Il trifoglio rosso è considerato una delle fonti più ricche di isoflavoni (sostanze idrofile, ossia solubili in acqua, che agiscono come estrogeni e si trovano in diverse specie vegetali). I principali isoflavoni contenuti nel trifoglio rosso sono la genisteina, la daidzeina, la formononetina, la biocianina A, che sono tra i più potenti fitoestrogeni. La daidzeina e la fomononetina sono peraltro i precursori dell’equolo, considerato un fitormone in grado di neutralizzare il DHT, l’ormone a cui è dovuta l’azione androgena che sta alla base sia della calvizie comune che dell’ipertrofia prostatatica benigna (ma anche delle forme tumorali che coinvolgono la prostata).Il trifoglio rosso è anche una fonte di molte altre preziose sostanze e nutrienti tra cui calcio, cromo, magnesio, niacina, fosforo, potassio, tiamina e vitamina C.
E’ utilizzato contro le vampate di calore, la sindrome premestruale, l’abbassamento del colesterolo, l’aumento e la salute del seno, come diuretico e per migliorare la circolazione del sangue. Viene poi usato per aiutare a prevenire l’osteoporosi, ridurre la possibilità di coaguli di sangue e di placche arteriose e per limitare lo sviluppo di iperplasia prostatica benigna.
Diversi studi su un estratto brevettato di isoflavoni del trifoglio rosso suggeriscono che questo può ridurre significativamente le vampate di calore nelle donne in menopausa. Inoltre, la menopausa aumenta il rischio di una donna di sviluppare l’osteoporosi (significativa perdita di massa ossea) e alcuni studi suggeriscono che un estratto brevettato di isoflavoni di trifoglio rosso può rallentare la perdita ossea e persino aumentare la densità minerale ossea nelle donne in pre e post -menopausa. Questo tipo di azione può essere dovuto all’effetto estrogeno-simile degli isoflavoni di trifoglio rosso e il trifoglio rosso può anche avere un effetto diretto di prevenzione contro le fratture ossee.
Il trifoglio rosso contiene appunto gli isoflavoni che appartengono a una classe più ampia di sostanze chimiche vegetali note come fito-estrogeni (ossia estrogeni di origine vegetale), per questo motivo è spesso assunto per alleviare i sintomi della sindrome premestruale (PMS). Gli isoflavoni hanno una struttura simile agli ormoni femminili, gli estrogeni, pertanto, si possono legare ai recettori degli estrogeni in tutto il corpo e in particolare nella vescica, nei vasi sanguigni, nelle ossa, nel cuore e nei follicoli piliferi.
Nelle donne con normali livelli di estrogeni, gli isoflavoni del trifoglio rosso possono contrastare alcuni estrogeni naturali e così prevenire o alleviare i sintomi dovuti agli estrogeni – ad esempio il dolore al seno – che sono associati con la PMS . Questo effetto può anche ridurre la possibilità di sviluppare il tumore dell’endometrio (il rivestimento dell’utero) che è pure estrogeno-dipendente. Inoltre, i risultati di uno studio su quasi 1000 donne, suggeriscono che il trifoglio rosso può interferire con l’aromatasi, un enzima noto per promuovere la progressione del tumore dell’endometrio.
Il Trifoglio rosso (Trifolium pratense – Fam. Fabaceae o Leguminose) è una pianta ricca di isoflavoni e altre sostanze come oligoelementi e vitamine. Nella foto: un prato di trifoglio rosso fiorito.
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Il trifoglio rosso può anche inibire gli enzimi che nei maschi possono portare a sviluppare ipertrofia prostatica benigna e cancro alla prostata. Infatti l’estratto di trifoglio rosso ha mostrato un’attività inibitoria della 5 alfa reduttasi l’enzima responsabile dell’ipertrofia prostatica benigna, un ingrossamento non canceroso della prostata che si sviluppa con l’età e che può portare a sintomi come un debole flusso di urina, spesso interrotto, a gocciolamento dopo la minzione e a voglia di urinare dopo la minzione, che sono problematiche cui vanno incontro invecchiando la maggior parte dei maschi.
Si ritiene che il trifoglio rosso possa aiutare a prevenire le malattie cardiache in diversi modi. Anche se i risultati degli studi sull’uomo non sono definitivi, alcuni mostrano che l’assunzione di trifoglio rosso può abbassare i livelli di colesterolo “cattivo” (lipoproteine a bassa densiità – LDL) e aumentare i livelli di quello ‘buono’ (lipoproteine ad alta densità – HDL). Inoltre, il trifoglio rosso può anche promuovere un aumento della secrezione di acidi biliari. Perché il colesterolo è un componente importante degli acidi biliari, la maggiore produzione di acidi biliari normalmente significa che più colesterolo viene utilizzato e meno colesterolo va in circolo nel corpo.
Inoltre, il trifoglio rosso contiene piccole quantità di sostanze chimiche note come cumarine che possono aiutare a mantenere il sangue più fluido. Pertanto, la possibilità di formazione di coaguli sanguigni e placche arteriose può essere ridotta. Le placche sono aggregati di cellule del sangue, grassi e altre sostanze che possono accumularsi nei vasi sanguigni, riducendo o bloccando il flusso di sangue. Il trifoglio rosso può anche servire a mantenere le arterie forti e flessibili, una qualità spesso chiamata “compliance arteriosa” che può fare in modo che i depositi di placca non comportino un attacco di cuore o un ictus .
A livello di azione sui capelli, il trifoglio rosso può essere utile nell‘alopecia androgenetica per gli stessi motivi per cui è benefico nel contrastare i sintomi delle malattie estrogeno-dipendenti e l’iperplasia prostatica benigna, vale a dire per la presenza nel suo estratto di fitoestrogeni come la genisteina, la daidzeina, la formononetina, la biocianina A che possono contrastare l’azione degli ormoni androgeni che stanno alla base della calvizie comune e promuovere una benefica azione estrogenica a livello locale che è favorevole alla crescita e al mantenimento dei capelli.
Recensito su calvizie.net troviamo il prodotto Weekly Intensive Boosting Treatment, della linea Caviar Clinical di Alterna, un marchio che si è fatto notare negli ultimi anni per i prodotti dalle formulazioni ricche e curate.
questo prodotto, insieme agli altri della stessa linea, fa dei fitoestrogeni del trifoglio rosso il proprio “cavallo di battaglia” per un trattamento cosmetologico della calvizie androgenetica, sia maschile che famminile.