Alopecia femminile intervista
Alopecia femminile intervista. Oggi parleremo con la dott.ssa Giannatiempo di un argomento sempre troppo poco trattato: l’alopecia androgenetica femminile. In particolare, vedremo le cause e le caratteristiche di questo disturbo, oltre che i trattamenti più efficaci per contrastarlo.
Iniziamo!
1. Alopecia femminile come riconoscerla
Redazione: Cosa si intende quando si parla di alopecia androgenetica femminile? Come possiamo riconoscerla?
Dott.ssa Giannatiempo: L’alopecia femminile è una condizione geneticamente determinata e, quindi, ci deve essere la genetica (altre donne della famiglia che hanno lo stesso problema). Dall’altra parte, ci deve essere un incremento della produzione di ormoni androgeni.
2. Alopecia femminile cause
Redazione: Quali sono le cause che possono scatenarla? Ci sono dei soggetti più a rischio?
Dott.ssa Giannatiempo: Oltre alla genetica, spesso possono esistere altre condizioni sovrapponibili che si manifestano con le caratteristiche dell’alopecia androgenetica femminile. Il capello subisce un cambiamento strutturale e tende a diventare sempre più sottile e a diradarsi. La prima cosa da fare è inquadrare questa condizione anche con degli esami di laboratorio che possano individuare gli ormoni androgeni. Quando si tratta di una vera e propria alopecia femminile compare subito dopo la pubertà: si sviluppa con l’inizio del ciclo mestruale.
Fig.1: L’irsutismo è la condizione del sesso femminile caratterizzata dalla eccessiva crescita di peli terminali in zone dove normalmente lo sviluppo è minimo o assente.
Vi è poi la KOS, patologia metabolica che si manifesta con l’ovaio policistico, androginismo e irsutismo. Nel maschio, è più facile notare un diradamento (spesso nella famiglia c’è un parente prossimo), nella donna invece può avere più cause: metabolica insulino-resistenza periferica, genetica e aumento degli ormoni. Poi, c’è un altro tipo di alopecia che viene definita così ma in realtà è legata alla cattiva produzione degli estrogeni locali a livello della papilla dermica. Tutte si manifestano con un diradamento e a quel punto stabirne la forma è indispensabile per attuare la corretta terapia.
3. L’impatto psicologico
Redazione: Oltre alle conseguenze estetiche, quale impatto può avere un disturbo di questo tipo nella donna?
Dott.ssa Giannatiempo: Molto spesso, l’alopecia androgenetica si manifesta nella pubertà e l’impatto psicologico ed emotivo che può avere su una ragazza può essere devastante. È una fase in cui le ragazze iniziano a costruirsi un’immagine di sé. Molte di queste ragazze soffrono poi di iper-seborrea e, quindi, necessitano di lavare i capelli molte volte a settimana sempre a causa degli ormoni androgeni.
Fig.2: La produzione eccessiva di sebo è una condizione comune a chi soffre di calvizie androgenetica.
Spesso si accompagna ad un problema di ciclo irregolare e tutte queste caratteristiche hanno un’importanza e un impatto psicologico in una donna che si affaccia alla vita. Esiste, poi, la problematica in una fase più matura che corrisponde al secondo picco dell’alopecia androgenetica. Spesso si accompagna poi a quella che è la definizione di un’alopecia menopausale.
4. Calvizie femminile: la diagnosi
Redazione: Come viene diagnosticata l’alopecia androgenetica femminile? Ci sono degli esami specifici da effettuare?
Dott.ssa Giannatiempo: La visita tricologica viene accompagnata da esami di laboratorio che vengono fatti solamente per individuare stati carenziale. La trico-dermatoscopia, la tricoscopia che viene fatta a studio che evidenza mediante un patter tricoscopico un capello terminale, intermedio, sottile e vellus. A differenza di quella maschile, è presente in modo diffuso su tutta la superficie cutanea: dalla zona frontale fino alla zona del vertex, ma anche alla zona occipitale (diradamento diffuso). Oltre al cambiamento nella parte superiore, quindi, c’è anche un cambiamento nella parte nella zona occipitale.
Fig. 3: Un esempio di tricoscopia.
5. Alopecia femminile cure e trattamenti
Redazione: Parliamo di trattamenti. Quali sono i farmaci più adatti per trattare l’alopecia androgenetica femminile? Ci sono anche dei rimedi naturali considerati efficaci?
Dott.ssa Giannatiempo: La terapia in uso e approvata per l’alopecia femminile è Minoxidil 2% spesso in combinazione con altri principi attivi per favorire il processo di attivazione sulla papilla dermica in modo da favorire la ricrescita. Fra questi, troviamo spesso l’acido retinoico, l’acido azelaico, l’estrone o il 17 alfa estradiolo. Si tratta di lozione galeniche che vengono preparate e applicate due volte al giorno sulle zone diradate.
Per quanto riguarda l’assunzione per via orale, bisogna stabilire se vi è un iperandrogenismo e in questo caso cambia l’approccio terapeutico per via orale. Spesso, è necessaria anche l’assunzione di alcuni integratori a causa di carenza. Le donne possono avere la ferritina bassa, un ferro che induce ancor di più il cambiamento. Nelle giovani è spesso dovuto al mestruo, che abbassa ulteriormente questo valore. In questi casi, bisogna individuare una terapia combinata.
Fig. 4: Un esame specifico per conoscere i propri livelli di ferritina è indispensabile per effettuare una diagnosi completa.
Oltre alla terapia domiciliare (quella vista ora), vi è la possibilità di effettuarne una ambulatoriale. Si tratta di terapie che vengono effettuate direttamente presso uno studio tricologico mediante la somministrazione di un acceleratore, ovvero iniezioni a base di amminoacidi solforati, un multivitaminico (vitamine del gruppo B), lo zinco (anti-DHT naturale), la vitamina B6 che si combinano tra di loro per un’azione anti-DHT naturale. Per le donne in età fertile i protocolli terapeutici sono questi.
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