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Vitamine del gruppo B: B6, B2, B5

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Vitamina B6 (piridossina)

È ampiamente diffusa in tutti gli alimenti, ma soprattutto nelle farine e nella carne.

La sua carenza è essenzialmente caratterizzata da anemia microcitica-ipocromica con anoressia, vomito, diarrea. A carico della cute, si riscontra atrofia con ipercheratosi dei follicoli piliferi e delle ghiandole sebacee.

La piridossina è necessaria per la costruzione dei coenzimi piridossal-fosfato e piridossamina-fosfato, indispensabili per i processi di sintesi e demolizione degli aminoacidi solforati.

Il piridossal-5-fosfato è il coenzima delle reazioni di transolfurazione (in particolare del trasporto del gruppo sulfidrilico della omocisteina alla serina per dare cisteina), di desolforazione (della cisteina e delle omocisteina), di demetilazione (della metionina), di decarbossilazione (di molti aminoacidi) di desaminazione (della serina, omoserina, treonina), e di altre reazioni enzimatiche fondamentali per il metabolismo degli acidi grassi essenziali e per la sintesi di coenzima A.

Il suo fabbisogno giornaliero è intorno a 2 mg. Essendo una vitamina idrosolubile, e quindi poco accumulabile nell’organismo, non si conoscono disturbi da iperdosaggio.

Vitamina B2 (riboflavina)

Nel sistema della catena respiratoria mitocondriale, dove si forma la gran parte dell’ATP necessario alla vita della cellula, ciascun enzima è costituito da una proteina e da un gruppo prostetico. Il gruppo prostetico delle flavoproteine è la riboflavina.

La vitamina B2 è largamente contenuta nelle verdure fresche, nel tessuto adiposo e muscolare degli animali, nell’uovo, nel lievito, nelle farine.

La sua carenza si manifesta con disturbi della cute e delle mucose, particolarmente in corrispondenza degli orifizi corporei (bocca e ano) nei punti di transizione fra questi due tessuti (es. angoli delle labbra) con fatti infiammatori. Si hanno disturbi oculari e visivi (bruciore agli occhi, intolleranza alla luce, ulcerazioni della cornea etc).

Il suo fabbisogno è di circa 2 mg al giorno e non si conoscono i disturbi di iperdosaggio.

Vitamina B5 (acido pantotenico)

Come dice il suo nome (pantotenico), si trova in tutti i tessuti animali e vegetali, in particolare nel lievito e nel fegato.

Sebbene nella cavia la carenza di vitamina B5 provochi l’ingrigimento del pelo e le ulcerazioni, nulla di simile è stato dimostrato nell’uomo.

Una sindrome carenziale si è potuta ottenere nell’uomo solo in volontari alimentati con una dieta sintetica: essa consiste in mal di testa, affaticabilità, parestesie, crampi muscolari e disturbi intestinali.

Certi quadri dermatologici, come la dermatite seborroica, attribuiti classicamente a carenza di acido pantotenico, non sono stati riscontrati.

L’acido pantotenico ha grande importanza nei processi metabolici per la sintesi del colesterolo, degli acidi grassi e degli ormoni steroidi.

Il fabbisogno giornaliero si aggira intorno a 10 mg e non si conoscono disturbi da eccesso di assunzione.

 

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