Si tratta in realtà di una retrospettiva con autovalutazione da parte di diversi utilizzatori di un metodo, noto a molti cultori delle pratiche anti-calvizie, inventato da Robert S. English Jr (per tutti Bob) per contrastare la calvizie comune e che prevede 20 minuti al giorno di massaggi anche molto energici di tre parti dello scalpo a rotazione con pressioni, pizzicotti e stiramenti.
Il metodo va sotto il nome di Perfect Hair Health e in questa pubblicazione vengono raccolte le statistiche relative a 340 persone con problemi di capelli che lo hanno utilizzato nel corso di un’annata. Non tutti questi soggetti sono riusciti a mantenere l’impegno di effettuare questi energici massaggi ai capelli per 20 minuti al giorno e in media chi l’ha fatto lo ha fatto per poco più di sette mesi.
Nonostante questi limiti quasi il 70% di chi ha seguito il metodo di questi massaggi dichiara di aver avuto mantenimento e ricrescita. Percentuali degne dei migliori farmaci anti-calvizie, anche se dal riassunto della pubblicazione non si sa quanti abbiano ottenuto solo mantenimento e quanti anche ricrescita.
L’inventore del metodo ha mostrato per primo di aver recuperato con questi faticosi massaggi una piccola apertura iniziale in zona vertex, ma siccome molti in rete lo hanno tacciato di non avere calvizie comune, mostra sul suo sito la diagnosi di alopecia androgenetica (calvizie comune) fatta da un noto chirurgo statunitense specializzato in trapianto di capelli.
Questa non è la prima pubblicazione ufficiale di English Jr., la prima risale al 2017 e riguarda la sua particolare teoria che ipotizza che il DHT, l’ormone androgeno centrale nella progressione della calvizie comune, non sia il diretto responsabile della miniaturizzazione dei capelli e sia pertanto da contrastare direttamente, ma che sia il responsabile di condizioni al contorno come la fibrosi, la calcificazione e altro ancora che porterebbero il follicolo a miniaturizzarsi.
In pratica, secondo questa teoria, si potrebbe contrastare la calvizie senza preoccuparsi di ridurre il DHT, ma focalizzandosi sulla circolazione e la tonicità delle parti dello scalpo affette da calvizie, da qui gli energici e lunghi massaggi alla base di questo metodo.
Va detto che la pubblicazione attuale manca dei crismi della migliore scientificità (ad esempio test in doppio cieco con gruppo di controllo e simili) e che il metodo in questione è nato dalla constatazione che le cure ufficiali contro la calvizie non sono efficaci in tutti i casi o comunque non portano a riavere tutti i capelli persi, tuttavia con tale criterio anche questo metodo “fisico” , pur se si volesse prendere per buona questa pubblicazione, non risulta risolutivo.
La pubblicazione pertanto non può che concludersi chiedendo approfondimenti successivi e constatando che i massaggi sono sicuramente utili contro la calvizie, cosa che è probabilmente vera, come è vero però che difficilmente potranno sostituire le cure standard, sopratutto se sono faticosi e impegnativi come quelli proposti dall’inventore di questo metodo (che peraltro prevede anche altre cure accessorie consigliate).
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