martedì, Ottobre 8, 2024
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Differenza tra Effluvio e Defluvio

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Effluvio e defluvio sono caratterizzati da sintomi e caratteristiche ben differenti, che però proprio per effetto di sovrapposizione tra effluvio e defluvio androgenetico nello stesso soggetto, rendono spesso difficile la diagnosi e la terapia.
Una diagnosi affrettata di androgenetica può portare a una terapia mirata in tal senso senza poi ottenere risultati evidenti; mentre, al contrario, escludere a priori che si nasconda una componente “androgenetica” laddove i segnali dell’effluvio non lascerebbero dubbi di diagnosi, può condurre allo stesso modo al fallimento terapeutico.

Effluvio e defluvio: come capire la differenza?

Spesso una caduta fisiologica stagionale viene confusa con una caduta di origine ereditaria (androgenetica) o viceversa e, di conseguenza, viene iniziata una terapia errata.
Nelle donne, la possibilità di insorgenza di alopecia androgenetica è molto rara (vedi calvizie femminile) e quindi un effluvio è facilmente diagnosticabile; mentre, nell’uomo le due patologie si vengono spesso a sovrapporre ed entrambe contribuiscono al diradamento dei capelli. Ad esempio, sembra che per effetto di sincronizzazione del ciclo vitale dei capelli in anagen, nei capelli miniaturizzati (capelli con ciclo vitale più breve che entrano più spesso in telogen e, di conseguenza, un maggior numero di capelli passa in questa fase simultaneamente), vi siano maggiori possibilità di incontrare un effluvio in telogen.

Sebbene l’effluvio interessi indistintamente i capelli dell’intero cuoio capelluto (e ciò non dovrebbe lasciare alcun dubbio di diagnosi), la clinica dimostra che sovente l’effluvio interessa in modo più specifico l’area superiore del capo, proprio dove si osserva il manifestarsi della calvizie androgenetica.

La presenza di tricodinia, cioè la dolenzia ai capelli e al cuoio capelluto alla trazione, sintomo tipico e ritenuto esclusivo dell’effluvio, a volte viene denunciato anche da pazienti che manifestano segni evidenti di calvizie androgenetica.

Cadere in errore tra effluvio e defluvio è, dunque, più facile di quanto si creda. Ecco perché la terapia mista è quella che garantisce le maggiori possibilità di successo.

Effluvio e defluvio: un esempio

Di seguito, viene riportato un caso tipico di sovrapposizione tra effluvio e defluvio androgenetico:

effluvio e defluvioLa fotografia di sinistra, scattata prima dell’inizio della terapia, sembra indicare senza dubbio all’esame clinico una diagnosi di calvizie androgenetica: il diradamento interessa esclusivamente la parte superiore del cuoio capelluto.
Tuttavia, gli esami preventivi, che hanno accertato carenze minerali, e una terapia mista, che prevedesse di curare sia l’effluvio che il defluvio androgenetico, ha portato a risultati sorprendenti (vedi la fotografia di destra) per rapidità e qualità, al punto da confermare senza alcun dubbio la sovrapposizione delle due “patologie”.

Come si definisce un effluvio?

La caduta dei capelli costituisce spesso l’unico vero sintomo di calvizie incipiente.
D’altra part, quanto più questa è vistosa tanto meno corrisponde, nella quasi totalità dei casi, ad un reale pericolo di calvizie.
La caduta di alcune centinaia, talvolta migliaia, di capelli al giorno definisce il fenomeno dell’effluvio: è un evento impressionante, spesso fonte di ansia e disperazione, ma generalmente benigno, autolimitato, reversibile, senza mai vera involuzione del pelo verso il vellus o perdita dell’annesso cutaneo per atrofia del follicolo. Nell’effluvio non c’è, quindi, una vera perdita di capelli.
L’effluvio è comunissimo, tanto che possiamo affermare che non esiste persona che non lo abbia sperimentato almeno una volta nella vita.

Anagen o Telogen effluvium?

Distinguiamo ora un effluvio in telogen (telogen effluvium) da un effluvio in anagen (anagen effluvium).

Telogen effluvio
È un fatto acuto che segue un episodio emotivamente importante. È caratterizzato dalla caduta in telogen di centinaia e talvolta migliaia di capelli al giorno.
All’esame microscopico, si può osservare che si tratta quasi esclusivamente di capelli in fase telogen, perfettamente formati (terminali) e senza segni di involuzione (non vellus), i cosiddetti “telogen maturi”. In pratica, si parla di un’innocua “onda di muta”.

Generalmente, la causa di un telogen effluvio acuto è un evento stressante, forte e di breve durata, che colpisce i capelli nella sottofase anagen 6° costringendoli a “rifugiarsi” in telogen. L’evento può colpire un numero altissimo di capelli, fino all’85% (cioè tutti gli anagen 6), provocandone una caduta diffusa che inizia dopo 12-15 settimane per protrarsi circa 3 mesi (cioè la durata della fase telogen). Successivamente, la caduta di capelli si arresta spontaneamente e i capelli ricrescono.

Effluvio in anagen
Quando l’evento stressante che colpisce la fase anagen 6° è di intensità tale da non permettere al capello di “rifugiarsi” in telogen, la perdita di capelli si verifica in anagen.
Si tratta di un effluvio di molte centinaia o migliaia di capelli al giorno che si manifesta dopo pochi giorni dall’evento che lo ha provocato. In questo caso, al tricogramma, il rapporto anagen e telogen può essere normale, ma all’esame microscopico si potrà facilmente osservare che buona parte (fino all’85%) dei capelli caduti sono anagen distrofici.
L’esempio clinico di gran lunga più importante di anagen effluvio è l’alopecia areata.

Come si definisce un defluvio?

Per capire la differenza effluvio e defluvio, vediamo la definizione di defluvio. Si tratta di una caduta di capelli per lo più di entità modesta, ma definitiva per la progressiva involuzione del capello verso il pelo vellus o per la perdita progressiva del follicolo per sclerosi o atrofia. Nel defluvio, i capelli che cadono vanno pertanto in gran parte perduti.

Defluvio in telogen o in anagen?

Defluvio in telogen
È una caduta di capelli in telogen, per lo più di intensità modesta, ma con le caratteristiche tipiche del capello in involuzione. Il defluvio in telogen si identifica praticamente con il defluvio androgenetico.
Nel defluvio in telogen, la conta dei capelli caduti non supera il numero di 100.
Con il pull test si ottengono, di solito, solo due o tre capelli. Il tricogramma appare alterato in modo modesto con valori dei capelli anageni intorno all’80% per la riduzione temporale della fase anagen del follicolo. A causa di un anagen di breve durata, una percentuale variabile fra il 10 e il 60% dei capelli caduti sono corti, sottili con bulbi di diametro ridotto e sono alloggiati più superficialmente nel derma rispetto ai capelli con sviluppo “normale”. Questi capelli presentano caratteristiche intermedie fra i pelo terminale ed il pelo vellus.
Sono, pertanto, da considerarsi capelli in involuzione ad anagen breve: telogen prematuri che cadono prematuramente, piccoli e involuti dopo un anagen di breve durata, e sono patognomonici di questa forma.
Il follicolo rimane a lungo istologicamente presente, anche se sempre meno profondo e con un capello sempre più involuto; solo tardivamente, va in ialinosi e l’alopecia che ne consegue tende pian piano ad assomigliare ad una forma cicatriziali con perdita degli annessi.

Defluvio in anagen
Per defluvio in anagen intendiamo una caduta di capelli in anagen dovuta a perdita progressiva del follicolo.
Si ha come conseguenza di vari processi patologici che comportano tutti la distruzione finale del follicolo pilifero. Spesso, il capello cade portando con sé quel che resta della guaina follicolare interna per una perdita di coesione fra questa e la guaina esterna. Ricordiamo fra le forme più comuni il lupus eritematoso discoide, il lichen alopecizzante, la follicolite decalvante, la pseudoarea di Brocq.

 

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Redazione Calvizie.net
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La redazione di Calvizie.net è formata da medici, specialisti e appassionati al tema della tricologia. Dal 1999, ci dedichiamo a diffondere informazioni sempre aggiornate sulla cultura della salute dei capelli.
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