Prossimi farmaci contro la calvizie ? (II° parte)

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Interferenza dell’RNA
Un’altra possibile strategia per combattere l’alopecia androgenetica in futuro potrebbe coinvolgere lo sfruttamento di un fenomeno molecolare noto come interferenza dell‘RNA (RNAi) per bloccare l’espressione dei geni che causano in primo luogo la perdita di capelli.

Che cosa è l’RNA?
L’acido ribonucleico (RNA) è un polimero biologico che è essenziale per tutte le forme di vita conosciute. Un tipo di RNA, detto RNA messaggero (mRNA), trasporta informazioni genetiche derivate dal DNA (in cui sono codificati i geni) dal nucleo cellulare al citoplasma dove viene tradotto in proteine (ad esempio, recettori o enzimi).

mRNA e recettore androgeni AR

La scienza dietro RNAi
Anni di ricerca sull’espressione genica delle piante, dei vermi e infine dei mammiferi, hanno portato alla comprensione che piccoli frammenti di acidi nucleici analoghi all’RNA possono bloccare selettivamente la produzione di una determinata proteina in una cellula.

I “piccoli RNA interferenti” (siRNA) sono brevi frammenti di RNA, di circa 19-23 nucleotidi di lunghezza, che riconoscono e si legano a sequenze specifiche di un mRNA bersaglio e reclutano attivi per l’interferenza con l’RNA (tra cui un enzima chiamato “Dicer) che segmentano l’mRNA bersaglio. Una volta che l’mRNA è frazionato non può più essere tradotto nella specifica proteina che esso codifica. Con il sequenziamento dell’intero genoma umano si possono predisporre specifiche sequenze di siRNA mirate a interagire con pressoché tutti i geni.

La tecnologia RNAi potrebbe essere utilizzata nel trattamento dell’alopecia androgenetica per inibire la produzione di proteine che sono coinvolte nella perdita dei capelli o che ne rallentano la crescita.

Considerando il ruolo ampiamente riconosciuto del diidrotestosterone (DHT) nella miniaturizzazione del follicolo pilifero della calvizie comune, due obiettivi particolarmente interessanti per la terapia RNAi searebebro il recettore degli androgeni (AR), e gli enzimi delle 5-alfa reduttasi.
Questa strategia è supportata da numerosi lavori scientifici, tra cui uno pubblicato nel 2009, che si concentra sul blocco dell’espressione dell’AR:
“L’utilizzo di oligonucleotidi antiandrogeni terapeutici mirati alla riduzione dell’espressione dell’AR risulta vantaggioso perché sarà possibile sia eliminare l’unico modo che hanno gli androgeni di agire, sia perché contemporaneamente questa strategia permette al farmaco di essere somministrato localmente. Questo potrebbe essere realmente molto utile in un trattamento a lungo termine, per esempio, dell’alopecia androgenetica … ” (Dugour A, Hagelin K, Smus C, Balañá ME, Kerner N. Silencing the androgen receptor: new skills for antiandrogen oligonucleotide skin and hair therapy. J Dermatol Sci. Maggio 2009; 54-2:123-5)

siRNA, Dicer nell'interferenza dell'RNA (RNAi)

Una società (Sirna Therapeutics, incorporata nella Merck nel 2006) aveva descritto proprio un approccio di questo tipo in una domanda di brevetto pubblicata nel 2005 come US 2005159376 A1. Nella domanda della Sirna si prospettava di utilizzare siRNA mirati o all’AR o alle 5-alfa reduttasi per curare l’alopecia:
“In particolare, l’invenzione riguarda piccole molecole di acido nucleico […] capaci di creare interferenze su RNA (RNAi) contro le 5-alfa riduttasi e/o il recettore degli androgeni. Tali piccole molecole di acido nucleico sono utili, per esempio, nel fornire composizioni per il trattamento di caratteristiche, malattie e condizioni che possono rispondere alla modulazione della 5-alfa riduttasi e/o l’espressione del recettore degli androgeni in un soggetto, come l’alopecia, l’acne, la sindrome dell’ovaio policistico , l’ipertrofia prostatica benigna e il cancro alla prostata. “

Poiché l’RNA non attraversa la membrana cellulare o la barriera cutanea in modo efficiente, un metodo per rilasciare le molecole di siRNA è quello di incapsularle in una sfera di fosfolipidi simile a quelle che compongono la membrana cellulare. Queste sfere, conosciute come liposomi, passerebbero attraverso la cute facilitando l’inserimento di siRNA nelle cellule bersaglio del follicolo pilifero.

“Le molecole siRNA dell’invenzione vengono somministrate direttamente, oppure possono essere complessate con lipidi cationici, incorporate in liposomi o rilasciate in altro modo nelle cellule dei tessuti bersaglio. L’acido nucleico o dei complessi di acido nucleico possono essere somministrati localmente su estesi tessuti ex vivo o in vivo mediante applicazione diretta cutanea, applicazione transdermica, o iniezione, con o senza la loro incorporazione in biopolimeri. “

L'applicazione topica di un farmaco RNAi contro la calvizie

Non c’era ancora
Mentre l’approccio fin qui delineato dovrebbe teoricamente essere efficace come trattamento per l’alopecia androgenetica, alcuni dettagli devono ancora essere definiti. Il rilascio degli attivi con liposomi semplici funziona molto bene in modelli di colture cellulari, ma potrebbe non essere così efficace in un ambiente più complesso come quello della pelle. Secondo un articolo di rassegna pubblicato di recente:
“Sono allo studio sistemi più efficienti di rilascio delle sostanze attive. Tra i concetti emergenti, ci sono sistemi di somministrazione degli attivi molto promettenti basati su nano o microparticelle che penetrano in modo efficiente per via follicolare. Si tratta tuttavia di una tematica che è ancora in via di sviluppo anche se promette di portare strategie nuove e particolarmente mirate contro le malattie della pelle e dei capelli.” (Araújo R, Fernandes M, Cavaco-Paulo A, Gomes A. Biology of human hair: know your hair to control it. Adv Biochem Eng Biotechnol. 2011;125:121-43.2)

Ovviamente, come per tutti i trattamenti, qualsiasi strategia terapeutica dovrebbe essere testata prima in studi clinici per assicurarsi che sia sicura ed efficace prima di ricevere l’approvazione da parte della FDA

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