La calvizie precoce si eredita dai geni materni?
Un gruppo di scienziati tedeschi diretti da Markus Nothen dell’Universita’ di Bonn, che ha pubblicato i risultati della ricerca sull’American Journal of Human Genetics.
Se da tempo si sospettava che la calvizie precoce fosse dovuta a fattori ereditari, finora non era chiaro quali fossero in particolare i geni coinvolti. La ricerca tedesca ha invece messo in evidenza per la prima volta un gene associato piu’ di ogni altro alla perdita dei capelli e che si trova sul cromosoma X, ossia quello che ogni maschio eredita dalla propria madre.
Piu’ in dettaglio si tratta di un gene che codifica per un recettore androgeno, una proteina che risponde agli stimoli degli ormoni sessuali maschili. La calvizie precoce, hanno spiegato i ricercatori, e’ il risultato di alcune varianti di questo gene che portano a un arretramento progressivo dell’attaccatura dei capelli e al diradamento in cima al capo (la cosiddetta chierica).
Altri geni, oltre a quello appena scoperto, sono coinvolti nella perdita, talvolta inarrestabile, dei capelli, precisano gli autori dello studio, e alcuni di questi sembra siano indipendenti dal sesso, tanto che in qualche caso il ‘difetto’ ereditario potrebbe arrivare per via paterna.
Per arrivare alla scoperta gli scienziati tedeschi hanno condotto ricerche durate anni a caccia di famiglie in cui la calvizie maschile era ricorrente. Dai campioni di sangue sono riusciti infine a identificare i geni piu’ sospetti fino a selezionare l’indiziato numero uno, una variante che produce un eccesso di recettori androgeni sullo scalpo, reso per questa ragione piu’ sensibile agli effetti ormonali e quindi alla perdita di capelli.
Ora gli scienziati puntano ad allargare la ricerca reclutando altri calvi per scoprire nuovi geni coinvolti nella caduta dei capelli. In particolare, l’obiettivo e’ quello di indagare la perdita accentuata prima della fatidica soglia dei 40 anni.
Oltre alle ricerche sulle cause genetica dei problemi tricologici, di recente ci si e’ concentrati anche sulle ‘ricadute’ psicologiche della perdita. Uno studio della Gallup condotto su 1500 uomini in 5 Paesi europei e risalente allo scorso anno, suggerisce che sono proprio i tedeschi, insieme agli inglesi, a soffrire di piu’ per la calvizie. Ben tre quarti del campione intervistato ammette scarsa autostima e due terzi si sente insicuro. Se si va al Sud, invece, gli uomini appaiono piu’ rilassati sul fronte della calvizie. E se la meta’ degli inglesi calvi opta per una soluzione ‘radicale’ (rasatura a zero o zazzera), ben il 90% dei tedeschi si affida alla mano di esperti della ricrescita, nella speranza poi che la ricerca scientifica sulle cellule staminali porti prima o poi alla ‘resurrezione’ del follicolo.
Lo scorso anno, all’Universita’ della Pennsylvania, con le staminali un piccolo miracolo tricologico e’ gia’ accaduto. Per ora pero’, i follicoli miracolati erano quelli dei topi di laboratorio.
Quanto infine ai luoghi comuni, meglio farne da subito piazza pulita: e’ falso che berretti e cappelli siano responsabili della calvizie. Ed e’ falso pure che sia preferibile la spazzola al pettine, o che asciugacapelli e shampoo quotidiani siano complice della caduta delle chiome. Cento colpi di spazzola non sono un rimedio e la colpa non si puo’ affibbiare neppure a eccesso di sudorazione o lunghe esposizioni al sole. Per ora si puo’ ‘strigliare’ solo la mamma.