La terapia post-trapianto
Nel periodo post-operatorio, al paziente viene prescritta una terapia al fine di prevenire il rischio di infezione, leggeri mal di testa o gonfiori nella regione frontale. Inoltre, è essenziale che in questa fase sia favorito l’attecchimento delle unità follicolari appena impiantate, evitando che quest’ultime si distacchino accidentalmente. La terapia ha anche come obiettivo quello di ridurre i piccoli segni dell’intervento. Questi variano tra soggetti calvi e soggetti diradati, scomparendo nell’arco di una/due settimane nei primi e in pochi giorni nei secondi.
Cosa si vede dopo l’intervento?
Il post-operatorio è spesso la maggiore preoccupazione dei pazienti: se i segni dell’intervento dovessero essere evidenti, essi si troverebbero nella condizione di dover render conto delle proprie scelte a parenti e amici. Tuttavia, oggi la maggioranza dei pazienti diradati può tranquillamente riprendere il lavoro senza che nessuno si accorga dell’intervento eseguito. Invece, per i soggetti dalla calvizie più avanzata l’intervento può essere confuso con una dermatite.
I segni del trapianto capelli
Nel periodo post-operatorio, bisogna attendere con pazienza che le piccole crosticine si distacchino senza traumi shampoo dopo shampoo e sopportare il lieve prurito del terzo-quarto giorno dopo l’intervento. I punti di sutura vengono rimossi dopo 14 giorni e, per quanto l’uso di suture riassorbibili sia stato assai di moda, oggi si preferisce l’uso di suture in nylon che irritano meno la cute e sono poi rimosse in modo indolore.
Oggi, grazie alle tecniche più recenti, il trauma post-operatorio è ridotto al minimo indispensabile. In particolare, l’uso di fogli di collagene sono riusciti a diminuire moltissimo il formarsi delle piccole crosticine sugli innesti e ad occhio nudo è praticamente impossibile notare i segni dell’intervento anche a distanza di poche ore.
Post-trapianto capelli: le precauzioni
Nell’immediato periodo successivo all’autotrapianto di capelli, vi sono due precauzioni da osservare: l’esposizione al sole e alle polveri.
Nello specifico, il sole determina l’abbronzatura del cuoio capelluto come di ogni altra parte del corpo; per cui, nel caso ciò avvenga durante la fase di guarigione delle incisioni o del loro moderato rossore nei due mesi successivi, queste ultime possono intrappolare nel loro interno del pigmento, rimanendo leggermente più scure ad abbronzatura passata.
Allo stesso modo, è bene che anche le polveri non raggiungano un tessuto in fase di guarigione. Pertanto, per almeno due settimane bisogna evitare di rimanere scoperti in ambienti polverosi.
Un cappellino da baseball o una coppola rappresentano la soluzione ideale per entrambi i problemi. Mentre, le visite di controllo si eseguono il giorno dopo l’intervento, dopo due settimane, dopo 2-3 mesi, dopo 5-6 mesi e dopo 1 anno.
I risultati dopo il post-trapianto capelli
Non bisogna avere fretta di vedere il risultato dell’intervento. I capelli, infatti, sono organi asincroni, ovvero hanno dei cicli sfasati di crescita, impedendo così all’uomo di avere le mute come alcuni animali.
Così, anche nel paziente che ha appena effettuato un trapianto di capelli, la crescita non inizia ordinatamente allo scoccare delle dieci settimane. Questa copre un periodo più o meno lungo compreso tra le 10 e le 16 settimane. Inoltre, prima del sesto mese i giudizi sull’efficacia del trapianto dovrebbero essere rinviati e l’ansia contenuta con fiducia. Infatti, i risultati migliorano ulteriormente sia per densità che per qualità fino ad un anno di distanza dall’intervento.
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