Ora la stessa UCLA, insieme ad altre università sia USA che cinesi, esce con uno studio in cui questo farmaco viene veicolato in esosomi mesenchimali introdotti a livello cutaneo con cerottini di microaghi fatti con la cheratina dei capelli.
Questo dispositivo sperimentale appare come un aggregato di alcune tecniche e rimedi molti innovativi: oltre al farmaco cui si è accennato sopra, abbiamo la tecnica dei microaghi, l’utilizzo degli esosomi per il trasporto e il rilascio dell’attivo e l’utilizzo di cheratina dei capelli per i cerottini da applicare alla cute.
Tecnica dei microaghi
Della tecnica dei microaghi ne abbiamo parlato qui un anno fa riguardo alla somministrazione dell’acido valproico in funzione anticalvizie. In questo nuovo studio il cerottino (patch) di microaghi sarebbe addirittura fatto con la cheratina dei capelli, forse perché un altro studio di cui abbiamo parlato qui ha scoperto che la somministrazione di estratto di cheratina favorisce proprio la crescita dei capelli.
Gli esosomi mesenchimali che veicolano il farmaco e che vengono rilasciati nella cute attraverso i microaghi non sono un semplice veicolante tecnologicamente avanzato, ma dei mediatori della rigenerazione dei tessuti attraverso l’attivazione delle cellule staminali e vengono utilizzati nella guarigione delle ferite e delle fratture.
Cos’è l’UK5099?
Per quanto riguarda l’attivo principale, ossia l’UK5099 va ricordato che questo farmaco è stato già sperimentato contro le cellule cancerogene del tumore alla prostata e che è un brevetto della stessa UCLA. Lo studio in questione lo ha sperimentato sui topi anche con iniezioni sottocutanee che si sono però rivelate meno efficaci nella ricrescita del pelo dell’applicazione dei cerottini di cheratina con microaghi.
I risultati
In questa sperimentazione si è avuta non solo ricrescita del pelo, ma anche ripigmentazione dello stesso con due sole applicazioni e in soli sei giorni, che risulta un tempo piuttosto ridotto anche prendendo in considerazione che l’esperimento è avvenuto su dei topi. La somministrazione tramite cerottini peraltro permette di utilizzare in modo molto più efficace dosi ridotte di questo farmaco.
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Potrebbero fare anche presto quelli della UCLA anche se il precedente non è incoraggiante, ossia avevano lanciato l’astressina-b a poco tempo dallo studio.
Buona cosa però che non demordono… 🙂
Ciao
MA – r l i n