Sensibilità alla calvizie
L’ipotesi di questa cura calvizie nasce da uno studio giapponese pubblicato nel 2007 in cui si legava la sensibilità dei follicoli dei capelli nella calvizie comune al coattivatore del recettore degli androgeni denominato ARA55 (Androgen Receptor Activator 55). Un coattivatore di un recettore nucleare è una proteina che rende possibile la lettura del DNA e la trascrizione genica. In pratica, permette al recettore di un ormone di attuare la propria azione specifica che, nel caso della calvizie comune, è la miniaturizzazione dei follicoli.
Doppio nome
Come spesso accade per le scoperte di biologia molecolare, il coattivatore ARA55 prende anche il nome HIC-5, ossia come Hydrogen peroxide Inducible Clone 5. Si tratta di un clone indotto dal perossido di idrogeno (H2O2), ovvero l’acqua ossigenata, noto ossidante prodotto dal metabolismo cellulare.
Il trio della calvizie
In uno studio pubblicato nel 2011, gli stessi ricercatori giapponesi ribadivano che nei follicoli suscettibili alla calvizie si riscontra una maggiore espressione della 5 alfa reduttasi, del recettore degli androgeni AR e del coattivatore ARA55/HIC-5. Nello specifico, il primo è l’enzima che trasforma il testosterone in DHT (molto più attivo sulla calvizie), il quale viene inibito da farmaci come finasteride e dutasteride o anche da attivi naturali come gli estratti serenoa. Il recettore degli androgeni è di solito trattato anche nella calvizie con sostanze antagoniste degli androgeni, ma per il coattivatore ARA55/HIC-5 non si conosce alcuna terapia specifica.
Fig. 1: Il fiore del piretro (Tenacetum cinerariifolium) da cui si ricava il noto insetticida biologico.
L’insetticida
Cercando in rete un composto che agisca su ARA55, si perviene a un test che individua come inibitore di questo coattivatore la cipermetrina. Si tratta di un piretroide, ossia una sostanza di sintesi analoga agli attivi del piretro, e usata come insetticida. Infatti, il piretro, Tenacetum Cinerariifolium, contiene le piretrine che agiscono sul sistema nervoso degli insetti. Invece, i piretroidi sono delle sostanze analoghe di sintesi come la permetrina e, appunto, la cipermetrina.
Interferenti endocrini
Il piretro ha scarsa tossicità sull’uomo e sui vertebrati e, per questo, svolge la propria funzione nelle coltivazioni biologiche. Invece, i piretroidi, essendo più stabili, danno qualche problema in più, soprattutto per quanto riguarda la loro dispersione nell’ambiente e nell’acqua e su riproduzione e crescita degli organismi acquatici. Invece, il test sulle interazioni tra cipermetrina e ARA55 fa parte di quei controlli su questo tipo di sostanze per verificare se siano degli interferenti endocrini. Sia cipermetrina che permetrina hanno mostrato attività antiandrogena e pro-estrogenica.
Cura calvizie: sono utilizzabili?
Questo tipo di attività antiandrogena a livello locale è tipica di molte sostanze anticalvizie. Ci si potrebbe, quindi, chiedere se i piretroidi possano essere utilizzati contro la calvizie comune come prodotti topici. La sorpresa è che esistono già dei prodotti che li contengono: sono antiparassitari per gli animali a base di permetrina o cipermetrina. Inoltre, esistono anche prodotti a uso umano contro la pediculosi, ossia contro i pidocchi e le loro larve, le lendini.
Prodotti contro i pidocchi
I prodotti a base di permetrina e cipermetrina sono shampoo e lozioni contro i pidocchi. Da notare che alcuni di questi prodotti con i piretroidi sono indicati per i bambini. Infatti, i bambini in età scolare e prescolare frequentando scuole e asili sono i soggetti più esposti alla pediculosi. Questo però significa anche che i piretroidi contenuti in questi prodotti sono considerati sicuri per uso topico. Il loro uso frequente non pare sconsigliato e potrebbe essere analogo all’utilizzo delle sostanze antifungine come il ketoconazolo, le quali vengono usate sia contro la calvizie e che hanno attività locale di tipo antiandrogeno.
Fig.2: Lozione e shampoo a base di permetrina contro i pidocchi e le loro larve.
Restando sugli antiparassitari
Tuttavia, piretrine e piretroidi non sono gli unici antiparassitari utilizzati contro i pidocchi. Restando sulle sostanze di origine naturale contro la pediculosi, troviamo diverse soluzioni contenenti oli essenziali. Molti di questi oli essenziali utilizzati contro i pidocchi sono noti anche per le proprietà anticalvizie e ci sono studi che individuano in questi oli essenziali effetti antiandrogeni e estrogenici.
Gli oli essenziali contro i pidocchi
Uno studio recente ha selezionato gli oli essenziali per cui è stata verificata un’efficace azione contro i pidocchi. Si tratta di undici oli essenziali estratti da altrettante specie vegetali e molti di questi sono noti per le loro proprietà anticalvizie. Tra questi, troviamo gli oli essenziali di cannella, timo, lavanda, malaleuca (tea tree oil), menta, eucalipto, origano.
Ad esempio, gli oli essenziali di lavanda e malaleuca hanno mostrato proprietà sia antiandrogene che estrogenica. Invece, l’olio essenziale di menta è usato proprio come antiandrogeno topico.
Altri parassiti
Alcuni anni fa si parlava molto del parassita dei follicoli piliferi chiamato demodex. Uno studio statistico aveva mostrato che nei soggetti con calvizie comune questo parassita è più presente. Tuttavia, come spesso avviene anche in campo scientifico, si è scambiata probabilmente la causa con l’effetto. Eliminando il parassita non si elimina la calvizie. Infatti, è lo scalpo affetto da calvizie a presentare un microambiente più favorevole al demodex. Un olio essenziale che elimina il demodex è proprio l’olio di Malaleuca alternifolia, più noto come “tea tree oil” (letteralmente “olio essenziale dell’albero del tè”, anche se il tè non c’entra niente).
Inoltre, va anche detto che il demodex viene eliminato anche dall’alcol etilico. Pertanto, chi si cura calvizie con lozioni idroalcoliche eliminerebbe anche questo parassita invisibile a occhio nudo.
TGF-beta
Un altro nome del coattivatore ARA55 è quello relativo al gene da cui deriva, ossia TGFB1I1. Il significato di questa sigla è che la sintesi di questa proteina viene indotta dalla citochina TGF-beta1. Questa citochina ha un ruolo centrale nella calvizie comune. A sua volta, la sua sintesi viene indotta dalle ROS, le specie reattive di ossigeno, ossia le molecole ossidanti tra cui si annovera il perossido di idrogeno (H2O2, acqua ossigenata) e da cui deriva appunto l’altra sigla del coattivatore, HIC-5.
Gli antiossidanti
Di conseguenza, si può inibire il coattivatore ARA55 partendo dagli antiossidanti che agiscono sulle ROS. Per ridurre le ROS che portano alla formazione di TGF-beta e all’induzione del coattivatore ARA55, in uno studio vengono indicati la NAC (N-acetilcisteina), l’EGCG (la principale catechina del tè) e l’acido ascorbico, ossia la vitamina C. Potrebbero risultare utili anche la catalasi che agisce specificamente sul perossido di idrogeno e il glutatione che scinde i perossidi.
Fig.3: L’Amacha giapponese è un infuso di foglie di ortensia (Hydrangea macrophylla). Amacha significa “tè dolce” perché la foglia d’ortensia contiene tannini e filodulcina che sono 400-800 volte più dolci dello zucchero.
Bloccare il TGF-beta
Si può inibire ARA55/HIC-5 con sostanze che bloccano il TGF-beta. Uno studio giapponese pubblicato nel 2003 individuava l’estratto di ortensia (Hydrangea marcophylla) come soppressore del TGF-beta. Più di recente, è stata attribuita la proprietà di inibire il TGF-beta all’EGCG e alla miricetina, un altro polifenolo con attività antiossidanti e anticancro. Mentre, un altro studio recente fornisce un ampio elenco di molecole naturali anti-TGF-beta. Tra queste le più note, utilizzate anche contro la calvizie, risultano il sulforafano, la luteolina, la curcumina, il resveratrolo, la peoniflorina, la genisteina, la baicaleina, l’arctigenina e gli estratti di cassia (cannella cinese).
Terapie sinergiche
Negli ultimi articoli, abbiamo visto come le cure già disponibili contro la calvizie potrebbero dare risultati soddisfacenti a molte più persone che si curano se venissero utilizzate sfruttando le sinergie tra più terapie. Infatti, spesso si punta su una sola terapia per volta (monoterapia) e, quando questa non soddisfa, la si cambia dopo poco tempo. La calvizie, in particolare dopo la fase iniziale, dovrebbe invece essere trattata con terapie congiunte.
Cura calvizie: non scartare, ma aggiungere
Anche in questo articolo, pur avendo visionato possibili nuove cure, siamo pervenuti ad attivi che già sperimentati da alcuni contro la calvizie. Quello di cui non siamo sicuri è che siano stati utilizzati in sinergia con le cure di base e per periodi abbastanza lunghi da dare risultati. L’impressione è che questo tipo di approccio sinergico e durevole nel tempo non sia la regola. Pensiamo quindi che terapie forse scartate troppo frettolosamente, possano rivelarsi utili ed efficaci se utilizzate in modo più razionale alla luce dell’esperienza e degli studi più recenti sulla calvizie comune.
APPROFONDIMENTI
Alopecia andrognetica: il ruolo dell’infiammazione e dei Demodex
PRODOTTI CORRELATI
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interessante
quindi anti pidocchi, anti parassitari di altro tipo o anti ossidanti?
Sono andato avanti su un tema cui avevo accennato in un articolo precedente. Era appunto comparsa la cipermetrina, avevo messo in guardia dalla tossicità, poi ho visto che viene usata sugli animali come antiparassitario in vari prodotti tra cui degli shampoo, ma l’analoga permetrina viene usata sull’uomo e addirittura sui bambini con shampoo e lozioni. Queste ultime si potrebbero anche provare, ma per prudenza ho voluto vedere se ci fossero sostanze analoghe che risultassero attive contro i pidocchi, ma anche anticalvizie ed è venuto fuori tutto il resto con nuove e vecchie conoscenze.
Forse è meglio iniziare da queste ultime, olii essenziali e antiossidanti, tenendo conto che le monoterapie di solito non si rivelano decisive contro la calvizie. Si devono applicare le solite cure di base e andare ad aggiungere terapie se le prime non funzionano o quando non funzionano più. Gli olii essenziali e gli antiox potrebbero completare l’azione degli antiandrogeni, quelli utilizzati vanno tutti sul dominio di legame del recettore e possono non funzionare al meglio o non funzionare più, con questi altri attivi si potrebbe completare e rafforzare la loro attività.
Davanti a sostanze già conosciute o provate sorge appunto il dubbio che siano ora da scartare per provarne di nuove, ma sorge anche il più che lecito dubbio che non siano state messe alla prova avendo alle spalle le sinergie delle cure di base o come integrazione degli antiandrogeni. In altre parole è molto probabile che aggiungendo al solo minox o alla sola fina o serenoa queste sostanze non si pervenga a risultati eclatanti, invece se usate insieme a fina e minox, eventualmente keto, ed antiandrogeni comuni potrebbero fare la differenza, visto che agiscono su percorsi che questi ultimi non coprono.
Ciao
MA – r l i n
Non sono cose che costano molto, poi va anche detto che se non funzionano dopo un certo tempo va da sé che possono essere abbandonate. Non sto dicendo di mettere 1000 cose, ma solo di fare delle aggiunte ragionate alla luce degli studi più recenti e dell’esperienza comune.
A me di questi articoli recenti ha colpito la persistenza e onnipresenza dell’EGCG e anche la riscoperta della NAC, entrambi possono essere integrati, ma la differenza è possibile che la possano fare con l’uso topico. Anche l’ortensia andrebbe rivista, quando venne fuori se la filarono pochissimi e nessuno che probabilmente facesse anche le cure di base.
Per me queste sostanze entrano in gioco quando gli antiandrogeni non soddisfano o non soddisfano più, senza sostituirli.
Ciao
MA – r l i n
Questa multifattorialità[QUOTE=”marlin, post: 1414464, member: 4277″]
Non sono cose che costano molto, poi va anche detto che se non funzionano dopo un certo tempo va da sé che possono essere abbandonate. Non sto dicendo di mettere 1000 cose, ma solo di fare delle aggiunte ragionate alla luce degli studi più recenti e dell’esperienza comune.
A me di questi articoli recenti ha colpito la persistenza e onnipresenza dell’EGCG e anche la riscoperta della NAC, entrambi possono essere integrati, ma la differenza è possibile che la possano fare con l’uso topico. Anche l’ortensia andrebbe rivista, quando venne fuori se la filarono pochissimi e nessuno che probabilmente facesse anche le cure di base.
Per me queste sostanze entrano in gioco quando gli antiandrogeni non soddisfano o non soddisfano più, senza sostituirli.
Ciao
MA – r l i n
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Ipotizzando egcg che tipo di soluzione topica avresti in mente ? Dosaggi?
[QUOTE=”francex, post: 1414466, member: 9110″]
Io al momento uso fina da novembre scorso.
Userei anche minoxidil ma ho i capelli lunghi e sto aspettando di capire se il sistemico si può usare o no e soprattutto se esiste qualcos altro che non impoastri i capelli
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Dipende anche dall’età e dal tipo di aga, ma fina di solito stabilizza la situazione o da un po’ di recupero a molti che hanno preso in tempo la situazione può bastare almeno per un po’. Non so nel tuo caso, di certo i capelli dei quando eri adolescenti non li recuperi.
[QUOTE=”badhabiz, post: 1414468, member: 17729″]
Questa multifattorialità
Ipotizzando egcg che tipo di soluzione topica avresti in mente ? Dosaggi?
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O ti fai qualcosa in casa con the verde in idroalcoolica (e magari puoi approfittarne per metterci anche l’ortensia). Più costosa è la soluzione con il Panthrix che ha una specie di EGCG brandizzato. Il fai da te va bene anche con alcuni integratori che hanno un alta percentuale di EGCG. Comunque ci sono vari prodotti che lo contengono:
[URL]https://www.douglas.it/Trattamento-Viso-Sieri-The-Ordinary-Peptidi-Caffeine-Solution-5%25-%2B-EGCG_productbrand_33000080120.html[/URL]
[URL]https://camellix.com/product/protecteav-12oz-egcg-lotion-copy/[/URL]
[URL]https://www.amazon.com/Cosmetics-Anti-Aging-Ingredients-Bioactive-Naturally/dp/B07M71CW64[/URL]
Ciao
MA – r l i n
Infatti prima di buttare via tutte le vecchie terapie disponibili, bisognerebbe capire perché su alcuni funzionano alla grande e provare a ricreare le stesse condizioni.
Sì, il prodotto The Ordinary è per il viso quindi sulla fronte e sul resto dello scalpo può andarci tranquillamente.
Ciao
MA – r l i n
Sì, possibile, io ho messo The Ordinary perché è anche facilmente reperibile nei negozi Douglas.
Ciao
MA – r l i n
Sì ottima per i capelli, anche gli eccipienti sono in molti casi anticalvizie.
A parte la costanza, per me queste sostanze entrano in gioco se le altre di base non stanno dando risultati o hanno smesso di darli. Poco utili se usati solo con minox o fina, dovrebbero accompagnare gli antiandrogeni topici.
Ciao
MA – r l i n
Io la userei se il resto non funzionasse, ma mi sembra che stia funzionando e il K-max ha antiandrogeni naturali che dovrebbero essere sempre il primo approccio.
Bisogna stare attenti a non sparare subito tutte le cartucce, ma tenersele per quando le cure attuali dovessero non funzionare più.
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”marlin, post: 1414501, member: 4277″]
Sì ottima per i capelli, anche gli eccipienti sono in molti casi anticalvizie.
A parte la costanza, per me queste sostanze entrano in gioco se le altre di base non stanno dando risultati o hanno smesso di darli. Poco utili se usati solo con minox o fina, dovrebbero accompagnare gli antiandrogeni topici.
Ciao
MA – r l i n
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Scusa se ti disturbo di nuovo Marlin, quindi una applicazione diretta del siero douglas sulla cute tramite massaggio? In quantità..?
Sì l’applicazione dei preparati a uso topico andrebbe sempre fatto un massaggio per favorire la penetrazione. Il dosaggio è quanto serve a coprire le aree da curare anche questo vale per tutte le terapie topiche.
Ciao
MA – r l i n
Ottimo articolo, anche questo mi fa capire che non ci sono mai abbastanza armi per combattere l’aga.
In un modo o nell’altro i meccanismi sono talmente tanti che, ad oggi, l’aga spessissimo la vince sulle cure, almeno nel medio/lungo periodo.
Un dubbio mi é venuto da un articolo precedente, riguardo quelle “proteine da shock termico”, rilasciate dai recettori AR, siamo certi che non abbiano un ruolo nella calvizie?
Possono essere un possibile nuovo bersaglio? Il solo nome shock termico, mi fa pensare che non siano d’aiuto eh…
Sono state evidenziate cose che possono servire per integrare le cure quando queste non vanno più bene o non vanno proprio. Un tentativo lo si può fare, basta che non sia episodico.
No, le proteine da shock termico erano state tirate in ballo per la calvizie una 15ina di anni fa, ricordo che il famoso rimedio aloe+sale mirava proprio a queste, mi pare che in quel contesto avessero un ruolo positivo.
Comunque io a 16-21 anni avevo il caschetto di riccioli, ho visto immagini di Vip a quell’età che pure avevano questa cascata di capelli, ora non ce l’hanno più, ma non sono proprio calvi. Me ne vengono in mente tre, uno e Fabio Fazio, di cui di recente hanno fatto vedere l’esordio alla Rai a 19 anni, ora ha dei buchi che penso stia curando, ma non potrebbe riavere quei capelli, non passa per essere un pelato, al massimo uno con qualche problema di capelli. Un altro è Platini, ora è un po’ stempiato, ma anche lui non è un calvo, ma sicuramente non potrebbe riavere i capelli dei sui 20 anni lasciandoli crescere. Infine mi viene in mente Lauzi che anche ormai canuto aveva una capigliatura molto folta, ma anche lui non avrebbe potuto ricreare il caschetto di quando era più giovane (che comunque era imbiancato presto).
Questo per dire che la lotta all’aga è anche su un piano inclinato naturale che prevede lo sfoltimento dei capelli, negli agati lo sfoltimento si concentra subito su alcune zone, ma tutti perdono capelli, la questione è estetico-quantitativa, ossia puoi avere meno capelli e meno belli ma comunque che coprono bene e non sarai un pelato (tranne sorprese dell’ultima ora penso a Toquinho…).
Quindi il mantenimento di una situazione dopo una certa età andrebbe valutato come un successo nelle cure, anche se a livello estetico lascia ancora a desiderare, ma le cure non sono state inutili se avevi qualcosa da salvare, ossia se sei ancora un HM3-4, oltre questi gradi potrebbe essere andata così anche senza cure.
Ciao
MA – r l i n
Certo, condivido pienamente che da quando nasciamo siamo su un piano inclinato.
Però, mentre non esistono 80enni che appaiono fisicamente come 20enni, esistono 80enni che hanno molti più capelli di certi 20enni.
Al di là del “difetto genetico” che abbiamo, non ci sono altri motivi per cui non dovrebbero poter ricrescere i capelli.
Un 80enne ha la papilla dermica con alle spalle 80 anni…i capelli saranno fini, bianchi, cresceranno lentamente magari, saranno anche un po’ diradati, non avranno l’aspetto che avevano a 20 anni, ma crescono!
Se non possiamo certamente fare nulla o quasi x l’invecchiamento in generale, per i capelli dovrebbe essere possibile, anche a 70 anni.
Ma infatti io continuo a curarmi anche a questa età 🙂
Quello che volevo dire è che le cure, anche le mie che non son proprio “ortodosse” funzionano, perché mantengono una situazione che dovrebbe peggiorare. Però se si pretende di riavere i capelli dei 16 anni, si pretende troppo e si rimarrà delusi con tutte le cure. La calvizie è una patologia perché si estende solo su alcune zone in cui esagera il processo di invecchiamento selettivamente, ossia l’80enne senza aga ha una distribuzione di capelli che comunque gli da una copertura esteticamente valida anche con capelli peggiori, invece l’agato sulla sommità della testa finisce per non avere copertura sufficiente già da giovane.
Ciao
MA – r l i n
C’è qualche novità o ulteriori studi su questo filone?
Ho scoperto di avere a casa un flacone insetticida di cipermetrina superconcetrata al 10%…
Da diluire se usata per gli insetti…e per i capelli??
[QUOTE=”kibith3, post: 1454945, member: 646069″]
C’è qualche novità o ulteriori studi su questo filone?
Ho scoperto di avere a casa un flacone insetticida di cipermetrina superconcetrata al 10%…
Da diluire se usata per gli insetti…e per i capelli??
[/QUOTE]
Sono morti tutti :ROFLMAO:?:ROFLMAO:
Questa cosa della cipermetrina non era un filone che poi qualcuno ha provato, ma qualcosa che è venuto fuori qui su calvizie.net e sul forum. Come attivo ha un certo grado di tossicità, quindi eviterei sperimentazioni, al massimo si possono provare gli shampoo antipidocchi che hanno principi simili e che sono stati dermatologicamente testati.
Poi sì l’ASJ-9, che è un derivato non complicato della curcumina, dovrebbe essere meglio, anche se al momento viene solo usato nei laboratori mentre una decina di anni fa qualcuno lo aveva preso off shore, con accenni di successo, ma poi non si era più saputo nulla.
Ciao
MA – r l i n
Il mitico Pegasus, non sta mai fermo un attimo, rischia di bruciare sostanze valide. Ora sta provando SMI-1 e KY così ancora una volta non si capirà cosa funziona, se dovesse funzionare qualcosa. Capace che aggiunge la cipermetrina se gliene parli 🙂
Ciao
MA – r l i n
[QUOTE=”marlin, post: 1454959, member: 4277″]
Il mitico Pegasus, non sta mai fermo un attimo, rischia di bruciare sostanze valide. Ora sta provando SMI-1 e KY così ancora una volta non si capirà cosa funziona, se dovesse funzionare qualcosa. Capace che aggiunge la cipermetrina se gliene parli 🙂
Ciao
MA – r l i n
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Mi ricorda un utente qui,specia…. ?
[QUOTE=”oscar74, post: 1454956, member: 7869″]
Citotossicita (IC50) su cheratinociti: α-cypermethrin 308 μM, che non è altissima.
Tuttavia è parecchio lipofila, quindi candidata ad accumulo ed ha attività potenzialmente inibente di più di di un P450.
Approssimativamente un topico intorno allo 0.1% dovrebbe assestarsi intorno a 20-30 uM, quindi a 1/10 tossicità ed al 10-5 M riportata nello studio come valore di attività.
Sarei tentato dal fare una diluizione in veicolo topico di uno shampoo commerciale, per arrivare a questa concentrazione
Qui link a Swissadme per un’occhiata a qualche numero:
[URL unfurl=”true”]http://www.swissadme.ch/index.php[/URL]
Copy/paste canonical smiles che trovate qui sotto, poi invio e poi “run”
Cl/C(Cl)=C/C3C(C(=O)OC(C#N)c2cccc(Oc1ccccc1)c2)C3(C)C
[/QUOTE]
Interessante!
In teoria una goccia al 10% diluita in 100 gocce di qualcos’altro arriverei a una diluizione dell 0,1%, che ipoteticamente é attiva su questo ara55, ma nel contempo minimizza per quanto possibile gli effetti negativi, giusto?
Molto molto interessante la discussione sul ASC-J9, la foto del frontale in monoterapia, sempre che sia vera, è a dir poco eccezionale.
Riguardo al colore “problematico” mi viene in mente qualche vaga reminiscenza di chimica sui colori delle soluzioni, non c’e’ la possibilità di aggiungere qualche eccipiente o anche un altro colorante innocuo, che possa alterare l’arancione?
Qualche cosa che lo renda meno intenso o magari anche portarlo verso un colore scuro, che sarebbe meno appariscente, no?
Il chimico Dep potrebbe avere qualche idea?
[QUOTE=”kibith3, post: 1454976, member: 646069″]
Interessante!
In teoria una goccia al 10% diluita in 100 gocce di qualcos’altro arriverei a una diluizione dell 0,1%, che ipoteticamente é attiva su questo ara55, ma nel contempo minimizza per quanto possibile gli effetti negativi, giusto?
[/QUOTE]
Qui ovviamente dovresti chiedere a [USER=7869]@oscar74[/USER] non so se ha mai fatto questo esperimento, non credo, non ci sono certezze, la sostanza è neurotossica.
Per l’ASC avevo visto già che era stato rivalutato anche su HLT, contento che possa funzionare è da anni che qui ne parliamo e non si è mai capito perché sia stato lasciato stare ai tempi dopo sperimentazioni private promettenti. Ricordo che ai tempi avevo visto che non era difficile da ricavare dalla curcumina, forse [USER=7869]@oscar74[/USER] lo saprebbe fare in casa.
Ai tempi avevo individuato anche un altro composto, se non erro la tetraidrocucumina, che ha simili proprietà ma non ha colore giallo o arancione. Sono proprietà che ha anche in parte la curcumina, per esempio, leggevo, su STAT3 che è qualcosa che ci riconduce al più “di moda” recettore della prolattina:
[URL unfurl=”true”]https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22156994/[/URL]
[URL unfurl=”true”]https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33268090/[/URL]
[URL unfurl=”true”]https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31033209/[/URL]
Ne ho accennato anche nell’ultimo articolo che molti probabilmente hanno preso per un articolo solo sull’areata….
[URL unfurl=”true”]https://calvizie.net/baricitinib-il-nuovo-farmaco-per-alopecia/[/URL]
Ciao
MA – r l i n
Infatti, la tetraidrocurcumina è bianca e non arancio, ma dove si trova qui? Non mi va di farmela spedire dalla Cina…
[ATTACH type=”full” alt=”1656080479714.png”]8566[/ATTACH]
[URL unfurl=”true”]http://it.hzlzchemical.com/info/whitening-andanti-inflammatory-tetrahydrocurc-55920296.html[/URL]
Questi immagino siano sempre cinesi…
[URL unfurl=”true”]http://it.underextract.com/dietary-supplement/tetrahydrocurcumin.html[/URL]
Ciao
MA – r l i n
Sì, hai ragione, comunque se la dimetilcurcumina (ASC-J9) funziona abbiamo perso 17 anni…
[URL unfurl=”true”]https://calvizie.net/forum/threads/dimetilcurcumina-ascj-9-del-dott-lee.15524/[/URL]
Ciao
MA – r l i n
Sul colore penso che se la si unisce a un’altra sostanza bruna tipo echinacoside (visto in vendita sullo stesso sito che ho postato sopra) non ci dovrebbe essere questo problema. Dico echinacoside anche perché di recente ho visto che potrebbe essere utile per inibire Jak2/Stat3:
[URL unfurl=”true”]https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8914071/[/URL]
Ai tempi l’echinacoside era stata selezionata come molecola naturale su non so quante altre, attiva nell’inibizione della 5Ari tipo II, quella inibita da fina.
Ciao
MA – r l i n
Ho chiesto ad actifolic se pensavano di proporre anche ASC-J9 tra le molecole di test, mi han risposto per ora non é in programma, magari in futuro si .. non c’è molta richiesta di questa molecola.
Magari se siamo un po a fargli questa domanda si convincono!
Comunque sia hanno anche parecchi prodotti da iniettare (ad es. Il melanotan), magari proponessero anche HMI-115…
A scopo di test ovviamente. :ROFLMAO: