Alcuni media nazionali l’hanno presentato (tanto per cambiare) come la cura definitiva contro la calvizie, si tratta invece di uno test clinico portato avanti dall’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma e dall’Università Cattolica su una variante di PRP (plasma ricco in piastrine) denominato iL-PRF, di cui sono stati convalidati i risultati su un campione significativo di pazienti e con gruppo di controllo.
L’articolo scientifico della rivista Dermatologic Surgery (Luglio 2018) si intitola:
Injectable Platelet-, Leukocyte-, and Fibrin-Rich Plasma (iL-PRF) in the Management of Androgenetic Alopecia
Gli autori sono i medici ricercatori: Giovanni Schiavone, Andrea Paradisi, Francesco Ricci e Damiano Abeni,
La tecnica delle iniezioni di PRP (Plasma Ricco in Piastrine) autologo per contrastare la calvizie è consolidata da alcuni anni in tricologia e si è andata arricchendo di alcune varianti; da ultimo un’equipe medica dell’IDI di Roma ha pubblicato la relazione di un test clinico svolto su 168 pazienti con gruppo di controllo utilizzando iL-PRF, un concentrato di plasma degli stessi pazienti arricchito non solo di piastrine, ma anche di leucociti (globuli bianchi) e fibrina.
Il metodo PRP prevede appunto l’estrazione dal paziente di una fiala (60-120 ml) di sangue che viene posta in delle apposite centrifughe per concentrare il plasma separandolo dai globuli rossi e filtrando la parte più ricca di piastrine che vengono poi attivate inducendole alla produzione di fattori di crescita come i PDGF (Fattori di crescita derivati dalle piastrine). Il plasma concentrato e arricchito di piastrine attivate viene quindi iniettato nelle zone dello scalpo diradate per promuovere la rigenerazione dei follicoli piliferi.
Il metodo sperimentato dai ricercatori dell’IDI di Roma è analogo, ma prevede uno specifico filtraggio del plasma che incrementa nel concentrato finale anche leucociti e fibrinogeno (e in generale tutte le proteine del plasma con peso superiore ai 15 kDa). Altra variante specifica di questo metodo è l’utilizzo preliminare di microaghi (con Dermapen) sulle zone delle scalpo in cui verranno poi eseguite le iniezioni di iL-PRF. Questo provoca delle microlesioni che sono sufficienti per l’attivazione delle piastrine.
Il regime adottato per questo test clinico ha previsto due applicazioni a 3 mesi di distanza l’una dall’altra e per la valutazione sono state fatte fotografie dell’intero scalpo all’inizio della cura e dopo sei mesi (quindi a 3 mesi di distanza dall’ultima applicazione). Queste fotografie sono state sottoposte per la valutazione dell’efficacia del metodo a un equipe di 5 specialisti (un chirurgo plastico, un tricologo, un epidemiologo, un parrucchiere professionista e un fotografo esperto di immagini mediche).
Il trattamento iL-PRF su due pazienti : “prima” (A-C e E-G) e “dopo” (B-D e F-H). Entrambi giudicati con calvizie “severa” entrambi valutati con punteggio +5 (ossia “netto miglioramento”).
E’ stata adottata una scala di valutazione che va da -7 a +7 con lo “0” che significa “nessun cambiamento” tra prima e dopo le due applicazioni, i numeri negativi esprimono l’eventuale grado di peggioramento e quelli positivi l’eventuale grado di miglioramento. Gli autori hanno stabilito che oltre il ponteggio “+4” il miglioramento è da considerarsi significativo. A superare di poco questo limite sono stati in media i pazienti con calvizie classificata come “severa” (4,1) e “molto severa” (4,5; ma solo 3 pazienti in tutto).
Il gruppo di controllo di 29 pazienti presi dalle liste di attesa al trattamento, non ha mostrato cambiamenti , mentre la media di chi si è sottoposto al trattamento è stata di 3,3 per le donne e 3,6 per gli uomini (le prime con un età media di 36 anni i secondi di solo 28 anni).
Il trattamento iL-PRF per quanto riguarda l’efficacia è praticamente in linea con quanto in questi anni è stato relazionato in merito al metodo PRP e sue varianti, anche se il merito di questo studio è quello di presentare un campione significativo di pazienti che si sono sottoposti a una procedura scientifica standardizzata che rende i risultati del test scientificamente più validi.
Siamo comunque lontani da quanto affermato dai titoli e dai contenuti di alcuni media che fanno riferimento alla scoperta di una nuova cura contro la calvizie, anche se il metodo iL-PRF potrebbe aver migliorato il classico PRP considerando il relativo maggiore successo sulle calvizie più gravi e su quelle maschili.
Gli stessi media che hanno annunciato la “scoperta” di questa cura contro la calvizie ci informano che questo trattamento costa 1.500 euro, ma questa cifra, a nostro avviso, non rende il trattamento concorrenziale per costi/benefici/durata con il classico trapianto, sopratutto perché i miglioramenti del PRP vanno mantenuti a distanza di tempo con altri interventi e nulla porta a credere che questa variante possa fare eccezione.
Approfondimenti
Lo studio completo (in inglese)
Studio sul PRP
PRP, test clinico su due anni
PRP autologo con cellule CD34+