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Caffè verde (Coffea Arabica)

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Il semi di caffé verde (Coffea arabica, robusta L., fam. Rubiaceae) sono notoriamente ricchi di sostanze a potente azione biochimica come polifenoli, tannini e caffeina, che hanno effetti antiossidanti, ipoglicemizzante, antinvecchiamento oltre a favorire notoriamente l’aumento del metabolismo e lo smaltimento della massa grassa corporea.

Benché il caffé come bevanda sia conosciuta da tempo, solo di recente sono stati messi a punto estratti di semi di caffè con un particolare profilo di standardizzazione del fitocomplesso che esalta la concentrazione dei polifenoli, ed in particolare dell’acido clorogenico.
L’acido clorogenico è uno dei composti polifenolici più importanti contenuti nel caffè verde, che si perde tuttavia durante la tostatura dei chicchi per l’ottenimento della polvere di caffè da consumare come bevanda. L’acido clorogenico si trova prevalentemente nei semi ma anche nelle foglie e nei frutti.

Caffe Verde (Coffea arabica) - acido clorogenico L’acido clorogenico, estratto dai semi di caffè verde, è dotato di un notevole potere antiossidante e si presta a diventare uno dei più innovativi principi attivi.

La scoperta più importante fatta è la capacità dell’acido clorogenico di intervenire nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, per azione specifica sulle reazioni di gluconeogenesi e glicogenolisi epatica.
Studi farmacologici hanno già dimostrato che l’acido clorogenico è un inibitore della glucosio-6-fosfatasi, un enzima che svolge un ruolo di primaria importanza nell’ omeostasi glicemica del sangue.
Questi risultati sono stati poi confermati da studi in vivo in cui si evidenzia che, proprio grazie a questo meccanismo d’azione, l’acido clorogenico è in grado di ridurre la glicogenolisi epatica (la trasformazione del glicogeno a glucosio nel fegato) e il glucosio circolante

Dotato di un notevole potere antiossidante si presta a diventare uno dei più innovativi principi attivi.
Studi preliminari circa la sua farmacocinetica nell’organismo umano indicano che l’assorbimento avviene a livello intestinale e in gran parte dopo idrolisi ad acido caffeico.
Chimicamente infatti l’acido clorogenico è l’estere dell’acido caffeico.
La scoperta più importante fatta è la capacità dell’acido clorogenico di intervenire nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, per azione specifica sulle reazioni di gluconeogenesi e glicogenolisi epatica.
Studi farmacologici hanno già dimostrato che l’acido clorogenico è un inibitore della glucosio-6-fosfatasi, un enzima che svolge un ruolo di primaria importanza nell’ omeostasi glicemica del sangue.
Questi risultati sono stati poi confermati da studi in vivo in cui si evidenzia che, proprio grazie a questo meccanismo d’azione, l’acido clorogenico è in grado di ridurre la glicogenolisi epatica (la trasformazione del glicogeno a glucosio nel fegato) e il glucosio circolante.

Si verifica pertanto un abbassamento del tasso ematico di glicemia nel sangue e un aumento delle concentrazioni epatiche di glucosio-6- fosfatasi e di glicogeno.
L’effetto sul controllo degli zuccheri nell’organismo è amplificato da un secondo meccanismo: l’inibizione del loro assorbimento.
Si ipotizza che questo avvenga attraverso un meccanismo di intervento specifico e diretto sulle cellule della mucosa intestinale, determinando una riduzione del passaggio in circolo degli zuccheri introdotti con il cibo.
Per sfruttare al meglio queste proprietà è stato messo a punto uno speciale estratto di Caffè verde titolato in acido clorogenico al 50% (con un bassissimo contenuto di caffeina, < 2%), che è quindi in grado di: accelerare il metabolismo degli zuccheri, di abbassare il picco glicemico, di intervenire sull’assorbimento di glucidi introdotti con la dieta e di controllare la sintesi di lipidi insulino-dipendente.

Gli estratti di caffè verde sono pertanto dei potenti antiossidanti, utili per contrastare lo stress ossidativo e l’invecchiamento, a cui si aggiunge la capacità di controllo degli zuccheri utile in stati pre-diabetici e nel calo ponderale.

Il Caffè verde è ritenuto una pianta sicura. Gli studi farmacologici e clinici disponibili non riportano tossicità, nè effetti collaterali significativi e non sono note controindicazioni particolari, eccetto per l’ipersensibilità individuale.

Va infine sottolineato come molti derivati dell’acido clorogenico e caffeico abbiano mostrato, tra le sostanze naturali, le più spiccate proprietà di inibizione della 5 afa redattasi in studi in vitro (verbascoside, isoverbascoside, CAPE ossia caffeic acid phenethyl ester).
Le orticaceae sono altre piante ricche di questa sostanza, contenuta in particolare nelle foglie, e tra le specie più ricche di acido clorogenico spicca la Bohemeria Nipononivea, tanto che si è supposto che i principali principi attivi di questa pianta siano uno o più derivati dell’acido clorogenico.

Peraltro proprio gli estratti di caffé verde sono alla base di una lozione per l’ispessimento dei capelli uscita nell’autunno 2007 dopo anni di ricerca, mirata soprattutto ai problemi femminili di assottigliamento dei capelli (ma che pare aver dato alcuni risultati anche in soggetti di sesso maschile).

http://www.dailymail.co.uk/pages/live/articles/health/womenfamily.html’in_article_id=481190&in_page_id=1774&ICO=HEALTH&ICL=TOPART


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Redazione Calvizie.net
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