Più comunemente chiamate “slit”, le sottili incisioni che vengono realizzate nell’area di calvizie rappresentano una fase decisionale dell’intervento: i stabilisce infatti in questo momento la densità di ciascuna area, l’inclinazione del capello e la dimensione della microincisione in rapporto al tipo di innesto che sarà poi posizionato al suo interno.
E’ assai facile comprendere il concetto di incisione, uno spazio adatto ad accogliere il follicolo che nel frattempo viene preparato. Soffermiamoci sulle caratteristiche principali di questo recipiente:
La proporzionalità:
L’innesto deve “calzare” l’incisione così come il piede il giusto numero di scarpe; se l’incisione è troppo stretta l’innesto tenderà a risalire verso la superficie, viceversa se l’incisione è troppo larga l’organismo provvederà a riempire lo spazio circostante, e in superfice la formazione della crosticina sarà più grande del necessario. La dimensione delle incisioni va testata in rapporto al calibro degli innesti; il chirurgo deve disporre di un numero di lame di diverse dimensioni in modo da poter fronteggiare ogni esigenza.
La giusta profondità:
La profondità dell’incisione deve essere quella dell’innesto; per quanto questo concetto si richiami a quello precedente, va ricordato che proteggere in profondità il cuoio capelluto significa proteggere i vasi profondi e i nervi e ridurre quasi a zero il sanguinamento, preservando così tutta la vitalità del tessuto che andrà a circondare l’innesto, e garantendo la più alta percentuale di crescita. Il chirurgo può adottare lame con uno “stop” o segnate per evitare di approfondire inutilmente le incisioni.
La disomogeneità:
Le incisioni in prima linea non devono essere in linea ma devono riprodurre la naturale disomogeneità dell’attaccatura frontale (vedi figura).
In questa fase si stabilisce la distanza tra gli innesti e, di conseguenza, la densità di ciascuna area; si valuta la corretta inclinazione e direzione del futuro capello.
Questo lavoro è svolto in continuo rapporto con il personale addetto al taglio, in modo che il numero di incisioni sia uguale al numero di unità follicolari realizzate: oggi è possibile ottenere effetti naturali sin dalla prima sessione, ma, nonostante l’impegno microchirurgico, densità ideali in prima linea si ottengono con almeno due o talvolta tre sessioni.
In sessioni dense è possibile posizionare tra i 15 e i 25 innesti per cm² con una resa variabile in rapporto al tipo di unità follicolari utilizzate.
Alcuni chirurghi si sono spinti anche oltre questi limiti, ma mai di routine. E’ bene che il paziente si renda conto delle possibilità attuali della microchirurgia senza enfatizzarle a dismisura.
Vi invitiamo alla prova cercando di instillarvi un pizzico di sano realismo: disegnate un centimetro quadrato con l’aiuto della carta a quadretti o di un righello e poi disegnate con la penna delle lineette lunghe da 1,4 ad 1,7 mm nel suo interno, lasciando un po’ di spazio attorno. Contate le lineette e ripetete poi l’esercizio con la lente d’ingrandimento utilizzando un punta di matita più sottile. |
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