Una molecola ipoallergenica che agisce bloccando la perdita di attività dei follicoli piliferi e un composto formato da glucosio, riserva energetica necessaria al metabolismo e in particolare al trasporto cellulare, e acido linoleico (o vitamina F), acido grasso essenziale precursore della sintesi di elementi che costituiscono la fibra.
È la nuova associazione contro la caduta dei capelli, presentata a Milano nel corso della conferenza ‘Capelli: sappiamo proprio tutto’?.
Proprio su una coltura di follicoli piliferi opportunamente isolati da frammenti del cuoio capelluto, posti in coltura in ambiente controllato e marcati con un isotopo radioattivo (carbonio 14), è stato possibile scoprire che il composto viene incorporato alla base del bulbo, zona di intensa attività metabolica, sulla guaina e sul fusto.
‘Per quanto riguarda il trattamento è opportuno sottolineare che i farmaci hanno indicazioni ben consolidate, in particolare nell’alopecia androgenetica, nelle alopecie cicatriziali e nell’alopecia areata, mentre i cosmetici sono indicati soprattutto in quelle forme di cui non è certa la causa e per le quali non esistono trattamenti specifici, come la caduta periodica dei capelli’, afferma Bianca Maria Piraccini, dermatologa all’Università di Bologna, ‘il cosmetico, tuttavia, è utile non soltanto per l’effetto tranquillizzante legato al suo stesso utilizzo ma anche per l’efficacia del massaggio praticato per applicarlo, che attiva la ripresa della crescita di alcuni follicoli’.
‘L’alopecia continua ad essere un problema di notevole attualità non soltanto per le sue ripercussioni estetiche e psicologiche su chi ne è affetto, ma anche per l’interesse scientifico, corroborato dall’introduzione di nuove metodiche di studio del capello che hanno portato maggiore chiarezza nella diagnosi delle diverse forme di alopecia e nuove evidenze biologiche, come l’individuazione di una nuova fase del ciclo di vita del capello che potrebbe avere un ruolo di primo piano nell’alopecia androgenetica: il kenogen. Sempre attraverso la videodermatoscopia è stato possibile capire come la fibra si modifichi a seguito di un trattamento mirato a garantire le condizioni ottimali di trofismo a livello non solo della matrice, ma dell’intera struttura pilifera’, osserva Antonella Tosti, Professore straordinario alla Clinica Dermatologica dell’Università di Bologna.