In questi giorni sui media non specializzati sta dilagando la notizia che i capelli posseggono recettori olfattivi e che la calvizie comune possa essere curata con sostanze che si legano a questi recettori, come il Sandalore, una sostanza sintetica usata per emulare la costosa essenza di sandalo.
Peccato che questa “scoperta” risalga a 4 anni fa e nel frattempo è stato anche commercializzato un prodotto che contiene questo attivo.
Di solito si usa dire che ogni mese esce una notizia della scoperta di una cura “finale” contro la calvizie, ma questa è solo una media, ci sono periodi come questo in cui la dose di notizie di questo tipo si moltiplica sui media non specializzati, forse in vista del sostegno ai prodotti che fanno fronte agli effluvi stagionali che preoccupano anche chi non ha calvizie e fanno sempre recuperare capelli, anche non usandoli.
La notizia che ha occupato i media in questi ultimi giorni riguarda appunto la scoperta da parte di un’equipe di ricercatori che annovera come autore anche il dott. Paus (uno dei maggiori studiosi mondiali in campo tricologico), che i capelli hanno recettori olfattivi (OR2AT4) che se attivati portano il capello a ristrutturarsi e a crescere e che una sostanza sintetica che emula il profumo del costoso olio essenziale di sandalo, il Sandalore, avrebbe questo effetto.
Ebbene, lo studio è effettivamente di nuova pubblicazione, ma la scoperta pare sia di 4 anni fa, fatta in uno studio a cui ha partecipato sempre lo stesso dott. Paus. Nel frattempo con il Sandalore è uscito un prodotto della Bioscalin, prodotto usato già lo scorso anni da diversi utenti di Ieson (il forum della community anti-calvizie) che ne hanno parlato in una discussione.
Il meccanismo di azione del Sandalore esposto nello studio del 2018
Come se non bastasse altri intraprendenti utenti del forum si sono messi a comprare il Sandalore in rete per provarlo topicamente, sin qui pare senza risultati di particolare rilievo.
A questa sostanza avevamo anche accennato in un articolo dello scorso anno che parlava proprio dei vari recettori “fuori posto” (dell’olfatto, della luce…) che si trovano nei follicoli dei capelli e che potrebbero servire a far ricrescere i capelli colpiti da calvizie.
Nonostante questo continuiamo ad augurarci che il Sandalore, magari in dosi diverse o in abbinamento ad altri attivi, possa davvero rappresentare un passo avanti nella lotta contro la calvizie, sinora pare solo destinato ad aggiungere all’enorme schiera di attivi naturali o sintetici che sembrano tonificare i capelli, sopratutto quelli sani, senza far rinascere quelli miniaturizzati dalla calvizie.
Approfondimenti
Lo studio del 2014
Lo studio 2018