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WNT/Beta catenina: il percorso anti-calvizie con sostanze naturali

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Quando c’è rimedio

Le varie forme di perdita dei capelli (alopecia) si dividono principalmente in cicatriziali e non cicatriziali. Solo per le forme non cicatriziali come la calvizie comune e l’alopecia areata, grazie al mantenimento delle cellule staminali dei follicoli, vi è la possibilità di far ricrescere i capelli. In particolare, nella calvizie comune permangono le cellule staminali dei follicoli dei capelli, ma mancano le cellule progenitrici che rigenerano i follicoli con i cicli di vita del capello.

Il percorso fondamentale

Nell’articolo scientifico, viene ribadito che il percorso WNT/beta-catenina riveste un ruolo centrale nel generare i follicoli dei capelli durante lo sviluppo embrionale e nel ciclo di vita dei follicoli nell’individuo adulto. Senza questo percorso non si ha ricrescita di peli, capelli, ciglia e sopracciglia, ma anche l’attivazione della melanogenesi, che porta alla pigmentazione dei capelli. Pertanto, negli ultimi anni sono state studiate e individuate diverse sostanze che attivano questo percorso. Molte di queste sono di origine naturale.

Tocotrienoli

Si tratta di un tipo di vitamina E, già conosciuto e utilizzato per la ricrescita dei capelli, ma il cui effetto sul percorso WNT/beta catenina è stato individuato più di recente. Infatti, i tocotrienoli hanno dato risultati con +34% nella conta dei capelli in un test su 35 volontari che li hanno assunti per 8 mesi a 50 mg due volte al giorno.

TCQA (3,4,5-tri-O-caffeoylquinic acid)

Si tratta di un derivato dell’acido caffeilchinico, un composto fenolico presente in diverse specie vegetali. Questo principio attivo naturale ha mostrato proprietà sia per la crescita dei capelli che per l’attivazione della melanogenesi nei follicoli piliferi.

beta catenina
Fig. 1: Il carciofo è  una delle piante più ricche di acidi caffeilchinici. I suoi attivi risultano utili nella regolazione del colesterolo, ma anche per il mantenimento del colore dei capelli.

Loliolide

È un lattone che viene estratto da alcune alghe e che ha attività antiossidante. Uno studio recente ha mostrato l’azione di questa sostanza sulla capacità della papilla dermica umana di indurre la crescita del fusto del capello. La crescita in dimensioni della papilla dermica, che nella calvizie comune risulta miniaturizzata come i follicoli e gli steli, è l’obiettivo per invertire il processo della calvizie che propone la ricercatrice Claire Higgins.

Acido sinapico

È un acido carbossilico come il più noto acido azelaico, utilizzato nei laboratori per la spettrometria di massa. Anche questo composto è stato testato su cellule di papilla dermica attivandone la proliferazione.

Costunolide

Di questo composto si è parlato su queste pagine di recente. Attiva il percorso WNT/b catenina e ha portato alla crescita in diametro e in profondità dei follicoli piliferi.

Baicalina

Si tratta dell’attivo principale della Scutellaria baicalensis, una pianta i cui estratti vengono usati nella medicina tradizionale cinese anche contro la calvizie. Porta a compimento il percorso WNT arrivando a incrementare il fattore TCF/LEF, che è fondamentale per invertire il processo della miniaturizzazione dei capelli.

Silibina

La silibina (o silibinina) è uno dei tre composti che costituiscono la silimarina, un complesso di flavolignani che costituisce l’attivo principale del cardo mariano (Sylibum marianum). Testato sulle cellule di papilla dermica umana, ha attivato il percorso WNT/beta catenina con incrementi del fattore Lef1 analoghi a quelli della baicalina.

Estratto di Ginkgo Biloba

Questo estratto è noto per gli effetti sull’attivazione della circolazione sanguigna. Un test su follicoli umani a diversi dosaggi ha mostrato incrementi di crescita cellulare in relazione diretta con la dose e il tempo di somministrazione con attivazione del percorso WNT.

Morroniside e WNT/beta catenina

Si tratta di un iridoide glucoside estratto dal Cornus officianlis, il corniolo giapponese, un albero diffuso in Estremo Oriente. Ha mostrato di attivare il percorso WNT aumentando del 30% la proliferazione cellulare, accelerando il ciclo dei follicoli piliferi nel passaggio dalla fase telogen (cessata crescita) alla fase anagen (crescita).

Estratto di Polygonum multiflorum

Si tratta del più noto rimedio anticalvizie della medicina cinese tradizionale. Nei test scientifici ha mostrato di far crescere i capelli più lunghi prolungando la fase anagen e attivando i capelli in fase di riposo (kenogen). L’analisi biochimica ha mostrato l’attivazione del percorso WNT.

Prunus mira Koehne

Si utilizza l’olio estratto a freddo dai noccioli di questo pesco del Tibet. Questo olio è ricco di sostanze utili per i capelli come la vitamina E, il beta sitosterolo, l’acido oleico e linoleico. Usato come topico ha portato alla crescita in numero, lunghezza e spessore del pelo dei topi da laboratorio e a maggiore spessore della cute superando minoxidil.

Olio di ginseng rosso

Il ginseng rosso è la principale pianta medicinale coreana e vanta molti studi sulla sua attività nella ricrescita dei capelli. In questo ultimo studio è stato usato l’olio in una soluzione al 10%. Anche questa sostanza ha mostrato di attivare significativamente tutti i fattori coinvolti nel percorso WNT/beta catenina.

ginsengFig.2: Germogli di ginseng rosso. Questa pianta è usatissima in Corea. Incidentalmente i coreani sono la popolazione più capelluta dell’Estremo Oriente e del mondo.

Gli estratti del tubero di aconito

L’aconito è una pianta della famiglia delle ranuncolacee i cui fiori sono velenosi. Nelle sperimentazioni è stato usato l’estratto del tubero di Aconito che ha mostrato a 10 µg/ml il maggiore potere attivante sul percorso WNT/beta catenina e ha portato in fase di crescita (anagen) i follicoli in fase telogen.

Tuia orientale

Gli estratti di questa pianta non sono una novità nella lotta contro la calvizie, anche perché si tratta di un altro millenario rimedio della medicina cinese tradizionale. Questi estratti applicati topicamente sugli animali da laboratorio hanno portato in tre settimane a una crescita accelerata del pelo, a una maggiore lunghezza dello stesso e a un maggior numero di follicoli.

Malva verticillata e WNT/beta catenina

Gli estratti di questo tipo di malva di origine orientale, ma coltivata anche nelle valli alpine proprio per le sue proprietà medicinali, sono stati sperimentati sui capelli umani in vitro per alcuni giorni. Si è constatata la proliferazione cellulare con l’attivazione del percorso WNT/beta catenina e l’incremento di fattori di trascrizione legati alla crescita dei capelli come IGF-1, VEGF, KGF ed HGF.

Il punto di riferimento è minoxidil

Le terapie della calvizie comune si possono suddividere tra quelle mirate alla questione ormonale che sta alla base della patologia e quelle mirate a stimolare la fase di crescita dei capelli e il trofismo dei follicoli.
Le sostanze che attivano il percorso WNT/beta catenina si collocano in questo secondo gruppo e, pertanto, si confrontano nell’efficacia con minoxidil, il farmaco topico ufficialmente approvato contro la calvizie. Tuttavia, potrebbero anche completare o rafforzare l’azione di minoxidil, quindi agire in sinergia e non al posto di questo farmaco.

WNT/beta catenina: gli attivi selezionati

Molte di queste sostanze naturali provengono dalla selezione effettuata dai ricercatori sui principi attivi fitoterapici utilizzati dalle medicine tradizionali orientali nella cura dei capelli. Alcuni sostanze con i loro principi attivi sono già fruibili e potrebbero essere utilizzate singolarmente oppure insieme in modo da potenziare la terapia mirata all’attivazione del percorso WNT/beta catenina.

 

APPROFONDIMENTI 

HSC (Wnt, follistatina…) test clinici.

Acido miristoleico e percorso Wnt

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Redazione Calvizie.net
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La redazione di Calvizie.net è formata da medici, specialisti e appassionati al tema della tricologia. Dal 1999, ci dedichiamo a diffondere informazioni sempre aggiornate sulla cultura della salute dei capelli.
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15 COMMENTS

  1. Ci si arrivava anche dai link dell’articolo, comunque:

    [URL]https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24575202/[/URL]

    E’ da prendere con il dovuto beneficio di inventario, non è uno studio nuovissimo, se ne era parlato ai tempi e poi anche più di recente col rilancio dei tocotrienoli.

    Ciao

    MA – r l i n

  2. Beh visto il nome di tocoferolo, ossia “apportatrice di prole” dato alla vitamina E è difficile che fosse proprio antiandrogena.

    Tuttavia da sempre è stata ritenuta utile per i capelli, qui si individua un’azione sul percorso WNT/beta catenina, quindi più simile a quella del minox che a quella degli anti-dht o degli antiandrogeni recettoriali.

    Nell’articolo ho linkato anche lo studio di tre anni fa che rivalutava i tocotrienoli (che se ricordi andavano forte negli anni 2000 trainati da Rinaldi):

    [URL]https://calvizie.net/uno-studio-riscopre-tocotrienoli/[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

  3. Ottimo, questa sezione sta diventando la mia preferita!
    A quando nello shop qualcosa che contenga un po’ di tutto di quello che é stato proposto nell’articolo?

  4. Prima della pubblicazione mando sempre le bozze anche a Dep perché tragga ispirazione per qualche prodotto 🙂

    Comunque molte sostanze sono comunque reperibili e mixabili facendo in casa.

    I tocotrienoli di solito sono sistemici, si assumono con gli integratori, comunque ci sono topici con vit.E, parlo di creme e c’è anche qualcosa di liquido, comunque con i tocotrienoli ci sono creme antirughe:

    [URL]https://www.farmaciasantalbano.it/prodotto/crema-notte-antirughe-coenzima-q10-e-tocotrienoli-50-ml[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n

  5. [QUOTE=”marlin, post: 1412670, member: 4277″]
    Beh visto il nome di tocoferolo, ossia “apportatrice di prole” dato alla vitamina E è difficile che fosse proprio antiandrogena.

    Tuttavia da sempre è stata ritenuta utile per i capelli, qui si individua un’azione sul percorso WNT/beta catenina, quindi più simile a quella del minox che a quella degli anti-dht o degli antiandrogeni recettoriali.

    Nell’articolo ho linkato anche lo studio di tre anni fa che rivalutava i tocotrienoli (che se ricordi andavano forte negli anni 2000 trainati da Rinaldi):

    [URL]https://calvizie.net/uno-studio-riscopre-tocotrienoli/[/URL]

    Ciao

    MA – r l i n
    [/QUOTE]
    Provato tocotrienoli per sei mesi, nulla di nulla.
    In compenso a dosaggi parecchio più alti qualcosa fa, ma non ai capelli

  6. Sì qui li hanno provati in tanti i tocotrienoli, ma grosse cose non si sono viste. Resterebbe da provarli topicamente, ma sicuramente non da soli.

    Ciao

    MA – r l i n

  7. Il meccanismo si conosce, ma l’azione di molte sostanze non è così eccezionale e piuttosto sporadica. E’ giusto usare più cose insieme, lo abbiamo visto con minox e fina e poi questi più keto, il problema semmai è che devono essere le cose giuste nella sequenza giusta.

    Ciao

    MA – r l i n

  8. E’ un’affermazione convinta.

    Su minox si diceva quello che hai scritto tu quasi 30 anni fa. Ora si è conosciuto meglio il meccanismo si tratta in particolare di apertura dei canali di potassio e di altri meccanismi collegati che sono moltissimi e quasi tutti nella direzione giusta. A noi poi deve interessare come farlo funzionare più che sapere come funziona e su questo aspetto ci sono state le novità relative alle sulfotransferasi che hanno portato, tra le altre cose a considerarne l’assunzione sistemica a basso dosaggio.

    Di Keto si erano dimenticati di dirci che è un antiandrogeno che agisce sui percorsi alternativi di sintesi del DHT che possono diventare prevalenti forse anche nell’aga.

    Su fina e duta si sa tutto o quasi. Si possono usare topicamente con successo e senza sides alle dosi giuste. Si è anche capito che possono bloccare a lungo la calvizie e che unite a minox portano a ricrescita, cosa che il minox da solo può dare meno e solo per un certo periodo.

    Ci sono sostanze naturali che possono emulare minox al 2%, altre che agiscono come anti-dht, il mio prossimo articolo riguarderà invece quelle con funzione antiandrogena e ce ne sono di poco conosciute in tricologia. Anche di queste sappiamo nei dettagli come agiscono sui percorsi biochimici, una cosa impensabile vent’anni fa (e piuttosto complessa)

    Nei casi di cute sana e con fina perché i capelli non ricrescono? Magari per questi motivi:

    [URL]https://calvizie.net/dht-come-bloccarlo-tutto/[/URL]

    [URL]https://calvizie.net/dht-altri-modi-per-bloccarlo/[/URL]

    [URL]https://calvizie.net/calvizie-news-riscoperte-cure-gia-presenti/[/URL]

    [URL]https://calvizie.net/cura-calvizie-quando-non-funziona/[/URL] .

    Ciao

    MA – r l i n

  9. Non si sa bene quanto. Nei casi di tumore alla prostata resistente alle cure, le cellule cancerose fanno di tutto per avere sempre DHT, solo se glielo togli in buona parte si fanno andare bene la qualunque.

    Ciao

    MA – r l i n

  10. Naturalmente non é detto che succeda anche ai capelli, ma nemmeno il contrario. Sono però ipotesi interessanti’; sono certo che quando troveranno un modo per bloccare l’ara55 senza effetti tossici, sarà una panacea per la prostata e anche x i capelli, i collegamenti tra le due parti ci sono.

  11. Sì, sto scrivendo il prossimo articolo sugli antiandrogeni naturali, molti agiscono sul recettore AR in vari modi non “classici” e potrebbero essere utili sia se usati in gruppo che in successione (quando quello precedente smette di funzionare), sia in abbinamento con gli antiandrogeni recettoriali classici. Il tutto dedotto da lavori che si occupano di cancro alla prostata. Nei follicoli, o meglio nelle papille dermiche dei follicoli dei capelli, succede la stessa cosa? Purtroppo non ci sono approfondimenti di questo tipo, ma ci sono paralleli che suggeriscono che questo possa accadere, primi fra tutti il funzionamento non su tutti delle stesse terapie e la resistenza alle cure dopo un certo tempo.

    Ciao

    MA – r l i n

  12. “Over-expression” però è proprio l’aumento numerico dei recettori, mentre l’ipersensività è dovuta a diversi fattori, ci sono varie interazioni biochimiche che aumentano l’attività androgenica del recettore. L’aumento dell’attività androgenica porta di solito anche all’aumento della produzione di recettori. Comunque il recettore ha anche attività indipendenti dal ligando.

    Ciao

    MA – r l i n

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