Le prime classificazioni scientifiche della calvizie si devono all’opera del Dr. James B. Hamilton, che nel 1951 sviluppò il primo utile sistema di classificazione per misurare l’estensione della calvizie androgenetica nell’uomo.
Hamilton prese in considerazione 312 uomini e 214 donne di razza caucasica di un’età compresa tra 20 e 89 anni e li classificò in otto gruppi differenti.
Normalmente , sono definiti soggetti con Hamilton di tipo I quando non soffrono di calvizie.
Hamilton lo descrisse come ‘l’assenza di recessione bilaterale lungo la linea anteriore dell’attaccatura nelle regioni frontoparietali’.
E’ dunque importante sottolineare come l’attaccatura alta non sia dovuta ad una recessione della linea frontale, ma rappresenta il risultato di un’eredità genetica e tratti familiari pertanto è da ritenersi come una condizione normale.
La calvizie secondo la scala di Hamiltom |
L’esito dei suoi studi portò alla constatazione dei seguanti:
– il 96% degli uomini e il 79% delle donne raggiungono almeno lo stadio II della scala dopo la completa maturazione sessuale.
– il 58% degli uomini sopra i 50 anni avevano un modello dal tipo V al tipo VIII e la loro calvizie si stabilizzava intorno ai 70 anni.
Secondo Hamilton praticamente il 99% degli uomini rientrano nelle casistiche rappresentate nella sua scala, mente il 25% delle donne dopo i cinquant’anni svilupperebbe calvizie perlomeno di tipo IV.