Follica la società con sede a Boston e la persona che sta dietro la sua tecnologia, il ricercatore George Cotsarelis, hanno di recente svelato qualche segreto sul progetto facendo due annunci: uno, di cui abbiamo dato conto in un recente articolo qui, è l’individuazione di una proteina chiave che potrebbe essere usata come cura per far nascere nuovi capelli, il secondo è quello di aver già utilizzato in test clinici sull’uomo la propria tecnologia seguendo una procedura che ha avuto buon esito nel far crescere nuovi follicoli dei capelli.
Questioni aperte
Restano tuttavia aperte un certo numero di questioni, perché Follica ha fornito scarse notizie riguardo a questi esperimenti, per esempio non ha indicato il numero di soggetti sottoposti a terapia, dove i test abbiano avuto luogo, la valutazione dei risultati, il tipo di studi che faranno seguito a questi test e quanto grosso modo ci vorrà affinché queste scoperte diventino un’applicazione concreata da commercializzare. Follica peraltro è molto evasiva anche sui dettagli dell’attuale procedura.
“Dobbiamo stare attenti a come rilasciamo queste notizie perché c’è un vasto seguito da parte del pubblico” afferma il cofondatore di Follica e il titolare di Pure-Tech, Bernat Olle.
La storia di Follica
Per chi non conoscesse la storia di Follica, questo è il riassunto: le ricerche che il prof. Cotsarelis ha condotto alla Pensylvania University hanno mostrato che nei topi si formano nuovi follicoli con la guarigione di una ferita cutanea. In pratica quando vengono tolti gli strati superficiali della pelle le cellule sottostanti formano nuova cute e nuovi follicoli e questi danno luogo a nuovi peli.
Follica cerca di trovare una procedimento in combinazione con delle sostanze attive per approfittare di questa finestra temporale rigenerativa per indurre alcune cellule a formare nuovi follicoli dei capelli.
Attualmente il dr. Cotsarelis pare aver trovato il catalizzatore che può probabilmente far diventare una cura questo processo naturale. Il team del ricercatore ha infatti individuato una proteina conosciuta come “fattore di crescita dei fibroblasti 9” (FGF9) – che secondo Olle scarseggia nella pelle umana – che ha varie funzioni biologiche, ma riveste un ruolo importante nella rimarginazione delle ferite. I ricercatori hanno trovato che le cellule producono molto FGF9 prima che si formi un nuovo follicolo pilifero nella cute, pertanto aumentando questo fattore durante la rigenerazione cutanea, si può orientare la pelle verso la creazione di nuovi peli e capelli.
“Si rivela un chiaro legame tra la rigenerazione dei tessuti e il sistema immunitario della pelle” spiega Olle. “Si apre la strada per intervenire terapeuticamente sull’uomo seguendo questo approccio”.
Nel brevetto di Follica sulle apparecchiature per asportare la cute si evidenzia questa procedura col laser che crea dei fori (profondi 1 mm e distanti tra loro anche un solo 1 mm) che vengono riempiti con un getto preciso (tipo “stampante a getto” ) con un gel che provvede poi a rilasciare nel tempo la sostanza che porta alla generazione di nuovi follicoli. |
Gli attuali sviluppi
L’idea di Follica è quindi quella di usare dei dispositivi con proprio brevetto – Olle dice che la società ha un vasto gruppo di brevetti di questo tipo – per fare in modo che questo processo abbia luogo per poi aggiungere l’FGF9. Il che porterebbe, in teoria, a una procedura per far crescere dei capelli: un dottore userebbe un’apparecchiatura creata appositamente da Follica per rimuovere gli strati superficiali della pelle in un’area delimitata con diradamento dei capelli (Olle afferma che la procedura non è dolorosa, ma che l’area potrebbe comunque essere resa insensibile). Mentre la pelle è in questa situazione, il dottore applicherebbe la sostanza attiva. Olle si è rifiutato di specificare quale tipo di sostanza potrebbe essere utilizzata, se questa potrebbe contenere FGF9, oppure se l’abbinamento della procedura con l’aggiunta della sostanza attiva dovrebbe indurrebbe il corpo a produrre FGF9 per proprio conto. Ha però affermato, che la società ha svolto un grosso lavoro valutando diverse formulazioni topiche che sono state applicate direttamente sulla pelle.
Le prime applicazioni sull’uomo
Follica ha dichiarato di aver già effettuato sperimentazioni precliniche che combinano apparecchiature create per asportare la cute con diverse non specificate “sostanze attive sia già conosciute che nuove”. Dichiara anche di aver svolto “una serie” di sperimentazioni cliniche, compreso uno studio di medio periodo che ha condotto alla produzione di nuovi follicoli piliferi nell’uomo. Sfortunatamente peraltro, Olle e Follica non stanno offrendo molti dettagli su questi studi, limitandosi a indicare che la piattaforma si sta rivelando sin qui efficace e che la ricerca ha spianato la strada al prossimo passo della società: provare una specifica apparecchiatura con una specifica, ben conosciuta e testata sostanza attiva (che significa che non dovrà essere testata nel frattempo come nuovo farmaco) in un gruppo di pazienti.
“Siamo riusciti a mostrare in modo consistente di avere creato parecchi nuovi follicoli di capelli nell’uomo e questo è qualcosa che nessun altro approccio all’alopecia, a quanto ne sappia io, è stato capace di fare”, dice Olle, “Questo è un passo fondamentale. L’obiettivo di alcune di queste prime sperimentazioni è stato quello di verificare l’ipotesi del meccanismo che abbiano visto nei topi”.
Follica, per esempio, dovrebbe ancora definire in sperimentazioni più lunghe e controlli successivi sui pazienti quanto a lungo possano durare i nuovi capelli, in modo da capire se i pazienti debbano sottoporsi nel frattempo a un altro trattamento.
Tratto e tradotto da: http://www.xconomy.com/boston/2013/06/03/hair-raising-follica-study-could-point-to-baldness-therapy/