Due opzioni possibili vengono spesso discusse:
1) Il corpo umano non era destinato alla sopravvivenza dopo i 30 anni circa. Il nostro sviluppo intellettuale ci ha dato il potere di prolungare la nostra vita attraverso la medicina e la sanità. L’alopecia androgenetica si manifesta effettivamente alla metà della vita e in vecchiaia, ben dopo l’età di cui i nostri antenati nell’evoluzione si dovevano accontentare. Quindi può darsi che l’alopecia androgenetica non abbia un reale significato evolutivo.
2) I nostri antenati primati, possono aver sviluppato l’alopecia androgenetica, ma solo molto pochi degli esemplari più vecchi possono aver effettivamente sofferto di perdita di pelo. L’alopecia androgenetica può essere considerata anche indice dello stato fisico e sociale dell’individuo. Per esempio, il pelo grigio sulla schiena dei gorilla di montagna (silver back) è un segno di superiorità in una comunità. L’alopecia può aver avuto un significato simile nei nostri antenati.
I macachi dalla coda mozza e certe specie di scimpanzé sviluppano l’alopecia androgenetica.
L’alopecia che colpisce i macachi dalla coda mozza è patologicamente molto simile all’alopecia androgenetica umana. La loro alopecia colpisce sia i maschi che le femmine in numero simile e si sviluppa come una graduale perdita di pelo sulla fronte. I maschi di solito hanno un’alopecia più grave rispetto alle femmine. La calvizie è androgeno dipendente e i macachi dalla coda mozza sono stati anche usati come modelli di ricerca per malattie androgeno dipendenti.
Ricerche hanno dimostrato che gli esemplari giovani di macaco dalla coda mozza hanno maggiori concentrazioni di deidrosterone (DHT) nella parte frontale dello scalpo a causa di alti livelli di 5 alfa reduttasi, enzima che converte il testosterone in deidrosterone