Il 2018 è stato l’anno di affermazione dei principi attivi naturali perché ha visto l’utilizzo presso il grande pubblico degli attivi della Melannurca (procianidine in particolare) con i prodotti Annurmets anche a uso topico e a questo ha fatto seguito il lancio, proprio nell’ultimo mese dell’anno, dell’attesissimo preparato del dott. Brotzu a base di equolo, Dgla e carnitina da parte della farmaceutica Fidia.
I prodotti nuovi anti-calvizie a base di sostanze naturali sono stati certamente i protagonisti del 2018 e probabilmente lo saranno anche nel prossimo anno durante il quale si attendono i giudizi dei moltissimi utilizzatori dopo alcuni mesi di applicazione.
Nel 2018 si è comunque consolidata una tendenza a rivalutare e a ottimizzare le armi che già possediamo contro la calvizie, a cominciare dai farmaci come minoxidil e finasteride. Per il minoxidil si sta consolidando la rivalutazione della forma solfata sopratutto per i soggetti sui cui la molecola di base non porta a risultati.
Quanto a finasteride nel corso dell’anno si invece consolidato l’uso e il giudizio positivo dei preparati topici anche a basso dosaggio e con veicolanti comuni (la famosa “formulazione Mazzarella” con finasteride allo 0,005% 2 volte al giorno). Anche in questo caso si ottimizza l’uso di finasteride minimizzando i temuti effetti collaterali che possono coinvolgere la sfera sessuale.
La molecola “sorella” di finasteride, ossia la dutasteride, non è mai stata approvata ufficialmente per la cura della calvizie, ma è ormai da anni che viene usata “off label” sia sistemicamente che topicamente. Una cura con dutasteride applicata con la mesoterapia ogni tre mesi si era messa in evidenza lo scorso anno, ma proprio sul finale di quest’anno arriva una delle immagini più convincenti sull’utilizzo di questa tecnica.
I risultati ottenuti dal Dr. Sergio Vañó su un paziente di 28 anni con alopecia androgenetica, in soli 6 mesi con dutasteride 0,5 mg al giorno, minoxidil sistemico e applicazioni di dutasteride topica con mesoterapia. (Qui i commenti su Twitter del medico)
Certo, si tratta di dutasteride mesoterapica con dutasteride e minoxidil entrambi sistemici, ma si parla appunto di ottimizzazione di farmaci anti-calvizie già molto conosciuti e quindi proprio di un loro utilizzo alternativo.
In altre parole il 2018 sembra essere un anno di progressi raggiunti ottimizzando armi già note, forse per non aspettare senza agire le cure più innovative e tecnologiche che si fanno ormai attendere da anni e per le quali neanche il 2019 potrà essere l’anno di uscita sul mercato.
L’ottimizzazione e l’affinamento delle armi più usate contro la calvizie ci sembra un’ottima cosa, perché risponde alla fondamentale domanda sull’efficacia delle cure solo su alcuni soggetti e pare poter estendere l’utilizzo proficuo anche per coloro che hanno avuto risultati non esaltanti con le applicazioni canoniche di queste cure.
Nell’attesa che il prossimo anno possa comunque sorprenderci con qualche cosa di completamente nuovo ed efficace contro la calvizie, non ci resta che restare ottimisti e fiduciosi sull’utilizzo alternativo di cure ben conosciute usate in modo da estendere la loro efficacia su più utilizzatori possibili.
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