Astro Immune è un integratore utile per rafforzare il sistema immunitario e le difese dell”organismo. Le attività principali di questo integratore sono la prevenzione contro l”influenza, i disturbi alle vie respiratorie. Antibatterico, antisettico e antinfiammatorio.Vitaminity – Astro Immune
Astro Immune
Integratore a base di Astragalus membranaceus per il rafforzamento del sistema immunitario.
Confezione: 2 flaconi da 120 capsule cad.
Cod.: VIT05 Categoria: Integratori per capelli
Marca: Vitaminity
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L’Astragalo è un leguminosa originaria della Mongolia, che è ora molto diffusa in Siberia, Cina e Corea del Nord. La radice di Astragalo è una delle sostanze principali delle medicine tradizionali di Cina e Giappone e quella che ha trovato i maggiori riscontri per la sua azione immunostimolante in recenti ricerche scientifiche.
L’estratto secco di radice è particolarmente ricco di polisaccaridi, saponine, isoflavoni e di oligoelementi come il selenio e questo assortimento di principi attivi risulta particolarmente efficace nella moltiplicazione delle cellule del sistema immunitario. L’attenzione maggiore delle ricerche recenti è stata posta sulle saponine come gli astragalosidi e in particolare sull’astragaloside IV che è risultato efficace a livello di 100 mcg/ ml su monociti e i macrofagi umani e per la loro produzione di citochine. Studi sui ratti hanno mostrato che l’estratto di Astragalo è in grado di aumentare la risposta degli anticorpi a un antigene T-dipendente incrementando le cellule Th sia nell’animale normale che in quello immunodepresso.
Altri studi hanno evidenziato efficacia di questo estratto, legata all’attivazione delle cellule NK (natural killer) contro il lupus eritematoso, nonché azione di inibizione del virus dell’herpes simplex tipo I. Va inoltre evidenziato come l’Astragalo abbia mostrato azione protettiva nei confronti degli effetti collaterali di alcuni farmaci antitumorali con azione immunosoppressiva.
Questa attività sul sistema immunitario è risultata efficace in particolare contro il virus parainfluenzale di tipo I e contro i rotavirus. A livello clinico è stata mostrata efficacia contro il raffreddore sia in via preventiva che come cura, in questo ultimo caso riducendo la durata e l’importanza dei sintomi.
Le virtù di questa pianta (o meglio dei composti della sua radice) si estendono anche alle problematiche cardiovascolari, dove l’Astragalo si è dimostrato efficace contro l’angina pectoris: su 92 pazienti trattati con Astragalo si sono avuti aumenti della gittata cardiaca nell’82,6% dei casi contro il solo 0,05% del placebo. In uno studio a doppio cieco su 43 pazienti che avevano subito infarto acuto del miocardio, si è evidenziato il rafforzamento del ventricolo sinistro e della attività anti-radicalica nei soli soggetti che avevano assunto Astragalo. Proprio l’attività antiossidante viene messa in relazione con l’azione cardiotonica dell’Astragalo, il quale secondo alcuni specialisti sarebbe in grado anche di aumentare la sopravvivenza in caso di miocardite acute virali.
Infine l’Astragalo è considerato un adattogeno utile contro lo stress, per rafforzare la memoria, l’apprendimento e le funzioni cerebrali in genere, portando all’aumento del metabolismo energetico. Viene indicato come utile in caso di Sindrome da Fatica Cronica (CFS) un’affezione che viene collegata a diverse disfunzioni del sistema immunitario.
Negli ultimi anni sono poi stati sviluppati dei rimedi a base di estratti ricchi in saponine dell’Astragalo (gli astragalisidi I, II, III, IV….) che avrebbero evidenziato un’azione di attivazione dell’enzima telomerasi , che è l’enzima che riallunga i telomeri, ossia le parti terminali dei cromosomi che costituiscono il DNA il cui accorciamento è costante con l’avanzare dell’età a causa delle continue replicazioni cellulari e che dopo un certo limite (limite di Hayflick, pari a circa 50 replicazioni cellulari) renderebbe impossibile il rinnovamento cellulare e dei tessuti esponendoli quindi alle note degenerazioni tipiche dell’invecchiamento (e di alcune patologie che lo emulano).
Agendo in questo senso queste particolari molecole dell’Astragalo sarebbero dunque tra i più potenti agenti anti-invecchiamento (capaci in teoria di portare addirittura a un ringiovanimento biochimico dei tessuti in cui si attiverebbe la telomerasi). Questa azione sui telomeri è stata dimostrata in vivo e in modelli animali (mentre sono in corso alcune misurazioni sull’uomo che per ora non hanno raggiunto la numerosità sufficiente per essere rilevanti a livello statistico) sarebbe peraltro alla base dell’attività immunostimolante dell’Astragalo che appunto agirebbe sul rinnovo e la moltiplicazione delle cellule del sistema immunitario.
Il ginkgo è una pianta preistorica apparsa sulla Terra 250 milioni di anni fa e che ha dunque attraversato diverse ere geologiche. I suoi flavonoidi (ginkgetolo, isiginkgetolo, bilabetolo, ginkgolide) e terpeni sono principi attivi in grado di combattere la permeabilità dei capillari rafforzandoli, inoltre inibiscono l’aggregazione piastrinica e agiscono come antiossidanti. Sono stati fatti diversi studi sugli estratti di questa pianta, in particolare riguardanti le cure rivolte ai problemi della vecchiaia e i risultati sono stati in buona parte positivi con miglioramenti della memoria, della concentrazione e della brillantezza sia fisica che mentale.
Anche nelle persone più giovani si sono riscontrati analoghi miglioramenti dovuti agli effetti sulla microcircolazione e al potere antiossidante di queste sostanze. Di recente è stata evidenziata un’azione dell’estratto di Ginkgo biloba nell’allungamento dei telomeri del tutto analoga a quella degli astragalosidi della radice di Astragalo che permettono alle cellule dei tessuti di replicarsi (si veda sopra).
Un’azione di questo genere giustificherebbe l’attività generale antisenescenza dell’estratto di Ginkgo. Inoltre non va trascurato il fatto che alcuni flavonoidi dimerici del Ginkgo, inibiscono l’enzima fosfodiesterasi V ossia lo stesso enzima sul quale agiscono farmaci come il Sildenafil (Viagra) e simili, consentendo quindi un più facile e prolungato mantenimento dell’erezione.
L’ashwaganda è una delle piante più note della medicina ayurvedica ossia della medicina indiana tradizionale, dove viene utilizzata come tonico ed energizzante, nonché contro l’invecchiamento, l’insonnia e lo stress, l’impotenza sessuale e l’affaticamento mentale.
Questi usi tradizionali sono peraltro stati confermati da studi recenti nei quali si è rilevata una potente attività antiossidante dei withanolidi che accrescerebbero l’azione della superossidodismutasi e della glutatione pesossidasi nella corteccia frontale e nel corpum striatum. Inoltre è stato riscontrato un effetto contro la perossidazione lipidica cerebrale in animali trattati con colchicina (un potente neurotossico) con riparazione del danno stesso in solo 3 settimane di somministrazione di Withania somnifera. In particolare la Withaferina A, uno degli alcaloidi attivi nell’ashwagandha, ha mostrato una potente azione antinfiammatoria anche contro l’artrite senza che si sia riscontrato alcun tipo di effetto collaterale.
Oltre a combattere l’infiammazione con risultati analoghi a quelli del cortisolo, la stessa sostanza ha mostrato proprietà febbrifughe, analgesiche e antistress simili a quelle dello stesso ormone. E’ pertanto da considerarsi una pianta con effetti adattogeni, dal momento che agisce contro il nervosismo e lo stress, nonché contro l’ansia e la fatica mentale.
Si tratta di una pianta nordamericana, dalle note e studiate proprietà immunostimolanti e attiva contro i raffreddori e le influenze e in generale per gli effetti immunostimolanti aspecifici. Con l’assunzione di Echinacea si osserva l’incremento di fagocitosi, globuli bianchi e macrofagi, nonché di interferone e interleuchine. In modelli animali si è avuto l’aumento della sopravvivenza per effetto sulle cellule NK (natural killer), mentre nei bambini con pertosse si constatata la riduzione della durata della malattia e la diminuzione dei sintomi. In studi specifici su raffreddori e influenza comune l’Echinacea è risultata efficace in oltre il 60% dei casi, mostrando ricadute solo nel 40% dei casi contro il 60% del placebo. Ha inoltre mostrato attività di riduzione dei sintomi influenzali come tosse e raucedine, diminuendo la durata della malattia, rispetto ai placebo.
L’Echinacea in diversi studi si è mostrata efficace nel contrastare le infezioni delle alte vie respiratorie, soprattutto se presa dopo il riscontro dei primi sintomi. Si è inoltre dimostrata l’azione antinfettiva contro Stphylococcus aureus, Escherichia Coli, Pseudomonas aeruginosa, Epidermophyton interdigitale. Inoltre si è mostrata attiva contro l’Herps simplex di tipo I e l’influenza di tipo A2. Ha anche attività antinfiammatoria con la stimolazione dell’ormone ACTH che attiva la produzione di glicocorticoidi e per questo può essere utile nella terapia di prostatiti e uretriti.
E’ un fungo asiatico commestibile e medicinale con un buon contenuto di proteine e aminoacidi essenziali. E’ ritenuto molto efficace per elevare le difese immunitarie e nell’azione contro virus e batteri, aumentando la resistenza del corpo agli agenti patogeni. Pare possedere proprietà antitumorali e sono in corso studi clinici riguardanti il cancro al polmone.
I principali attivi individuati per questo tipo di azioni sono un alfa-glucano chiamato AHCC (Active Hexose Correlated Compound) e un beta-glucano , il lentinano. L’AHCC è un antiossidante che attiva la risposta immunitaria e rafforza la resistenza ai virus, e pare avere azione antitumorale (secondo alcuni studi riguardanti cancro alla prostata e al fegato).
Il lentinano viene impiegato in alcuni paesi come agente antitumorale con somministrazione endovenosa ed è al centro di studi riguardanti la sua azione contro il cancro allo stomaco e al colon, mentre altri studi clinici ne evidenzierebbero l’azione positiva sulle prospettive di vita, la qualità della vita nei malati di cancro, nonché l’azione di prevenzione contro lo sviluppo di tumori.
E’ un componente della molecola glutatione-preossidasi, un enzima che protegge le cellule dall’ossidazione del perossido di idrogeno e dagli iperperossidi. Permette inoltre la attivazione dell’ormone tiroideo T3, partendo dal precursore T4.
Svolge un’azione protettiva sulla struttura delle membrane cellulari e intracellulari favorendo la respirazione cellulare. Il selenio agisce in sinergia con la vitamina E. E’ nota la sua azione di stimolazione della sintesi dei linfociti che sono le cellule del sistema immunitario attive su virus e batteri. Sempre in studi recenti si è potuta constatare l’azione del selenio sull’attivazione della telomerasi, in modo analogo a quello delle saponine dell’Astragalo.
La carenza di selenio porta a invecchiamento precoce, con manifestazioni come miocardiopatia e micronecrosi del miocardio.
Il chitosano è un composto naturale presente nel guscio dei crostacei marini, si tratta di un polimero di polisaccaridi ottenuto dalla deacetilazione alcalina delle chitine. Viene utilizzato come polvere che entrando in contatto coi succhi gastrici forma dei gruppi amminici con carica positiva che si legano agli acidi grassi liberi e agli acidi biliari diminuendone l’assorbimento intestinale e favorendone l’espulsione con le feci.
Astragalo (Astragalus membranaceus) radice e. s. 1140 mg
titolato al 70% in polisaccaridi 798 mg
Ginkgo biloba (Ginkgo biloba) foglie e. s. 285 mg
titolato al 24% in Ginkgo flavonoidi 68.4 mg
Withania (Withania somnifera) radice e. s. 285 mg
titolato al 2.5% in withanolidi 7.2 mg
Echinacea (Echinacea angustifolia) radice e. s. 285 mg
titolato al 4% in echinacoside 11.4 mg
Funghi Shiitake (Lentinus edodes) 272.4 mg
Selenio 55 mcg (100% RDA)
Chitosano deacetilato al 95% 9 mg
*RDA: Dose giornaliera raccomandata
Studi, articoli, notizie
- La scheda dell’Astragalo di Lifegate
- La funzione dell’enzima telomerasi
- La scheda del Ginkgo su Vitaminity
- Il Ginkgo e la telomerasi (in inglese)
- L’Ashwagandha- Withania e il rafforzamento del sistema immunitario (in inglese)
- Lo studio più recente su queste proprietà della Withania (in inglese)
- Secondo alcuni specialisti l’Echinacea sarebbe utile anche contro l’influenza A (suina)
- Articolo sul fungo Shiitake (Lentinus edodes)
- L’ultimo studio sugli effetti immunostimolanti del fungo Shiitake (in inglese)
- L’attività del selenio sulla telomerasi (in inglese)