domenica, Novembre 24, 2024
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Trapianto di capelli: L’esperto risponde (parte I)

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BRAVI CHIRURGHI

Ho avuto il piacere di visitare il vostro sito e l’ho trovato non solo molto interessante ma anche di grosso aiuto per chi, come me, vuole fare qualcosa per i propri capelli ma ha le idee molto confuse. Dato che io vorrei sottopormi all’intervento di autotrapianto, mi piacerebbe sapere: quali sono i migliori centri italiani e magari anche i migliori chirurghi?
Esistono solo alcune ottime équipe in Italia e ritengo che la mia possa considerarsi tra queste. Io opero a Milano e visito anche a Napoli e Verona; penso che questo sia un tipo di intervento per il quale può valere la pena di prendere un aereo. Se però vuoi qualche nominativo di altri colleghi, fammi sapere almeno la città dalla quale scrivi e ti farò sapere se conosco specialisti affidabili dalle tue parti. Quanto ai centri, sappi che per i centri lavorano chirurghi: questi rintracciati direttamente ti offriranno tariffe più basse per l’identica prestazione, in quanto non caricate della percentuale del centro.

INFORMAZIONI GENERICHE

Buonasera Dott. Tesauro, vorrei gentilmente sapere da lei dove svolge la sua attività?
Svolgo la mia attività professionale a Milano e a Verona, e spesso effettuo visite a Napoli. Per quanto riguarda in particolare gli interventi di autotrapianto che sono eseguiti da una équipe composta da 5 persone, la sede è quasi sempre Milano e al paziente sono offerti i servizi di trasporto e la sistemazione alberghiera. Per qualsiasi informazione supplementare può contattare il mio studio al numero 02-66984643.

SOSPENSIONE TERAPIA

Chiedo un’informazione che credo di non aver trovato: dopo un buon trattamento combinato, farmacologico e poi chirurgico, cosa si fa come mantenimento? Supponiamo 2 o 3 anni di attesa per uno “stabilizzarsi” dei risultati farmacologici e poi un trapianto se necessario.
Dovrò continuare la terapia per sempre’ Di un pensiero in più la mattina tutti farebbero volentieri a meno; dopo una terapia di due, tre anni, all’interruzione della terapia dopo quanto tempo i capelli iniziano a cadere’ E in che misura? Quali sono le prospettive’
La terapia farmacologica della calvizie è, come hai correttamente detto, una terapia il cui beneficio è direttamente dipendente dalla continuità d’applicazione, il che significa che alla sospensione della terapia i benefici raggiunti vengono persi.
La grande maggioranza di pazienti in terapia con minoxidil hanno una rapida regressione all’atto della sospensione.
Con maggiore precisione molti dermatologi affermano che il paziente non ritorna ad essere come prima della terapia, ma raggiunge il grado di calvizie che avrebbe comunque raggiunto, in quell’intervallo di tempo, qualora la terapia non fosse mai iniziata. Per la finasteride il discorso credo sia simile ma gli studi sulla sospensione, visto che in questi anni tutti incominciano ad assumerla, sono estremamente scarsi. Non sarei sorpreso se il decorso fosse assolutamente sovrapponibile. Iniziare una terapia continuativa non è quindi cosa da poco in quando molte persone faticano a mantenere terapie quotidiane per lunghi periodi, figuriamoci per tutta la vita. Viceversa altre si abituano, considerano la compressa come lo spazzolino da denti e la completa assenza di effetti collaterali li mette al riparo dal sentirsi malati; nel frattempo i capelli se li godono.
Come medico, prima di prescrivere terapie a lungo termine, testo la capacità dei pazienti a reggere terapie quotidiane con prodotti meno efficaci (integratori minerali) la cui sospensione non causa danno.
Si può infine considerare la terapia farmacologica un fardello da mantenere fintantoché la perdita di capelli costituisce un problema; questo, per molti, non significa tutta la vita. Il trapianto, in alternativa, o in associazione con le tecniche odierne e nei casi indicati, può rappresentare per alcuni un’ottima scelta.

TRAPIANTO DURATURO?

Sono un medico, 40 anni, sottopostosi per tre volte ad autotrapianto dei bulbi monofollicolare, l’ultimo 5 anni fa; pur riconoscendo la validità del chirurgo e le assicurazioni poste, ho l’impressione che i capelli trapiantati, col tempo, in parte cadano: insomma, sono diventati meno densi. E’ una mia paura? O realmente esiste questa eventualità? Mi piacerebbe non diventare completamente calvo… E’ possibile’
Il destino dei capelli trapiantati si sovrappone quasi sempre al destino dei capelli presenti nella regione da cui sono stati prelevati. Il noto fenomeno della dominanza del follicolo sul terreno in cui viene impiantato può, in casi abbastanza rari, essere incompleta e determinare nel tempo un parziale impoverimento della zona ricevente: nella mia esperienza non ho visto casi come il tuo di recessione dei follicoli trapiantati, mentre ho notato, in alcuni pazienti operati tre-quattro anni fa, un danno a carico dei capelli esistenti nell’area di trapianto. Bisogna quindi distinguere tra capelli trapiantati persi e capelli esistenti persi (evoluzione della calvizie). In passato, in pazienti diradati, il trauma chirurgico poteva quindi accelerare il processo di diradamento.
Diversi aspetti tecnici dell’intervento, modificati negli ultimi anni, evitano oggi che ciò accada (incisioni molto più sottili e superficiali, follicoli preparati al microscopio, tumescenza superficiale, ecc.). I prodotti da utilizzare in caso di dominanza incompleta sono gli stessi che si utilizzano per prevenire la calvizie.
Se vuoi un parere più preciso puoi contattarmi in studio al n° 02-67380572.

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Dott. Piero Tesauro
Dott. Piero Tesauro
Medico chirurgo – responsabile sezione “chirurgia della calvizie”, consulente scientifico e collaboratore editoriale
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