Dutasteride intermittente: nuovo regime per la cura della calvizie. Studio pilota su dutasteride a somministrazione due-tre volte a settimana mostra efficacia e buona tollerabilità nella calvizie androgenetica: verso una terapia meno frequente.
La perdita di capelli, o meglio l’alopecia androgenetica, è una problematica che affligge un numero significativo di uomini — e anche donne — con impatti estetici, psicologici e sociali. Tradizionalmente, le terapie approvate prevedono somministrazioni giornaliere o continue, ma uno studio recente pubblicato su JAAD International ha esplorato un approccio diverso: somministrazioni di Dutasteride una o due volte a settimana, anziché quotidiane, per valutarne efficacia e sicurezza.
Dutasteride: un approccio alternativo all’uso quotidiano
La dutasteride è un farmaco ormai conosciuto nella cura dell’alopecia androgenetica: agisce inibendo gli enzimi 5-α-reduttasi tipo 1 e tipo 2, responsabili della conversione del testosterone in DHT (diidrotestosterone), l’ormone che causa la miniaturizzazione dei follicoli piliferi.
Tuttavia, l’utilizzo quotidiano spesso è associato a preoccupazioni legate a tollerabilità, costi e aderenza al trattamento. È qui che lo studio in questione propone una svolta: somministrare dutasteride due o tre volte alla settimana ed ottenere risultati comparabili ai regimi quotidiani.
Il disegno dello studio
Lo studio pilota randomizzato ha coinvolto soggetti con alopecia androgenetica maschile e valutato due differenti regimi di dutasteride: uno con somministrazione due volte a settimana, l’altro tre volte a settimana. L’obiettivo era misurare la densità dei capelli, lo spessore medio dei fusti e valutare la sicurezza del regime ridotto nel tempo. jaadinternational.org
Vantaggi attesi:
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ridurre la frequenza di assunzione mantenendo l’efficacia terapeutica;
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potenzialmente migliorare l’aderenza al trattamento;
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diminuire il rischio di effetti collaterali correlati all’esposizione sistemica prolungata.
I principali risultati
I risultati sono promettenti: la somministrazione di dutasteride due o tre volte alla settimana ha mostrato un’efficacia tale da poter competere con i regimi quotidiani, almeno nei parametri misurati nello studio pilota. In particolare:
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si è registrato un aumento significativo della densità capillare nei partecipanti.
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lo spessore medio dei capelli è migliorato in modo rilevante.
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la tollerabilità del trattamento è stata buona, senza emergere segnali rilevanti di effetti avversi gravi nel periodo dello studio.
Questi dati suggeriscono che un regime meno frequente potrebbe rappresentare una valida alternativa ai protocolli più tradizionali.
Perché questo approccio può essere importante
L’idea di ridurre la frequenza di somministrazione non è soltanto pratica: può avere effetti rilevanti su più fronti:
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maggiore aderenza terapeutica, perché assumere un farmaco solo alcune volte alla settimana è più semplice rispetto a una routine giornaliera.
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potenziale riduzione dei costi e degli impegni del paziente.
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minore esposizione sistemica al principio attivo, che potrebbe tradursi in un profilo di sicurezza migliorato nel lungo termine.
Limiti e considerazioni
Naturalmente, come per ogni studio pilota, ci sono delle cautele da osservare:
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Si tratta di un numero relativamente ridotto di partecipanti.
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La durata dello studio è limitata, e non è chiaro quanto durino gli effetti dopo la sospensione del trattamento.
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È necessario valutare gruppi più ampi, includendo anche donne con alopecia androgenetica e diversi stadi della patologia.
In pratica, benché i risultati siano incoraggianti, servono studi clinici più ampi e prolungati per confermare che questo regime intermittente di dutasteride possa diventare uno standard terapeutico.
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Conclusioni
Lo studio pubblicato su JAAD International rappresenta un’importante apertura nel campo delle terapie per la calvizie. Un regime di dutasteride due-tre volte a settimana ha dato risultati paragonabili a trattamenti più intensivi, con miglioramenti nella densità e spessore dei capelli e buona tollerabilità.
Se gli studi futuri confermeranno questi dati, potremmo assistere a una nuova modalità di trattamento dell’alopecia androgenetica, più comoda, sostenibile e adatta alla realtà quotidiana dei pazienti. Per chi convive con la perdita dei capelli, questo potrebbe significare un’opzione più semplice e meno invasiva da inserire nella vita di tutti i giorni.
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