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2dDR, uno zucchero anticalvizie?

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2dDR, uno zucchero anticalvizie? I media non specializzati hanno diffuso in rete una serie di articoli su uno studio anglo-pakistano in cui è stato testato sui topi di laboratorio uno derivato del ribosio che ha rafforzato la crescita dei peli in questi animali. I titoli e i contenuti di questi articoli hanno gridato alla scoperta di una nuova terapia per sconfiggere la calvizie, affermazioni sia esagerate che molto premature. Un’esempio, piuttosto frequente peraltro, di informazione gonfiata sulla calvizie e le sue possibili terapie.

Alcuni titoli

Una scoperta innovativa mostra il potenziale del gel di zucchero come efficace trattamento per la calvizie. Israel Hyom

Una scoperta a sorpresa sulla perdita dei capelli: Un gel di zucchero innesca una robusta ricrescita. ScienceAlert

Da uno zucchero naturale arriva una nuova arma contro la calvizie. Wired

Uno zucchero naturale contro la calvizie, bene i test sui topi. Ansa

Nuova scoperta: c’è uno zucchero naturale che farebbe ricrescere i capelli. Men’s Health

Le notizie sugli argomenti che ci interessano ci vengono costantemente proposte dalla rete con titoli accattivanti per indurci a leggerle.

Notizie estive

Notizie “bomba” di questo tipo sono comuni d’estate, perché l’estate è una stagione in cui in certi giorni ci può essere carenza di notizie da pubblicare, si cercano le notizie più leggere e gradevoli e le redazioni si trovano spesso a ranghi ridotti per i turni delle ferie. Inoltre parlando di “cura” della calvizie si sa di attirare l’attenzione dei moltissimi che ne soffrono e si è sicuri che l’articolo verrà letto e diffuso e sarà oggetto di discussione.

Si otterrà questo effetto soprattutto se si pubblicano notizie di questo tipo una volta ogni tanto, almeno dopo un periodo di tempo in cui il pubblico si sia scordato della precedente notizia di questo genere. Meglio che passi un anno o perlomeno sei mesi prima di pubblicare una notizia analoga. Ne va infatti della credibilità della notizia, perché se le notizie sulle terapie della calvizie fossero frequenti, non potrebbero essere tutte enfatizzate come novità decisive ed epocali.

Media specializzati e non

Chi, come noi, si occupa costantemente di questi studi su queste pagine, sa che di ricerche di questo tipo ne vengono pubblicate anche due o tre alla settimana. Per quanto ci compete, cerchiamo sempre di fare una selezione di questi studi illustrando qui quelli più interessanti e di maggiore qualità, non potendo occuparci di tutte le ricerche tricologiche pubblicate che escono ogni giorno.

Invece i media non specializzati in questa materia si dedicano in genere una o due volte all’anno a queste ricerche e ne parlano sempre come se costituissero delle scoperte eccezionali che porteranno subito a una svolta storica nella lotta alla calvizie.

La ripetizione della notizie in contemporanea da più fonti ne fa aumentare l’importanza percepita.

Reazione a catena

Il tutto nasce probabilmente perché a una o a più redazioni viene inviato dall’ente che ha svolto la ricerca un bollettino informativo sulle attività svolte o un apposito dispaccio sulla ricerca in questione. Una volta che la notizia è pubblicata da un sito di un giornale o di una rivista, questa si diffonde in poco tempo sugli altri media moltiplicando l’importanza percepita della notizia stessa.

Si ha quindi la sensazione che “tutti ne parlano” e che di sicuro si tratterà di una svolta fondamentale nel campo delle cure della calvizie. Invece si tratta quasi sempre solo di uno dei mille studi di questo genere che escono ogni anno e neanche del più promettente e significativo.

La pubblicazione

Venendo alla ricerca in questione questa ha sperimentato il 2-deossi-D-ribosio, un derivato del ribosio, uno zucchero, topicamente sui topi da laboratorio per vedere se porta alla crescita dei peli. Per la precisione è stato preparato un gel di alginato contenente 2dDR, glicole polipropilenico e fenossietanolo.

Questo preparato non è stato formulato appositamente per questa sperimentazione e la sperimentazione stessa deriva dalla ricerca di un prodotto per rimarginare le ferite. Utilizzando nei test sui topi questo prodotto si è notato che il pelo dei roditori cresceva più velocemente intorno alle ferite su cui era stato applicato il prodotto rispetto a quanto avveniva nel gruppo di controllo.

I ricercatori in precedenza avevano constatato che il 2dDR crea nuova vascolarizzazione valutabile intorno all’80-90% rispetto al VEGF, il fattore di crescita specifico per questa azione. Questi risultati erano stati ottenuti da test in vitro e da prove dal vivo effettuate su dei pulcini.

Nell’alopecia androgenetica (AGA), che colpisce uomini e donne in tutto il mondo, la formazione di nuovi vasi sanguigni può ripristinare l’apporto di sangue e stimolare il ciclo di ricrescita dei capelli.

Ribosio, zucchero

I topi del test: NC=non trattati; T- =trattati con testosterone: T1= solo testosterone, T2= veicolo, T3=2dDR,T4=minoxidil spray 2%, T5=minoxidil+2dDR (immagine tratta dallo studio qui illustrato).

Il test sullo zucchero

Sono stati utilizzati i soliti topi C57BL6 che sviluppano una specie di alopecia androgenetica se gli viene somministrato testosterone o DHT. Così, oltre a un gruppo di controllo non trattato, sono stati creati altri due gruppi di controllo, il primo trattato solo con le iniezioni  intraperitoneali di testosterone (TE) e un altro gruppo trattato su cui è stato utilizzato il solo veicolo, ossia il gel senza 2dDR. Tre invece i gruppi di controllo positivi, quello trattato con il gel contenente l’attivo, quello trattato con il minoxidil e quello trattato sia con minoxidil che con il gel con l’attivo.

Ogni trattamento è stato applicato per 20 giorni. Entrambi i gruppi trattati con 2dDR gel e minoxidil hanno stimolato la morfogenesi dei follicoli piliferi. Sezioni cutanee di topi C57BL/6 colorate con H&E hanno dimostrato un aumento della lunghezza, del diametro, della densità dei follicoli piliferi, del rapporto anagen/telogen, dell’area del bulbo pilifero coperta di melanina e un aumento del numero di vasi sanguigni.

Gli effetti del farmaco approvato (minoxidil) dalla FDA per la crescita dei capelli sono stati simili a quelli del 2dDR.

Le nostre obiezioni

Le modalità con cui si sono svolte queste sperimentazioni non sono diverse da quelle di molti altri test dello stesso tipo,. Frequente, per non dire obbligato, il confronto con  il minoxidil. Ma proprio a questo proposito possiamo dire che i confronti più significativi sono quelli con il minoxidil alla concentrazione del 5% che è quello approvato ufficialmente per il trattamento della calvizie maschile. Qui è stato usato uno spray con minoxidil al solo 2% che è la concentrazione che è stata approvata per la calvizie femminile.

Inutile dire che molte sono le sostanze che in questi test sugli animali e in alcuni test sull’uomo hanno raggiunto l’efficacia del minoxidil al 2%, molte meno quelle che hanno mostrato un’efficacia equivalente al minoxidil al 5%. Ne ricordiamo qui una di cui abbiamo parlato di recente, ossia l’adenosina a uso topico.

Va poi detto che anche il semplice veicolo, ossia il solo gel con alginato di sodio, glicole polipropilenico e fenossietanolo ha dato alcuni risultati superiori ai controlli negativi. Queste sostanze potrebbero essere attive sulla crescita dei peli e quindi la crescita media finale potrebbe non essere tutta merito del 2dDR.

Zucchero 2dDr

Il veicolo (T2) ha ottenuto risultati finali superiori rispetto al controllo con solo testosterone (T1) (immagine tratta dallo studio qui illustrato).

Va poi detto che l’unione del minoxidil con il gel contenente 2dDR non ha dato risultati aggiuntivi, ossia non ha potenziato il minoxidil al 2%, cosa che fa supporre che questo nuovo attivo non possa essere un coadiuvante all’azione del minox come invece potrebbe essere l’adenosina che ha un’azione differente dal farmaco anticalvizie.

Conclusioni

E’ sempre interessante scoprire sostanze che sono già disponibili e che possono essere utili per la crescita dei capelli, quindi anche questa pubblicazione è benemerita nella lotta alla calvizie. Tuttavia se le sostanze trovate hanno azione ed efficacia analoga a quella del minoxidil, non andranno a sostituire il minoxidil che è di comune utilizzo e facile da reperire a costi non elevati. Se poi le nuove sostanze non possiedono azione coadiuvante a quella dei farmaci già esistenti contro la calvizie, difficilmente possono rappresentare una svolta epocale nelle terapie anticalvizie.

Ovviamente questi sono test molto preliminari, la speranza è che se le sperimentazioni andranno avanti sino a quelle sull’uomo, queste possano sorprenderci con una performance che magari per una volta risulti superiore a quella mostrata sul modello animale. Per il momento occorre raffreddare gli entusiasmi suscitati a livello mediatico dalla diffusione di una notizia dai toni troppo sensazionalistici.

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Redazione Calvizie.net
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