mercoledì, Dicembre 18, 2024
HomeAree tematicheDiagnosi e terapiaFarmaci anti-dht e rischio di disfunzione erettile

Farmaci anti-dht e rischio di disfunzione erettile

spot_imgspot_img

Riportiamo qui un breve articolo del dr. Andrea Militello, urologo e andrologo e attivo sul forum della nostra community anticalvizie Ieson.com, in cui vengono descritti i risultati di uno studio statunitense su campioni numerosi, quindi altamente significativi, di pazienti affetti da iperplasia prostatica benigna e da alopecia a cui sono stati prescritti i noti farmaci anti-dht per valutare il rischio che sviluppino disfunzioni erettili.

Inibitori della 5α-reduttasi e rischio di disfunzione erettile

Le due condizioni cliniche in cui si impiegano gli inibitori della 5α-reduttasi sono l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) e l’alopecia maschile. Dato però che questi farmaci diminuiscono la quantità di 5α-diidrotestosterone disponibile, potrebbero comportare un problema erettile quale effetto collaterale (almeno in via teorica).

Per studiare il problema, alcuni ricercatori USA hanno realizzato uno studio caso-controllo su 72.000 maschi di età ≥ 40 anni affetti da IPB e 12.000 maschi (età compresa tra 18 e 59 anni) affetti da alopecia in varie forme, privi di disfunzioni sessuali o di condizioni che avrebbero potuto provocarle.

Quelli affetti da IPB hanno ricevuto la prescrizione di finasteride o dutasteride da sole, un α-bloccante da solo (tamsulosin) o entrambi i farmaci; nel gruppo dell’alopecia è stata utilizzata solamente finasteride oppure nessun trattamento.

I soggetti che hanno avuto una diagnosi ed un trattamento per disfunzione erettile sono stati parificati ognuno con 4 controlli non affetti da questo problema. Nel gruppo dell’IPB l’uso degli inibitori della 5α-reduttasi (con o senza α-bloccante) non si è associato ad un aumento del rischio di disfunzione erettile, paragonato all’uso dei soli α-bloccanti.

Da notare che il rischio è aumentato con l’aumentare della durata dell’IPB, indipendentemente dall’uso dei farmaci. Nel gruppo dell’alopecia la finasteride non ha causato alcun aumento del rischio in esame.

Dott. Andrea Militello (urologo e andrologo)

[Numero Voti: 0 Media: 0]
Redazione Calvizie.net
Redazione Calvizie.net
La redazione di Calvizie.net è formata da medici, specialisti e appassionati al tema della tricologia. Dal 1999, ci dedichiamo a diffondere informazioni sempre aggiornate sulla cultura della salute dei capelli.
Da leggere
spot_img
spot_imgspot_img
Notizie correlate

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.