Prolattina e prostata
La prolattina è un ormone prodotto dall’ipofisi e deputato prevalentemente all’allattamento materno. Viene però prodotto anche nei maschi e ha un effetto indipendente dagli androgeni sull’ipertrofia prostatica benigna. Questa è l’affezione che presenta i più forti paralleli con la calvizie o alopecia androgenetica. Infatti, i rimedi utilizzati per curarla, come finasteride e serenoa, sono utilizzati anche per contrastare la calvizie maschile.
Relazione con gli enzimi
Nella moderna tricologia, si è ipotizzato che la prolattina porti ad un aumento dell’espressione e dell’attività degli enzimi 5 alfa reduttasi e 17 beta- idrossisteroide deidrogenasi. Il primo è l’enzima che converte il testosterone in DHT (diidrotestosterone), mentre il secondo trasforma l’androstenedione nel più potente testosterone. La prolattina aumenterebbe, quindi, l’azione degli androgeni a livello locale, accentuando la spinta a sviluppare calvizie nei soggetti geneticamente predisposti.
Si giustificherebbe così la seborrea e la perdita dei capelli nelle donne con amenorrea e con iperprolattinemia, così come nelle balie.
Fig.2: La prolattina promuove la lattazione e la suzione del latte da parte del neonato aumenta la secrezione di prolattina e stimola la produzione del latte materno.
Sintesi locale
Alcuni studi scientifici sulla cute dei topi e su quella umana hanno riscontrato la sintesi a livello locale di questo ormone che agisce parimenti sui recettori della prolattina (PRLR). Si è potuto constatare che questa sintesi locale di prolattina ha effetti sulla crescita del pelo e dei capelli e sulla proliferazione dei cheratinociti.
Peraltro, queste scoperte hanno confermato quanto era già stato trovato in precedenza su altri modelli animali nei decenni precedenti. Nell’uomo, è stato riscontrato che la prolattina e il suo recettore sono espressi a livello genico e proteico nel cuoio capelluto, mentre il gene della prolattina non è stato rilevato nella cute del resto del corpo.
Senza il recettore
Non in tutti gli animali la prolattina agisce come inibitrice della crescita del pelo, in molte specie ha anzi azione opposta. Tuttavia, sui topi di laboratorio risulta un potente inibitore della crescita pilifera portando alla morte (apoptosi) dei cheratinociti della matrice dei follicoli piliferi. Si è però riscontrato che i topi geneticamente modificati in modo di non avere il recettore della prolattina hanno una pelliccia più lunga e più folta rispetto ai topi normali.
Diversità di genere?
L’ormone che contrasta la prolattina è la dopamina la cui sintesi viene incentivata con i cosiddetti farmaci dopaminergici. In uno studio del 1993, le donne trattate con uno di questi dopaminergici, la bromocriptina, sviluppavano effluvio, mentre gli uomini no. Di conseguenza, si è ipotizzato che nelle donne la prolattina abbia un ruolo di mantenimento della fase di crescita dei capelli e, quindi, ne incentivi lo sviluppo.
Prolattina e trapianti
Lo studio della Foitzik del 2006 sui capelli maschili presi dalla zona occipitale (la “donor area” dei trapianti di capelli) e sottoposti ad alti livelli di prolattina evidenziava l’inibizione sia della produzione del fusto sia della proliferazione dei cheratinociti della matrice. Su queste pagine abbiamo peraltro già documentato di casi di trapianti di capelli non andati a buon fine per l’eccesso di prolattina.
Esperimento su capelli femminili
Per confermare queste differenze di genere nell’azione della prolattina sui capelli, Foitzik e Paus nel 2009 presero dei follicoli dei capelli dalla zona frontoparietale (frontale e tempie) femminili e li sottoposero allo stesso dosaggio di prolattina. I capelli femminili ebbero una crescita: questa poteva essere inibita da un antagonista del recettore della prolattina. Gli stessi ricercatori accertarono poi che l’antagonista del PRLR induceva la fase di arresto della crescita, ossia il catagen, con i relativi geni coinvolti in questa fase.
Inoltre, accertarono la proliferazione dei cheratinociti della matrice dei follicoli dei capelli frontoparietali femminili con la somministrazione di prolattina.
Fig.3: Nell’ipofisi, o ghiandola pituitaria, viene sintetizzata la prolattina.
Prolattina: le ipotesi dei ricercatori
Vengono, quindi, ipotizzati degli effetti differenti della prolattina legati al sesso e alle diverse aree dello scalpo. In particolare, si ipotizza che gli effetti siano diversi tra i due sessi e le varie aree per la differente distribuzione del recettore PRLR. I percorsi biochimici attivati dal legame della prolattina con il suo recettore varierebbero, appunto, in base al genere e alla posizione dei cheratinociti nelle aree del cuoio capelluto.
Variazioni giornaliere
I ricercatori ipotizzano anche che i differenti livelli serici di prolattina durante la giornata tra maschi e femmine inneschino le differenze di genere nell’espressione del recettore PRLR e la sensibilità alla stimolazione della prolattina. Il dosaggio della prolattina nel sangue, insieme a quello di altri ormoni, può servire sia per diagnosticare la calvizie maschile che quella femminile. Per quest’ultima viene chiesta la rilevazione di base e a riposo, infatti la sintesi di prolattina è influenzata sia degli stress fisici che da quelli emotivi.
Parallelo con l’estradiolo
Anche l’estrogeno più potente, il 17 beta estradiolo, ha dimostrato in analoghe sperimentazioni di agire in modo differente sui follicoli dei capelli dell’area frontoparietale femminile e su quelli della stessa area maschile. Quindi, una diversa risposta di quest’area alla prolattina non rappresenterebbe un’eccezione.
Gli anticorpi del PRLR
La prolattina sta suscitando un vivo interesse presso chi si occupa di trattamenti contro la calvizie da quando è stato sperimentato sui macachi dalla coda mozza un preparato a base di anticorpi monoclonali del recettore PRL. Questa specie di macachi è la stessa da cui sono passate tutte le principali sperimentazioni dei farmaci contro la calvizie poi approvati per uso umano come minoxidil e finasteride.
Infatti, questi macachi sviluppano una calvizie analoga a quella umana e con la somministrazione degli anticorpi monoclonali hanno riportato una ricrescita significativa nella zone diradate.
Bayer e Hope Medicine
Il preparato a base di anticorpi è un brevetto della nota multinazionale farmaceutica tedesca Bayer. Tuttavia, lo sviluppo di questo brevetto come cura per la calvizie viene condotto sotto licenza dall’azienda biotech cinese Hope Medicine. Il brevetto di questi anticorpi denominato BAY 1158061, diventa cosi HMI-115 di Hope Medicine.
Al momento, il farmaco di Hope Medicine ha completato gli studi preclinici sui macachi dalla coda mozza e uno studio di fase 1 sull’uomo in Europa che lo ha confermato come sicuro. Hope Medicine prevede di avviare studi clinici multicentrici di fase 2 per HMI-115 nel 2022.
Fig.4: Una famiglia di macachi dalla coda mozza, gli esemplari adulti soffrono di una calvizie analoga alla calvizie comune dell’uomo.
Finalmente una cura?
La peculiarità di HMI-115 è dovuta al fatto che potrebbe rappresentare una cura e non solo un trattamento contro la calvizie. Questo perché i macachi trattati per sei mesi più di quattro anni fa hanno continuato a mantenere i risultati raggiunti una volta cessata la somministrazione degli anticorpi contro il PRLR. Finora per la calvizie, si sono trovati solo dei trattamenti, ossia applicazioni di farmaci che vanno mantenute per un tempo indefinito se si vogliono mantenere i risultati raggiunti.
Cosa fare nel frattempo?
Anche se Hope Medicine pare voler bruciare le tappe per l’approvazione di HMI-115, si pensa che questo potrà essere commercializzato in Occidente non prima della fine di questo decennio. Trattandosi di un specie di vaccino da iniettare sotto la cute non sarà prevista la possibilità di un uso domestico dello stesso, ma saranno possibili solo applicazioni presso studi con personale medico o specializzato. Sorge, quindi, spontanea la domanda di come fare per emulare, almeno parzialmente, l’azione di HMI-115 prima che questo diventi disponibile per tutti tra alcuni anni.
Antiprolattinico naturale
Il principale preparato non farmacologico dopaminergico che contrasta la prolattina è l’estratto di Agnocasto (Vitex agnus castus). Questo ha un effetto paradosso, perché preso sistemicamente a dosi basse (200 mg) alza la prolattina, mentre con dosi di 400 mg o superiori abbassa la prolattina ematica. Indipendentemente da questo effetto sulla prolattina l’estratto di Agnocasto contiene principi attivi come la vitexina che hanno dimostrato di favorire la crescita dei capelli.
Il recettore della prolattina
Il recettore PRLR dei follicoli dei capelli è il bersaglio sia della prolattina sistemica che di quella sintetizzata localmente. Ovviamente inattivando il recettore come avviene con gli anticorpi monoclonali si risolve il problema alla base. Un risultato simile lo si può ottenere forse con i gli antagonisti del recettore PRLR. Al momento non si conoscono sostanze naturali e di pronto uso che agiscano in questo modo. Si dovrebbero comunque ottenere degli effetti analoghi, benché meno significativi, agendo sia sistemicamente che localmente con preparati a base di estratti di Agnocasto.
Quale sintesi locale?
La principale obiezione ad un’azione di questo genere è che la sintesi locale di prolattina non dipenderebbe dalla dopamina come la sintesi che avviene nell’ipofisi. Tuttavia, almeno nelle cellule adipose, si è riscontrato un meccanismo analogo a quello ipofisario in cui i recettori della dopamina, se stimolati, inibiscono l’espressione genica e il rilascio della prolattina a livello locale.
Segnalazione post-recettore
Se non è possibile agire sul recettore PRLR è, invece, ancora possibile agire sulle segnalazioni biochimiche che avvengono dopo il legame della prolattina con il suo recettore. In questa fase, rivestono un ruolo primario le Janus chinasi (JAK). Si tratta di enzimi già molto noti in tricologia perché la loro inibizione da parte di alcuni farmaci specifici ha portato a grandi risultati nell’alopecia areata. Un’azione simile è stata presa in considerazione anche per l’alopecia androgenetica. Nel caso della prolattina è coinvolta la JAK2.
Fig.5: Oltre a bloccare il recettore della prolattina si può agire sulla segnalazione che avviene dopo il legame tra l’ormone e il suo recettore. Ad esempio su JAK2 (dallo studio).
Inibire JAK2?
Alcuno pazienti con alopecia areata su tutto lo scalpo trattati con un inibitore della JAK3 hanno recuperato i capelli mostrando però i diradamenti tipici della calvizie comune alla quale si era sovrapposta l’alopecia areata. Resta il dubbio se con un inibitore della JAK2 avrebbero potuto avere un recupero esteso anche alle zone colpite da calvizie comune. Due sostanze naturali che inibiscono la JAK2 sono l’acacetina e la pinostrobina.
Fig. 6: I fiori della Damiana, il piccolo arbusto appartenente alla famiglia delle Turneracee dalle proprietà afrodisiache e stimolanti.
L’acacetina si trova nella Damiana (Turnera diffusa), una pianta afrodisiaca probabilmente perché dopaminergica. Gli estratti di questa pianta usati sistemicamente e topicamente, affiancati a quelli dell’Agnocasto potrebbero costituire un mix antiprolattinico di tutto rilievo che potrebbe dare risultati anche a livello locale, ossia sul cuoio capelluto e sui follicoli dei capelli.
Possibile compensazione
Le sostanze dopaminergiche che contrastano la prolattina hanno effetti stimolanti sulla sessualità e potrebbero affiancare gli anti-DHT come finasteride utilizzati contro la calvizie, di cui molti temono l’azione opposta, per compensarne e invertire gli effetti indesiderati. Tutto questo senza inficiarne l’azione contro la calvizie, ma anzi rafforzandola. Se tutto funzionasse, si tratterebbe di un’ottima quadratura del cerchio nella lotta alla calvizie ereditaria.
APPROFONDIMENTI
Prolattina: le ultime rivelazioni nella lotta contro la calvizie
Inibizione della prolattina: approfondimenti sull’azione anti-calvizie
PRODOTTI CORRELATI
Restax Lozione Uomo è un trattamento topico naturale progettato per contrastare la perdita di capelli e l’alopecia androgenetica maschile
Bellissimo articolo! Io sono totalmente convinto che questa strada sia da perseguire e che darà risultati..
Io nel frattempo sto facendo applicazioni tipiche di estratto di agnocasto; converrebbe prenderlo anche sistemico?
Molto interessante, anche io sono fiducioso su questa strada.
A quando nello shop un topico con le due sostanze descritte verso la fine dell’articolo? (acacetina e pilostrobina)
Son contento che vi sia piaciuto, mi è stato richiesto un articolo su questo argomento da Ieson stesso e ho cercato di ampliare un po’ quanto detto nei due articoli precedenti su questo argomento.
Quando mando le bozze alla redazione invio sempre una copia al ns. Dep, in modo che possa prendere spunto per nuovi prodotti. Speriamo si inventi qualcosa, io sto procedendo con tintura di agnocasto e di damiana, ma tra poco mi dovrebbe arrivare anche quella di peonia (vedi articolo di due settimane fa). L’acacetina ha anche azione antiaromatasi, questa è contrastata da sostanze estrogeniche contenute nella stessa damiana, ma con la peonia si dovrebbe ribaltare questa cosa a favore dell’aromatasi locale che è forse l’enzima che serve di più per tentare una ricrescita.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”marlin, post: 1464685, member: 4277″]
Son contento che vi sia piaciuto, mi è stato richiesto un articolo su questo argomento da Ieson stesso e ho cercato di ampliare un po’ quanto detto nei due articoli precedenti su questo argomento.
Quando mando le bozze alla redazione invio sempre una copia al ns. Dep, in modo che possa prendere spunto per nuovi prodotti. Speriamo si inventi qualcosa, io sto procedendo con tintura di agnocasto e di damiana, ma tra poco mi dovrebbe arrivare anche quella di peonia (vedi articolo di due settimane fa). L’acacetina ha anche azione antiaromatasi, questa è contrastata da sostanze estrogeniche contenute nella stessa damiana, ma con la peonia si dovrebbe ribaltare questa cosa a favore dell’aromatasi locale che è forse l’enzima che serve di più per tentare una ricrescita.
Ciao
MA – r l i n
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Riguardo all’agnocasto sistemico cosa ne pensi?
Sì, potrebbe fare meglio di quello topico, ma usarli assieme sarebbe la cosa giusta. Io ho provato a usare la tintura anche sistemica, ma l’aumento della dopamina non è il massimo per chi come me può avere tachicardia.
Ciao
MA – r l I n
[QUOTE=”marlin, post: 1464712, member: 4277″]
Sì, potrebbe fare meglio di quello topico, ma usarli assieme sarebbe la cosa giusta. Io ho provato a usare la tintura anche sistemica, ma l’aumento della dopamina non è il massimo per chi come me può avere tachicardia.
Ciao
MA – r l I n
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Nel caso, quale sarebbe la posologia corretta?
P.S. a te sta facendo qualcosa l’agnocasto topico?
SMI non ha fatto nulla? L’hanno usato per abbastanza tempo? :(:cry:
[QUOTE=”Ciampa, post: 1464718, member: 646041″]
Nel caso, quale sarebbe la posologia corretta?
P.S. a te sta facendo qualcosa l’agnocasto topico?
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Se prendi l’estratto di agnocasto l’effetto antiprolattina è con 400 mg.
Il solo agnocasto non posso dire che abbia fatto qualcosa, ma nel contesto di microneedling e tutto il resto la situazione è migliorata.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”fedew, post: 14650n42, member: 647665″]
La lozione restax, che contiene agnocasto, può essere utile in questo contesto?
[/QUOTE]
Sì certamente.
Sì la mucuna potrebbe pure servire, ma meglio non aggiungere troppi dopaminrgici perché pura la dopamina non è il massimo per i capelli.
Ciao
MA – r l I n
No con i topici si va con molto attivo sull’obiettivo direttamente, quindi non si rischia di portare a produrre più prolattina, del resto non risulta che chi ha utilizzato agnocasto topico abbia avuto peggioramenti, al massimo non ha avuto miglioramenti. Comunque nell’agnocasto c’è la vitexina che è attiva sulla crescita dei capelli e non è l’attivo che agisce sulla prolattina.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”fedew, post: 1465061, member: 647665″]
L’agnocasto sistemico non fa male agli uomini?
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No, se non si esgera col dosaggio, se si esagera si ha troppa dopamina, che aumenta la libido, ma può portare all’eiacilazione precoce. Dosaggi bassi sui 200 mg invece aumentano la prolattina e abbassano la libido.
Ciao
MA – r l I n
Purtroppo le tempistiche di questo filone (anticorpi prolattina) sembrano un pò lunghette, mi auguro qualcosa di “meno efficace”, ma che esca più velocemente, sulla via dell’ipossia per esempio
[QUOTE=”fedew, post: 1465079, member: 647665″]
Quindi con 400 mg si potrebbero avere effetti positivi sull’umore
[/QUOTE]
Sull'”amore” :p più che altro…(chiedi a S.mike…)
Ciao
MA – r l i n
Più che altro apporta direttamente L-dopa, mentre l’agnocasto porta alla produzione endogena di dopamina.
Ciao
MA – r l i n
E’ possibile, anche se nell’uomo il proge è minimo, comunque si può sempre misurare meglio se con un “prima” e un “dopo” l’assunzione o l’applicazione di qualcosa che comporta cambiamenti ormonali.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”marlin, post: 1465164, member: 4277″]
E’ possibile, anche se nell’uomo il proge è minimo, comunque si può sempre misurare meglio se con un “prima” e un “dopo” l’assunzione o l’applicazione di qualcosa che comporta cambiamenti ormonali.
Ciao
MA – r l i n
[/QUOTE]
Ma come potrebbe aumentare la libido allora?
Sì ma ci sono dei precedenti di successo con l’uso dell’Agnocasto (che non è una novità) sia nelle donne (dove è di uso più comune) che negli uomini (quei pochi che lo hanno usato). Poi va detto che l’Agnocasto non possiede solo gli attivi dopaminergici in favore dei capelli, per esempio è appunto ricco di vitexina (da Vitex agnus castus) che anche da studi recenti si è mostrata attiva nella crescita dei capelli. Quindi è invece facile che in un modo o nell’altro, o anche in più modi, possa portare benefici ai capelli.
Ciao
MA – r l i n
Non esagerate con le dosi, non è sempre vero che di più è anche meglio. Specialmike per esempio ha già qualche problema a livello di seno e sospetta che sia l’ultimo arrivato a provocarlo, ossia l’agnocasto. Questo perché comunque favorisce il progesterone endogeno abbassando la prolattina.
Ciao
MA – r l i n
E’ possibile, anche se non si sa se è l’agnocasto a dare questo side o molte delle altre cose che usa Spcialmike, tra cui estrogeni topici a percentuale non bassa e fina sistemica. Va però detto che non è un gonfiore, ma la sensazione di punture di spilli, che potrebbe anche essere dovuta allo sgonfiamento, ossia all’effetto contrario.
Ciao
MA – r l i n
Sicuramente io non lo potrei provare, se all’agnocasto aggiungi il ginkgo sai che batticuore ti viene?
Ciao
MA – r l i n
Sulla qualità non posso dire nulla, a me è capitato di prendere almeno un integratore in bulk molto conveniente che però non mi pareva molto efficace.
Abitualmente si parla di polvere per 400 mg.
Ciao
MA – r l i n
Sulla carta sono tutti buoni prodotti :p Ashwaganda è più che altro un adattogeno, un anti-stress.
Ciao
MA – r l i n
L’acacetina ha anche attività antiaromatasi (infatti la prendono i body builders), ma la damiana contiene anche sostanze che contrastano questa attività. Io la uso topica da diversi mesi, anche se non tutti i giorni e non posso dire di avere avuto problemi. Del resto la uso per un altro tipo di attività ossia per l’inibizione di Jak 2 nel percorso attivato dal recettore delle prolattina.
Ad ogni buon conto e non solo a causa dell’acacetina, di recente ho aggiunto la peonia (due prodotti), sempre topica, che aumenta l’aromatasi.
Ciao
MA – r l i n
No, la fa l’acacetina e quindi la damiana.
Sicuramente la 17 alfa è più potente, ma vuoi mettere emularla con la peonia che costa anche molto meno;)
Ciao
MA – r l i n
A chi dici? Io l’equiseto l’ho utilizzato una quindicina di anni fa più o meno e non mi aveva dato alcun risultato.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”Specialmike, post: 1465335, member: 648538″]
Marlin ma usare 2 antiprolattinici nn sn troppi??
[/QUOTE]
No , perché la Damiana agisce dopo il legame con il recettore, è un’azione a tenaglia per emulare il più possibile gli anticorpi monoclonali.
Ciao
MA – r l I n
Io prendevo direttamente la tintura che uso topica, poi esiste pure l’olio essenziale da assumere sistemico in gocce.
Ciao
MA – r l I n
Buon Natale a tutti voi.
MA – r l I n
Ragazzi ho un paio di domande da farvi riguardo l’agnocasto:
Ho preso l’integratore della solgar, la cui dose giornaliera consigliata è di 3 cp\die per un totale di 1200 mg di frutto secco in polvere. Per ciò che serve a noi, ne basta una al giorno quindi? Anche perché in teoria è venduto come aiuto per il ciclo mestruale.
Altra domanda, può avere interferenza con paroxetina?
infine, è indifferente l’orario di assunzione?
Grazie a tutti!
Nella sindrome premestruale l’agnocasto è un’alternativa alla paroxetina, quindi potrebbe rafforzarne l’azione, anche se non ho trovato consigli di usarli assieme a questo scopo.
Ciao
MA – r l i n
O
[QUOTE=”marlin, post: 1465720, member: 4277″]
Nella sindrome premestruale l’agnocasto è un’alternativa alla paroxetina, quindi potrebbe rafforzarne l’azione, anche se non ho trovato consigli di usarli assieme a questo scopo.
Ciao
MA – r l i n
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Ottimo, per quanto riguarda la libido, ha effetti collaterali? La.paroxetina li ha ed in effetti anche il nome, Agno casto, sembrerebbe suggerire questo
Può andare bene anche questo della Solgar?
Non sono pratico di titolazioni, ma da 1 a 3 al giorno sono da prendere, magari ne basta una.
[URL unfurl=”true”]https://www.farmae.it/agnocasto-90cps-veg.html[/URL]
[QUOTE=”kibith3, post: 1465851, member: 646069″]
Può andare bene anche questo della Solgar?
Non sono pratico di titolazioni, ma da 1 a 3 al giorno sono da prendere, magari ne basta una.
[URL unfurl=”true”]https://www.farmae.it/agnocasto-90cps-veg.html[/URL]
[/QUOTE]
Quello è perfetto. Una al giorno
Ravanando nei cassetti ho ritrovato un mezzo flacone di fillanto, già che sono in vena magari lo finisco (quando lo usavo facevo mooolta più plin plin, per quello ho smesso..).
Ci sono controindicazioni ad usarlo insieme all’agnocasto?
Teroricam
[QUOTE=”simwe9one, post: 1466027, member: 30096″]
È indifferente prendere l’ agnocasto a stomaco vuoto o pieno?
[/QUOTE]
Teoricamente meglio a stomaco vuoto, magari la mattina
In quello studio aumentava l’estradiolo perché nelle donne si regolarizza il ciclo che è l’effetto che si voleva ottenere , l’agnocasto non c’entra con gli estrogeni,
Ciao
MA – r l i n
In commercio ci sono solo prodotti per abbassare la prolattina che è il motivo per cui si usano i preparati con Agnocasto.
Ciao
MA – r l I n
No, nell’uomo no, non ha il ciclo?
Ciao
MA – r l I n
Devi prendere la dose indicata, di certo la tua fidanzata non lo prendeva per aumentare la prolattina.
Ciao
MA – r l I n
Se hai problemi di capelli ha un effetto positivo.
Ciao
MA – r l I n
[USER=648538]@Specialmike[/USER] dopo quanto tempo hai sentito aumento di libido? Può essere, questo, un segnale di “funzionamento” del principio attivo?
[QUOTE=”Specialmike, post: 1467596, member: 648538″]
Ragazzi dell’Agnocasto orale, cm procede?Risultati sui capelli?Libido e umore?
[/QUOTE]
[QUOTE=”Specialmike, post: 1467596, member: 648538″]
Ragazzi dell’Agnocasto orale, cm procede?Risultati sui capelli?Libido e umore?
[/QUOTE]
Io purtroppo devo dire che al momento non ho risultati in nessuno dei campi da te citati.
Volevo quasi pensare di aumentare il dosaggio
[QUOTE=”Specialmike, post: 1467611, member: 648538″]
Da quanto tempo la usi?400 mg va bene,potresti provare 800 mg
[/QUOTE]
Da quasi 4 settimane
[QUOTE=”simwe9one, post: 1467780, member: 30096″]
Io per ora “solo “aumento libido, normalmente non ho l’ alzabandiera ?, da quando lo prendo qualche mattina si, io lo prendo per nanna
[/QUOTE]
Non hai alza bandiera???
Sei malato tu :ROFLMAO::ROFLMAO:
Confermo pure io gli effetti “afrodisiaci”.
Da subito dopo che ho iniziato a prenderla ho notato che l’attrezzo non si rintanava più nei sui alloggi, ma rimane barzullo per una buona mezza giornata|?
Per comodità lo prendo la sera (e mi pare anche di dormire meglio).
Per i capelli rimango in attesa.
[QUOTE=”simwe9one, post: 1468004, member: 30096″]
Anche io lo prendo per nanna
[/QUOTE]
Ma non è meglio la mattina?
[QUOTE=”Kortopi, post: 1468034, member: 649761″]
Ma ragazzi, siete sicuri che non ci sia il rischio di “addormentare” l’attrezzo, nonostante si dica che a dosi elevate si ottenga l’effetto opposto? A me sembra così strano. Felice che vi stiate trovando bene 😀
[/QUOTE]
L’effetto paradosso è piuttosto comune in farmacologia:
[URL unfurl=”true”]https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_paradosso[/URL]
Anche se si dovrebbe più correttamente parlare di ormesi:
[URL unfurl=”true”]https://it.wikipedia.org/wiki/Ormesi[/URL]
Ciao
MA – r l i n
Mi sembra pure di avere un ulteriore effetto, quando faccio plin plin…
Noto che ne faccio molta di più del solito, la vescica si riempie, ma non ho lo stimolo finché proprio non é super piena.
Tutto il contrario di mio padre che, sarà per l’età e la prostata, va spessissimo e ne fa poca… ?
É un effetto riconosciuto? Potrebbe essere utile x mio padre? A me sembra che dia l’effetto di farne fare tanta tutta insieme, ma raramente.
[QUOTE=”Boston64, post: 1468103, member: 647764″]
Dopo quanto tempo hai riscontrato questo..?
[/QUOTE]
Meno di una settimana, che è più meno da quando ho aggiunto l’agnocasto.
Ma l’effetto non è di farne di più in senso assoluto, ma di farne sempre la stessa quantità “giornaliera”, ma più raramente (quindi ogni volta un volume più alto del solito).
[QUOTE=”da0a100in2_9, post: 1468247, member: 29779″]
Scusa Marlin cerca di tranquillizzarmi su questo passaggio. L’aumento di progesterone nell’uomo se non erro può denotare Seri problemi in zona gioielli di famiglia dunque sicuro che con fratello agnocasto non risolviamo il problema prolattina, ma ne andiamo a creare uno con gli zebedei ?? Oltretutto non capisco la correlazione con il side al capezzolo di Special M. Con l’aumento del progesterone… Per quanto concerne la zona capezzolo e relativi sides non è proprio l’ormone prolattina coinvolto?
[/QUOTE]
E’ una zona su cui, come dovrebbe essere noto, influiscono vari ormoni: gli estrogeni, il progesterone e la prolattina.
Non è che nell’uomo possa aumentare più di tanto il progesterone, nella donna avviene con la regolarizzazione del ciclo che è poi lo scopo per cui si prende l’agnocasto, ma gli uomini il ciclo non ce l’hanno.
Ciao
MA – r l i n
Ma siete tutti così depressi e senza libido ragazzi?
Sta cosa è veramente preoccupante…
Si ma denota una situazione abbastanza allarmante,sembra più una ricerca al benessere psicologico e sessuale
[QUOTE=”proxy, post: 1468287, member: 2862″]
Si ma denota una situazione abbastanza allarmante,sembra più una ricerca al benessere psicologico e sessuale
[/QUOTE]
Vero. Ma mi sembra evidente (e pensavo che fosse scontato) che qui il problema generale sia di natura psicologica: la calvizie, o perlomeno l’epoca di insorgenza, è determinata da frustrazione, ansia, infelicità, stress. C’è la predisposizione genetica, certo, ma da sola questa fa poco, a parte forse i casi di norwood elevati in poco tempo e giovanissima età.
Tutto il resto è solo segno di sofferenza.
Trovatemi una persona, una sola, che cominci a sviluppare calvizie in una situazione di assoluta felicita, soddisfazione e serenità.
Mi spiace, ma la predisposizione genetica non fa poco, fa praticamente quasi tutto per la calvizie.
Ciao
MA – r l i n
La tipica controprova: gente non predisposta alla calvizie, come gli internati nei lager, che se scampavano a queste prove uscivano ridotti a scheletri, ma con tutti i capelli con cui erano entrati. Idem per tanti finiti in prigione travolti da vicende veramente pesanti e infamanti, ne dico solo due dei miei tempi Walter Chiari ed Enzo Tortora, non erano calvi e non lo diventarono dopo prove così dure a livello psico-fisico, ma gli esempi si sprecano…
Ciao
MA – r l i n
Ma difatti ho detto che la predisposizione genetica è fondamentale, ma non nel determinarne l’insorgenza o perlomeno l’età.
Il gene della calvizie, così come tanti altri, può rimanere inespresso per moltissimi anni oppure innescarsi in giovane età; questo viene determinato da fattori esterni come quelli che ho elencato prima
Domanda, ma i classici shedding primaverili o autunnali, hanno una qualche correlazione con le oscillazioni della prolattina?
Nel senso che tenendola bassa si possono prevenire oppure hanno un’altra causa e la prolattina non c’entra nulla?
Può essere un’ipotesi su cui lavorare, anche se le variazioni della prolattina di cui si parla sono prevalentemente quelle circadiane, ossia nell’arco della giornate.
Di sicuro c’è solo che insieme al DHT è l’unico ormone che va crescendo con l’invecchiamento (la prolattina molto di più del DHT).
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”Luke_75, post: 1468831, member: 645715″]
ciao a tutti, ci sono aggiornamenti da chi sta utilizzando l’agnocasto? ho acquistato su amazon quello della Biotiva e lo sto prendendo da 8 giorni… per il momento nulla da segnalare sia in positivo che negativo
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Ma tu lo prendi per cosa?
[QUOTE=”Luke_75, post: 1468833, member: 645715″]
per provare a contrastare l’abbassamento di libido da anti-dht
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Erezione o voglia?
[QUOTE=”Luke_75, post: 1468840, member: 645715″]
voglia
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Quindi anche tu alla ricerca della felicità
[QUOTE=”Luke_75, post: 1468849, member: 645715″]
è sbagliato? 🙂
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No no era solo una statistica, sto cercando di inquadrare il soggetto tipo che ricerca questo attivo.
Ne avevamo parlato qualche post più su
Ma hai avuto fin da subito questo effetto, oppure è iniziato dopo 3 settimane?
Io non sono ancora a 3 settimane, ma ha solo ed esclusivamente un “boost” in quel senso.
Io uso quella della Solgar, 1 al di, da 400 mg. A me fa pure troppo…
Avevo sospeso per un paio di gg, insieme alla RU, per una sensazione di pesantezza al petto, poi rientrata.
Quando ho ricominciato (con 1 sola pastiglia) l’effetto afrodisiaco é stato ancora più forte di prima.
Qui non siamo “ovunque”, qui siamo da vent’anni sull’argomento e già ai tempi era noto che basse dossi alzano la prolattina, mentre dosi più elevate la abbassano. Già allora il limite era stato individuato empiricamente a 400 mg/die per i maschi che comunque hanno fatto poco uso di questo rimedio (proprio per paura di avere più prolattina), quindi non è che ci sia un’esperienza molto ampia di utilizzo a lungo termine.
Altra questione sono gli attivi e quindi la forma migliore per assumere agnocasto. L’agnocasto è ricchissimo di attivi diversi, solo qualche anno fa sono stati individuati quelli che agiscono sulla prolattina, quindi un estratto non vale l’altro anche se dosaggi più alti dovrebbero assicurare che questi attivi siano abbondanti e creino l’effetto desiderato. Non esiste una titolazione per questi attivi quindi si deve trovare l’estratto giusto che funzioni sulla persona che vuole abbassare la prolattina.
Ciao
MA – r l i n
Marlin ci può essere un collegamendo di questo tipo: se ha effetti afrodisiaci allora probabilmente sta abbassando anche la prolattina?
Oppure non sono direttamente correlate le due cose?
[QUOTE=”kibith3, post: 1469397, member: 646069″]
Marlin ci può essere un collegamendo di questo tipo: se ha effetti afrodisiaci allora probabilmente sta abbassando anche la prolattina?
Oppure non sono direttamente correlate le due cose?
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Sì ovviamente, ne abbiamo parlato molte volte, cresce la dopamina che è l’antagonista diretta della prolattina e che porta a una libido più elevata.
Abbiamo anche avvertito che come sempre “troppo” non sempre è ance “meglio”. La prolattina è l’ormone che dopo l’eiaculazione da il periodo refrattario in cui non si possono avere altri rapporti e che da giovani può essere anche inesistente, ma di solito è comunque breve e si va allungano invecchiando. Però la prolattina è anche l’ormone che contrasta l’eiaculazione precoce nella quale sembra proprio avere un ruolo la dopamina. Insomma serve, come sempre, il giusto equilibrio tra gli ormoni, tenendo conto che per i capelli entrambi questi ormoni non sono un toccasana, ma probabilmente la prolattina è peggio.
Ciao
MA – r l i n
Si in effetti ci sono i farmaci che abbassano la prolattina, ma finora non sembrano emersi effetti collaterali come ricrescita di capelli.
L’agnocasto magari non funziona esattamente come i farmaci, forse potrebbe essere d’aiuto, certamente non sarà una svolta epocale delle cure dell’aga.
Sembra comunque che la prolattina non abbia poi questo ruolo nel periodo refrattario; se è così magari non c’e’ nemmeno questo “ipotetico” side con HMI-115.
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