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Le sostanze anti-età servono contro la calvizie?

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Calvizie e invecchiamento

La densità dei follicoli dei capelli varia con l’età: tra i 20 e i 30 anni è in media 615/cm2 e dai 30 ai 50 anni si abbassa a 485/cm². Questo nelle capigliature non affette da calvizie, in quelle affetta da calvizie il diradamento si accentua notoriamente sul frontale e sul vertex (la cosiddetta “piazza”).

Fenomeno in evoluzione

La calvizie è, quindi, un fenomeno in evoluzione che si sovrappone al normale processo di invecchiamento della capigliatura. Quest’ultimo da solo può mantenere la copertura adeguata dello scalpo fino in tarda età. Infatti, prima di evidenziare alla vista un diradamento una capigliatura deve perdere circa il 50% della densità originale.

Densità perduta

In pratica, finché restano 80-100 capelli terminali (quelli spessi da 60 µm in su) per cm2 non si nota diradamento se non con una tricoscopia. È questo l’obiettivo a cui puntano i trapianti di capelli. La calvizie avanzata porta a diradamenti in cui sono presenti meno di 20 capelli terminali per cm2. Di solito sono capelli isolati, ossia unità follicolari con un solo follicolo e un solo capello.

Fig.1: Le specie vegetali sono la fonte degli antiossidanti, ma in molti casi servono le concentrazioni degli integratori per avere effetti terapeutici anti-età e antinvecchiamento.

L’era degli antiossidanti

Negli ultimi decenni, la principale azione antinvecchiamento è stata considerata quella contro i “radicali liberi, o specie reattive di ossigeno (ROS). In pratica, un’azione contro l’effetto ossidante dei ROS che danneggiano le cellule dei vari organismi. L’organismo giovane possiede elevate difese naturali contro l’ossidazione dei vari tessuti, ma queste vanno attenuandosi con l’età e i danni finiscono per moltiplicarsi. Da qui, l’utilizzo di integratori alimentari in grado di contrastare l’azione dei ROS ed evitare i danni alle cellule dei diversi tessuti.

Stabilizzano, ma non ripristinano

Si sono così rivelati utili a stabilizzare la situazione, ma non a invertire il processo. Rientrano in queste sostanze naturali le vitamine C ed E con i vari loro derivati, le catechine del tè verde, e altre sostanze con percorsi diversi ma sempre antiossidanti, come l’astaxantina, la NAC, il glutatione, l’acido alfa lipoico e altre ancora.

L’utilizzo di antiossidanti è risultato ancora più sensato per combattere l’imbiancamento dei capelli. Tuttavia, anche in questo caso, si può ottenere un rallentamento o una stabilizzazione del processo, ma difficilmente un recupero significativo di capelli col colore originale.

Resveratrolo

Un’importante svolta si è avuta con il resveratrolo. Questa sostanza naturale presente in alcune specie vegetali come la vite e, quindi, anche in certi vini, è diventata nota come un antiossidante. Tuttavia, il suo vero meccanismo d’azione è su un percorso (mTOR) che innesca l’autofagia. Con l’autofagia le cellule si ripuliscono dai componenti del citoplasma danneggiati. In pratica, eliminano le scorie che le rendono senescenti e meno funzionali.

I derivati della nicotinamide

Queste scoperte hanno aperto la strada ad altre sostanze naturali che dovrebbero assicurare il processo di autofagia a livelli ancora più elevati del resveratrolo. In particolare, negli ultimi anni sono stati sviluppati i composti della nicotinammide, come il nicotinamide riboside (NR) e il nicotinamide mononucleotide (NMN).

Fig.2: Il famoso studio sulle scimmie e la restrizione calorica. Gli esemplari che sembrano più giovani sono quelli sottoposti a restrizione calorica.

Per evitare il digiuno

Queste sostanze che portano all’autofagia sono state studiate per evitare il digiuno o la restrizione calorica che hanno lo stesso effetto. Infatti, diverse ricerche hanno appurato che la restrizione calorica e il digiuno effettuato con varie modalità innescano l’autofagia con il suo benefico meccanismo di smaltimento delle scorie. Difficile, però, per l’uomo comune poter seguire a lungo questo tipo di privazioni e rinunce per quanto benefiche esse siano. Da qui, la ricerca di sostanze che emulino gli effetti delle riduzioni costanti o temporanee di cibo.

David Sinclair

Chi ha portato avanti questo percorso dell’autofagia con integratori naturali è il ricercatore e imprenditore dr. David Sinclair. È notizia recente che questo ricercatore che ha lanciato queste sostanze sul mercato dell’integrazione si voglia ora dedicare alla rigenerazione dei capelli affetti da calvizie. Questo, però, significa anche che queste sostanze non portano alla rigenerazione e alla ricrescita dei capelli perduti.

Anti-età, telomeri e telomerasi

Un altro importante filone delle strategie contro l’invecchiamento è quello relativo ai telomeri e alla telomerasi. I telomeri costituiscono le parti terminali dei cromosomi e la loro funzione è quella di proteggere i cromosomi nella replicazione cellulare. Vanno accorciandosi ad ogni divisione cellulare, ma la loro lunghezza può essere mantenuta dall’enzima telomerasi (TERT – TElomerase Reverse Transcriptase). Questo enzima nell’uomo è sempre attivo solo nelle cellule germinali, in quelle staminali e in quelle cancerogene. Invece, nelle cellule dei tessuti del corpo, dette somatiche, la telomerasi non è normalmente attiva.

Astragalo, centella e altro

La telomerasi può essere attivata con i derivati dell’astragalo, come l’astragaloside IV e la cicloastragenolo. Classificando le sostanze che attivano la telomerasi, uno studio ha messo al primo posto gli estratti di Centella asiatica e al secondo posto l’acido oleanolico, che si trova in piante come l’olivo e l’aglio. Mentre, solo al terzo posto appare il cicloestragenolo.

Proprio questo tipo di azione sulla telomerasi è stata di recente presa in considerazione per contrastare i vari tipi di alopecia, calvizie comune compresa.

Sostanze anti-età: i senolitici

Le ricerche più recenti contro l’invecchiamento hanno però coinvolto un altro tipo di sostanze. Si tratta dei cosiddetti senolitici, vale a dire sostanze che eliminano le cellule senescenti, quelle invecchiate. Molte di queste sostanze sono dei composti sintetici come il desatinib e il navitoclax. Tuttavia, hanno questa azione anche la quercetina e la fisetina. La quercetina è un attivo naturale già molto utilizzato e presente in molte specie vegetali, ma in genere quella che si trova negli integratori viene estratta dalla Sophora japonica, o robinia del Giappone.

La quercetina ha varie proprietà: è antinfiammatoria, contrasta l’ateroscelrosi, è antivirale, antiallergica, regola il sistema immunitario ed è gastroprotettiva. Per l’azione senolitica, viene associata a sostanze di sintesi con la medesima attività.

Fig.3: Le fragole sono una delle migliori fonti di fisetina. 

Fisetina

La fisetina è un flavonolo come la quercetina, ma è meno conosciuto e utilizzato. Si trova in modo particolare nelle fragole, ma l’estratto che si trova negli integratori di fisetina deriva dalla Rhus succedanea, l’albero della cera giapponese.  A differenza della quercetina, gli studi sull’attività senolitica della fisetina sono portati avanti usando solo questa sostanza. Una particolarità di questi test è l’assunzione di questa sostanza in alte dosi (2 g), ma solo per due o tre giorni ogni mese.

Un primo studio

La fisetina è il primo attivo senolitico su cui sono stati fatti studi mirati alla crescita dei capelli. Nel primo studio, i ricercatori giapponesi hanno individuato l’attivazione della telomerasi da parte della fisetina e del resveratrolo. Questo comporta un’attivazione delle cellule staminali del “bulge” che si traduce in un passaggio dalla fase di arresto (telogen) alla fase di crescita (anagen) del follicolo pilifero e, quindi, alla crescita dei capelli.

Il secondo studio

Lo studio successivo portato avanti dallo stesso gruppo di ricercatori si è concentrato sulla sola fisetina. Ha riscontrato tutti gli effetti di attivazione del ciclo dei follicoli, ma in particolare ha individuato nella secrezione di esosomi, il meccanismo con cui la fisetina attiva le cellule staminali dei follicoli dei capelli.

Esosomi

Gli esosomi sono delle minuscole vescicole che passano anche attraverso le membrane cellulare e, quindi, sia entrano sia nel nucleo che nel citoplasma. Per molto tempo, sono stati considerati dei residui delle attività cellulari e solo di recente si è scoperta la loro importanza come nella degradazione e nel trasporto di RNA messaggero.

Fig.4: Lo spaccato di un esosoma contenente una proteina (hsp70, heat shock protein 70)
Credits: Guillaume Pelletier, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Il trattamento del futuro prossimo?

Da alcuni anni, gli esosomi sono al centro dell’attenzione proprio per le cure contro la calvizie. Pare che il loro potere rigenerativo sia notevole anche se non ancora ben sfruttato e su questi sono in corso diversi test. In particolare, uno studio ha evidenziato come gli esosomi contenti un tipo di mRNA portano alla rigenerazione dei capelli tramite l’attivazione del percorso WNT/beta-catenina.

Sostanze anti-età e calvizie: conclusioni

In generale, possiamo dire che le sostanze antinvecchiamento possono risultate utili per aiutare nella stabilizzazione della calvizie. Le sostanze senolitiche, che sono quelle studiate più di recente, lasciano spazio a maggiori possibilità di poter offrire ricrescita se non rigenerazione. Tra queste, la più interessante risulta essere la fisetina che è una molecola già disponibile.

Gli integratori di fisetina fin qui non sono stati tra i più utilizzati, quindi non si può escludere che possano avere un buon effetto contro la calvizie. Tuttavia, la speranza maggiore resta quella della somministrazione topica di fisetina perché non risulta sia mai stata usata in questa forma.

 

APPROFONDIMENTI

Resveratrolo (Polygonum cuspidatum)

Telomeri e calvizie

Nuovo studio sull’autofagia in funzione anti-calvizie

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Redazione Calvizie.net
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La redazione di Calvizie.net è formata da medici, specialisti e appassionati al tema della tricologia. Dal 1999, ci dedichiamo a diffondere informazioni sempre aggiornate sulla cultura della salute dei capelli.
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16 COMMENTS

  1. Buon prodotto, anche se caro, tuttavia se ne si usano solo 2 grammi al mese potrebbe risultare non così oneroso.

    Ciao

    MA – r l i n

  2. Si, a usare solo 4 pillole al mese di questo, costerebbe molto ma molto meno dei sinere, della ru e della fina….

    Non mi cambierebbe molto il budget mensile con questa aggiunta (e queste dosi) alla fine.

  3. Negli studi è stata usata in vitro, quindi non è facile ricostruire un dosaggio per l’utilizzo quotidiano, ma si potrebbe provare con qualche unità percentuale. Non risulta che con quantitativi crescenti possa risultare meno attiva o addirittura avere effetti opposti alla crescita dei capelli.

    L’uso sistemico che stanno sperimentando è invece mirato appunto al ringiovanimento fisiologico e ha questo protocollo di alcuni grammi per pochi giorni al mese. Stavo per iniziare una cura del genere, ma poi mi sono fermato perché chi ho visto che chi la segue ha una specie di “boost” in quei giorni e io non vorrei avere altri episodi di tachicardia, che già mi hanno portato a non assumere sostanze eccitanti. Ho quindi ripiegato sulle fragole che assumo appena posso anche sotto forma di quei frullati che vendono in quelle specie di sacche.

    [URL unfurl=”true”]https://www.carrefour.it/p/frulla-classico-mela-%2F-fragola-%2F-mirtilli-100-g/8024985008020.html[/URL]

    (tanto per far capire…non è certo l’equivalente di un integratore di fisetina…)

    Ciao

    MA – r l i n

  4. Marlin, per una specie di boost cosa intendi?

    Tipo quando assumi bevande energetiche o stimolanti alla taurina o caffeina?

  5. [QUOTE=”kibith3, post: 1455825, member: 646069″]
    Marlin, per una specie di boost cosa intendi?

    Tipo quando assumi bevande energetiche o stimolanti alla taurina o caffeina?
    [/QUOTE]
    Non lo so perché non l’ho provata, ma per prudenza ho rinunciato a provarla, ma credo sia proprio qualcosa del genere.

    Ciao

    MA – r l i n

  6. Speriamo di no, comunque anche se fosse così si tratterebbe di una cura urto ogni tanto che elimina in pochi giorni le cellule senescenti. Se non erro poi non andrebbe fatta tutti i mesi, ma per alcuni mesi in un anno.

    Ciao

    MA – r l i n

  7. Molto interessante, non ho capito se viene paragonata o affiancata alla bicalutamide, che non deve essere proprio un farmaco leggerissimo.

    Però date le premesse, se “scassa” gli AR è certo che abbia una sua utilità contro l’AGA, usata tutti i giorni potrebbe avere i suoi perchè.

    Anche se gli studi parlano di pochi giorni all’anno, comunque non si è mai sentito di sides sessuali nei divoratori di fragole (ma non si sa mai..)

    Topicamente pure mi suona interessante come sostanza, come diceva già Marlin in un altro thread.

  8. Come senolitico pare che funzioni sugli umani, per i capelli è questione di provarla, negli studi specifici topi o meno non è stata proposta come sistemico.

    Ciao

    MA – r l i n

  9. 500 mg andrebbero bene per la cura anti-age che stanno sperimentando. Bisognerebbe prendere quindi un 4 cps al giorno per 2-3 giorni ogni mese.

    Ciao

    MA – r l i n

  10. Il problema con gli USA è la dogana, anche se per esempio io compro da Piping Rock e arriva tutto senza problemi, ma devono essere importi sino a 25 euro e non superiori.

    Ciao

    MA – r l i n

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