La pianificazione e progettazione grafica dell’intervento di autotrapianto rappresenta un momento essenziale dello stesso. Il disegno non deve essere oggetto di un compromesso tra il paziente ed il chirurgo, ma frutto di una scelta meditata con cura. E’ bene discutere del disegno e delle sue possibili modifiche durante la visita e non cinque minuti prima dell’intervento.
Per progettare bene un intervento di autotrapianto non basta aver un buon senso estetico.
Bisogna che il disegno rappresenti un obiettivo reale e che l’intera dinamica del processo di calvizie sia compresa.
I traguardi raggiungibili variano molto da soggetto a soggetto e di conseguenza anche la pianificazione dell’intervento deve essere rigorosamente personalizzata.
I principali aspetti di controversia tra il chirurgo ed il paziente inerenti al disegno sono due: la prima linea e l’ampiezza dell’area da trattare.
La prima linea:
Nel trasferimento dalla regione occipitale alla regione frontale i bulbi conservano le medesime aspettative di vita della regione da cui provengono.
Ciò significa che il trapianto funziona, ma anche che una prima linea così costituita in modo naturale e permanente dovrà adattarsi alle esigenze estetiche del paziente nelle diverse età della sua vita. Le attaccature troppo basse ed il riempimento eccessivo delle stempiature sono un errore che nel corso degli anni costringe il paziente a correzioni obbligatorie e/o a complicati interventi di eliminazione di innesti troppo anteriori.
Un simpatico chirurgo australiano ha dimostrato, nel corso di un recente congresso, con ricostruzioni al computer, che lui stesso e molti attori di Hollywood sembrerebbero degli imbecilli se avessero conservato negli anni la medesima attaccatura di capelli.
L’ampiezza dell’area da trattare:
Non tutti i pazienti possono avere lo stesso obiettivo, per alcuni un infoltimento, per altri una copertura completa dell’area di calvizie, per altri ancora un ripristino della regione anteriore.
L’ampiezza dell’area da trattare va considerata unitamente al piano operatorio, al numero di interventi, alla densità del sito donatore, ai desideri e all’età del paziente.
Il disegno:
Alcuni esempi di schema di progettazione dell’intervento in base all’area da trattare e alla tipologia di risultato desiderato:
L’area su cui intervenire: In caso di trapianto completo: Area da trattare = 150 cm² – (capelli trapiantati in due interventi = 5000) Densità programmata = 30 capelli per cm²In caso di trapianto senza vertice (chierica): Area da trattare = 90 cm² – (capelli trapiantati in due interventi = 5000) Densità programmata = 50 capelli per cm² |
Il calcolo dell’area
Per avere un’idea propria più chiara possibile di quelli che rappresentano i limiti di questo tipo di chirurgia, Salusmaster vi consiglia un rapido esercizio di auto-valutazione:
– Disegnate i bordi della vostra area di calvizie – Disegnate poi nel suo interno figure geometriche semplici che ne occupino tutta l’area (un cerchio per il vertice, un triangolo per la regione frontale e un rettangolo per la regione intermedia) e calcolate la sua estensione in cm². – Dividete poi i capelli che avete deciso di trapiantare e calcolate la densità finale per difetto. |