Alopecie da denutrizione: esistono davvero?
Vi è un diretto rapporto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dure dei peli e delle unghie. Secondo Rook diete troppo rigide e mal equilibrate hanno contribuito all’aumento delle alopecie e delle ipotrichie riscontrato negli ultimi anni, specie nelle donne. Certamente una dieta inappropriata può contribuire ad aggravare un defluvio già in atto, talvolta in modo definitivo causando alopecia da carenze alimentari.
Alopecie da denutrizione: il ruolo di aminoacidi e proteine
Dato che vi è un rapporto diretto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dure dei peli e delle unghie, diete restrittive e/o mal equilibrate possono essere causa di debolezza strutturale e caduta dei capelli. Bradfield ha dimostrato su volontari sani sottoposti a dieta aproteica che il diametro del bulbo dei capelli si riduce notevolmente dopo soli 11 giorni seguito, verso il 14°, da marcata riduzione del pigmento melanico e, infine, dopo qualche settimana, da atrofia prima e perdita poi delle guaine del follicolo pilifero. E’ importante notare che queste alterazioni del bulbo e dello stelo del capello si verificano quando ancora non sono evidenti segni ematici di carenza proteica, quasi che l’organismo, finalisticamente, risparmiasse le proteine per le funzioni essenziali togliendole a tutte quelle sintesi di cui può fare a meno. Gli esami del sangue, se normali, non garantiscono pertanto l’assenza di carenze proteiche e di minerali a livello del capello. Una modesta trazione sul capello provoca, dopo dieta aproteica, la rottura intrafollicolare del fusto dimostrando un difetto dei sistemi di “ancoraggio” e una riduzione della tipica elasticità .
Il capello presenta generalmente alterazioni abbastanza caratteristiche che evidenziano temporanei rallentamenti di attività delle cellule della matrice (sia per periodi brevi che più prolungati): diametro ridotto, bulbi piccoli, restringimenti medio o soprabulbari.