ABS-201 torna al centro dell’attenzione
Negli ultimi mesi ABS-201, l’anticorpo sperimentale sviluppato da Absci, è tornato a far parlare di sé nel mondo della ricerca sulla perdita dei capelli. Non perché sia comparsa una “cura definitiva”, ma perché il programma ha compiuto due passi concreti e importanti: la pubblicazione di nuovi dati ex-vivo su tessuto umano e l’avvio dei primi test clinici sull’uomo.
Si tratta di un’evoluzione significativa rispetto alle fasi precliniche iniziali. Per chi segue da tempo le novità nel campo dell’alopecia androgenetica, questi aggiornamenti meritano attenzione perché indicano un avanzamento reale lungo il percorso regolatorio, pur con tutta la cautela che un progetto ancora sperimentale richiede.
Cosa mostrano i nuovi dati ex-vivo su cuoio capelluto umano
La novità più rilevante riguarda i test condotti su tessuto umano ex-vivo, cioè campioni di cuoio capelluto mantenuti vitali in laboratorio. In questo modello, ABS-201 ha dimostrato di stimolare segnali biologici associati alla rigenerazione del follicolo pilifero, in particolare a livello della cosiddetta nicchia delle cellule staminali follicolari.
Questo punto è centrale: nella calvizie androgenetica il follicolo non “muore”, ma si miniaturizza e perde progressivamente la capacità di produrre capelli terminali. L’obiettivo di ABS-201 non è semplicemente prolungare il ciclo di crescita, ma riattivare i meccanismi che mantengono il follicolo funzionale nel tempo.
Il fatto che questi effetti siano stati osservati su tessuto umano, e non solo su modelli animali, rende i risultati più rilevanti dal punto di vista traslazionale, pur restando preliminari.
ABS-201 dovrebbe essere iniettato nel cuoio capelluto diradato o glabro per rigenerare i capelli.
Dati dei test
Questi test indicano che:
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ABS-201 stimola la crescita follicolare umana ex-vivo, promuovendo segnali associati alla rigenerazione dei capelli.
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L’anticorpo inibisce la segnalazione del recettore della prolattina (PRLR), fondamentale per ritardare la regressione del capello e prolungare la fase di crescita (anagen).
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L’effetto si traduce in prolungamento della fase anagen e aumento della produzione di fattori di crescita come IGF1 e FGF7, che favoriscono la proliferazione delle cellule del follicolo pilifero.
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I test mostrano anche preservazione e ampliamento del pool di cellule staminali dei follicoli (K15+ e progenitori CD34+), un effetto che può contribuire a invertire la miniaturizzazione follicolare tipica dell’alopecia androgenetica.
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Questi risultati ex-vivo suggeriscono per la prima volta che ABS-201 potrebbe non limitarsi ad arrestare la caduta ma favorire la possibilità di convertire capelli sottili (vellus) in capelli robusti (terminali) nei modelli umani di laboratorio.
Un anticorpo progettato con l’intelligenza artificiale
ABS-201 è stato sviluppato utilizzando piattaforme di intelligenza artificiale per la progettazione di anticorpi. Questo approccio consente di selezionare molecole con caratteristiche molto specifiche, ottimizzando fin dalle prime fasi affinità, stabilità e funzione biologica.
Nel caso di ABS-201, il bersaglio è un pathway coinvolto nella regolazione del follicolo pilifero e nella sua risposta ormonale. L’idea alla base del progetto è che intervenire direttamente sui segnali molecolari che governano la miniaturizzazione possa offrire un approccio diverso rispetto ai trattamenti oggi disponibili, che agiscono soprattutto su ormoni o flusso sanguigno.
Il programma di sviluppo dei prodotti (pipeline) di Absci.
L’avvio della fase clinica 1/2a: cosa significa davvero
Un altro passaggio chiave è l’inizio dello studio clinico di fase 1/2a, noto come trial HEADLINE™. In questa fase, l’obiettivo principale non è ancora dimostrare l’efficacia cosmetica, ma valutare sicurezza, tollerabilità e comportamento del farmaco nell’organismo.
In altre parole, si tratta di verificare che ABS-201 possa essere somministrato senza problemi significativi e che raggiunga il bersaglio biologico previsto. Eventuali segnali preliminari di efficacia sarebbero un bonus importante, ma non il fine principale di questa fase.
È un passaggio obbligato e delicato, che distingue i progetti promettenti da quelli che restano confinati al laboratorio.
Perché ABS-201 è diverso da altre terapie sperimentali
Molti progetti contro la calvizie si concentrano su:
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stimolare temporaneamente la fase anagen
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ridurre l’azione degli androgeni
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migliorare la vascolarizzazione del cuoio capelluto
ABS-201 punta invece a un livello più profondo: la biologia del follicolo. L’idea di rigenerare o preservare la nicchia staminale è ambiziosa e, se confermata, potrebbe cambiare l’approccio terapeutico nel lungo periodo.
Questo non significa che ABS-201 sostituirà a breve i trattamenti esistenti, ma che potrebbe affiancarli o rappresentare un’opzione completamente nuova in futuro.
Cellule staminali
Cautela e realismo: cosa non sappiamo ancora
È fondamentale mantenere aspettative realistiche. I dati disponibili:
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sono preliminari
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derivano in gran parte da modelli ex-vivo
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non dimostrano ancora una ricrescita clinica stabile negli esseri umani
Serviranno studi più ampi, follow-up lunghi e confronti con placebo prima di poter parlare di reale efficacia. Inoltre, restano aperte domande su modalità di somministrazione, frequenza del trattamento e durata dei benefici.
Conclusione: un passo avanti, non un traguardo
Gli ultimi sviluppi di ABS-201 rappresentano un avanzamento concreto, non una rivoluzione immediata. I dati su tessuto umano e l’avvio dei test clinici indicano che il progetto sta seguendo un percorso serio e strutturato, cosa tutt’altro che scontata nel settore della ricerca sulla calvizie.
Per ora ABS-201 resta una terapia sperimentale, ma è senza dubbio uno dei programmi più interessanti da monitorare nei prossimi anni per chi segue l’evoluzione delle cure contro la perdita dei capelli.
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