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Microneedling per ricrescita capelli e staminali: il test clinico

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Il microneedling per ricrescita capelli e staminali è stato oggetto di un test clinico di uno specialista in tricologia. I risultati hanno dimostrato che un siero a base di estratti di cellule staminali e il microneedling possono dare risultati sulla ricrescita dei capelli in pochi mesi.
Vediamo questo studio.

Lo studio pubblicato riguarda un test clinico che abbina un estratto di cellule staminali con il microneedling per ricrescita capelli. In particolare, esso si è svolto su un piccolo campione di 13 soggetti che hanno applicato per 18 settimane un siero a base di estratti di cellule staminali adulte umane e di fibroblasti.

A questi soggetti, ogni due settimane, è stato praticato il microneedling per ricrescita capelli con la cosiddetta “dermapen”. Questo è un dispositivo simile a una penna che muove con frequenze regolabili una cartuccia ad aghi la cui profondità di azione è pure regolabile da pochi decimi di millimetro fino a 2 mm.

Fig.1: Il dr. Michael Ryan tricologo che opera a Dubai (EAU) e a Londra, autore della pubblicazione di cui parliamo in questo articolo (credits: https://dubaihairdoctor.wordpress.com/). 

I controlli e valutazioni

I soggetti, 10 maschi e 3 femmine con calvizie comune, sono stati sottoposti a controlli e valutazioni ogni 6 settimane a partire dalla prima e, quindi, per 4 volte nel corso delle 18 settimane del test. I risultati sono stati calcolati prendendo in esame la differenza tra i valori di partenza e quelli alla fine del test della densità di un’area di 1 cm2 compresa tra il frontale e il vertex. È stato anche misurata la variazione di spessore dei capelli dell’area obiettivo per effetto di questo trattamento.

Densità del campione

Il soggetto più giovane che ha partecipato al test aveva al momento 28 anni e il più anziano 64, entrambi maschi. Le tre donne avevano invece 32, 44 e 62 anni. Solo su un soggetto il trattamento non ha avuto effetti e si è trattato di un maschio di 39 anni con una densità nel punto osservato che si può considerare media rispetto al campione (107 capelli per cm2). Chi ha fatto registrare la densità più bassa (42 capelli per cm2), un uomo di 49 anni, ha avuto invece un incremento significativo alla fine del trattamento (70 capelli per cm2).

Fig.2: La penna a microaghi utilizzata nello studio clinico qui illustrato (credits: https://eclipsemedglobal.com/wp)

Il più anziano del gruppo ha avuto pure un certo miglioramento, anche se non paragonabile alla donna più anziana che ha più che raddoppiato una densità già buona (da 117 a 285 capelli per cm2).

Spessori del campione

Risultati significativi a livello di aumento dello spessore dei capelli sono stati riscontrati in 9 soggetti sui 12 che hanno avuto miglioramenti in densità. In questi soggetti è aumentato il diametro medio del fusto dei capelli terminali. I capelli terminali in questo studio sono considerati quelli con diametro superiore a 30-35 micrometri (micron). Va detto che in più della metà dei soggetti i capelli terminali si sono ridotti in percentuale, ma sono aumentati a livello di spessore medio.

Fig.3: Analisi sullo spessore dei capelli prima (sx) e dopo (dx) il trattamento (dalla pubblicazione https://www.researchgate.net/publication/359670060)

Considerando che in quasi tutti i casi sono spuntati più capelli con il trattamento, la diminuzione percentuale dei terminali significa che sono spuntati più capelli sottili di capelli terminali, ma che i terminali sono comunque aumentati di spessore nella maggior parte dei casi.

Il preparato

Il preparato utilizzato per il test clinico è a base di estratti di cellule staminali adulte umane e di fibroblasti, ma contiene anche tutta una serie di estratti vegetali come l’estratto di larice, di tè verde, di frutti di acacia, di trifoglio e di altre piante. Inoltre, contiene zinco, glicina e altri eccipienti come l’acido lattico e alcuni sali di sodio.

Neogenesis

Anche se nella pubblicazione non viene nominato, la composizione è quella di un preparato disponibile sul mercato prodotto dalla Neogenesis di San Diego in California. Si tratta infatti del Hair Thickening Serum, ossia del siero per l’ispessimento dei capelli. Non per niente uno degli autori della pubblicazione è il ricercatore Greg Maguire che è a capo di questa azienda. Questo significa che lo studio non è indipendente, ma può risultare ugualmente affidabile. Questo anche perché non mostra dati non credibili.

Fig.4: Il dr. Greg Maguire cofondatore della biotech Neogenesis che sviluppa e commercializza prodotti dermatologici per il trattamento di pelle e capelli (credits: https://www.neogenesispro.co.uk/). 

Cellule adipose

L’estratto in questione si basa in particolare sui fattori di crescita e le proteine prodotte dalle cellule staminali del tessuto adiposo (ADSCs). Queste sono state oggetto degli studi di Maguire e nella pubblicazione si argomenta che la scelta di questo tipo di cellule staminali ha prevalso su quella delle cellule staminali del midollo osseo (BMSCs) perché meno problematica. Ci sono, infatti, alcuni studi che mostrano la cancerogenicità di queste ultime e l’assoluta sicurezza delle ADSCs.

Media condizionati

Questi estratti di cellule staminali sono chiamati “media/mezzi condizionati” (conditioned media) e sono composti non dalle cellule staminali bensì dal loro cosiddetto “secretoma”, ossia dalle sostanze di segnalazione biochimica emesse dalle cellule stesse. Queste sostanze sono numerose e sono trasportate in parte attraverso gli esosomi.

Esosomi

Gli esosomi sono delle vescicole microscopiche composte da una membrana lipidica con diametro inferiore a 150 nm (nanometri, miliardesimi di metro) che contengono proteine, DNA, miRNA, fattori di crescita, lipidi che vengono in questo modo veicolati tra le cellule. Gli esosomi vennero scoperti negli anni ’80, ma furono ritenuti degli scarti cellulari. Solo in anni recenti si è scoperta la loro importanza nella comunicazione cellulare e, quindi, anche il loro potenziale terapeutico.

Proprio per queste loro caratteristiche si trovano ora la centro dell’attenzione da parte dei ricercatori che studiano le terapie contro la calvizie e per le rigenerazione dei capelli.

Fattori di crescita

Il secretoma derivato dalle ADSC e dai fibroblasti comprende PDGF, FGF, HGF, VEGF, precursori della proteina legante IGF e bronectina. Il PDGF induce e mantiene fase anagen del ciclo pilifero in un modello murino e l’HGF facilita l’allungamento del follicolo pilifero. Il VEGF aumenta la crescita dei capelli e le dimensioni del follicolo attraverso la vascolarizzazione del follicolo e l’IGF-1 migliora la migrazione, la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule del follicolo pilifero. Gli FGF secreti dai fibroblasti promuovono anche la crescita dei capelli inducendo la fase anagen in follicoli piliferi a riposo

Fig.5: Effetto in densità prima (A) e dopo (B) il trattamento (dalla pubblicazione: https://www.researchgate.net/publication/359670060)

Apoptosi e PGE2

L’apoptosi, ossia la morte cellulare, è un processo normale del ciclo del capello e le cellule staminali mesenchimali contribuiscono a eliminare le cellule apoptotiche, in seguito rilasciano PGE2 che riduce l’infiammazione e stimola la crescita del capello. Pertanto, le vescicole extracellulari delle ADSCs, coinvolte nel processo apoptotico, possono contenere PGE2 e ridurre l’infiammazione nel follicolo pilifero, favorendo così la crescita dei capelli.

Staminali e invecchiamento

Studi recenti in un modello murino di alopecia hanno rilevato che le cellule staminali del follicolo sfuggono dalla loro nicchia di cellule staminali finendo nel derma dei topi più vecchi, contribuendo così alla miniaturizzazione del follicolo pilifero. Le cellule staminali secernono fattori che mantengono la nicchia dove sono collocate. Pertanto, una possibile spiegazione di come il secretoma delle ADSCs faciliti la crescita dei capelli è che la nicchia venga mantenuta e venga inibita la fuga delle cellule staminali dal follicolo.

Bilancio tra attivatori e inibitori

In generale, durante le fasi cicliche di quiescenza e di attivazione della crescita dei capelli, le cellule staminali del follicolo pilifero in fase di riposo sintetizzano di continuo fattori di attivazione e fattori inibenti. Solo quando il totale degli attivatori diventa dominante il follicolo entra in fase di crescita. Le molecole utilizzate in questo test dovrebbero appunto portare a una prevalenza dei fattori di attivazione.

Microneedling per ricrescita capelli

Interessante l’utilizzo del microneedling per ricrescita capelli in questo studio clinico. Questo ha in gran parte le modalità del protocollo di Follica perché prevede applicazioni ogni 14 giorni. La differenza con il protocollo Follica sta, non solo nell’utilizzo di questo preparato al posto del minoxidil, ma anche nell’applicazione di questo preparato nella quantità di 5 ml subito dopo la prima sessione di microneedling per poi eseguire subito una seconda sessione a prodotto applicato.

Gruppo di controllo

Ovviamente per capire quanto incide il microneedling per ricrescita capelli sui risultati complessivi si sarebbe dovuto sperimentare su dei gruppi di controllo. Su questi avrebbe potuto essere utilizzato il solo microneedling per ricrescita capelli con o senza un preparato placebo col solo veicolante. Così come avrebbe potuto esserci un gruppo su cui testare il solo preparato topico. In questo modo si sarebbero potuti isolare gli effetti e l’efficacia delle due terapie.

In conclusione, questo test clinico ha dimostrato, in un contesto clinico reale, che la combinazione di microneedling per ricrescita capelli e molecole rilasciate dalle cellule staminali induce un aumento significativo del numero di capelli terminali e dello spessore dei capelli.

 

APPROFONDIMENTI

Cellule staminali, progenitrici e PGD2: lo studio

La calvizie e il destino delle cellule staminali

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Redazione Calvizie.net
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2 COMMENTS

  1. Una cosa non ho capito: ci sono due tipologie di microneedling, quella col roller 0,5 fatta spesso, per aumentare assorbimento minoxidil e quella con la dermapen da 0,8-1 mm da fare ogni 14 gg, per stimolare crescita di nuovi capelli.
    C’e’ qualche controindicazione ad eseguirle entrambe?
    Cioè usare il roller 2-3 volte a settimana e ogni 14 gg usare la penna per andare più “in profondità”?
    O sarebbe troppo?

  2. Credo sia troppo, con la prima tipologia, quella frequente, ci si avvicina all’assunzione orale che è sicuramente più pratica.

    Ciao

    MA – r l i n

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