domenica, Dicembre 22, 2024

Occhio agli imbrogli!

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La D.ssa Cappio ci racconta alcune esperienze di suoi pazienti: sono solo esempi delle innumerevoli truffe nelle quali quotidianamente cadono migliaia di persone in cerca di una rapida soluzione al proprio problema di capelli.

Voglio iniziare raccontando la storia di due miei pazienti.
La prima è la storia di Giacomo, un ragazzo di 18 anni con una forma iniziale di calvizie che gli sta rovinando gli anni più belli dell’adolescenza.
All’insaputa dei suoi genitori, accetta di farsi visitare gratuitamente presso un non ben precisato centro dove un suadente signore in camice bianco, dopo averlo “visitato” insieme ad un collaboratore, gli comunica che è destinato a perdere tutti i capelli in brevissimo tempo se non decide di sottoporsi immediatamente alle loro “terapie”.
In preda alla disperazione Giacomo accetta subito e sottoscrive un impegno per una cura miracolosa del costo di quattro milioni.
Per quasi un anno, due volte alla settimana, si reca presso il centro per sottoporsi a questa cura miracolosa: massaggi, pulizia del cuoio capelluto e stimolazione con i polpastrelli delle mani. Purtroppo non solo i capelli non ricrescono, ma continuano a cadere e la sofferenza di Giacomo aumenta: anche perchè non è in grado di sostenere l’enorme impegno economico che si è sobbarcato.
Chiede pertanto al responsabile del centro di abbandonare la terapia ma la risposta è perentoria: non gli verrà scontata una lira.
E pazienza se la situazione sta peggiorando: nel contratto che ha firmato una microscopica noterella in fondo alla pagina segnala che il centro non risponde per eventuali insuccessi terapeutici.

La seconda storia è quella di Pierpaolo, un uomo di 48 anni che, stufo della sua “piazza”, decide di recarsi presso un centro tricologico per sottoporsi ad un infoltimento.
Un’équipe di quattro persone in camice bianco, dopo averlo valutato con un presunto “videomicroscopio” ed avergli strappato un ciuffo di capelli superstiti, gli consiglia un impianto di capelli artificiali, i migliori in quanto “biocompatibili” e soprattutto perenni.
Dopo averci pensato e averne discusso con la moglie, Pierpaolo decide di sottoporsi all’intervento, nonostante l’impegno economico sia notevole, in quanto la richiesta che gli è stata fatta è di quindici milioni.
Nei giorni immediatamente successivi all’infoltimento Pierpaolo è felice, la “piazzetta” è finalmente coperta e lui si sente decisamente più sicuro di sè.
Ma dopo qualche settimana i capelli impiantati iniziano a cadere: alcuni spontaneamente, altri provocando un’infezione del cuoio capelluto con formazione di tanti piccoli ascessi. Pierpaolo va incontro ad uno stato di sepsi, è costretto a sottoporsi ad una pesantissima terapia antibiotica che lo debilita.
Nel frattempo tutti i capelli artificiali impiantati vengono progressivamente espulsi.
Il risultato finale è la presenza sul cuoio capelluto di Pierpaolo di numerosissime cicatrici deturpanti.
Purtroppo perenni ed incancellabili.

Queste due storie sono solo un esempio di una situazione purtroppo molto diffusa.
Ogni anno moltissime persone affette da calvizie ed altre forme di perdita di capelli cadono vittime di truffe ed imbrogli di presunti centri tricologici, la cui magica promessa è sempre la stessa:far ricrescere i capelli.
La tecnica di reclutamento dei pazienti si basa quasi sempre su un’allettante prima visita gratuita:ed è proprio durante questa visita che viene sferrato l’attacco definitivo alla labilità psicologica tipica del paziente con problemi di capelli.
Il messaggio fornito è di impatto devastante:il paziente viene informato che i capelli cadranno inesorabilmente in breve tempo con sviluppo di calvizie irreversibile .
L’unica via di salvezza consiste nel firmare seduta stante un contratto che prevede la messa in atto di trattamenti miracolosi capaci di far ricrescere tutti i capelli persi.
Questi trattamenti consistono nella pulizia del cuoio capelluto (“perchè altrimenti i bulbi muoiono soffocati dal sebo”) , nella stimolazione manuale della circolazione sanguigna, nell’uso di coppette o dischetti termici riattivanti. E chi più ne ha più ne metta. Il tutto al modico costo di parecchi milioni.
Abitualmente ad accogliere i pazienti ci sono persone in camice bianco, che o si spacciano per medici o fanno in modo di farsi creder tali. Spesso esibiscono finte lauree, possibilmente provenienti da non ben identificate università di altri paesi.
E quel che è peggio, si comportano come medici: visitano, compilano cartelle, redigono referti, danno terapie. Fanno insomma tutte quelle cose che la legge consente di fare solo ad un medico.
Sfruttando vergognosamente il dramma psicologico e l’insicurezza tipici di chi sta perdendo i capelli.
Ma oltre che dai falsi tricologi, chi ha problemi di calvizie deve guardarsi anche da un’altra categoria di persone : i parrucchieri.
In questo ambito occorre però fare una distinzione. Conosco personalmente numerosissimi parrucchieri seri e competenti che svolgono più che ottimamente il loro lavoro, che è quello di curare la cosmesi e la bellezza del capello.
Queste persone hanno tutta la mia stima e la mia disponibilità ad una collaborazione.
Purtroppo chi ha problemi di capelli deve prestare attenzione a non cadere nelle grinfie di quei parrucchieri che si comportano come medici “visitando” il paziente, effettuando esami del capello e promettendo, al pari dei centri tricologici, trattamenti “naturali” e miracolosi per la ricrescita dei capelli.

Da alcuni anni i medici dermatologi hanno creato un Comitato per la difesa del consumatore.
Quattro associazioni dermatologiche:
la Società Italiana di Dermatologia e Venereologia
l’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani
la Società Italiana di Dermatologia Chirurgica ed Oncologica
l’Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali

cercano di fornire assistenza contro i falsi tricologi ed i centri tricologici, aiutando, con competenza e discrezione, chi è caduto vittima dei “maghi della ricrescita”.

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