23 Ottobre 2015
Il blocco di alcuni enzimi nei follicoli piliferi promuove la crescita dei capelli.
Due farmaci approvati dalla FDA risvegliano i follicoli in stato di quiescenza.
Fonte:
Columbia University Medical Center
Un nuovo studio condotto da ricercatori del Columbia University Medical Center ha evidenziato che l’inibizione di una famiglia di enzimi all’interno di follicoli piliferi in stato di quiete ripristina la crescita dei peli/capelli.
Negli esperimenti sui topi e sui follicoli dei capelli umani, la dr.ssa Angela M. Christiano e colleghi hanno scoperto che i farmaci che inibiscono la famiglia di enzimi Janus chinasi (JAK) promuovono la crescita rapida e robusta dei peli/capelli se applicati topicamente.
Lo studio suggerisce la possibilità che farmaci noti come inibitori delle JAK vengano utilizzati per ripristinare la crescita dei capelli in molteplici forme di calvizie, come la calvizie maschile (AGA) e in altri tipi di calvizie che si verificano quando i follicoli piliferi restano bloccati in uno stato di quiescenza. I due inibitori delle JAK sono stati approvati dalla Food and Drug Administration. Uno è stato approvato per il trattamento delle malattie del sangue (ruxolitinib) e l’altro per l’artrite reumatoide (tofacitinib). Entrambi sono in fase di sperimentazione in studi clinici per il trattamento della psoriasi a placche e dell’alopecia areata, una malattia autoimmune che causa la perdita dei capelli.
“Quello che abbiamo scoperto è promettente, anche se non abbiamo ancora dimostrato che è efficace per la calvizie maschile”, ha detto la dr.ssa Christiano. “Si deve ancora lavorare per testare formulazioni di inibitori delle JAK appositamente realizzati per il cuoio capelluto e per determinare se questi possono indurre la crescita dei capelli nell’uomo.”
Christiano e i suoi colleghi hanno scoperto casualmente l’effetto degli inibitori JAK sui follicoli quando stavano studiando l’alopecia areata che è causata da un attacco autoimmune sui follicoli dei capelli. L’anno scorso la Christiano e colleghi hanno trovato che gli inibitori delle JAK spengono il segnale che provoca l’attacco autoimmune e che il farmaco preso a livello sistemico ripristina la crescita dei capelli in alcune persone che soffrono di questa malattia.
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Nel corso di questi esperimenti la dr.ssa Christiano ha notato che ai topi crescevano più peli quando il farmaco veniva applicato localmente sulla pelle che quando era somministrato internamente. Questo fatto ha portato a ipotizzare che gli inibitori delle JAK possano avere un effetto diretto sui follicoli dei capelli oltre a inibire l’attacco immunitario.
Quando i ricercatori hanno esaminato più da vicino i normali follicoli piliferi del topi, hanno scoperto che gli inibitori delle JAK hanno risvegliato follicoli in stato di quiescenza. I follicoli piliferi infatti non producono i peli di continuo,ma con un ciclo con fasi di crescita e di riposo.
I ricercatori hanno trovato che gli inibitori delle JAK innescano il normale processo di riattivazione dei follicoli. I topi trattati per cinque giorni con uno dei due inibitori JAK hanno avuto la ricomparsa dei peli nel giro di 10 giorni, con una notevole accelerazione della fase di crescita del follicolo pilifero. Nello stesso periodo di tempo non sono spuntati peli sui topi del gruppo di controllo che non hanno avuto alcun trattamento.
“Ci sono pochissimi composti che possono indurre così in fretta la fase di crescita del ciclo dei follicoli piliferi”, ha detto la dr.ssa Christiano. “Alcuni agenti topici fan spuntare ciuffi di peli qua e là dopo un paio di settimane, ma pochissimi hanno un effetto così potente ad azione rapida.” I farmaci in questione, inoltre, hanno prodotto capelli più lunghi dai follicoli dei capelli umani messi in coltura e innestati sulla pelle dei topi.
E ‘ probabile che i farmaci che sono così efficaci nel migliorare la crescita dei peli dei topi possano incidere sugli stessi percorsi nei follicoli umani e potrebbero quindi indurre nell’uomo la crescita di nuovi capelli ed estendere la crescita dei capelli già esistenti.
Resta da vedere se gli inibitori delle JAK possono risvegliare i follicoli dei capelli che sono rimasti in uno stato di quiescenza a causa di alopecia androgenetica (la calvizie comune maschile e femminile) o di altre forme di alopecia. Finora, sono stati condotti esperimenti solo su topi e follicoli umani normali. Sono però in corso altri esperimenti riguardanti i follicoli piliferi affetti da vari tipi di alopecia.