniaturizzati che crea difficilmente possono ritornare a essere capelli spessi, i cosiddetti “terminali”,  utilizzando i trattamenti più efficaci. Pertanto, richiede una diagnosi precoce e un’azione tempestiva per poter recuperare i capelli. Questi due tipi di alopecia possono anche sovrapporsi.

Sovrapposizione tra alopecie

La sovrapposizione tra alopecia androgenetica e areata è risultata evidente in una sperimentazione con questo tipo di farmaci, gli inibitori delle JAK. Su pazienti sofferenti di areata da diversi anni sono stati ripristinati i capelli, ma solo quelli non affetti dalla calvizie comune. A guarigione compiuta dall’areata, i soggetti trattati con Ruxolitinib hanno mostrato le tipiche zone dello scalpo diradate dall’alopecia androgenetica. Essendo l’areata totale presente da anni, la calvizie comune riscontrata deve aver progredito nascosta dall’alopecia areata. In altre parole, al momento della comparsa dell’areata, la calvizie comune non era così estesa o non appariva per niente.

Fig.4: La cura con JAK inibitori fa sparire l’alopecia areata universale, ma fa comparire il “pattern” della calvizie comune.

Differenze di JAK

I ricercatori avevano preso in considerazione gli inibitori delle JAK anche come trattamento per la calvizie comune. Questa sperimentazione pareva però aver eliminato ogni dubbio sull’efficacia di questi farmaci anche sull’alopecia androgenetica. Tuttavia, successive considerazioni hanno lasciato aperta la possibilità che JAK inibitori specifici possano essere efficaci anche sulla calvizie comune. Questo perché i  farmaci utilizzati come inibitori delle JAK non agiscono allo stesso modo su tutte le chinasi, ma sono specifici solo per alcune, quindi potrebbe risultare efficace contro la calvizie comune un inibitore di una specifica JAK forse la JAK2.

Percorso JAK/STAT

Peraltro, una recente pubblicazione ha evidenziato che proprio nello scalpo affetto da alopecia androgenetica è più elevata l’espressione del gene STAT3 rispetto allo scalpo non affetto. Il trasduttore e attivatore del segnale di trascrizione 3, in sigla STAT3, appartiene a un gruppo di fattori di trascrizione che sono attivati dalle JAK. Viene pertanto ipotizzato che l’attivazione del percorso JAK-STAT può promuovere la quiescenza del ciclo pilifero mentre il trattamento  con inibitori delle JAK topici su modello animale e sull’uomo  ha dimostrato di provocare una rapida crescita sia dei peli che dei capelli.

Recettore della prolattina

Il percorso JAK/STAT è attivato dal recettore della prolattina che attualmente è il bersaglio più promettente delle future cure contro la calvizie comune maschile e femminile. Pertanto, resta aperta la possibilità che farmaci di questo o anche di altro genere, ossia che puntino direttamente al contrasto di STAT3, possano risultare efficaci con l’uso topico contro la calvizie comune.

 

APPROFONDIMENTI 

Alopecia universale: la speranza in un farmaco anti-artrite

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Redazione Calvizie.net
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