Laser a bassa intensità per l’alopecia androgenetica
Int J Tricology. 2014 Oct-Dec; 6 (4): 189.doi: 10,4103 / 0974-7753,142892 PMCID: PMC4212301
Sim Sai Tin and Viroj Wiwanitkit 1
Medical Center, Shantou, Cina
1 Hainan Medical University, Haikou, Cina
Desideriamo argomentare sulla “terapia laser a bassa intensità” per l’alopecia androgenetica. [1]” Munck et al. hanno riferito che “la terapia laser a basso intensità (LLLT) rappresenta una terapia potenzialmente efficace sia per l’alopecia androgenetica maschile che per quella femminile, sia come monoterapia che come terapia associata. [1]” Di fatto, non ci sono dubbi che la LLLT sia un trattamento utile contro l’alopecia. Tuttavia, ci sono aspetti da chiarire con ulteriori studi. Avci et al. hanno osservato che “i parametri ottimali di lunghezza d’onda, coerenza e dosimetrici restano da determinare. [2]” Inoltre, come hanno fatto notare Gupta e Daigle, [3] si richiede ancora un ulteriore studio con esisti positivi per pronunciarsi senza pregiudizi sugli esatti risultati della LLLT”. Negli studi disponibili, tra cui la presente relazione di Munck et al., [1] i punti deboli ricorrenti sono “le questioni riguardanti la potenza, la chiarezza dei dati e il tipo di analisi.”
Partendo da questi ultimi commenti, l’autore principale desidera analizzare i singoli punti. Riguardo alla dosimetria, non è possibile utilizzare le informazioni farmacocinetiche con agenti topici per arrivare all’esatta dose clinica di un “attivo”. Pertanto, si ritiene generalmente accettato, basandosi su riferimenti della letteratura scientifica che il trattamento laser a bassa intensità con lunghezze d’onda tra i 630 e i 670 nm, “operi inducendo l’attività proliferativa nei follicoli piliferi con conseguente terminalizzazione dei follicoli dei capelli vellus”. [4]