Si presenta simile al moniletrix ma i rigonfiamenti del fusto (“pseudonodi”) sono di dimensioni variabili l’uno dall’altro, con le cellule cuticolari conservate, disposti a distanza irregolare e con tratti intermedi (“pseudointernodi”) privi di scanalature.
Inoltre, sempre a differenza del moniletrix, l’alterazione non è ereditaria ma consegue a traumi fisico-chimici. Lo pseudomoniletrix è un “artefatto”, non vi sono anomalie del follicolo e le fratture avvengono quasi esclusivamente in corrispondenza dei nodi.