Cura calvizie: riepilogando
Un’analisi genetica sui soggetti che non hanno benefici contro la calvizie (alopecia androgenetica) con dutasteride ha messo in evidenza che, in questi soggetti, il DHT potrebbe essere prodotto a livello locale anche attraverso percorsi non inibiti dalle classiche cure anti-dht. Infatti, alcuni di questi percorsi potrebbero essere inibiti da altre sostanze che sono già usate come cura contro la calvizie, come il ketoconazolo.
I “tre grandi” e la monoterapia
Le cure approvate ufficialmente per la calvizie sono minoxidil, che è un attivante della fase di crescita usato come topico al 2% o al 5%, e finasteride, l’anti-dht usato oralmente. Mentre, il ketaconazolo è un farmaco antifungino con attività antiandrogene usato di solito come shampoo all’1% o al 2%. Insieme sono considerati da molti i “tre grandi” rimedi contro la calvizie.
Non tutti quelli che adottano una cura per la calvizie utilizzano queste tre terapie tutte insieme. Infatti, molti ricorrono alla cosiddetta “monoterapia“, usando spesso solo minoxidil oppure solo finasteride.
Solo minoxidil
La terapia a base di solo minoxidil è piuttosto frequente perché questa sostanza può dare risultati in pochi mesi di applicazione e molti ritengono che possa continuare a darli a lungo termine. Tuttavia, questo non avviene di frequente. Quando minoxidil non funziona (o non funziona più) ci si può chiedere se non sia per via della carenza locale di sulfotransferasi SULTA1, l’enzima che trasforma minoxidil nella sua forma attiva minoxidil solfato. Anche rimediando a questo problema, la monoterapia con minoxidil può risultare insufficiente a contrastare la calvizie che avanza.
Solo finasteride
La scelta di ricorrere solo a finasteride può essere fatta da chi risponde bene a questa terapia. In genere, finasteride e le sostanze anti-dht stabilizzano la situazione e risultano tanto più efficaci quanto prima si iniziano a usare. In pratica, finasteride e le sostanze anti-dht rappresentano le fondamenta su cui poi si può andare a incrementare i risultati con altre terapie, in primo luogo con minoxidil. Finasteride usata da sola è spesso incapace di invertire il processo della calvizie quando questo è già avanzato.
Cura calvizie: la sinergia
Le cure più efficaci contro la calvizie prevedono quindi l’utilizzo di minoxidil con finasteride. Inoltre, l’efficacia di quest’ultima può probabilmente essere aumentata aggiungendo il ketoconazolo topico, in shampoo, crema o lozione. Tra chi soffre di calvizie e si cura, forse solo una minoranza utilizza questi tre attivi assieme con costanza e per un periodo adeguato per riscontrare e consolidare dei risultati.
Fig.1: L’andamento dei livelli di testosterone nei maschi dai 30 ai 90 anni.
L’età influisce sulle cure calvizie?
Gli specialisti in capelli consigliano di curare la calvizie fin dalle sue primissime manifestazioni per avere risultati apprezzabili e durevoli. Uno studio su 70 uomini con calvizie dai 14 ai 58 anni ha evidenziato che i migliori risultati con finasteride si ottengono su chi ha meno di 26 anni. Questa indicazione può collegarsi anche con la regola empirica di una possibile reversibilità della calvizie agendo nei primi anni dalla sua comparsa. Questo perché la calvizie spesso si manifesta al passaggio nel terzo decennio di vita.
Cambiamenti nel tempo
I 26 anni di età indicati come limite per la maggiore efficacia di finasteride sono ovviamente una media che non vale per tutti. Questo dato può però indicarci qualcosa di più importante per impostare le calvizie cure. Può ricordarci che il nostro corpo è in continua trasformazione e che i processi biochimici coinvolti sono in continuo cambiamento. La nostra stessa apparenza varia nel tempo per il continuo mutare dei percorsi biochimici sottostanti, calvizie che avanza inclusa.
Fig.2: Il DHT, dopo la prolattina, sarebbe l’ormone che cresce di più con l’età (+3,5% all’anno)
Entrano in gioco i percorsi alternativi?
Nel metabolismo degli androgeni, un rapporto importante è quello tra DHT e testosterone (DHT/T). Sappiamo che il testosterone va diminuendo progressivamente con l’avanzare dell’età, ma il DHT può restare agli stessi livelli o aumentare. Per cui, il rapporto DHT/T va crescendo in valore con l’età. La maggior parte del DHT viene prodotta nei tessuti periferici a livello intracrino (interno alle cellule). Da queste considerazioni, possiamo ipotizzare che con l’avanzare dell’età finisca per avere sempre più rilevanza la produzione di DHT non derivante dal testosterone. Questa sintesi alternativa del DHT non è inibita da farmaci come finasteide, dutasteride o dalle sostanze naturali come serenoa.
La calvizie anticipa l’invecchiamento?
Per questa ragione, è possibile che in alcuni soggetti le cellule dei follicoli sensibili alla calvizie anticipino questi processi legati all’invecchiamento. Altrimenti, si può ipotizzare che le cellule dei follicoli reagiscano alle cure con anti-dht, come le cellule cancerose del tumore alla prostata resistente alla privazione degli androgeni che alimentano la produzione di DHT utilizzando altri percorsi di sintesi.
Fig.3: I gradi della scala Hamilton-Norwood. La stempiatura fisiologica può fermarsi ai primi due gradi.
La resistenza alle cure in zone e tempi diversi
Di solito, le prime manifestazioni della calvizie avvengono a danno delle tempie con le classiche stempiature. Si discute da anni se esistano stempiature “fisiologiche” oppure si tratti di calvizie che si ferma a lungo o per sempre ai primi gradi della scala Hamilton. L’evoluzione nel tempo della calvizie varia con modalità individuali così come la stabilizzazione finale. La linea frontale e le tempie sono considerate le zone più difficili da recuperare, quelle che rispondono meno bene alle cure. Anche la resistenza alla cura calvizie può svilupparsi con tempistiche differenti nelle due principali zone di attacco iniziale della calvizie, ossia la linea frontale e il vertex (la “chierica”).
Le cure con gli anti-androgeni
Non a caso per trattare la calvizie su tempie e frontale molti specialisti prescrivono l’utilizzo topico di antiandrogeni nei pazienti maschi. Gli antiandrogeni topici si aggiungono di solito alle cure con minoxidil e finasteride. Un frequente percorso terapeutico seguito da chi cura la calvizie sin dal suo insorgere vede prima l’uso del solo minoxidil, a cui viene aggiunta finasteride quando minoxidil non dà più risultati. L’ulteriore resistenza alle cure viene spesso affrontata con gli antiandrogeni topici.
Puntare sul recettore AR
Gli antiandrogeni topici usati nelle cure contro la calvizie comune sono molecole che agiscono sul recettore degli androgeni AR come antagonisti. Concorrono con gli androgeni nell’occupare il recettore e, quindi, impediscono agli androgeni di svolgere la propria azione. Dovrebbero essere la soluzione unica e decisiva per tutte le patologie legate agli androgeni e di fatto si rivelano utili, ma non risolutivi. Questo perché la loro affinità col recettore AR è di solito molto inferiore a quella del DHT. Inoltre, l’applicazione topica non assicura la continuità e l’omogeneità di un’assunzione sistemica.
Cura calvizie: forse manca un passaggio
Gli antiandrogeni nei maschi non possono essere usati oralmente per non avere femminilizzazione. In alcuni soggetti, anche l’uso topico porta problemi con l’assorbimento sistemico. Questo può essere più elevato proprio per le dosi che si devono utilizzare topicamente per concorrere con il DHT nel legame con il recettore AR. Dovrebbe, quindi, risultare più proficuo ridurre il DHT il più possibile prendendo in considerazione anche i percorsi alternativi. Questi sono passaggi metabolici che avvengono prima del legame con il recettore.
A questo scopo appunto potrebbero risultare utili le sostanze come il ketoconazolo e alcuni antinfiammatori come l’indometacina, il naprossene e il diclofenac, nonché vitamina D e analoghi che agiscono sui percorsi alternativi di formazione del DHT a livello intracrino.
La sensibilità agli androgeni ha un nome?
Da molti anni per la calvizie si parla di sensibilità dei follicoli dei capelli miniaturizzati agli androgeni. Ebbene, da alcuni anni uno studio ha identificato nel coattivatore ARA55/HIC-5, il responsabile della sensibilità agli androgeni, e al DHT, in particolare dei follicoli soggetti a calvizie comune. Si tratta di una proteina che aumenta l’attività del recettore degli androgeni AR. Uno studio recente ha poi individuato in un composto del piretro un inibitore di questo coattivatore. Tuttavia, la sostanza presenta seri aspetti di tossicità.
Cambio di recettore anche nella calvizie?
Uno stratagemma delle cellule del tumore prostatico resistente alla castrazione per superare il blocco degli androgeni è quello di sostituire i recettori AR con altri recettori come quelli dei glucocorticoidi (GR).
Per cui, è ipotizzabile che qualcosa del genere avvenga anche con le cure contro la calvizie? Non lo sappiamo, ma sappiamo che le cure con cortisonici di elevata potenza possono dare una ricrescita iniziale che finisce poi per ridursi e, quindi, annullarsi. Inoltre, pare anche che possa risultare difficile recuperare con altre terapie.
Calvizie cura: meglio precisare
Il parallelo tra patologie della prostata e calvizie comune è possibile grazie al ruolo che rivestono in entrambe le situazioni gli androgeni e in particolare il DHT. Va comunque precisato che così come il tumore resistente alla castrazione è l’esito più infausto, ma non più comune dei tumori prostatici, allo stesso modo la calvizie resistente alle cure non è la norma, anche se con l’avanzare degli anni potrebbe diventarlo.
Inoltre, è anche importante precisare che chi ha risultati con la cura della calvizie utilizzata potrebbe non ottenere di più aggiungendo altre terapie. Infine, occorre sottolineare che le terapie in questione sono da considerarsi per lo più aggiuntive e non sostitutive una dell’altra e che prese singolarmente non dovrebbero avere una grande efficacia.
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Interessante sapere che la cipermetrina topica poteva addirittura essere la soluzione finale, così avremmo i capelli nel contempo teniamo lontane le zanzare.
Due piccioni con una fava!
Peccato che sia un veleno…
Una sostanza che ci rende insensibili al dht, a prescindere da quanto ne circola nel sangue, sarebbe davvero una cura definitiva.
https://it.wikipedia.org/wiki/Cipermetrina
Contro ha sopratutto il fatto che è sintetica il piretro è ancora meno problematico. Comunque c’è il precedente della citronella, questa era finita in un preparato del GOL, ma perché inibiva la COX-2. E’ uno dei pochi olii essenziali che ho usato e che hanno avuto l’approvazione di mia moglie, altri le danno fastidio e non riesce a dormire con a fianco uno che odora di queste fragranze
Ciao
MA – r l i n
Al di là della reale efficacia inoltre, cose che funzionano in laboratorio su qualche cellula, poi non sempre funzionano anche sull’uomo.
E’ interessante come "filone di indagine" del meccanismo intendevo dire, mi ispira molto, non ci sarebbero ripercussioni sul profilo ormonale (come d’altronde bloccare i recettori AR solo localmente, ma in modo forte).
Lo studio non era incentrato sui capelli o sulla prostata, ma proprio per verificare la temuta attività antiandrogena di un insetticida.
Ciao
MA – r l i n
Molti effetti neurotossici, infiammatori, e chi più ne ha più ne metta. Naturamente dipende poi dalla dose a cui si è esposti.
https://www.promofarma.com/it/otc-shampoo-antipidocchi-con-permetrina-125ml/p-53692
https://www.promofarma.com/it/otc-lozione-anti-pidocchi-125ml/p-53676
Permetrina all’1,5%
Probabile abbia lo stesso effetto antiandrogeno:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15599112/
Un po’ più preoccupante:
https://www.ajol.info/index.php/sa/article/view/184864
Ma del resto da qualcosa che agisce contro gli androgeni cosa si pretende
La butto lì, lo shampoo e la lozione potrebbero essere usati con parsimonia tipo il Nizoral, magari alternandoli proprio coi prodotti col ketoconazolo.
Ciao
MA – r l i n
Lo shampoo proprio non me l’aspettavo…nemmeno la lozione eh…
Se è per questo ho la polvere anti formiche a base di permetrina (no cipermetrina), da usare…. ma forse è meglio di no…
Magari a breve diventeranno i Big 4 !! (fina, minox, keto e cipermetrina/permetrina)
C’e’ anche questo, ma forse è troppo (al 5%):
https://www.farmae.it/scabianil-crema-30g-5-036289015.html
E questo all’1%:
https://www.farmae.it/mom-combi-emulsione-100g.html
https://www.amazon.it/OTC-Pack-permetrina-1-5/dp/B009M4MI64
La "lendrera" è il pettinino a denti fitti:
https://www.mi-farma.it/goibi-lendrera-antipiojos?gclid=Cj0KCQjwu8r4BRCzARIsAA21i_BMeloShhwgVleufqzow6iugIkYVFuQCWY9dE1tzlSaq_lX8AG13AAaAioMEALw_wcB
Ciao
MA – r l i n
https://calvizie.net/alopecia-andrognetica-il-ruolo-dellinfiammazione-e-dei-demodex/
Ciao
MA – r l i n
Ho trovato la stessa cosa anche per luteolina e selenio comunque.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18008333/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16648561/
Luteolina e selenio, la prima è molto in auge per i capelli. Il selenio aveva subito invece uno stop dallo studio SELECT :
https://www.health.harvard.edu/blog/selenium-vitamin-e-supplements-increase-decrease-prostate-cancer-risk-201402287059
Diciamo comunque che il selenio non appare come qualcosa che sia tutto da sperimentare per i capelli, è un’integrazione molto diffusa e chi lo assume in dosi adeguate con l’alimentazione (ci sono aree geogrfiche in cui c’è abbondanza e altre in cui c’è carenza) non mostra di aver sconfitto la calvizie, anche se la lezione di questi ultimi articoli è che è la somma delle cure che fa la differenza e non la singola cura.
Però potrebbe essere che qualcosa che agisce in modo mirato sulla sensibilità del recettore androgeno possa fare da sola la differenza. Ma qui parliamo appunto di ARA55/HIC-5 , ossia di qualcosa su cui sappiamo appena che agisce un piretroide (cipermetrina).
Ciao
MA – r l i n
Non si può noleggiare un supercomputer per indagare molecole che interrompono questo specifico percorso? E che magari non siano troppo tossiche.

Il minox non è proprio solo, c’è almeno il diazossido, solo che fa esattamente la stessa cosa e costa di più quindi si va direttamente sul minox. Esistono anche altri principi attivi come il rosso fenolo che hanno l’attività del minox, ma appunto costosi e anche con altre controindicazioni.
Ci si è sempre chiesti come mai invecchiando calino gli androgeni e aumenti la calvizie, penso che la risposta sia questa, ossia che il DHT diventa sempre più importante, quindi anche a danno degli estrogeni locali (il DHT è un antiestrogeno), quindi anche se l’anziano ha più estrogeni circolanti a livello locale può avere un’ulteriore carenza (se soffriva già di calvizie).
Poi appunto indagando intorno a ARA55-HIC-5 ho visto questo studio che dice appunto che aumenta con l’invecchiamento, quindi potrebbe aumentare la sensibilità al DHT dei follicoli, nonostante il calo del T:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27178620/
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Si sanguinare è l’ultima spiaggia

E poi, detto tra noi, tra questi antiandrogeni di uso comune potrebbe essercene anche qualcuno controindicato, ossia che finisce per avere azione da agonista anziché da antagonista.
Ciao
MA – r l i n
Peraltro in questo problema dello scambio AR/GR è proprio coinvolto ARA55/HIC-5 ossia il coattivatore a cui è imputata la sensibilità dei follicoli all’aga:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16141357/
Ciao
MA – r l i n
A me pare comunque che alla fine la combinazione sia sempre quella (minox+fina+keto) a cui vanno aggiunte altre due, max tre cose quando e se non dovesse dare risultati. Questo partendo da un’aga iniziale (si può anche iniziare col solo minox sinché regge). Per aga non iniziali a mio avviso si deve partire subito con i "tre grandi" quindi valutare in seguito se aggiungere gli antinfiammatori e gli antiandrogeni (quelli giusti). Lo schieramento "completo" potrebbe essere necessario anche da subito per tempie e frontale.
Ciao
MA – r l i n
Per ketoconazolo, intendo qualsiasi prodotto che lo contenga anche il Nizoral crema (che sto usando insieme allo shampoo, ossia quando non uso lo shampoo).
Latanoprost benissimo a prezzi più accettabili a quelle percentuali, ma per me è un’alternativa al minox, è un attivante della crescita, quindi resta immutata la questione anti-dht in senso lato da aggiungere o meno in fasi successive.
Ciao
MA – r l i n
Per me l’idrocortisone non da problemi perché è debole come cortisonico, qualche problema in più a lungo andare lo potrebbe dare il triamcinolone acetonide.
Del proge ho detto sopra, potrebbe incrementare il "backdoor pathway". Gli antiandrogeni recettoriali in generale potrebbero portare a resistenza alla cura o allo spostamento dell’attività "androgenica" sul recettore dei glucocorticoidi, ma non sarebbe una cosa automatica, può forse verificarsi in alcuni casi.
Ciao
MA – r l i n
Il Sinere fms, Jonny lo vende ancora?
Ciao
MA – r l i n
si ma nel listino non compare il keto, gli ho scritto per sapere se lo contiene o no.
Resistenza alla cura significa solo che dopo un po’ possono non funzionare più, non che possono dare problemi, per problemi eventuali sono da temere di più proge e triamcinolone, come si è ipotizzato sopra. Aggiungo per completezza che problemi li può anche dare cetirizina a dosi troppo alte come da recente studio su cetirizina topica:
https://calvizie.net/cetirizina-per-la-calvizie-un-nuovo-studio/
Ciao
MA – r l i n
Ecco la Composizione del Nanominox-FMS:
Nanominox-FMS:
Active ingredients :
minoxidil sulfate 4%
finasteride 0.1%
adenosine
sophora flavescens extract
creatine ethyl ester
cepharanthine
cyanocobalamine (Vitamin B12)
ketoconazole
Antioxidants : ascorbic acid (vitamin C), gamma tocopherol (vitamin E)
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
https://calvizie.net/finasteride-potenzia-minoxidil/
Per la lozione con keto inizierei con lo 0,5% che prescrive il doc.
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
https://calvizie.net/forum/threads/ketoconazolo-in-lozione.22518/
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
https://calvizie.net/forum/threads/alla-faccia-del-ketoconazolo-lozione.45411/
Poi questo caso recente (di scuola si direbbe…):
https://calvizie.net/forum/threads/da-diradato-a-capellone-grazie-nizoral.76442/
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Se Weleda e The Ordinary funzionassero come minox dovresti per forza usarli a vita e alla fine ti costerebbe di più. Attualmente stai pagando di più per avere di meno.
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
A maggior ragione con la caffeina, non per i noduli, ma per la mia tachicardia, ricordo che alcuni di questi attacchi li ho avuti tirando fuori dal cassetto e usando la vecchia lozione Alpecin alla caffeina. Con The Ordinary è andato tutto liscio, quindi forse non assorbiva, ma gli attivi non devono entrare in circolo, devono stare a livello di cute più a lungo possibile, altrimenti è ovvio che minox col roller funziona meglio perché diventa anche sistemico.
Il keto lozione non assomiglia al minox perché questo non ha attività antiandrogena (anche c’è qualche studio che lo dice, ma l’evidenza della crescita dei peli corporei fa a pugni con questi test da laboratorio). Abbiamo appunto visto che ci sono altri percorsi intracrini che portano al DHT che in alcuni soggetti e col passare degli anni possono diventare importanti. Sono percorsi che non passano dagli enzimi che trasformano il T in DHT, ma da altri enzimi che il keto inibisce.
Ciao
MA – r l i n
Se va sistemica nei follicoli non se ne ferma abbastanza per avere azione prolungata che è quella che serve contro l’aga. Comunque la questione è: hai almeno l’impressione che The Ordinary e Welwda abbiano funzionato per te? Perché altrimenti puoi usare il roller o meno, ma non stai usando il prodotto migliore per te. Nel mio caso, dopo tutti questi mesi, passo ad altro.
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n
Entrambi agiscono sulla miniaturizzazine, quindi diametri, quindi copertura
L’attivo è conosciuto da anni,ma non mi sembra aver mai portato a grossi risultati.
Forse l’insieme della terapie mah
Per evidenziare i risultati, bisognerebbe utilizzare solo quello secondo me.
Io come già detto, dopo quasi tre mesi,nulla di nulla
Questo l’inci dello K-max Stimulating:
Ethanol, Aqua, Pyrrolidinyl diaminopyrimidine oxide, Etoxydiglycol, Polisorbate-20, PEG-40 Hydrogenated Castor Oil, Azelaic acid, 18 beta glycyrrhetic acid, Genistein, Nigella sativa ess. Oil., Caffeine, Betasitosterol, Zinc sulfate, Pyridoxine hydrochloride, Biotinoyl Tripeptide-1, Oleanolic Acid, Apigenin, Sodium salicylate, PPG-26-Buteth-26, Butylene Glycol, Lactic acid, Linalool.
Direi che il Polisorbato-20 è il veicolante principale, poi i PEG-40, quindi Sodium salicylate, PPG-26-Buteth-26, Butylene Glycol, Lactic acid,
A mio avviso sono poche le sostanze che hanno bisogno di una spinta in profondità per funzionare, se non pesano molto più di 500 Da, è difficile che con le dosi giuste non arrivino alla papilla dermica.
Ciao
MA – r l i n
Ciao
MA – r l i n