La tricotillomania (dal greco appunto “manìa” di strapparsi “tillo”, il capello “thrix”) è un disturbo ossessivo-compulsivo che porta chi ne è affetto a strapparsi i capelli intenzionalmente (per gestire situazioni di stress) o involontariamente (non sotto stress). Nella maggior parte dei casi sono appunto coinvolti i capelli, ma almeno un quarto degli strappi riguarda altri peli del corpo in particolare, ciglia, sopracciglia e barba (anche se il disturbo è più diffuso tra le donne).
La confessione
Arisa, nota per portare sempre capelli corti o addirittura rasati, ha confessato su Instagram : “Ecco perché non mi faccio mai crescere i capelli, quando ce li ho, me li stacco“. Quando si è vista Arisa con capelli lunghi si è sempre trattato di parrucche e spesso si è scatenato tra fans e critici il dibattito sul suo look e la sua maggiore o minore femminilità senza sapere del problema sottostante.
Ovviamente la tricotillomania non dipende dalla volontà di chi ne soffre. Si ha una forte tentazione a strapparsi un capello per volta anche per alcune ore al giorno, ma dopo l’iniziale piacere per aver dato sfogo a un impulso irrefrenabile si prova vergogna e dispiacere per essersi danneggiati in primo luogo a livello estetico.
La tricotillomania di solito si accompagna ad almeno un altro disturbo ossessivo-compulsivo come i disturbi alimentari (anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata), dismorfofobia , dermatillomania (procurarsi lesioni cutanee) nonché le più diffuse manie di mangiarsi le unghie o le pellicine intorno o di mordersi le labbra. Pare che in molti casi si sviluppi dalla tricodinìa, ossia dal fastidio che si avverte sulla superficie del cuoio capelluto arrivando a strapparsi i capelli nel tentativo di attenuarlo.
Oltre allo stress, all’ansia, alla depressione e ad altri disturbi ossessivi-compulsivi si è ipotizzata un’origine genetica per la maggiore facilità di essere affetti da tricotillomania da parte di chi ha genitori o fratelli affetti dallo stesso disturbo. Si ritiene che altre cause possano derivare da anomalie cerebrali e da squilibri ormonali, in pratica da una carenza del neurotrasmettitore serotonina e da alterazioni dei livelli di dopamina.
Per curare la tricotillomania si ricorre in prevalenza ad alcune tecniche psicoterapeutiche, ma sono stati usati con successo anche farmaci, in particolare quelli contro l’ansia, la depressione e lo stress, come gli inibitori del re-uptake di serotonina , gli antidepressivi triciclici e il naltrexone, che è un antagonista dei recettori degli oppiacei.
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