Alcune vitamine (A, E, B5, B6, PP, H) sono coinvolte nell’attività follicolare. La presenza di anomalie nei capelli e nei peli può, in certi casi, essere ricondotta a carenze vitaminiche imputabili spesso a drastici regimi dietetici perseguiti con disinvoltura.
Vitamine: cosa sono e come si classificano
Dal punto di vista biochimico, esse sono un gruppo di sostanze eterogenee, senza contenuto energetico proprio, attive a dosi generalmente molto piccole, necessarie all’organismo e alla sua crescita, che non possono essere in genere sintetizzate e devono pertanto venir introdotte con gli alimenti (in alcuni casi la flora batterica intestinale ne produce una certa quota).
A seconda delle loro caratteristiche vengono distinte in: liposolubili (A, D, E, K) e idrosolubili (B1, B2, B3, B5, B6, B8, acido folico, B12, C, acido lipoico).
Vi sono, poi, delle sostanze che non sono vitamine a tutti gli effetti e che per questa ragione non verranno descritte nei dettagli. Tra esse vi sono: B4, B7, B10, B11, B13 o acido orotico, B14, B15 o acido pangamico, inositolo, rutina o vit. P, carnitina o vit. T e coenzima Q.
Origine e storia
Il concetto di vitamina ha la sua origine nella constatazione che i principi alimentari fondamentali (proteine, grassi, carboidrati) non bastano a tenere in salute l’organismo.
Sebbene da tempo i navigatori si fossero resi conto della necessità di portare dei limoni nei viaggi di lunga durata e da tempo fosse riconosciuta l’utilità dell’olio di fegato di merluzzo, la nozione del bisogno di una certa qualità nell’alimentazione rimase un concetto molto vago ed empirico fino all’inizio de XX secolo.
Nel XIX secolo, si è stabilito che la mancanza di certi fattori nell’alimentazione era all’origine di malattie che da sempre avevano accompagnato l’uomo nella sua storia. Scorbuto, pellagra, beriberi avevano decimato gli equipaggi delle navi, piegato eserciti potenti, distrutto nazioni.
Il nome “vitamina” fu dato per la prima volta alla tiamina nel 1911, per indicare che questa sostanza aveva la struttura di un anima e che era indispensabile alla vita.
A partire dagli anni Trenta, si sono prodotte per sintesi le vitamine in quantità sufficiente ad assicurare il trattamento preventivo e curativo del le malattie da carenza.
Un po’ più tardi si sono estese, talvolta esageratamente, le loro indicazioni terapeutiche. In seguito, per reazione, si è passati a discutere su certe loro indicazioni e anche a mettere in dubbio il loro interesse nei paesi evoluti, nei quali la popolazione beneficia di una alimentazione sufficiente ed equilibrata.
Carenze vitaminiche e dieta occidentale
Nonostante l’alimentazione nei paesi industrializzati dovrebbe essere bilanciata, i metodi d’indagine moderni hanno messo in luce stati di carenze vitaminiche anche in questi paesi.
Questo spiega perché si è riacceso l’interesse di ricerca intorno a queste sostanze, tra le quali ve ne sono alcune che confermano la loro efficacia come veri medicamenti dotati di attività farmaco-dinamica.
Non solo si sta rivalutando l’utilità di un apporto extra alimentare di vitamine, ma esse stanno dimostrando insospettate capacità farmacologiche, le quali potrebbero divenire la novità della medicina del futuro.
Si è anche visto che l’assunzione esasperata di una sola vitamina può provocare carenze relative alle altre, con conseguenti disturbi carenziali. Pertanto, si deve dare la preferenza a composti multivitaminici in dosi equilibrate.
Il legame tra vitamine e capelli
Tuttavia, una somministrazione extra (purché siano liposolubili capaci di accumularsi nel tessuto adiposo) può aiutare il benessere dei capelli.
Nel tentativo di capire i rapporti fra cute e vitamine, si è cercato di trasferire in campo umano i numerosi dati relativi agli animali. Ecco perché la letteratura abbonda di affermazioni discordanti e contraddittorie.
Le più importanti sono:
- la prima è la vitamina A;
- successivamente abbiamo vitamine del gruppo B (B2, B5, B6);
- a seguire vitamina C;
- la vitamina H e la vitamina PP;
- e per concludere vitamina E e la vitamina F.
Le altre vitamine sono certamente tutte necessarie, in qualche modo, al mantenimento della omeostasi cutanea e alla regolarità della cheratogenesi.
Anche se esistono ancora studi che analizzino nel dettaglio i rapporti metabolici con cute e annessi cutanei, è chiaro che l’omeostasi vitaminica dell’organismo ha bisogno di un orchestrato apporto di tutti questi elementi vitali.
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