MARCO BORTOLATO, M.D., Ph.D.
ANTONELLA MURONI, M.D.,
FRANCESCO MARROSU
Monserrato, Monserrato, Italia
La marcata predominanza nel genere maschile della sindrome di Tourette suggerisce che gli androgeni possano svolgere un ruolo chiave nella fisiopatologia di questo disturbo.
Gli antagonisti del recettore androgeno, come ad esempio la flutamide, attenuano notevolmente i sintomi della sindrome di tourette ma la loro efficacia é mitigata da severi effetti collaterali.
Una valida alternativa per ridurre la segnalazione degli androgeni al cervello potrebbe essere quella di utilizzare gli inibitori della 5 alfa riduttasi, l’enzima che più influenza il metabolismo degli androgeni. Così, abbiamo sperimentato l’efficacia della finasteride, l’inibitore della 5 alfa riduttasi, in un paziente affetto da sindrome di Tourette che non rispondeva alla terapia tradizionale.
La Finasteride è approvata per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna e dell’alopecia.
La finasteride è psicoattiva e causa effetti collaterali molto limitati.
Un uomo di 34 anni e con una storia di 25 anni di grave sindrome di Tourette è stato indirizzato al nostro studio a seguito del precipitoso aggravarsi della sua condizione clinica.
I suoi sintomi includevano tic motori autolesionisti (ad esempio rottura di vetro e lo sfregamento delle nocche su superfici ruvide), attacchi esplosivi di complesse vocalizzazioni, emissioni coprolaliche stereotipate, comportamenti rituali, ossessioni aggressive su temi di contaminazione, compulsioni di pulizia e controllo e una eccessiva pulsione sessuale.
La risonanza magnetica e i test di laboratorio erano normali. La sua terapia attuale iniziata due anni prima che include: pimozide (4mg/die), clomipramine (37.5 mg/die), chlorpromazine (25 mg/die), e lorazepam (7.5 mg/die), aveva prodotto solo una leggera e transitoria diminuzione delle compulsioni motorie e dell’ansia.
Dopo aver ottenuto un consenso informato, abbiamo aggiunto al suo attuale trattamento la finasteride (5mg/die) e abbiamo verificato periodicamente i suoi sintomi secondo la scala di gravità dei tic di Yale e la scala ossessiva-compulsiva di Yale-Brown. La finasteride ha gradualmente ridotto sia i tic motori che quelli vocali. A causa di un malinteso sulla durata del trattamento, il paziente ha sospeso il trattamento nella 18esima settimana. Tre giorni dopo, ha chiamato il nostro servizio lamentando un drammatico aggravamento dei sintomi della sindrome di Tourette. In particolare, l’immediato reinserimento della finasteride nella terapia ha portato ad un chiaro miglioramento clinico. Dopo 28 settimane di trattamento, la finasteride ha portato a una drastica riduzione nella scala di gravità dei tic di Yale (Fig. 1) e nella scala ossessiva-compulsiva di Yale-Brown (valore ossessivo: 58.3% iniziale, valore compulsivo: 38.4% iniziale).
Il paziente ha anche riportato una pulsione sessuale normalizzata, miglioramento dell’umore e della qualità della vita e nessun effetto collaterale.
Nel corpo umano, la finasteride inibisce principalmente l’attività dell’isoenzima 5 – AR2, la cui attività é notevolmente aumentata dagli androgeni nel cervello adulto.
Levelli abnormi nel cervello di androgeni 5 AR2, come il potente androgeno neuroattivo diidrosterone, possono contribuire alla fisiopatologia della sindrome di Tuourette.
Sono necessari ulteriori studi (inclusi studi clinici a doppio cieco) per valutare il potenziale terapeutico della finasteride nella sindrome di Tourette