Un nutrito gruppo di ricercatori portoghesi sta portando avanti degli studi per cambiare “dall’interno” il colore e la forma dei capelli. Ossia per cambiarli con dei preparati che agiscono sui follicoli dei capelli come le classiche lozioni. E’ appena uscita una lunga pubblicazione che riepiloga i loro sforzi e i risultati raggiunti.
Secondo quanto scrivono:
“Con questo lavoro, proponiamo una nuova prospettiva e un nuovo approccio per controllare la forma dei capelli e modificarne il colore: la somministrazione topica di molecole bioattive in grado di modulare l’attività di specifici geni e/o proteine nelle cellule viventi che producono il fusto capillare.”
La premessa
La curvatura e il colore naturali dei capelli sono caratteristiche umane geneticamente determinate. Queste possono essere modificate applicando trattamenti termici e chimici ai capelli. A oggi, queste metodologie cosmetiche agiscono esternamente e il loro uso ricorrente è piuttosto dannoso per la qualità della fibra capillare e persino per la salute.
Colore e forma
I capelli caratterizzano molto l’aspetto umano. Hanno il compito di proteggere il cuoio capelluto dalle scottature e il cervello dal surriscaldamento, ma abbiamo trasformato questa appendice cutanea in un modo per esprimere la nostra personalità. Abbiamo così imparato a modificarne il colore e la forma applicando trattamenti termici e chimici per cambiare radicalmente il nostro aspetto.
I colori del cover-up K-max. Questa ricerca getta le basi per dei cosmetici che facciano cambiare il colore ai capelli in crescita.
Le melanine
I fusti dei capelli mostrano un’impressionante diversità tra tutte le popolazioni umane e all’interno di esse. Inoltre hanno una base genetica che non è stata ancora completamente svelata. Il colore dei capelli è uno delle caratteristiche più evidenti del nostro corpo. La colorazione naturale dei capelli è un processo a più fasi. Questo prevede la sintesi di pigmenti (melanine) da parte dei melanociti, il loro trasferimento ai cheratinociti precorticali circostanti e la loro incorporazione nei fusti dei capelli in formazione. Nei melanociti vengono prodotti due pigmenti chimicamente distinti: eumelanina (dal marrone al nero) e feomelanina (dal giallo al marrone rossastro).
La diversità del colore dei capelli umani deriva dalla quantità e dal rapporto tra eumelanina e feomelanina. Su altri aspetti fisici del fusto del capello intervengono come modificatori minori. Diversi polimorfismi in un’ampia gamma di geni che influenzano la melanogenesi sono noti per variare la sintesi di melanine e sono responsabili della normale diversità di colore dei capelli umani.
La curvatura
E’ noto che la forma dei capelli è definita anche dal follicolo: la dimensione e la curvatura del follicolo definiscono la forma dei capelli. La curvatura delle fibre richiede un’asimmetria assiale del bulbo pilifero nei processi di proliferazione e differenziazione cellulare. Diversi geni sono stati associati alla proliferazione e alla differenziazione delle cellule del follicolo pilifero e, di conseguenza, alla morfologia dei capelli e alle condizioni patologiche che la possono influenzare e alle diversità che si riscontrano nella nostra specie.
La forma e il colore dei capelli naturali sono tratti fissi nell’adulto; quindi, a ogni nuovo riavvio del ciclo pilifero, le caratteristiche di colore e forma dei capelli vengono ripristinate, come programmato geneticamente.
La classica tintura per cambiare il colore dei capelli.
I danni ai capelli
Attualmente, la preoccupazione per il colore dei capelli, così come per la loro lunghezza, forma e densità è molto alta. Infatti la nostra società da sempre più importanza alla bellezza e alla giovinezza. La colorazione, l’ondulazione permanente o la stiratura dei capelli si basano su processi chimici e/o fisici aggressivi. Questi possono provocare traumi deleteri acuti o cronici, come la perdita di capelli o addirittura lo sviluppo di tumori. Inoltre, questi procedimenti causano capelli spezzati, secchi e opachi a causa di danni cumulativi alla struttura dei fusti del capello. Sono stati compiuti sforzi per sviluppare sistemi di tintura e stiratura che riducano al minimo i danni ai fusti dei capelli, ma i progressi sono stati limitati e i rischi permangono.
Sfruttare gli effetti collaterali
Nella letteratura scientifica sono segnalati molti casi di cambiamenti nell’aspetto dei capelli umani come effetto collaterale di alcuni trattamenti clinici. I casi segnalati di cambiamenti nel colore e nella forma dei capelli sono reversibili e dipendenti dal dosaggio.
Questo costituisce un’argomentazione a sostegno della possibilità di progettare formulazioni cosmetiche da applicare sul cuoio capelluto, contenenti molecole specifiche, in dosaggi specifici, per il controllo in sicurezza della forma e del colore dei capelli prodotti dai follicoli.
I casi di alterazione del colore dei capelli indotta da farmaci si presentano come
come schiarimento o scurimento. Sono stati riportati anche casi di passaggio da capelli ricci a capelli lisci e viceversa come effetto collaterale.
Lo studio
Per prima cosa sono state identificate le differenze genetiche trai capelli ricci e lisci. Quindi, utilizzando modelli cellulari appropriati, è stata vagliata una letteratura scientifica riguardante 1200 farmaci generici, alla ricerca di molecole che potessero portare a cambiamenti nel colore o nella forma di capelli.
E’ stata sviluppata una metodologia sensibile per la quantificazione della melanina e quindi uno strumento per la ricerca in vitro di possibili modulatori del colore. E’ stata utilizzata una collezione di molecole bioattive non coperte da brevetto, per lo più approvate da FDA, EMA e altre agenzie per quanto riguarda l’effetto sulla melanina e la capacità di modificare i livelli di trascrizione di geni selezionati.
Sperimentazione in vitro.
Dopo aver confermato l’attività modulatrice dei principali induttori e inibitori, è stato condotto uno studio clinico pilota con l’intervento di prodotti cosmetici per convalidare l’idoneità di alcune sostanze selezionate come ingredienti cosmeceutici per la modulazione (scurimento,schiarimento, ondulazione o lisciatura) del colore e della forma dei capelli a livello del follicolo.
Le sperimentazioni
Sono stati trovati 85 geni trascritti in modo significativamente diverso tra capelli ricci e lisci che in precedenza non erano stati associati a questa caratteristica nell’uomo. Quindi sono stati individuati alcuni dei geni più variabili nella guaina epiteliale interna dei follicoli, Questa è infatti la parte del follicolo che imposta la forma dei capelli.
Lo screening delle sostanze ha portato a selezionare 3 attivi per la sintesi della melanina per il colore dei capelli e 4 attivi per modificarne la forma. Questi sono stati testati di nuovo su 33 volontari. 8 volontari su 14 hanno mostrato cambiamenti del colore dei capelli, mentre i cambiamenti della forma si sono verificati in ben 16 volontari su 19.
Fattibilità delle lozioni
Trattandosi di un test di fattibilità, i ricercatori hanno puntato solo a ottenere risultati rilevabili e non ottimali. Sono state eseguite così 15 applicazioni nel corso di sole 5 settimane perché si potessero vedere in alcuni volontari delle variazioni apprezzabili di colore o di forma dei capelli nella metà dello scalpo in cui sono stati applicati gli attivi.
Non sono state rilevate differenze significative nei tassi di crescita dei capelli
tra la lunghezza dei capelli nelle aree del cuoio capelluto trattate con placebo e le formulazioni di prova. Inoltre, i volontari non hanno riportato alcun effetto collaterale negativo associato all’applicazione topica della formulazione per tutta la durata dello studio.
Con l’azione di alcune sostanze a livello topico si potrebbero ottenere cambiamenti di colore e forma dei capelli.
Gli attivi per il colore
I tre attivi selezionati per il cambiamento del colore sono il dipiridamolo, la rivastigmina e il cloridrato di paroxetina. Il dipiridamolo ha scurito i capelli e sintetizzando una media del +36% di melanina rispetto al placebo. Questo composto è un inibitore della fosfodiesterasi tipo il Viagra e il Cialis, ma viene usato per la vasodilatazione delle coronarie.
Invece gli altri due attivi schiariscono i capelli. La rivastigmina agendo sui recettori muscarinici dell’acetilcolina dei melanociti. Si ritiene infatti che l’acetilcolina inibisca l’adenilato ciclasi e comprometta la sintesi di cAMP, causando una conseguente diminuzione della sintesi di melanociti. La paroxetina è un noto farmaco antidepressivo e ansiolitico. Per questo tipo di farmaci sono stati riscontrati sia effetti di aumento che di diminuzione della melanogensi a seconda della sostanza utilizzata. Le variazione della produzione di melanina si ritiene dovuta alla modulazione dei recettori della serotonina.
In questi test è stato provato che le variazioni del colore dei fusti dei capelli sono state originate dai follicoli con queste sostanze. Infatti i soli fusti dei capelli tagliati e trattati con queste stesse sostanze non hanno cambiato colore.
Gli attivi per la forma
Le sostanze attive nel modificare la forma del capello da lisci a ricci e viceversa, sono quattro: la midodrina cloridrato, l’acido etacrinico, il topiramato e l’entacapone.
La midodrina cloridrato è risultata attiva nello stirare i capelli ondulati o ricci, mentre, l’entacapone e il topiramato per arricciare i capelli lisci. Nello stesso senso della midodrina agisce invece l’acido etacrinico.
Considerazioni finali
Nella ricerca non si accenna ai due problemi più diffusi riguardanti i capelli: la calvizie e la canizie. Probabilmente i ricercatori ritengono che anche la sostanza sperimentata con efficacia sulla sintesi di melanina nei follicoli non possa risultare attiva se i melanociti non producono più questo pigmento o non sono più presenti. Tuttavia è possibile che questa o altre sostanze analoghe possano contrastare la comparsa dei capelli bianchi quando la sintesi di melanina è ridotta, ma non del tutto scomparsa.
Con questi studi potrebbero aprirsi nuovi percorsi per curare calvizie e canizie.
Interessante anche il dettaglio sugli antidepressivi e gli ansiolitici che possono sia aumentare che ridurre la produzione di melanina nei follicoli dei capelli. Alla luce di queste indicazioni chi soffre o teme di sviluppare canizie e deve curare ansia o depressione può chiedere la prescrizione di un farmaco che aumenti la produzione di melanina. Va anche detto che l’applicazione topica sembrerebbe comunque la più adatta per avere effetti solo sui capelli, mentre l’assunzione sistemica dovrebbe minimizzare gli effetti collaterali sui capelli che siano desiderati o meno.
Quanto alla calvizie è possibile che queste o altre sostanze analoghe si possano rivelare d’utilità nel contrastarla. Questo perché il capello miniaturizzato tende a perdere colore e in molti casi ad ondularsi o arricciarsi. Ad ogni modo modificare con dei topici il colore e la forma dei capelli può aprire delle vie per modificarne la dimensione riportando i capelli vellus, ossia miniaturizzati, a capelli terminali.
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