L’autofagia nuovo filone di indagine
Lo studio italo-tedesco pubblicato lo scorso anno evidenziava come l’autofagia possa attivare la crescita dei capelli e prendeva in considerazione attivi come la spermidina, la caffeina e altre molecole da ricercare e sviluppare.
Ora lo studio della UCLA prende in considerazione altri attivi che hanno dato risposte positive nella ricrescita del mantello dei topi da laboratorio non seguendo i percorsi degli ormoni sessuali. Si tratta in primo luogo dell’α-chetoglutarato (acido α-chetoglutarico), dell’acido α-chetobutirrico, dell’oligomicina, della rapamicina, della metformina, * (vedi sotto se vuoi linkarli) tutte sostanze che attivano l’autofagia cellulare (le ultime due sono anche i primi attivi sotto studio per la longevità).
Le sperimentazioni
I meccanismi in gioco sono gli stessi che si verificano con la restrizione calorica che porta appunto alla produzione di α-chetoglutarato e all’allungamento della vita (verificato sinora in modelli animali) rallentando l’invecchiamento. Queste sostanze vengono studiate appunto per riprodurre gli effetti della restrizione calorica senza che si seguano diete.
L’ acido α-chetobutirrico preso per via orale dai topi anziani ha migliorato di molto il loro mantello, ma ha avuto un effetto più moderato con l’applicazione topica, mentre la rapamicina e l’α-chetoglutarato su questi topi non hanno avuto effetti degni di nota, al contrario di quanto avvenuto nei topi giovani dove hanno portato a una rapida rigenerazione del pelo.
L’autofagia è la chiave
I principali percorsi biologici coinvolti da queste sostanze riconducono all’inibizione di mTOR (che è appunto il “Target della rapamicina”), ma dallo studio appare chiaro che tale inibizione debba più che altro essere una regolazione, dal momento che questa proteina serve all’attivazione delle cellule staminali dei follicoli. La differenza viene fatta appunto dall’autofagia, che nello studio è stata promossa con altre molecole meno comuni che seguono percorsi diversi e ha fornito analoghi risultati di ricrescita.
Sull’uomo
I ricercatori riconoscono che queste loro sperimentazioni non hanno sin qui riguardato l’uomo e tanto meno l’uomo con calvizie comune, tuttavia il meccanismo legato all’autofagia che hanno evidenziato dovrebbe valere anche sull’uomo perché è stato confrontato nei test con il minoxidil al 5% (il più noto rimedio anti-calvizie ad applicazione topica) portando a risultati superiori.
I ricercatori ricordano anche che uno degli attivi studiati, la metformina, il più diffuso farmaco anti-diabete, utilizzato contro la PCOS (Sindrome dell’Ovaio Policistico che è collegata alla calvizie comune) ha dimostrato di ridurre la caduta dei capelli. Infine lo studio italo-tedesco pubblicato lo scorso anno ha mostrato che l’autofagia è essenziale per mantenere la crescita dei follicoli dei capelli umani coltivati ex vivo e in precedenza si era visto che all’inizio della fase anagen di crescita dei capelli c’è un forte aumento dell’autofagia.
*https://it.wikipedia.org/wiki/Acido_2-chetoglutarico
https://en.wikipedia.org/wiki/Alpha-Ketobutyric_acid
http://www.treccani.it/enciclopedia/oligomicina/
https://it.wikipedia.org/wiki/Sirolimus (rapamicina)
https://www.humanitas.it/enciclopedia/principi-attivi/antidiabetici/metformina
APPROFONDIMENTI
Le cose non sono così semplici come dice Proxy, ma qualcuno ha sperimentato subito e direttamente sugli uomini eppure pare non essere stato apprezzato…hai presente il Trinov ? 🙂
Ciao
MA – r l i n